In compenso, la Croce Rossa spara sui videogiochi... In maniera meno arrogante e antipatica di tanta altra gente, ma tant'è. La speranza del movimento umanitario è di aprire un dialogo con gli sviluppatori (quali? chi? è obbligatorio partecipare? chi bisogna chiamare?) per evitare un uso improprio, «illegale e dannoso», del logo della Croce Rossa all'interno dei videogiochi. Tutto è partito da una lettera di David Pratt della CR canadese, che parla di un uso illecito del marchio nei videogame.
Un problema di copyright, ma non solo: «il fatto che la Croce Rossa venga utilizzata in videogiochi che contengono un linguaggio forte e violenza è per noi fonte di preoccupazione, perchè questo confligge direttamente con i principi umanitari del movimento della Croce Rossa».
Rincara la dose Michael Meyer, dal Regno Unito: «è importante non utilizzare il nostro emblema nei videogiochi, anche per questioni legate a scopi umanitari come primo soccorso o cure mediche generiche [...] ci piacerebbe collaborare con qualche sviluppatore per produrre un gioco nel quale l'emblema viene utilizzato correttamente, come simbolo di protezione durante conflitti armati, e nel quale il giocatore viene premiato per l'uso corretto del simbolo. Un simile gioco premierebbe il giocatore che rispetta le regole della guerra (sic), e aiuterebbe il nostro movimento a promuovere questo rispetto».
Ora, a parte che non mi è molto chiaro perchè le parolacce in un gioco contrasterebbero con la presenza di un'ambulanza della croce rossa, non capisco neppure la contraddizione del non voler vedere giochi nei quali la Croce Rossa fa quello che si suppone debba fare, salvo poi promuovere l'idea di un gioco del genere...
Alla fine, l'impressione (ma magari sbaglio, eh) è che sia solo una questione di marchi registrati e royalty. Amarezza...