muori gonfio.cit
muori gonfio.cit
mi avanzava giusto un "mori gonfio" prima di andare a casa stasera![]()
Finito "Bianca come il latte, rossa come il sangue".
Ero curioso di leggere questo libro da diverso tempo... avevo letto pareri contrastanti... alcuni entusiastici, altri molto molto negativi.
Devo dire, dopo averlo finito, che entrambe le "fazioni" avevano le loro ragioni...
Si legge via di un fiato... in neanche tre ore, e questa è una cosa buona, soprattutto perchè venivo da un pessimo poliziesco che mi è durato invece 20 giorni, ed avevo bisogno di qualcosa che volasse via facile.
Nonostante questo, il libro inizia male.
Ci viene presentato Leo, il sedicenne protagonista e narratore della storia, ma è talmente stereotipato da puzzare di finto lontano un miglio.
Il tema dei colori diventa presto noioso e ripetitivo... capisco tutto, ma quando mi dici per la decima volta che l'amore è "rossosangue" la cosa non può che infastidirmi.
Fortuna che nella seconda metà trova molto meno spazio.
Nonostante questo, però, il libro scorre ugualmente... anche perchè di fatto è molto breve: con le sue 250 pagine impaginate strette e scritte grandi, direi che si possa parlare più di "racconto lungo" che non di romanzo vero e proprio...
Finalmente, dopo un centinaio abbondante di pagine, le cose cominciano a migliorare.
Comincia ad esserci qualche svolta, comincia a vedersi un'evoluzione ed una crescita del protagonista.
Finalmente conosciamo Beatrice... e devo ammettere che ci sono anche alcuni passi toccanti.
Belli anche alcuni dialoghi... alcuni confronti tra Leo, suo padre, il prof "sognatore", e la cara amica Silvia.
Ricade un po' nel finale... dove D'Avenia proprio non riesce a non cedere alla tentazione del lieto fine...
Complessivamente un libro che si fa leggere, anche in maniera piacevole.
Un bel racconto sulla crescita del giovane Leo.
Ma ha il difetto di affrontare in maniera troppo supeficiale diverse questioni, di non approfondire personaggi e rapporti tra gli stessi, di non riuscire mai a sorprendere davvero il lettore ed anzi, di appiattirsi troppo su cose che sanno di "già visto".
Tre stelline che in realtà potrebbero essere anche tre e mezzo... ho letto spesso il paragone con "La solitudine dei numeri primi", che a mio avviso però è almeno un paio di spanne sopra... sarà anche che (purtroppo) in quel caso mi sono immedesimato davvero molto nel protagonista.... e queste sono cose che si sentono.
Riguardo al premio Firmino.... diecimila volte meglio questo qui che "Il pesce bagnato"
Bon, ora credo che mi butterò sul singolare "Memorie di un ratto"![]()
Ultima modifica di Bobo; 26-11-10 alle 23:28:38
Io ho finito ieri "La cruna dell'ago", di Follet.
Era da tempo che volevo leggere qualcosa di lui e ho deciso di iniziare da questo dal momento che mi interessava l'ambientazione e la trama.Un buon giallo/thriller ambientato nella seconda guerra mondiale.
Mi è piaciuto il personaggio di Faber,la spia tedesca.Le parti sulla sua fuga sono alla fine quelle piu interessanti e piu cariche di pathos.Non mi sono piaciuti invece "i buoni",ovvero Godliman e Bloggs in cui non mi sono minimamente immedesimato e le parti investigative mi hanno un po' annoiato e le ho trovate nel complesso abbastanza "banali".
Lucy,nonostante sia lo stereotipatissimo personaggio femminile che diventa superman nel finale,l'ho trovata già piu riuscita.
La trama nel complesso è cosi cosi,si capisce già da metà libro come andrà a finire e l'ho trovata un po' forzata in alcune parti.Alla fine la storia mi ha acchiappato,mi sono immerso nei luoghi e nelle vicende di "die Nadel".
Volendo dare un voto:7.
Penso che dopo aver letto la certosa e 54 passerò ai Pilastri della Terra,che molti dicono essere il miglior romanzo di Follet.
Beh "La cruna dell'ago" è carino! Non sarà un capolavoro, ma è un bel libro sicuramente!![]()
la cruna nell'ago, mamma mia quanti secoli son passati dal mio primo libro, bellissimo
(ovvero è stato il primo libro che ho letto di mia iniziativa, non obbligato da scuola e/o genitori)
sto leggendo "Considera l'aragosta" del buon DFW.
Finito Notte buia, niente stelle![]()
Di già?
Che ne dici?
Ah, io ho cominciato il nuovo eymerich![]()
qualcuno crossposti questo post nel topic del libroFinito "Bianca come il latte, rossa come il sangue".
Ero curioso di leggere questo libro da diverso tempo... avevo letto pareri contrastanti... alcuni entusiastici, altri molto molto negativi.
Devo dire, dopo averlo finito, che entrambe le "fazioni" avevano le loro ragioni...
Si legge via di un fiato... in neanche tre ore, e questa è una cosa buona, soprattutto perchè venivo da un pessimo poliziesco che mi è durato invece 20 giorni, ed avevo bisogno di qualcosa che volasse via facile.
Nonostante questo, il libro inizia male.
Ci viene presentato Leo, il sedicenne protagonista e narratore della storia, ma è talmente stereotipato da puzzare di finto lontano un miglio.
Il tema dei colori diventa presto noioso e ripetitivo... capisco tutto, ma quando mi dici per la decima volta che l'amore è "rossosangue" la cosa non può che infastidirmi.
Fortuna che nella seconda metà trova molto meno spazio.
Nonostante questo, però, il libro scorre ugualmente... anche perchè di fatto è molto breve: con le sue 250 pagine impaginate strette e scritte grandi, direi che si possa parlare più di "racconto lungo" che non di romanzo vero e proprio...
Finalmente, dopo un centinaio abbondante di pagine, le cose cominciano a migliorare.
Comincia ad esserci qualche svolta, comincia a vedersi un'evoluzione ed una crescita del protagonista.
Finalmente conosciamo Beatrice... e devo ammettere che ci sono anche alcuni passi toccanti.
Belli anche alcuni dialoghi... alcuni confronti tra Leo, suo padre, il prof "sognatore", e la cara amica Silvia.
Ricade un po' nel finale... dove D'Avenia proprio non riesce a non cedere alla tentazione del lieto fine...
Complessivamente un libro che si fa leggere, anche in maniera piacevole.
Un bel racconto sulla crescita del giovane Leo.
Ma ha il difetto di affrontare in maniera troppo supeficiale diverse questioni, di non approfondire personaggi e rapporti tra gli stessi, di non riuscire mai a sorprendere davvero il lettore ed anzi, di appiattirsi troppo su cose che sanno di "già visto".
Tre stelline che in realtà potrebbero essere anche tre e mezzo... ho letto spesso il paragone con "La solitudine dei numeri primi", che a mio avviso però è almeno un paio di spanne sopra... sarà anche che (purtroppo) in quel caso mi sono immedesimato davvero molto nel protagonista.... e queste sono cose che si sentono.
Riguardo al premio Firmino.... diecimila volte meglio questo qui che "Il pesce bagnato"
Bon, ora credo che mi butterò sul singolare "Memorie di un ratto"![]()
il sole nudo,asimov,un classico.
storie di ordinaria follia,bukowski.
un po' e un po'.
Ecco, già volevo leggerlo, ora mi toccherà prenderlo per forza
Ma non hai pena per le mie povere tasche?
Fatto![]()
Appena iniziato![]()
Patterson è una garanzia
Non ricordo se già l'ho chiesto... ma si hanno notizie della traduzione del terzo romanzo di dexter (Dexter in the Dark)?
scheletri di stephen king.
antologia altalenante, ha pezzi di tutto rispetto-
a parte la nebbia, ovviamente.
oggi mi inizio "questo bacio vada al mondo intero" di Mc Cann![]()
Quoto... quella raccolta è davvero ben fatta![]()