Non ti credere che una catastrofe chimica come Bhopal duri pochi mesi solo perché non c'entra una favazza il nucleare. Sono passati 26 anni e gli indiani continuano a raccoglierne i cocci.Qualcuno sosteneva che gli "Italiani brava gente" fossero in grado di gestire impianti ad alta pericolosità e che in Italia non si sono verificati problemi col nucleare.
Vera la seconda parte. Falsissima la prima.
Il Vajont è l'ennesima riprova che gli Italiani non sono in grado di gestire (ma neanche progettare) situazioni ad altissimo rischio. E' un fatto provato e riprovato.
Del fatto che neanche gli altri siano messi meglio non me ne può fottere di meno se non quando mettono a repentaglio anche l'incolumità del mio paese (popolazione inclusa).
E' chiaro il concetto?
Ah, il nucleare ha anche l'aggravante che le conseguenze di eventuali problemi ricadrebbero anche sui miei figli e nipoti e pronipoti.
Per me è un rischio inaccettabile: fintanto che rischio le mie chiappe sono solo cazzi miei ma farci andare di mezzo intere generazioni a venire, semplicemente no.
Solo una precisazione:
la diga del Vajont fu costruita con tutti i crismi del caso; era la diga più alta del mondo e per l'epoca ha spiegato a mezzo mondo, come si DEVE costruire una diga.
Il problema nacque prima: semplicemente NON doveva essere costruita lì, perchè il disastro fu causato dallo smottamento della montagna, non per il crollo della diga stessa.
Quando mezza montagna franò, finì nel lago artificiale; l'onda d'urto e di marea si schiantò contro la struttura, che resse benissimo e non subì danni. L'acqua tracimò, creando una cresta d'onda alta decine e decine di metri, che scavalcò la diga e si infranse nella valle sottostante.
Detto questo, il problema non è come noi Italiani costruiamo le cose, ma tutto il contorno; si scoprì poi che tutte le rilevazioni sul terreno, per verificare la stabilità del lago artificiale, furono pilotate, perchè la diga prima di tutto era un affare miliardario e qualcuno voleva a tutti i costi costruirla.
I nostri problemi sono prima di tutto di natura umana e politica, certo non tecniche.
Se decidessimo di costruire una centrale nucleare dentro il cratere del Vesuvio o in cima all'Everest, state tranquilli che resterebbe in piedi comunque.
Le problematiche, come nella più pura italianità, nascerebbero da tutto il contorno politico, burocratico e di magna magna...
Non confondiamo le nostre capacità di pianificazione/gestione a quelle tecnico-scientifiche, a cui nessuno ci si avvicina manco col binocolo...
Ultima modifica di Shalby; 15-03-11 alle 13:12:11
Addetti nel settore antincendio operanti all'interno di aziende tipo Ilva (altissimo rischio incendi, gli incendi sono all'ordine del giorno) mi dicono esattamente il contrario.
All'Ilva di Taranto, ad esempio, non fanno neanche entrare società esterne per le manutenzioni antincendio.
Sul tema della sicurezza non caschi male, ti sei proprio sfracellato.
La differenza tra 20-30 ma anche 50 anni e 100, 200, 10.000 anni per te ha qualche rilevanza?
Mi sembra di scrivere l'ovvio
Dettagli la forma ma non cambia la sostanza del discorso.Solo una precisazione:
la diga del Vajont fu costruita con tutti i crismi del caso; era la diga più alta del mondo e per l'epoca ha spiegato a mezzo mondo, come si DEVE costruire una diga.
Il problema nacque prima: semplicemente NON doveva essere costruita lì, perchè il disastro fu causato dallo smottamento della montagna, non per il crollo della diga stessa.
Quando mezza montagna franò, finì nel lago artificiale; l'onda d'urto e di marea si schiantò contro la struttura, che resse benissimo e non subì danni. L'acqua tracimò, creando una cresta d'onda alta decine e decine di metri, che scavalcò la diga e si infranse nella valle sottostante.
Detto questo, il problema non è come noi Italiani costruiamo le cose, ma tutto il contorno; si scoprì poi che tutte le rilevazioni sul terreno, per verificare la stabilità del lago artificiale, furono pilotate, perchè la diga prima di tutto era un affare miliardario e qualcuno voleva a tutti i costi costruirla.
I nostri problemi sono prima di tutto di natura umana e politica, certo non tecniche.
Se decidessimo di costruire una centrale nucleare dentro il cratere del Vesuvio o in cima all'Everest, state tranquilli che resterebbe in piedi comunque.
Le problematiche, come nella più pura italianità, nascerebbero da tutto il contorno politico, burocratico e di magna magna...
Non confondiamo le nostre capacità di pianificazione/gestione a quelle tecnico-scientifiche, a cui nessuno ci si avvicina manco col binocolo...
Ultima modifica di Caos81; 15-03-11 alle 13:22:36
so che non c'entra una mazza con la discussione in corso, ma nell'altro topic dedicato al nucleare, chiuso se non sbaglio, un utente ferrato in materia aveva riportato e approfondito un'analisi scrupolosa dei costi e dei rendimenti del nucleare a livello di energia elettrica, in pratica quanto andrebbe a costare in bolletta se il sistema ITA fosse integrato da centrali nucleari, se qualcuno lo avesse sotto mano o sapesse come ricercarlo mi farebbe un gran piacere a linkarmelo! Google ha fallito, forse qualcuno di voi riesce bene!
Io premetto che SONO favorevole in via astratta al nucleare.
Il problema è che non mi fido della nostra classe dirigente, tra loro c'e' gente disposta a bruciare la madre e i figli per il soldo...e non lo dico in modo metaforico.
Però la questione energetica è di vitale importanza, per la quinta potenza mondiale quale noi siamo.
Se diciamo NO al nucleare, ci deve essere un progetto ben delineato d'uscita. Non basta dire NO... il partito del NO ha sempre fatto danni.
Se decidiamo di non fare le centrali, i cittadini devono avere ben chiaro cosa opterà l'italia e cosa farà sul lungo periodo.
Alcuni parlano di possibili disastri che ricadranno sulle generazioni future...ottimo discorso.
Ma una politica energetica non chiara porta a danni alle future generazioni...un maggiore costo per i prossimi ipotetici 50 anni di approvvigionamento dell'energia equivale ad un costo che si sorbiranno le future generazioni.
Altrimenti è tutto facile, NO al nucleare, NO a trattare con Gheddafi, NO alla centrale di carbone, NO al termovalorizzatore, NO alla discarica...
...e poi ? Tutti questi NO hanno dei costi che ricadono sulle future generazioni, sui figli dei miei figli...
Quindi se decidiamo di dire NO al nucleare, gradirei almeno che mi venga delineato un piano B e non qualche chimera...
Stazione orbitante internazionaleQualcuno sosteneva che gli "Italiani brava gente" fossero in grado di gestire impianti ad alta pericolosità e che in Italia non si sono verificati problemi col nucleare.
Vera la seconda parte. Falsissima la prima.
Il Vajont è l'ennesima riprova che gli Italiani non sono in grado di gestire (ma neanche progettare) situazioni ad altissimo rischio. E' un fatto provato e riprovato.
Del fatto che neanche gli altri siano messi meglio non me ne può fottere di meno se non quando mettono a repentaglio anche l'incolumità del mio paese (popolazione inclusa).
E' chiaro il concetto?
Ah, il nucleare ha anche l'aggravante che le conseguenze di eventuali problemi ricadrebbero anche sui miei figli e nipoti e pronipoti.
Per me è un rischio inaccettabile: fintanto che rischio le mie chiappe sono solo cazzi miei ma farci andare di mezzo intere generazioni a venire, semplicemente no.
Per il resto il tuo è un discorso di un'ignoranza e un qualunquismo abissali, indegno di risposte nel merito. Già solo il fatto che pensavi che la diga del Vajont fosse crollata la dice lunga.
Basta leggere i post di Ronin senza svenire.Io premetto che SONO favorevole in via astratta al nucleare.
Il problema è che non mi fido della nostra classe dirigente, tra loro c'e' gente disposta a bruciare la madre e i figli per il soldo...e non lo dico in modo metaforico.
Però la questione energetica è di vitale importanza, per la quinta potenza mondiale quale noi siamo.
Se diciamo NO al nucleare, ci deve essere un progetto ben delineato d'uscita. Non basta dire NO... il partito del NO ha sempre fatto danni.
Se decidiamo di non fare le centrali, i cittadini devono avere ben chiaro cosa opterà l'italia e cosa farà sul lungo periodo.
Alcuni parlano di possibili disastri che ricadranno sulle generazioni future...ottimo discorso.
Ma una politica energetica non chiara porta a danni alle future generazioni...un maggiore costo per i prossimi ipotetici 50 anni di approvvigionamento dell'energia equivale ad un costo che si sorbiranno le future generazioni.
Altrimenti è tutto facile, NO al nucleare, NO a trattare con Gheddafi, NO alla centrale di carbone, NO al termovalorizzatore, NO alla discarica...
...e poi ? Tutti questi NO hanno dei costi che ricadono sulle future generazioni, sui figli dei miei figli...
Quindi se decidiamo di dire NO al nucleare, gradirei almeno che mi venga delineato un piano B e non qualche chimera...
In breve, risparmio energetico e rinnovabili (investimenti in ricerca, produzione e consumo) fino alla scoperta/invenzione di produzione nuculare umanamente gestibile.
Sì peccato che te lo sei inventato. Che cazzo ti fumi?
L'ignoranza e il qualunquismo li lascio a te e quelli come te.
in effetti caos non ha scritto che la diga è crollata , e il vajont purtroppo avalla la sua tesi
Come preferite, non sono io a fare ragionamenti degni di una portinaia.
Caos, quello che si sta cercando di spiegarti è che:
1) Altri Paesi di tutto il mondo che gestiscono tranquillamente il nucleare hanno record non migliori dell'Italia.
2) La pericolosità del nucleare in termini di vite umane è fuffa fritta, dato che l'ordine di grandezza dei morti causati dai maggiori incidenti è esattamente lo stesso.
3) La durata della contaminazione è altra fuffa fritta, dato che nella zona contaminata di Chernobyl la fauna e la flora sono in ottime condizioni, ci vanno i turisti e ci abita pure della gente. Vogliamo andare a vedere la situazione degli ecosistemi che si sono puppati i fanghi rossi, o il petrolio ?
Tutto questo per cercare di farti capire che tutti questi ragionamenti sul rischio sono poco più che luddismo dettato da pura e semplice ignoranza.
Se non si fa il nucleare, contestualmente al NO va data la soluzione alternativa...gli X investimenti saranno dirottati su questi progetti...ad esempio.
Non è che semplicemente si "compra o non si compra" il nucleare.
esattamente.Caos, quello che si sta cercando di spiegarti è che:
1) Altri Paesi di tutto il mondo che gestiscono tranquillamente il nucleare hanno record non migliori dell'Italia.
2) La pericolosità del nucleare in termini di vite umane è fuffa fritta, dato che l'ordine di grandezza dei morti causati dai maggiori incidenti è esattamente lo stesso.
3) La durata della contaminazione è altra fuffa fritta, dato che nella zona contaminata di Chernobyl la fauna e la flora sono in ottime condizioni, ci vanno i turisti e ci abita pure della gente. Vogliamo andare a vedere la situazione degli ecosistemi che si sono puppati i fanghi rossi, o il petrolio ?
Tutto questo per cercare di farti capire che tutti questi ragionamenti sul rischio sono poco più che luddismo dettato da pura e semplice ignoranza.
Segnalo anche il blog del MIT NSE Nuclear Information Hub
http://mitnse.com/
Solo che non sono riuscito a capire se le radiazioni stanno aumentando o diminuendo
La Borsa va a picco quando c'e' incertezza. Non e' la paura del nucleare per se, e' il fatto che non e' chiaro quanto seria sia la situazione.
Again, non e' speculazione. E' un riflesso del volume di lavoro legato alla ricostruzione. E' probabile che, una volta definito (non risolto) il livello di serieta' della situazione (qualunque esso sia) tu veda un rally.no no è proprio speculazione, i titoli dell'edilizia hanno fatto segnare dei pazzeschi +35% in un giorno
Edit: il miglior sito che ho trovato per seguire gli updates e' http://www.world-nuclear-news.org/default.aspx. O Teamliquid
Cosa ci fai ancora qua in Italia? Occhio che appena esci dalla tua casina (progettata e costruita da un italiano, immagino) per strada è PIENO di gentaglia italiana pronta a farti del male inavvertitamente perchè incapace di fare ogni cosa e gestire la propria vita....
Oh anche tu sei italiano? AAhhhh lontano da me!!!!!!
Ma se siamo tutti incapaci, cosa te ne dovrebbe fregare di quello che succede ai tuoi compatrioti??Il Vajont è l'ennesima riprova che gli Italiani non sono in grado di gestire (ma neanche progettare) situazioni ad altissimo rischio. E' un fatto provato e riprovato.
Del fatto che neanche gli altri siano messi meglio non me ne può fottere di meno se non quando mettono a repentaglio anche l'incolumità del mio paese (popolazione inclusa).
Non sono esperto, ma a occhio direi che è comparabile ad altri grandi disastri di natura umana....(non credo che il disastro petrolifero americano di 1 anno fa sia tanto differente, ad esempio....)E' chiaro il concetto?
Ah, il nucleare ha anche l'aggravante che le conseguenze di eventuali problemi ricadrebbero anche sui miei figli e nipoti e pronipoti.
Per me è un rischio inaccettabile: fintanto che rischio le mie chiappe sono solo cazzi miei ma farci andare di mezzo intere generazioni a venire, semplicemente no.
Tutto ragionevole. Per ingenuità (o malizia), però, mi chiedo: questi accordi tra committente e consorzio continentale sono assolutamente al riparo da pericolose infiltrazioni? Sarà stupido tornare a battere sempre sullo stesso punto, ma non è ragionevole avere paura di altri profilati di cemento armato fatti con sabbia di mare? (sì ok impregilo blabla).Caos, quello che si sta cercando di spiegarti è che:
1) Altri Paesi di tutto il mondo che gestiscono tranquillamente il nucleare hanno record non migliori dell'Italia.
2) La pericolosità del nucleare in termini di vite umane è fuffa fritta, dato che l'ordine di grandezza dei morti causati dai maggiori incidenti è esattamente lo stesso.
3) La durata della contaminazione è altra fuffa fritta, dato che nella zona contaminata di Chernobyl la fauna e la flora sono in ottime condizioni, ci vanno i turisti e ci abita pure della gente. Vogliamo andare a vedere la situazione degli ecosistemi che si sono puppati i fanghi rossi, o il petrolio ?
Tutto questo per cercare di farti capire che tutti questi ragionamenti sul rischio sono poco più che luddismo dettato da pura e semplice ignoranza.
Raccolgo e faccio mia la critica mossa all'autore del topic formulata in termini di incidente pendolino-classeS mercedes. Ma l'idea che in Itaglia si aggiungano inutilmente ai fattori di rischio esistenti fattori ulteriori è davvero così perversa? Voglio dire, abbiamo le nostre dighe, che hanno fatto scuola ok, ma che potrebbero causare ulteriori problemi, abbiamo i nostri reattori chimici, che sono sicuri ok, ma potrebbero causare ulteriori problemi, vogliamo davvero metterci tra le mani anche queste tipologie di impianti? Mi sembra un po' il ragionamento di chi fuma dicendo "di qualcosa si dovrà pur morire" ma perché andarsela a cercare?
Questo lo dico partendo dal dato: la centrale è sicura. La centrale è sicura in condizioni normali ma la storia ha dimostrato che come ogni altra opera umana, per mala gestione o per sfiga cosmica, si rompe. Pur facendo danni come -o forse meno- di altri eventi.
Non credo in ultimo che i timori di carattere economico (giri d'affari poco puliti) siano infondati, la gestione virtuosa della cosa pubblica è cosa sconosciuta in questo paese, gli esempi abbondano mi pare.
Per finire mi sono posto altre domande alle quali qualcuno di maggior competenza, se vorrà, potrà rispondere. Quanta energia è davvero necessaria in Italia? Voglio dire, gli ospedali hanno bisogno di un tot di corrente per mandare avanti la baracca, ma una cornice digitale per le foto è davvero necessaria? Tenere il modem acceso anche nei 15 giorni di vacanza estiva serve? Quindi forse potremmo fare un discorso (a monte) sulla cultura del consumo consapevole. Poi, il nostro paese sta investendo seriamente nelle energie alternative e/o rinnovabili? A leggere i giornali ultimamente mi sembra che ci muoviamo all'indietro piuttosto che in avanti. Non voglio proseguire perché rischio di scivolare verso la dietrologia...
La gente ci va massimo per un giorno e chi abita lì e per di più per "affetto" o disperazione, non perchè si sta bene...sì che non bisogna dire che il nucleare è "La fine del mondo!!!111!!11!" però non diciamo che la contaminazione non è pericolosa o non dura a lungo...e tuttavia la maggior parte degli altri incidenti (esclusi quelli di con composti chimici altamente tossici, forse) non hanno ripercussioni su generazioni a venire...Caos, quello che si sta cercando di spiegarti è che:
1) Altri Paesi di tutto il mondo che gestiscono tranquillamente il nucleare hanno record non migliori dell'Italia.
2) La pericolosità del nucleare in termini di vite umane è fuffa fritta, dato che l'ordine di grandezza dei morti causati dai maggiori incidenti è esattamente lo stesso.
3) La durata della contaminazione è altra fuffa fritta, dato che nella zona contaminata di Chernobyl la fauna e la flora sono in ottime condizioni, ci vanno i turisti e ci abita pure della gente. Vogliamo andare a vedere la situazione degli ecosistemi che si sono puppati i fanghi rossi, o il petrolio ?
Tutto questo per cercare di farti capire che tutti questi ragionamenti sul rischio sono poco più che luddismo dettato da pura e semplice ignoranza.
Ultima modifica di Trickster; 15-03-11 alle 15:19:44
Ma io non ho ben capito una cosa, come mai ci vogliono 20 anni per realizzare e far partire una centrale?