E' vero, la dice lunga.Para Noir ha scritto ven, 24 febbraio 2006 alle 23:06
Infatti.kyashan75 ha scritto ven, 24 febbraio 2006 alle 22:54
Io non riesco ad essere contrario, l' unico motivo che può portare ad essere contrari può essere religioso.
Se penso da Cristiano, sono contrario, se penso semplicemente da persona sono indifferente.
Il punto è che lo Stato non può essere guidato dalla religione. Una legge deve essere valutata in base alla sua utilità, alla sua funzionalità per il bene della società. Non si può dire "è giusto così perchè lo deduco da un libro scritto 2000 anni fa". Si deve dire "le unioni gay non vanno bene perchè bla bla bla", e argomentare il perchè sarebbero dannose. Così si valuta e si decide.
Ma finora nessuno, non solo preti ma neanche politici, sono riusciti a dare un motivo uno che stia in piedi
In questo thread nessun utente ci ha nemmeno ancora provato
Credo che questo la dica lunga.
Il diritto è contemperamento di interessi, si tratta di bilanciare interessi contrastanti nella società facendo in modo che l' interesse del singolo o di un gruppo sociale sia tutelato, col limite che non ne sia pregiudicato l'interesse pubblico (inteso come interesse della società intera).
In questo caso, non si vede quale interesse pubblico potrebbe essere leso se si desse riconoscimento alle unioni omosessuali, con conseguente riconoscimento di tutti i diritti e gli obblighi che ne derivano secondo il codice civile.
Il problema è che, la laicità dello Stato Italiano non è paragonabile a quella di altri Stati che si professino Laici.
L' Italia ospita la Sede Pontificia. Formalmente no, visto che fa Stato a sè, però è innegabile che quando si parla del Papa, in tutto il mondo, si pensa a Roma, prima ancora che allo Stato Pontificio. Tradizionalmente, c'è un legame tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica, testimoniato, tra le altre cose, dai Patti Lateranensi.
Rassegnamoci, in Italia il processo di riconoscimento delle Unioni gay sarà lentissimo, e non è detto che avvenga mai.