18/11/2010 - PERSONAGGIO
Infortuni e digiuni, si rivede
il bomber fantasma Amauri

Amauri, 30 anni, non segna da 488 minuti
L'attaccante non segna da agosto E la Juve pensa al mercato: idea Benzema o Adebayor del City
MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A KLAGENFURT
Visto dalle luci natalizie di Klagenfurt, l'agosto di Amauri sembra davvero il sogno di una notte di mezza estate, sfumato con la velocità di una commedia: con la Juve aveva addentato rabbioso l'Europa League, tre gol nelle prime tre partite, finendo per pigliarsi quella maglia azzurra sfuggita al Mondiale. Da nuovo italiano s'era presentato titolare dentro Upton Park, a Londra, alla prima di Cesare Prandelli: «Sono l'uomo più felice del mondo». Poi s'è spento tutto: dodici presenze stagionali con la Juve, le reti son rimaste quelle, lui è a secco da 488 minuti. E sotto la pioggia del bel Wortherseestadion carinziano l'unico naturalizzato è Cristian Ledesma.
Come già gli capitò nella prima stagione bianconera, dopo tre mesi fantastici, il guaio è che s'è fatto male: prima i muscoli, con mini replay, quindi la caviglia, poi un altro calcetto sempre lì. Faccende che l'hanno sequestrato per oltre un mese.
Da lì è andato sul prato ammaccato, o comunque non in forma, pure perché era uno dei pochi superstiti. Non s'è tirato indietro, per generosità e ragion di stato, ma per uno abituato a sovrastare di fisico l'avversario per comandare, è stata una tragedia. Dev'essere per questo che Gigi Del Neri l'ha difeso a prescindere: «Aspettiamo, lo mettiamo a posto fisicamente. Lui era partito molto bene - spiegò il tecnico nel mezzo dell'ultimo stop, a inizio novembre - poi ha avuto dei problemi, e chiaramente adesso sta pagando molto a livello fisico. Sta lavorando in difficoltà, anche la domenica, per dare una mano alla squadra, per dare una mano alla Juventus. E questo per me è molto più importante dei gol che può fare. Non giudico mai un giocatore dai gol che fa, lo giudico per come si pone, per quello che dà al gruppo e per il suo atteggiamento di disponibilità: in questo contesto, per me Amauri ha fatto 20 gol». Ora si sta rimettendo: contro la Roma ha offerto un quarto d'ora, e domenica a Genova Del Neri spera di averlo con aumentata autonomia. Là davanti, serve il suo impatto.
Amauri non s'è perso d'animo, anche se l'umore è al minimo. L'aiuta il lavoro e la convinzione che il fisico s'aggiusterà: «Quando sono a posto, me la gioco con tutti», ripete agli amici. Neppure ha abbandonato il sogno, anche se l'estate è lontana: «La mia apparizione in Nazionale non voglio che resti un episodio - ha detto più volte - voglio tornarci. Per farlo devo giocare bene con la Juve».
Si toglierebbe dalla vetrina, se è vero che i bianconeri sono a caccia di rinforzi per l'attacco e, nel caso, qualcuno dovranno vendere. Tre giorni fa i tabloid inglesi parlavano del Liverpool, che lo valuta tra i 10 e i 12 milioni, ma l'affare pare difficile. Così come pare dura piazzarlo in Italia, a una concorrente. Beppe Marotta, da buon previdente, sta lavorando al piano B da settimane, da Benzema, che però ha ritrovato il campo, ad Adebayor, ormai alla rottura con Mancini. La Juve preferirebbe sognare di nuovo con Amauri.