Sarebbe un colmo gigantesco![]()
Sarebbe un colmo gigantesco![]()
Insomma, alla fine ha ragione Kivan: chiellini fa 12 passi prima di cadere
Ha simulato di aver ricevuto uno sgambetto, quando invece ha ricevuto soltanto uno sgambetto... che antisportività
Il tronista giallorosso decide di dargli una pacca sulla caviglia, per ringraziarlo dell'abbraccio ricevuto in precedenza, e quel fetente del chiello fa finta di aver ricevuto uno sgambetto
Ed aveva pure la fascia di capitano... roba che ci vorrebbero 3 giornate di squalifica per una cosa del genere
Dovrebbe prendere lezioni di sportività dal Totti che, pentitosi degli insulti rivolti a Storari, poi ammette l'errore di fronte alla curva avversaria, zittendosi da solo
Vergognatevi!!!![]()
Ultima modifica di Bobo; 16-11-10 alle 00:16:07
Squalificate il Chiello!!
erano nel pieno della loro perculata alla Juve e a marotta e hanno pensato bene di culminare con questa suprema amenità, tra le risate idiote di uno studio antijuventino come ai bei tempi.
alta tv.
edit: comunque aspettatevi le nuove intercettazioni fra galliani e meani![]()
Ultima modifica di firewall76; 16-11-10 alle 06:41:12
Chiellini 2 giornate, altrimenti non ci sto.
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Chiellini dovrebbe prendere lezioni di sportività da quel signore che è TottiLui si che è sempre stato un esempio per tutti
Non hai mai simulato un fallo, mai accentuato una caduta, mai una reazione fuori posto...un vero signore
Ah oltretutto era rigore su Borriello quello. Ti pare che la caviglia di Chiellini possa andare impunemente a contatto con il piede di Sborry.
Arbitro suddito e corrotto![]()
Chiara malafede.
E non accetto altri commenti in proposito.
A sto punto via a gennaio Chiellini![]()
16/11/2010 - RETROSCENA
Buffon: "Dalla Juve non mi muovo"
Gigi Buffon, 32 anni, e Alena Seredova, 32
Il portire bianconero: «Non faccio foto perchè mi alleno»
MASSIMILIANO NEROZZI
MILANO
La versione di Gigi vien fuori tutto d'un fiato, e con tono quasi scocciato, per le polemiche delle ultime settimane. Sulla sua lontananza dalla Juve, l'assenza dalla foto di squadra, il futuro. Buffon spiega. «Sto bene. Tutti mi chiedono come mai non ti si vede a Vinovo. Non mi si vede perché è dal 9 agosto che faccio due allenamenti al giorno. Sono parecchi. Però sono serviti, mi hanno aiutato tantissimo. Credo, da dicembre, di potermi aggregare finalmente ai miei compagni, alla squadra, e questo è già un grande traguardo».
E ancora: «Sulla foto mancata? Sinceramente non ho capito perché sia venuta fuori tutta questa confusione. Alla domanda di un addetto stampa che mi aveva avvertito della foto, ho detto che non avrei potuto presenziare perché avevo allenamento. Non capisco perché sia venuto fuori tutto questo caos: a ogni foto mancano sempre due o tre giocatori». Non se ne andrà, giura: «Il mio rientro? A dicembre riprendo ad allenarmi con i miei compagni, iniziamo a riprendere la condizione ottimale e quando il mister mi considererà in grado di poter giocare, lo farà. Ho detto che rientro a gennaio. Con la Juve? Certo, con la Juve». Che gli piace: «La nuova Juve sta creando una base, secondo me, molto importante, molto solida e molto giovane. Per cui, anche in ottica futura, si è lavorato bene». Il giudizio, però, lo darà la classifica: «Il gap con le due milanesi non è questione di vederlo o constatarlo, è questione di colmarlo con i fatti. A fine campionato, nel momento in cui si stilerà la classifica, si guarderà se la Juve ha accorciato il distacco, oppure no. È chiaro che se sei a 18 punti dal Milan, non è colmato; se sei a tre o quattro punti, vuol dire che te la puoi giocare. Il Milan è la squadra che potrà trionfare». Come da indole e stile, sconfina anche, senza bisogno di domanda, per difendere Rafa Benitez: «Devo dire che una cosa non mi va. Sono tutti questi attacchi a Benitez. Gioca con 18 infortunati e con 4 ragazzini ogni partita. E hanno anche il coraggio di criticarlo».
Buffon riemerge a Milano, per la presentazione dell'associazione nazionale calciatori (Anc), il nuovo sindacato alternativo all'Aic, del quale il portiere juventino è tra i fondatori insieme con Doni, Biondini e Del Grosso. Buffon e Doni sono i vice-presidenti, mentre il presidente è un professore universitario di diritto penale, Piero Gualtieri. A curare i rapporti con i media sarà Vittorio Feltri. Potranno iscriversi solo calciatori di serie A, o che hanno giocato nella massima divisione: «Per ora abbiamo raccolto circa 40 adesioni», spiegano i fondatori. La maggior parte tra Lazio e Atalanta. «Nessuno ci consulta su cose che ci riguardano - attacca Biondini - ad esempio le partite a mezzogiorno o le telecamere negli spogliatoi». Per Buffon è invece «inconcepibile giocare la sera d'inverno al Nord». Proprio quando tornerà lui.
Doni e Buffon, sempre più intelligenti, un sindacato di categoria per lavoratori che almeno una volta in carriera hanno guadagnato 200.000 euro in un anno
Giusto creare un sindacato specifico per una categoria di lavoratori sfruttati e maltrattati, 90 minuti al freddo, e no, così non si può andare avanti
l'ultima volta che la juve si è fatta i fatti suoi e non ha parlato degli altri è finita in b...16/11/2010 - IL CASO
Galliani si arrabbia con la Juve:
"Anche su Mexes era rigore..."
Adriano Galliani, 66 anni, ad del Milan dal 1986
Polemica sugli arbitri, l'ad del Milan risponde a Marotta: «Mai parlare degli altri»
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
Se qualcuno s'arrabbia, pazienza, o addirittura meglio: sdrammatizzavano dentro al comando Juve, il giorno dopo le parole di Beppe Marotta. Se l'è un po' presa Adriano Galliani, sentendosi tirato in ballo dal collega bianconero, che aveva chiesto, certo alzando il volume, «uniformità di trattamento» da parte degli arbitri. Insomma, che tutti i falli di mano in area vengano giudicati allo stesso modo. «Mi dispiacciono le dichiarazioni di Marotta - ha detto ieri l'ad rossonero alla trasmissione di Gr Parlamento “La politica nel pallone” - poteva evitarle, perché noi non parliamo mai degli altri. Lo inviterei a fare altrettanto: altrimenti gli potrei far notare che l'altra sera c'era un rigore su Mexes». Che per la lingua italiana è un buon esempio di quella figura retorica chiamata preterizione, si dice quello che si è appena affermato di non voler dire; e per la diplomazia del calcio, un robusto contrattacco. L'innesco di Marotta, visto dalla sponda milanista, era stato quel tirare in ballo il mani di Boateng contro il Palermo, molto simile all'intervento di Pepe, ma non punito con il calcio di rigore. Particolare che ha «infastidito» la Juve.
Galliani s'è arrabbiato: «Non sono un santo, protesto come tutti i dirigenti, ma mai mi sarei sognato di andare a parlare di rigori dati o non dati alla Juve: ha sbagliato». Non siamo alla guerra, se ieri pomeriggio c'era già stato un contatto e chiarimento tra i due, che si conoscono da decenni, ma un po' di marcamento reciproco sì. Del resto, la Juve sta pure cercando di riempire un vuoto politico, dopo Calciopoli, che negli ultimi anni pensa di aver in qualche modo pagato. Vuoto che altri hanno colmato, va da sè. Questione di equilibri, diciamo, perché poi sui singoli episodi da sempre ognuno difende la propria scuderia. Da Marotta a Galliani: «La direzione di Tagliavento mi è sembrata buona - ha aggiunto infatti il vicepresidente rossonero - e non poteva fare altro che ammonire Abate e Pandev». Slalom, però, sulla mancata seconda ammonizione a Gattuso («Non saprei») o sul colpo di taekwondo di Ibra. Nulla di scabroso, fa parte del mestiere di dirigente.
Ben di più, invece, conta l'uniformità di giudizi nell'intero campionato, almeno come tendenza. E non dev'essere d'un tratto impazzito l'ad della Juve, se ieri sugli stessi temi s'è espresso anche l'ex arbitro Paolo Casarin, sul Corriere della Sera: sui falli di mano, sono state tolte «certezze agli arbitri», contribuendo «a incrementare la difformità di valutazione». Un appunto anche sulla punizione calciata bel oltre il minuto di recupero: «Suggerirei a Rizzoli, di mettere a punto la procedura che disciplina il gioco durante il recupero: anche questo è fonte di sensibile disuniformità». La Juve ieri non ha replicato alla reazione di Galliani, ma tutta la società è unita dietro le parole di Marotta: che la legge sia uguale per tutti. Nessun favore, nessun torto: il che ovviamente non significa l'eliminazione degli umani errori.
La voce del club, al di là degli episodi accaduti nella partita con la Roma, è stato un segnale che è piaciuto a diversi giocatori bianconeri. Come aveva detto Simone Pepe il giorno dopo la gara, «la società saprà farsi sentire nelle sedi opportune». Per alcuni bianconeri, è finalmente rispuntato quell'appoggio che un po' era mancato nelle annate dopo Calciopoli: a volte, dopo arbitraggi non proprio perfetti, anzi, alcuni giocatori si erano sentiti come «abbandonati», poco tutelati. Idem i tifosi, che hanno infatti apprezzato le iniziative del presidente Andrea Agnelli sull'eventuale restituzione degli scudetti, e che ora su diversi blog appoggiano Marotta. La Juve è tornata, doveva essere il messaggio.
Sei uno struzzo con la testa sotto la sabbia, come evidenzia bene la vignetta postata prima, quando ti sarai levato quel chilo di prosciutto davanti agli occhi forse si potrà avere del dialogo.Ripeto, non hai capito un cazzo.
Vai indietro alla giornata in cui c'è stato l'episodio di Robinho (è la stessa di Krasic, mi pare) e troverai i miei post che dicono esattamente questo: Krasic è stato squalificato e Robinho no perchè la prova TV viene applicata con criteri a tromba (ma NON attagliati su una squadra o sull'altra).
E troverai scritto (con tua somma meraviglia e scossone al pero) che ho detto che per me la regola andrebbe applicata SEMPRE ma a tutt'oggi non succede. E NON (come dicono i piagnoni come te) per andare in culo a uno o all'altro, semplicemente perchè la cosa viene applicata male.
Si si lo stai dicendo da una vita ok hai ragione tu, bravo![]()
Chiellini, CAPRA! CAPRA! CAPRA!
Squalificate Chiello per simulazione e.... -20 alla Fiorentina, cosi' tanto per non perdere il vizio.![]()
Ma dai, è Galliani... cosa volevi che dicesse?
Quando a uno vengono rinfacciati i regali, l'unica cosa a cui può aggrapparsi è un semplice "guarda in casa tua".
Purtroppo, come prevedibile, Marotta gli ha offerto su un piatto d'argento la possibilità di rimarcare l'episodio su Mexes... ennesima conseguenza negativa di una mossa stupida.
Sono convinto che Marotta, a mente fredda, non avrebbe fatto quelle dichiarazioni.
Finiti gli argomenti, eh?
Bastava dirlo subito, invece di tirare avanti 'sta pantomima.
Prima informati e poi postaSi si lo stai dicendo da una vita ok hai ragione tu, bravo![]()
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Quel che ho scritto sta tutto nelle pagine precedenti, leggi e magari eviterai uscite infantili come questa.
Non ti recupero i quote perchè non vali il fastidio, mi spiace.
domenica o ieri, Marotta ha dichiarato che la dichiarazione era concordata con Agnelli.Ma dai, è Galliani... cosa volevi che dicesse?
Quando a uno vengono rinfacciati i regali, l'unica cosa a cui può aggrapparsi è un semplice "guarda in casa tua".
Purtroppo, come prevedibile, Marotta gli ha offerto su un piatto d'argento la possibilità di rimarcare l'episodio su Mexes... ennesima conseguenza negativa di una mossa stupida.
Sono convinto che Marotta, a mente fredda, non avrebbe fatto quelle dichiarazioni.
toh, trovato l'articolo
Poi ovvio, possiamo pure dire che Agnelli ha deciso di sposare lo sfogo di Marotta per presentare un fronte unito, però comunque a conti fatti l'ha appoggiato.Arbitri nel mirino, la Juve
teme il potere delle milanesi
L'arbitro Rizzoli accerchiato durante Juve-Roma
Marotta, sfogo concordato con Agnelli: «Pretendiamo decisioni uniformi». Dopo lo stop a Krasic chiesta la prova tv per Borriello
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
Già azzerata una volta da Calciopoli, calcisticamente e politicamente, la Juve ha di nuovo il vago sospetto che davanti alla legge alcuni siano più uguali di altri: così si difende, alzando il volume se necessario. Per questo sabato notte Beppe Marotta ha protestato di brutto sull'arbitraggio della sfida con la Roma. Anche forzando la situazione, dato che il rigore sulla punizione di Totti non era certo inesistente e difatti questo termine non viene utilizzato, semmai non ne erano stati concessi in situazioni identiche. Il fine giustificava i mezzi, si deduce. L'ad e direttore generale bianconero, infatti, non fa di mestiere il moviolista, e neppure ha fama di squilibrato, ma il dirigente e il politico, e come tale le sue parole dovrebbero essere decifrate: si sia o meno d'accordo. Piuttosto evidente il messaggio, visto il diretto riferimento all'identico episodio di Boateng solo tre giorni prima (non sanzionato), cioè al Milan: in corso Galileo Ferraris si chiede «uniformità di trattamento», che la legge sia uguale per tutti. Niente di più, niente di meno. Una presa di posizione che anche ieri era ben presente a casa Juve.
Da consumato conoscitore del pallone, e della sua diplomazia, Marotta lo sa benissimo che gli arbitri possono sbagliare, ma il discorso è ben più ampio, guardando con occhi bianconeri. Si tratta di una precisa linea politica, se prima della protesta il numero due s'era ovviamente confrontato con il numero uno, Andrea Agnelli. Del resto, è stato il presidente a tracciare la nuova rotta, parlando al cuore delle sua gente, su scudetti e condanne, ma pure utilizzando gli stessi strumenti giuridici che mandarono al patibolo il club: la scoperta di nuove telefonate innescò l'esposto alla Figc sul tricolore assegnato all'Inter, mentre per la rivendicazione degli scudetti confiscati s'è deciso di aspettare la sentenza del processo (penale).
L'arbitraggio di Rizzoli non è andato giù, e allora è diventato quasi un casus belli, per rivendicare «parità di trattamento». Partendo dal rigore, la situazione più evidente: «Quella punizione, quel presunto fallo di mano, quella dinamica - ha detto Marotta - è identica a quella per la quale non è stato concesso il rigore contro il Milan nella partita con il Palermo, quando Boateng ha fatto quello che ha fatto Pepe. Pretendiamo che ci sia uniformità di giudizio. È inaccettabile che in un caso si giudichi in un modo e contro di noi si giudichi in un altro». Poi, chiaro, si contesta il singolo episodio: «Oltretutto è discutibile la concessione del rigore stesso - ha continuato l'ad bianconero - perché Pepe è piuttosto vicino a Totti, il tiro è molto violento e lui per saltare deve alzare il braccio: un esperto di dinamiche di biomeccanica lo può spiegare meglio di me». Come raccontava lo stesso esterno: «Ho chiuso gli occhi per pararmi il viso, con Melo che mi passava davanti. Non ho nemmeno visto partire la bomba di Totti».
Ancora Marotta: «E c'è da ricordare la regola 18, quella non scritta, del buon senso: a tempo ampiamente scaduto quella punizione non era da calciare». Diciamo che il regolamento non prescrive comportamenti tassativi, se non in caso di calcio di rigore, che deve essere battuto anche a recupero scaduto. L'incidente diplomatico inchiodato alla parità di trattamento. Come sullo sgambetto di Borriello a Chiellini nel finale: «Attendo la prova televisiva». Nella visione bianconera, dalla società ai giocatori e fin ai tifosi, l'atteggiamento post Calciopoli filò attorno all'incondizionato fair-play, con rare proteste, anche per comprensibili ragioni. S'è virato, anche perché, si sostiene, mai s'è invece allentato il peso politico di Inter e Milan. Se vuoi la pace, prepara la guerra, dice l'adagio latino: anche con le parole.
Ultima modifica di Ben_Weasel; 16-11-10 alle 08:55:00
Ma quindi una società può chiedere lei stessa la prova TV?![]()
Eh... non è che potesse fare altro, appunto, come dicevi anche tu.
Ma ora leggo tutto il tentativo di giustificare il braccio largo di Pepe, con i richiami alla "biomeccanica"...
Secondo Marotta basta girarsi e si può tranquillamente saltare a braccia larghe? Oppure, caso per caso, l'arbitro deve consultare le sue nozioni di biomeccanica () e valutare se quello è rigore o meno?
A me pare che dopo aver detto la minchiata Marotta stia tentando in ogni modo di coprirla e non passare per uno che vuole i favori milanisti ma per uno che ha subìto un torto mentre il Milan non l'ha subìto...
Il che è 'na stronzata, spero che saremo ALMENO tutti d'accordo (vabbè, tutti meno uno...) che quello di Pepe è un rigore solare come quello di Boateng...
Ma quanto sei patetico, da 9.9 a 10?
Cioè, ti sei andato a riprendere il fatto che non sapevo che c'era un documento come quello per dimostrare... cosa?
Veramente, eh... riprenditi perchè io non conoscevo quel documento ma tu non ci stai veramente capendo un cazzo, sul serio.
11Ma quanto sei patetico, da 9.9 a 10?
Cioè, ti sei andato a riprendere il fatto che non sapevo che c'era un documento come quello per dimostrare... cosa?
Veramente, eh... riprenditi perchè io non conoscevo quel documento ma tu non ci stai veramente capendo un cazzo, sul serio.
Se ogni conversazione inviti gli altri a informarsi e poi tu sei il primo a non farlo, lullo annastro
Che poi, un documento il CGS![]()
basta fare del vittimismo eddai che poi date fastidio a qualcuno!!
la squalifica a Chiellini
secondo me squalificano anche lo stadio perchè per colpa loro il pupone ha dovuto zittire il pubblico per difendere il suo popolo...e poi ha insultato Storari perchè è giusto così!
VITTIME!!!![]()