Gli aborti profumano?
Ed eccomi là,mi sarebbe piaciuto potermi vedere dietro un vetro,o dietro la fredda luce di uno schermo.
Magari con i miei genitori,come vedendo dei vecchi album di famiglia digitali.
"Oleg! ma quello eri tu! ma come sei grande adesso!"
"O Mamma,sei così dolce!Papà tu non dici nulla?"
Papà non c'era,"Papà?" dov'è papà? Ma certo! è stato spaiccicato da un auto! ma che risate! ma che ricordi! e che grasse risate!
Un uomo è pazzo quando dà una spiegazione a ciò che dice senza che nessuno l'abbia messo in dubbio.E io lo stavo facendo,un Groza in una mano, il mento nell'altra,la testa tra le nuvole. E lì,come un oggetto di scena dimenticato da Dio nel grande palcoscenico della vita,un mostro del cazzo.Uno scorpione,o simile ad esso.
Ma io non ero interessato,l'astrazione della conoscenza della propria morte ti diverte,e io ridevo davanti a quel coso.Cos'altro dovevo fare? cara gente,cos'altro potevo fare?
Il suo respiro si trasformava lentamente in condensa nell'aria secca di quel posto,ma ciò non è normale!
Un aborto di quel tipo (si un aborto!) non può andare contro la natura,è già al suo opposto,vuol dire che rientrerebbe nella normalità perchè genera condensa?
"hahahahah"
La mia risata risuonò gelida nella galleria,l'aborto mi guardava,ma in fondo in fondo cosa aveva di sgradevole? a parte qualche tentacolo di troppo nei suoi occhi vedevo lo sconforto,vedevo l'inadeguatezza.Perchè io sono un essere umano,se non lo fossi lo riconoscerei perfettamente adeguato.E' un predatore del buio,e come tale genera condensa!
"hahah"
Notato? meno h e meno a nella mia risata,si fa più fredda o più concentrata? la vita è questo,il perdere gradualmente le H e le A delle risate.
Il suo olezzo era così penetrante che mi sorse una domanda spontanea,ma gli aborti odorano?
Non pesnavo ci fosse il tempo per discuterne,i suoi occhi ora mi dicevano che aveva fretta,e che aveva fretta di incorporami in lui,come l'optional di una city car.
Ma l'avrei lasciato fare? fossi stato un pò meno pazzo l'avrei fatto,ma io lo invitai prima ad uccidermi e poi lo sfidai.
Altra condensa,un pò troppa adesso,respirava di più,era più feroce,più predatore,più attinente al suo ruolo che quaggiù doveva avere.Una intera colonna di condensa adesso si apriva davanti a me,come?
"Come?"
Neanche il tempo di proferir parola che questa condensa fu luminescente fu tagliata a metà da un sasso cadente.
"Un sasso?"
"ahahahahahhahaha"
E questa risata durò a lungo,mi sembrò che l'aborto, oramai imbambolato dinanzi la mia tranquilla frenesia, stesse ridendo con me,stesse ballando con me,eccolo che si muoveva.
Sopraggiunsero altri mostri ansanti e condensanti e lui davanti agli altri,come l'ambasciatore della loro specie.
"hahahhahahahaha"
Ma muovendosi cacciava altra condensa.
E ancora ancora ancora condensa.
Ma era condensa?
"Cazzo"
Cadde un altro sasso.
Un altro ancora.
Ne cadde un altro un pò più grande.
Cadde il soffitto.
In un boato mostruoso il terreno sotto i miei piedi (o i nostri piedi? oramai avevo un legame con quel mostro) tremò,vibrò,si spaccò,e la terra divenne un inferno di calore.La luce entrò a sprazzi e quegli abomini (aborti) si disparsero nella sala urlando in lingue che io non conoscevo.E facendo del loro linguaggio primordiale veicolo di sensazioni orrende e di autentico dolore.
Il buco nel soffitto era di enormi dimensioni,dava su un lungo viale,scorgevo le cime dei pini che si stagliavano sul contorno di un cielo azzurro.
Ero fuori.
Lukashenko : "Quella gente è 6 ore che sta lì sotto!" Prokov : "E allora cosa ne dici di fare qualcosa ?" Lukashenko : "Aprila tu una porta da 100 kg!" Prokov : "E gli esplosivi ? Mai pensato di provare con quelli ?" Lukashenko : "Non sono mica così scemo... Comunque aspettiamo il Maggiore..." Prokov : "Chi ?" Lukashenko : "Red Spring... Il Maggiore..." Prokov : "Si, d'accordo..."
I due soldati si misero a giocare a carte...
L'arrivo del Maggiore :
Arrivai alla Base dopo un rapido briefing sulla situazione...
Red Spring <Là sotto ci sono delle persone intrappolate e voi giocate a carte ?> Lukashenko <La stavamo aspettando...> Red Spring <Non è una buona giustificazione, comunque mettiamoci al lavoro...>
Andai a controllare la porta...
"Chiusa... E non c'è modo di aprirla manualmente..."
Red Spring <Abbiamo ancora le vecchie mappe ?> Petrenko <Quelle del'86 ?> Red Spring <Si...> Petrenko <Le ha Lukashenko, chiedi a lui!> Red Spring <Vado!>
Presi le mappe e le posai sulla cassa...
Petrenko <Cerchiamo di fare in fretta, la ventilazione del bunker non riceve manutenzione dal 1986... E il cibo potrebbe finire da un momento all'altro... Hanno delle scorte limitate, con un razionamento stretto potrebbero durare al massimo 48 ore... Là sotto c'è un certo Savik, l'obiettivo prioritario è lui, ha visto cose che ci potrebbero interessare, riguardo X23...> Red Spring <Io cercherò di salvare tutti... Comunque avete già pensato a qualcosa ?> Petrenko <Beh, potremmo provare ad aprire la porta con gli esplosivi...> Red Spring <Una porta da 100 kg richiede un quantitativo di esplosivo sufficiente a far crollare più di metà della struttura... Non possiamo correre questo rischio...> Petrenko <Cosa suggerisci allora ?> Red Spring <Guardando qui, ho notato che possiamo passare attraverso una galleria parallela, possiamo far esplodere quel muro senza far crollare tutto e portare via tutti... Ma c'è un problema...> Petrenko <Che sarebbe ?> Red Spring <Il tunnel parallelo si raggiunge da Pripyat, nel tunnel CNPP 12, raggiungibile dal vecchio ospedale...> Petrenko <Ma l'ospedale è in mezzo alla città!> Red Spring <I Monolith non saranno un problema...> Petrenko <Allora forma una squadra e recati là...> Red Spring <Potrei aver bisogno di più di una squadra... Ma tranquillo, so chi contattare...> Petrenko <Mi fido di te, Maggiore, so che sceglierai individui seri...> Red Spring <Bene, prendo Lukashenko e Prokov, porterò anche Vassiliev... L'altra parte della squadra sarà composta da quelli che contatterò io...> Petrenko <Bene, Lukashenko e Prokov sono là, chiamo Vassiliev a rapporto...>
Andai dal fuoco dove i due soldati giocavano a carte...
Red Spring <Voi due siete con me! Alzatevi!>
Nel frattempo arrivò anche Vassiliev...
Red Spring <Dobbiamo tirare fuori di lì quella gente... Passeremo dal tunnel CNPP 12, faremo esplodere la parete parallela e li tireremo fuori!> Lukashenko <Bene, preparo la roba...> Prokov <Io prendo il C4...> Vassiliev <Siamo solo in 4 ?> Red Spring <No, contatterò dei Mercenari... Non temere, sono miei amici di vecchia data...>
Presi il PDA e mi sintonizzai sulla frequenza del mio amico...
Red Spring <Jackal, ho bisogno del tuo aiuto per una missione importante!> Jackal <Dimmi tutto, Red!> Red Spring <Dobbiamo tirare fuori della gente da un bunker che si è bloccato... Abbiamo meno di 42 ore!> Jackal <E come facciamo a tirarli fuori ?> Red Spring <Te lo spiego per la strada... Arriveremo a Pripyat domani, sperando che non sia troppo tardi...> Jackal <Dove ci vediamo ?> Red Spring <Alla Barriera... Da lì partiamo a Pripyat tutti insieme...> Jackal <Ma come mai la galleria è così lontana ?> Red Spring <Questo ce lo chiederemo dopo, ci vediamo Jackal!>
Finii di prendere la mia roba, caricai il mio GP36 e partii con i 3 uomini che avevo scelto...
Arrivammo alla Barriera poco dopo, avevo già informato il capo della Freedom, accordando un cessate il fuoco temporaneo... Jackal ci raggiunse con il suo gruppo dopo una mezz'ora...
Red Spring <Siete pronti ?> Jackal <Si, noi siamo tutti pronti...>
Il gruppo di recupero era composto da 10 persone... 4 Duty e 6 Mercenari...
Red Spring <Stiamo entrando nella Foresta Rossa, da adesso in poi restiamo concentrati, dobbiamo arrivare a Pripyat...>
Procedemmo facendo attenzione alle anomalie e ai mutanti... I Monolith non furono molto numerosi, in quanto l'area era già stata bonificata un po di tempo prima...
Ecco qui quello che è successo fuori a 6 ore... Ora devo elaborare quello di 1 giorno
Ultima modifica di StalkerStrelok; 25-04-11 alle 18:26:36
Bello mi piace,l'aria dura un pò di meno di quanto mi aspettassi,ma mi piace come l'hai scritto,solo crea qualche imprevisto sul posto.
Il racconto che ho postato non c'entrava nulla,finiva solo la sotoria di Oleg,see vuoi leggilo.
Ultima modifica di giammotto; 25-04-11 alle 19:38:23
Bello mi piace,l'aria dura un pò di meno di quanto mi aspettassi,ma mi piace come l'hai scritto,solo crea qualche imprevisto sul posto.
Il racconto che ho postato non c'entrava nulla,finiva solo la sotoria di Oleg,see vuoi leggilo.
Si, volevo scrivere di più ma mi pareva già abbastanza lungo
Aggiungerò qualche imprevisto durante il racconto 1 giorno
L'ho letto, è carino chissà che Oleg non venga ritrovato proprio da Red Spring
<Boom...> e si diede inizio alle operazioni di eliminare la squadra duty... il cecchino colpì... l'effetto sorpresa era riuscito, tutti svolsero alla grande il loro lavoro, qualche colpo sparato e tutti i duty erano morti in poco tempo..
Così caro diario fini l'avanzata dei freedom.. che debellarono la minaccia... Diario, ora mi trovo nella casetta della fattoria abbandonata vicino alla base, e abbiamo acceso un falò... stiamo raccontandoci le nostre storie... la ricompensa mi aspetta alla base...
Mi addormentai in un angolino appartato... e pensai che sarei riuscito a svolgere il lavoro per Voronin in modo molto tranquillo.. visto che ho ottenuto la fiducia del capo freedom.. ciao caro diario, buona notte..
Nuovo episodio
Rumori. "Ecco,ora mi hanno incastrato"
Savik era disteso sul letto a pensare sul da farsi.Gli avevano dato un'appartamento quasi normale,con servizi igienici e letto comodo.E si,nella Zona i bisogni e i "bisognini" non vengono per primi,vi sembra una novità?In quel momento lo scienziato desiderò di potersi freddare sul momento,con un colpo in bocca,soluzione non molto eroica ma efficace.Aveva perso tutto,gli restava quel cesso di vita,tanto vale farla finita!
"Cosa direbbe tua moglie?,cosa farebbe tuo fratello?"
Il fratello di Savik aveva largamente evitato il campo scientifico e si era specializzato nello sport,era stato un sollevatore di pesi della nazionale Ucraina.Ma purtroppo era morto a 30 anni.Gli era scoppiato il fegato per gli steroidi e il doping.All'improvviso la porta bussò.
"Signor Reyliaev?"
"Si?"
"La stanno aspettando all'ingresso,non li faccia aspettare,troverà fuori la porta gli indumenti."
"E le armi?"
Non vi fu risposta,udì i passi che si allontanavano nel corridoio,cosa pretendevano da lui? Aprì la porta e trovò un carrello con una tuta SKAT-9.5 mniuti dopo era già all'ingresso con il gruppo.
"Bene! ragazzi vi presento Savik Reyliaev! è lo scienziato che ci seguirà in questa avventura!Savik,qui abbiamo in ordine di apparizione : Brisuk il magnifico dal fascino italiano.."
Risatina da parte dei compagni,Brisuk sembrò non apprezzare.
"Alexander Leschkin"
Un uomo tarchiato gli rivolse un sorriso e alzò un braccio muscoloso in saluto,era il fantasma di ciò che poteva essere senza la Zona.
"E per concludere,ecco me! il Capitano Yoschik!"
Allungò la mano per stringergliela,e Savik notò che con lo sguardo lo incentivava a fare il bravo "Sennò......"sembrava dire il suo sguardo.Sembravano tutti bravi soldatini,piuttosto che stalkers.
Tempo 2 ore e si trovarono all'entrata del laboratorio,in superficie.Brusik fumava una sigaretta e il Capitano si frugava nella borsa.
"Savik?"
"Che c'è?"
"Tieni questo, hai due caricatori,usali bene."
Gli aveva passato uno Steyr AUG A2,arma usata spesso dagli scienziati nella Zona.
"Grazie,ho già esperienza con questo!"
"Come ogni scienziato che si rispetti,ragazzi ora dovrete sapere cosa ci attende li giù! qualche giorno fa uno Stalker è sceso con una nostra Task Force,i nostri sono morti,lui è vivo,dobbiamo scoprire come sta e ciò che ha visto!"
Nessunò battè ciglio,Brusik stava per finire la sigaretta e Leschik lucidava il suo ak 105.
Scesero uno ad uno,il primo fu Yoschik,poi scese Savik,Leschik posò l'ak nella fondina e scese la scaletta,Brusik finì la sigaretta e la gettò a terra calpestandola.Poi scese anche lui.
"Ci siete tutti?"
"Si capitano,piazziamo i primi flares?"
"No muoviamoci prima,visori notturni!"
Savik calò la mascherina per la vista notturna sul visore,si trovavano lungo il Tunnel che conduceva all'X 23,era molto largo per consentire il passaggio delle gabbie dei mutanti.
Passarono cinque minuti in cui si mosserò di una ventina di metri.
"Flares,ora."
"Ricevuto"
La luce rossa,calda del flare illuminò le pareti del tunnel,luride per tutti gli anni di abbandono.
"Lo sentite anche voi?"
"Cosa Alexander?"
"Brusik,li senti?"
"Che cazzo dici zotico?"
"Stiamo calmi ragazzi!"
"Odio questi tunnel,mi mettono l'ansia addosso! finitela di dire stronzate!Ora bas...."
Ci fu un baccano proveniente dal fondo del tunnel
"Formazione a cuneo! Savik vai dietro!"
Fu difficile eseguire la formazione visto il panico che fermentava intorno. Ma dopo qualche incompresione vi riuscirono.
"Procediamo,vedo delle ombre in fondo."
"Di che tipo?"
"Umane,direi se dai un occhio puoi aiutare."
Forse sarebbe stato meglio non comunicare niente al gruppo.
"Cazzo,qualcosa si muove lì!lancio un flare?"
"Procedi"
Il flare illuminò un gruppo di cadaveri attornato da scarafaggi,erano stipati agli angoli del tunnel.
"Cristo! andiamocene capo!"
"Un attimo,arriviamo al fondo e poi indietro di corsa!"
Attimi di silenzio,il vetro della tuta di Savik si appannò,lo pulì e si rese conto del buio del luogo.
"ALEKNY? CI SEI?"
Yoschik urlò nel vuoto,non vi fu risposta,ma al suono dell'urlo qualcosa cadde dal soffitto,e vi fu panico.
"Cazzo!"
Gli spari risuonarono,al termine del gran fracasso causato dai rimbombi Brusik si stese a terra.
"Cristo,mi avete beccato! stronzi!"
"Merda!,dove ti ho preso?"
"Caviglia! ma che cazzo sparavamo?"
"Capitano,non mi sento molto bene."
"Alexander che c'è?"
"Alexander?"
Si udì un rumore di ferraglie che cadono a terra. e il corpo muscoloso di Alexander Leschkin si arrese alla Zona. Ci fu uno schizzo di sangue.
"CAZZO! Leschkin è esploso!"
"NO!!!!"
Leschkin parlava ancora
"NON E' VERO!che rumore!!!!!"
"Savik,cosa sta succedendo a Leschkin?"
"E' sotto shock,ma è ancora vivo..."
"RUMORI!!!!!!!!"
"Cosa senti Alex?"
"Non sento nulla! c'è qualcosa di sottofondo che mi assorda!!!! RUMORI!"
"Alex,ti prego non urlare!"
"Yoschik sono grave? dove sono caduto? dal cielo?"
Parlava come fosse in un sogno
"Mia figlia mi ha detto che dobbiamo andare,Yoschik!non voglio morire.Io sono stato illuminato! io......"
"Andato."
"Macabra come conclusione!"
"Brusik,procediamo per qualche metro,poi via di qui."
"CHI SIETE? COME OSATE INTERROMPERE LA MIA RIFLESSIONE?"
"E' Yivasiev! è lui!"
"Alekny?"
"Si,era il mio nome."
"Era?"
"Bhè,ora che ho appreso ciò che mi circonda non ho bisogno di un nome."
"Ecco un altro disperato"
Yoschik lo sussurrò via radio,ma Yivasiev lo sentì lo stesso.
"Disperato?"
Silenzio,non si udì più nulla per diversi minuti.
"Andiamo capitano?"
"Si,qui non c'è nulla da fare.Yivasiev è andato,Leschnik è morto.Andiamo"
"Capitano?"
"Savik? dov'è?"
"Dov'è Savik?" [/SPOILER]
Spoiler:
"Ti guardo,e tu guardi me Savik,siamo un unica cosa.Facciamo parte dello stesso gruppo."
"Alek,dove sono?"
"Sei nel luogo che ti cambierà la vita."
Savik aprì gli occhi e vide il luogo dove si trovava,c'era buio e la sua vista era appannata.
"E' il laboratorio?"
"No non è un insulso laboratorio! è dove custodisco ciò che ho trovato Savik!"
Si accorse di avere le mani legate a qualcosa,e ciò lo faceva sentire in trappola.Comiciò a vedere più chiaramente il luogo dov'era.Tubi che sporgevano dal terreno e le infiltrazioni d'acqua avevano alzato enormi fossi nel pavimento a piastrelle.
"Vedi Savik,qui giù c'è qualcosa....."
Parlava con calma,la calma del pazzo,la sua voce tremava.
"Alek,come ci sei arrivato qui?"
"Mi ci ha portato il fato Savik! sono qui perchè l'ha voluto LUI."
"Alek il fato non ti ha portato qui! sono stati i Duty! te lo ricordi?"
"Oh no,Savik non è così.....tra un pò anche tu saprai come ci sono arrivato!"
"Perchè sono legato?"
Savik si accorse di averlo detto con una vocina stridula che di sicuro non gli apparteneva.
"Perchè sei legato?"
Alekny mosse dei passi intorno a lui,ragionando.
"Perchè sennò mi avresti aggredito."
"Oh no Alek,tranquillo"
"Tranquillo? con la tua presenza? non credo! tu sei estraneo a ciò che io so! tu sei estraneo a quello che accade! la tua mente è costretta da funi invisibili! che però ti pregiudicano! ti paralizzano! sei un burattino!"
Era pazzo,questo era certo.Ma era lui a non essere legato.Savik notò un luccichio nelle sue mani,un oggetto luccicante.
"Alek,cos'hai in mano?"
"Una lama,un coltello.Il tuo coltello."
"Ridammelo per favore"
"No,prima devo fare una cosa Savik."
"No!"
Savik sentì di novo quella voce dalla sua bocca.
"Cosa vuoi fare?"
Alekny non rispose,ma si avvicinò a Savik con il coltello sguainato e si chinò sul suo volto.
"Durerà poco,il tuo sacrificio"
"SACRIFICIO? Cazzo!"
Savik cercò di muoversi sotto le corde che lo tenevano fermo.
"Alek ti prego cosa stai dicendo?"
"Non sei in te Savik,ti aggiusto io."
"No ti prego! NO!"
Nell'attimo in cui Alekny calò il coltello risuonò uno sparo.
"Soggetto neutralizzato.Procediamo con l'estrazione."
Spoiler:
Oleg e Shavi stavano facendo la guardia al palazzo,giù a Prijpat.Oleg portava a tracolla un Groza,Shavi aveva un'Ak dietro la schiena.Stavano pattugliando la Zona.La loro banda si era sistemata in quella palazzina,erano al 4° piano e si potevano sentire le urla e gli schiamazzi,contenuti in qualche modo dala vogli di rimanere segreti. Erano un ventina di solitari,partiti dal Cordon e giunti fin lì,armati pesantemente e con l'intenzione di non far vincere la Zona contro di loro.
"Oleg?"
"Si?"
"Penso sia finito il turno,chi sono i prossimi 2?"
"Shavi, non è finito il turno,abbiamo iniziato da 2 ore e già te ne vuoi andare?"
"2 ore? sto invecchiando allora...."
Shavi quella sera non voleva pattugliare,aveva sentito di voci riguardanti un progetto dei Duty a Prijpat.
"La vedi li,la vecchia chiesa?" Oleg provò a far distrarre l'amico,sapeva che era inquieto.
"Si,è una struttura antica."
"Nessuno c'è mai entrato.Dalle finestre non si vede nulla,ma si dice che ogni tanto da lì dentro,solo Dio sa come,fuoriescano strani suoni e versi."
"Oleg se volevi aiutarmi ci sei riuscito,complimenti!"Shavi glielo disse con tutta sincerità,era in buoni rapporti con Oleg.
Stettero in silenzio per un pò,e tronarono di nuovo al portone scardinato della palazzina.Davanti v'erano dei blocchi tradali di calcestruzzo mezzi rotti ma che erano ancora utili a creare delle barricate.
"Oleg senti anche tu questo suono?"
"Quale?"Oleg si mise in ascolto e mostrò il suo volto all'amico.
"E' come un...rombo?"
"Motori."
E dall'angolo della strada apparve un grosso camion,seguito da una jeep e da un altro camion.Recavano il simbolo dei Duty.
Si ripararono in fretta davanti ai blocchi di calcestruzzo e stettero a guradare ciò che accadeva.
I camion si fermarono nella piazza della chiesa,la jeep un poco più dietro trasportava 4 uomini in una spessa tuta.Scesero oltre una decina di uomini dai camion che piazzarono diversi sacchi di sabbia,fino a formare una lunga barricata davanti all'enorme portone della chiesa.
"Ma cosa fanno?"chiese Oleg
"SH!"Shavi zittì l'amico con decisione ma con la paura di un uomo che sa ciò che sta accadendo.
I Duty piazzarono 3 mitragliatrici sui blocchi di sabbia e altrettanti uomini vi si misero accanto,pronti a prenderle in caso di pericolo.Dal 4° pèiano non volava più una mosca,uno dei loro compagni si affacciò con un binocolo e stette lì a guardare.
2 uomini andarono al portone della chiesa,alto 4 volte loro, e lo saggiarono per 5 minuti.
"Ehi voi due!"Un Duty aveva notato i due Stalker dietro i blocchi,più precisamente aveva notato Shavi,nascosto maldestramente con le gambe sporgenti.
"Non vi preoccupate,non abbiamo intenzione di uccidervi,piuttosto ci serve qualcuno che venga con noi,potete uscire"
"Vaffanculo Shavi,non sai nemmeno nasconderti! Si stiamo arrivando no, sparate!"
"No non spariamo"
Oleg e Shavi uscirono allo scoperto e si avvicinarono al gruppo di Duty.
"Stiamo aprendo breccia nella chiesa,per vedere ciò che c'è dentro e abbiamo bisogni di altri uomini per l'irruzione."
"Quanto ci darete a lavoro fatto?"
"Lo sapete che i Duty pagano per i servizi chi gli si fanno,siamo uomini di parola!"
Il Duty condusse i due uomini verso la barricata e li gli disse di tenersi pronti all'irruzione.fu piazzato del C4 sulla porta e sui cardini di essa.Un ingegnere Duty aveva in mano il bottone del C4, lo premette e un rumore fortissimo scosse il terreno dai meandri delle sue profondità.Ci sembrò essere quasi un terremoto.In una nuvola di polvere alzata dalla detonazione si riuscì a vedere l'ingresso della chiesa.
"Andate con il gruppo lì davanti"
"D'accordo"
Oleg e uno spaventato Shavi si avvicinarono al portone con altri 4 uomini,presero le armi e entrarono.
La chiesa era in stile gotico con altissime navate e grandi corridoi laterali.Si spostarono sulle navate e si prepararono a sparare al minimo rumore.Arrivarono fin uqasi all'altare e poi qualcosa li fece letteralmente pietrificare.C'era un enorme animale sul tetto,appeso a testa in giù,lungo oltre 15 m.Sembrava un aquila dalle dimensioni astronomiche.QUando il Duty che la avvistò si accorse che si muoveva non capì più nulla e apri il fuoco contro la bestia,che si svegliò immediatamente ed emise rumori striduli da uccello.Scese dal soffito e cadde con un tonfo a terra scuotendo la struttura.E a quel punto tutti e sei gli uomini presero a sparare sparare e sparare fin quando finirono i colpi.La bestia non avvertiva minimamente le ferite provocate dali uomini.Li squadrò uno ad uno con i suoi grandi occhi e in men che non si dica,spalancò le ali ed emise dei suoni acutissimi che contrinsero glu uomini a chinarsi a terra coprendosi le orecchie.
Oleg non pensò più a nulla e corse a perdifiato verso una saletta sul lato,senza coprirsi le orecchie.Nel momnto in cui scattò la creatura battè i piedi a terra facendo cadere il legno dalle travi sul soffitto e creando crepe nei muri,sempre più crepae finchè non si formarono buchi dai quali entrava luce e illuminava i volti degli uomini davanti alla morte.L'uccello prese due Duty e ne staccò la testa con il becco appuntito.Oleg era già riuscito a uscire dallo Shock e correva verso quella saletta,che poteva diventare la sua ultima via d'uscita.Nel momento in cui vi mise prede dentro crollò il muro e si ritrvò chiuso dentro.
In quel momento sentì le urla degli uomini nella stanza a fianco e ringraziò Dio di essere ancora vivo,Shavi non ce l'avceva fatta purtroppo.Si trovava su di un piccolo altare,l'immagine di un santo era davanti a lui e delle candele ormai consumate erano ai suoi piedi. Esplorò la stanza per cinque minuti e spostò il tavolo delle offerte,sotto vi era una botola.
"Poco male" pronunciò lieto
"C'è sempre una via d'uscita."
Sollevò la botola e vi trovò una scala che conduceva giù per un sei-sette metri.Scese fin giù e si ritrovò in un tunnel,completamente al buio.Accese la torcia e lesse una cosa sul muro :
CNPP 34.
Spoiler:
Oleg procedeva lungo il tunnel con passo deciso e visione notturna attiva.NON aveva paura,sapeva che, in fondo ciò, che ti uccie nelle gallerie è la paura :se sai che nella galleria l'unico pericolo è quello che percepisci con i tuoi sensi e non quello che ti stai immaginando!
Saranno state 2 ore dall'inizio del viaggio sotteraneo che udì dei suoni in lontananza.Prese il Groza e tolse la sicura.Cominciò a muoversi con cirscospezione lungo il lato della galleria dove si trovava e si fermò quando in mezzo al verde del visore notturno vide una macchia bianca : luce.Spense il visore e si avvicinò.C'era una torcia a terra che rovesciava sul muro la sua luce,accanto giaceva un cadavere,e sul cadavere una creatura era chinata.Produceva strani rumori sommessi e viscidi allo stesso tempo.Oleg capì che non era un essere umano,ma aspettò prima di muovere un solo passo nella sua direzione.Pensò a tornare indietro di qualche metro,all'imbocco della curva del tunnel.Quivi decise di attaccare al Groza il silenziatore e il mirino laser.Fatto ciò fece ancora due o tre passi avanti e puntò alla testa della creatura.Bastò un colpo che ella si rovesciò in avanti sul cadavere con un gemito,fortunatamente a bassa voce.
Oleg arrivò fino al cadavere completamente maciullato al ventre e con la testa piena di sangue,rotta in diversi punti.Espresse il suo disgusto con una smorfia di disprezzo, ma spostò la creatura e la mise via dal corpo,a questo punto decise di vedere cos'era.La rovesciò sul fianco e notò che aveva una coda da scorpione,attaccata ad un corpo suqamoso di colore rosso,la testa era coperta da tentacoli,quasi come un succhiasangue.Procedette avanti ma stavolta con molta più cautela.Fece un centinaio di metri ancora e si fermo a guardare delle scie di sangue lunghe metri.Cos'erano?A chi apparteneva quel sangue?.In prossimità delle scie di snague finiva la galleria,saranno stati 2 km al massimo.Cominciò a cercare delle scale ai lati ma non trovò nulla.A questo punto poggiò un orecchio sul muro,speranzoso.
In un primo momento non sentì nulla e si scoraggiò,ma ascoltando con più attenzione riusciva a sentire un rumore di ingranaggi,un meccanismo era in moto lì dietro,non restava che raggiungerlo.Cercò nello zaino qualcosa utile ad aprirsi un buco nel muro,che non sembrava più spesso di 1 metro.Trovò una granata, un martello,un pacchetto di polvere da sparo e una sigaretta.Tutto inutile,ma decise di provare con la polvere da sparo.Piazzò il pacchetto sul muro e gli diede fuoco.Non esplose nemmeno,produsse un pò di luce e si spense.Cominciò a cercare punti nel muro mno spessi o vuoti,e ne trovò uno im prossimità di una cassetta del tipo dei contatori elettrici.Doveva esserci uno spazio di una decina di centimetri completamente vuoto li giù.Prese il martello dallo zaino e cominciò a battere in prossimità del punto morto.Alla seconda martellata il muro rivelò uno spazio vuoto lungo 1 metro che conduceva all'altra stanza,ora si sentiva chiaramente un rumore di macchina.Oleg si emozionò ma lo spazio per passare era irrisorio.e prese a cercae altri punti simili.Ne trovò uno molto più grande di quello,si aprì un varco,ma era ancora troppo piccolo,anche se forse facendosi stretto ci sarebbe potuto passare.Ora vedeva una luce verde nell'altra stanza che illuminava un piccola porizone di macchianrio in ferro.Oleg bruciava dalla curiosità e trovò un altro punto morto.Questa volta riuscì a passare,e si trovò in una stanza dal tetto altissimo,larga una ventina di metri,e che ospitava una decina di macchianri,sembrava una sala del generatore,ma qualcosa diceva ad Oleg che era qualcosa di PIU',di una semplice sala di generatori.Mosse dei passi in direzione di un macchinario,e vide un vetro.Il vetro celava un essere come quello visto poco prima da Oleg.Era più grande,e sembrava morto.Ognuna di quelle macchine ne conteneva uno.Oleg era rimasto a bocca aperta, e si sedette.Notò che in fondo alla sala il tunnel continuava.Era ora di rimettersi in marcia.
Spoiler:
"Ma quando finisce questa galleria?"
Oleg disse ciò con voce disperata,ma non stremata.Era una persona estremamente realista e sapeva che prima o poi doveva finire.Fu accontentato solo dopo ore e ore di marcia imperterrita.Il Tunnel si allargò in un puntò e ai lati apparve una scala."Grazie a Dio..."
Si avvicinò alla scala di ferro arruginita,e messo il primo piede sullo scalino che conduceva alla libertà fece una sgradevole scoperta.Una sostanza viscida e incolore sotto la visione notturna sporcava la scala,la contaminava con la sua presenza oscena.Sembrava fosse stata messa da un regista di un film dell'orrore sulla scena,per creare suspence.
Oleg si sentiva un pò un'attore che svolgeva la sua parte,ma si avventurava in peripezie ben peggiori di qualsiasi attore di film americani.Non si fece scoraggiare e continuò,chiudendo un'occhio.Giunto pressocchè a metà della scala sentì dei suoni. Provenivano dai lati dello stretto condotto della scala,e sembravano passi,o ventole che giravano.Cercò di continuare ulteriormente la sua scalata,ma non resistette: prese la Makarov dalla fondina di pelle e la mise nella sua mano destra,si sarebbe difeso da chiunque,era come un animale che voleva fuggire.
Giunto in cima trovò una botola,che probabilmente conduceva all'esterno,spinse con tutta la sua forza,ma c'era un impedimento.Niente da fare.Provò a spingere un'altro pò.Niente.Si sentiva abbattuto.Dov'era la sua speranza ora? era finita nel cassetto delle cose dimenticate nel suo cervello,e Dio solo sa come la recuperò in seguito.
Ritornò giù,nel tunnel e scoprì di aver tralasciato alla sua vista un macabro dettaglio : cadaveri ammassati e mangiati sui pavimenti.Nulla ormai lo turbava.
Cercò altre scale o simili,ma trovò solo una porta nel muro,come una delle porte nelle metropolitane.Decise di andare a vedere se da lì si poteva fare qualcosa,magari la botola era chiusa meccanicamente e bisognava sbloccarla con dei comandi.Aprì la porticina e si trovò in una stanzetta.Troneggiava al centro un enorme pannello comandi,con delle chiavi inserite all'interno.Diede una veloce occhiata : era coperto dalla polvere.Diede una passata con la mano e scoprì centinaia di piccoli tastini,levette e manovelle.Gli ricordava un pò quando prese la licenza di volo,a San Pietroburgo.Sembrava il pannello comadi di un aereo.Carrello,Luci,Radar.Era tutto lì! Ma lì non vedeva aerei,e dove doveva essere scritto "Carrello" c'era scritto "General power time preset" e altre cose simili."Linguaggio specifico" Come diceva la sua professoressa alle medie.Questo ricordo gli strappò un sorriso.Il sorriso di un uomo disperato.Tra gli altri tastini ce n'era un altro grande : ON\OFF."Questo lo capisco"Disse Oleg.Senza sapere cosa stava facendo premette il tasto.All'improvviso si avviò un generatore.Era vecchio dal suono,e sembrava mancasse combustibile per farlo andare,ma in qualche modo si attivò.
All'improvviso ad Oleg sembrò evidente il perchè di quei tastini in "Linguaggio Specifico" er una "Fottuta centralina elettrica!!" Ma a cosa dava energia?Oleg si mise a saltellare per la sal come un bimbo a Natale,cercando altri pannelli o contatori industriali.Ne trovò uno :Lights ON\OFF.Si diede alla pazza gioia e accese tutte le luci,tutti i sistemi.Finchè il tunnel si illuminò a giorno.Pregò Dio di non averlo fatto.
Uscì dalla saletta e si precipitò nel tunnel.Si chiese se ora lo botola si aprisse.Ma il suo spirito esploratore si era liberato,e quella galleria era stata privata della sua fonte di paura "Il Buio".Prese a muoversi lungo il Tunnel ora luminoso e ritornò in quella specie di atrio con le macchine.
Aveva il fiatone e il cuore a mille. Sui muri c'era sempre la scritta CNPP34,talvolta macchiata,talvolta insanguinata,talvolta mancante di una lettera.Nella stanza c'era silenzio.Si trovava al centro e si sedette per osservare quella maestosità.Si era dimenticato completamente di dove era,sembrava stesse sognando ad occhi aperti.Quel muro sudicio non era più un muro,era una magnifica lastra di mattonelle bianche come una tunica da Comunione.Quelle scirtte non erano scritte,bensì manoscritti.Segreti e antichi manoscritti,che gli volevano dire qualcosa.Quel mostro dinanzi a lui,purtroppo,non era un mostro.Era un FOTTUTO mostro.
Spoiler:
"Savik? ci sei?"
Savik si era risvegliato nella base Duty,erano le 8:00 e cominciavano le varie attività.
"Non penso sia il caso di chiedere dove mi trovo adesso."
"No,infattti.Sei alla base,non ti preoccupare."
"Ok,però adesso voglio dormire ancora un pò."
"Non ora,c'è la conferenza e non la puoi perdere! ci diranno cosa concludono riguardo l'X23!"
"Certo,ora mi vesto"
Durante tutto questo discorso era rimasto con gli occhi chiusi nel letto del dormitorio Duty.Passava solo una flebile luce attraverso le palpebre stanche.
"Cosa mi è successo laggiù?"
L'uomo vicino a lui tacque,stava pensando? noi non sappiamo cosa stesse passando per la mente di Igor Bleisevich,ma sappiamo che era riluttante nel parlare con Savik.
"Lo saprai alla riunione"
Rispose con tono secco e irritato,non era più l'uomo cordiale di poco prima.Savik udì i suoi passi mentre si llontanava e quando si credette solo aprì gli occhi e si alzò.Si infilò il maglione a collo lungo sul comodino del letto e il pantalone.Si incamminò verso la sala conferenze dove era già stato il giorno precedente.Si ritrovò in pochi minuti di fronte all'entrata di una porta blindata,con uno spioncino in alto.Diede una bussata e lo spioncino si aprì di scatto.
"Signor Reyliaev,la stavamo aspettando...."
La porta si aprì e Savik mosse alcuni timidi passi all'interno della salett scarsamente illuminata e riempita di sedie poste davanti ad una tela.
"Sembra un Cinema"
Pensò Savik.
"La prego di accomodarsi,adesso inizierà la proiezione dei dati raccolti e il nostro esperto esporrà la situazione."
Gli parlava un uomo posto su di un palco sotto la tela.
Savik si accomodò e aspettò 5 minuti.Si spensero le luci e la proiezione iniziò.Prese posto sul palco un altro uomo,alto e dal biso intelligente.
"Salve a tutti,siete tutti a conoscenza della spedizione esplorativa di ieri,e sapete che non è stata la prima.Il bersaglio è una galleria nei depositi militari,vi si accede tramite una scaletta coperta da una botola antiradiazioni,a chiusura ermetica.Fin dall'inizio abbiamo pensato fosse il laboratorio X23,dove si studiavano gli effette delle radiazioni psioniche sugli animali.Questa tesi può essere accettata ma non del tutto.Infatti in fondo alla galleria presente nel complesso,vi si trovano diverse gabbie di ibernazione,che contengono mutanti,e animali in perfetto stato.Ma oltre a ciò,nella parte opposta vi è un lunghissimo tunnel, che procede e mano mano si restringe fino a diventare un passagio angusto.Stamattina abbiamo registrato strana ttività,qualcuno o qualcosa ha riacceso i generatori e la zona è ora in costante attività.pensiamo che i generatori si siano accessi per mano di qualche sistema di protezione,a seguito delle varie spedizioni eseguite.Comunque ora il tutto è illuminato e ulteriori spedizioni potranno ben presto essere provate per verificare l'esistenza di altre prove da attribuire a....."
Fu un attimo,la luce dietro il palco esplose in mille pezzi e ci ritrovammo al buio.Si sentiva il generatore centrale della struttura che perdeva potenza.
"Che succede?!"
Le persone nella sala stavano impazzendo,al buio totale.
"Aprite le porte!!!"
Il problema purtroppo era di tutta la struttura.
"CALMA!"
Savik si fece sentire sopra il panico. E la folla spaventata subito si ridiede un contegno.
"Abbiamo bisogno di flares! subito!"
Ne accesero uno sul palco.
"Reyiliaev,seguimi,andiamo a vedere la situazione nel rsto dell'edificio!"
Savik si incamminò nsieme all'uomo che prima stava sul palco,di cui non conosceva il nome.Gli angusti corridoi della base Duty erano calustrofobici ora,illuminati solo dai flares.
"Ho paura che la porta di sicurezza sia scattata,se questo è accaduto siamo intrappolati come topi qui dentro."
Passarono 5 minuti a vagare nei corridoi quando si spense il flare.
"Ne hai un altro?"
"No ma siamo al dormitorio ora,qui ce ne dovrebbero essere altri."
Dal dormitorio erano entrambi in grado di arrivare dovunque nella struttura.All'improvviso risuonò l'allarme nella base in superficie.
"Questo vuol dire che siamo rimasti chiusi qui dentro?"
Savik chiese ciò temendo con tutto sè stesso la risposta.
[SPOILER][6 Ore Erano già 6 ore che ci trovavamo lìggiù.I sistemi di riciclamento dell'aria funzionavano,ma solo perchè attingevano dalle scorte esigue di elettricità.
"Una volta finita quella,l'aria comincierà a farsi più rarefatta,e creperemo qui."
"Non essere così negativo,abbiamo diverse ore di tempo,e sopra dovranno aver già trovato il modo per tirarci fuori."
Ci trovavamo nell'atrio della base,le luci di emergenza,accesesi dopo mezz'ora dal blackout,emanavano una flebile luce rossa.La sala era scarna e dalle pareti di ferro.Eravamo seduti sul pavimento a discutere sul da farsi.
"C'è del cibo qui?"
"C'è la mensa,cibo a malapena disponibile per un pasto da 40 persone."
"UN solo pasto?"
"Purtroppo è così.Ci sarebbero dei magazzini alimentari dall'altra parte della struttura,ma lì le porte devono essere per forza chiuse."
"Piacere,io mi chiamo Savik."
"So tutto di te,Reyliaev.So che i Duty ti volevano inserire nei loro progetti,so della tua fuga miracolosa dall'X 23...."
"Fuga? mi hanno salvato dei Duty in recupero,niente di glorioso,Quell'Alekny aveva il cervello in brodo a quanto sembra."
"Era solo un ragazzino.......la Zona porta via tutto eh?"
"Tutto.....tutto..... qual'è il tuo nome?"
"Tomas Kirvilenko,scienziato Polacco in rovina,mandato qui a fare ricerche e a fare soldi dalla mia famiglia.Indirettamente almeno.Mi dissero di "Uscire e trovare un lavoro,in fretta" e io ubbidii,che ti posso dire....."
"Perdonami,ma quale genitore manda un figlio nella Zona?"
"Indirettamente..."
"Quanti siamo qua sotto?"
"Una trentina di persone."
La situazione era terribile,niente mezzi termini,ma io ero sicuro che ne saremmo usciti,prima o poi....../SPOILER]
Spoiler:
1 Giorno Eccoci qua,non sentiamo nulla provenire dalla superficie.I soccorsi saranno prima o poi sopra di noi e ci tireranno fuori,me lo sento : io Savik Reyliaev sopravviverò! potevo morire in alre decine di occasioni e non morirò qui giù! parola d'onore!
"Savik?"
"Si?"
"Ho fame,e anche le altre 30 persone di là ne hanno,che facciamo?"
"Comincia a distribuire una scatoletta di carne a 2 a 2,poi decideremo...."
"D'accordo."
Era già la 25° ora di prigionia sotto il bunker Duty.Mi fu chiarita la situazione.C'era una sala poco distante dove si potevano aprire le porte,ma non era provvista di energia supplementare,quindi i poveretti lì dentro sono morti asfissiati in poche ore,giusto il tempo di finire l'ossigeno quando si sono chiuse le porte,perciò,nessuno poteva aprire le porte.
"Dobbiamo vedere se c'è un modo di accedere alla sala controlli delle porte automatiche"
"E' chiusa Savik,non c'è modo di entrarci...."
Andammo ugualmente a vedere.
Passammo attraverso i corridoi bui facendoci luce con una torcia, entrammo in 3-4 stanze quando Kirvilenko mi fermò e mi disse :
"Eccoci qua,come vedi le porte sono chiuse e il vetro è infrangibile."
"Nulla è infrangibile se sai il suo punto debole....."
Purtroppo queste frasette da film d'azione non avevano senso qui,il vetro doveva essere bersagliato per ore,e noi avevamo solo un MP-5 e una Makarov mezzi scarichi.Erano perlomeno 8-9 lastre appoggiate,con rinforzi in metallo.Che luogo stupido per una protezione simile! Che progetto stupido per una base a prova di assalto!
"Mi dispiace,ma questa è la verità.Puoi stare a sparare al vetro tutto il tempo che vuoi ma il risultato sarà solo della puzza di fumo e tanti proiettili buttati....."
"Lasciami solo Tomas,per favore...."
"Prego,ma non ti suicidare,qui c'è ancora bisogno di un leader"
Suicidarsi? sbaglio o mi ero giurato di sopravvivere? il suicidio non era una scelta possibile,era solo un atto di vigliaccheria...però certo,se il cibo finiva cominciava a serpeggiare l'idea di mangiare i corpi dei morti? non era meglio lasciare la situazione?.
Restai lì ore,la sola compagnia era il mio stomaco che brontolava,non so come accadde ma sentii dietro di me un rumore di passi.Afferrai la Makarov e mi girai :
"C'è qualcuno? fatevi avanti!"
Nessuno rispose,cercai di guardare al di là dell'oscurità che mi attanagliava ma niente,lì non c'era nessuno.Mi alzai e diedi una occhiata da vicino.Il pavimento di ferro era normale,nulla di strano.
Ecco che lo risentii,un pò più avanti,all'entrata della sala.Presi la Makarov e alzai la mira,vedevo l'ombra di qualcosa lì.Era provocata da uno dei flare messi ad illuminare i corridoi,c'era qualcosa davanti al flare,chinato su di esso.
"Vieni qua!"
Notai la figura della cosa che girava la testa verso di me,il flare si spense,mi sembrava di vivere un film horror.
"Chi va là?"
Lo dissi con un filo di voce.Avevo una paura disumana,il cuore sembrava volesse scappare dal mio corpo tanto che batteva forte,ma al tempo stesso avevo l'adrenalina a mille,e stavo per prepararmi ad uno scontro.
Sparai due colpi di Makarov per far venire i soccorsi.I due spari illuminarono il corridoio abbastanza da farmi scorgere una figura curva a terra.
"Savik?"
"Sono qui,PRESTO!!!!"
"Che succede?"
"Nel corridoio! attenti!"
"Cosa?"
"Il fottuto corridoio!"
"Siamo venuti da lì!"
"L'avete preso? si? ditemi di si!"
"Ma cosa Savik? il corridoio era vuoto!"
"Vuoto?"
La squadra di soccorso era composta da 5 uomini,tra cui Tomas,mentre cercavano di calmarmi e discutevamo su ciò che avevo visto uno degli uomini,quello all'imbocco del corridoio, ci zittì.
"Shhh! lo sentite?"
In lontananza,come provenienti da un'altra dimensione si sentivano delle urla,delle urla di terrore.
E' davvero bruttissimo vedere questo topic morire,postate e commentate!
...CONTINUA QUELLA DI OLEG,è Bellissima!!!!
mi hai fatto rivenire in mente i vecchi tempi quando tutti postavano sempre e ci si divertiva a leggere.
Sei un maestro,uno scrittore maestoso,fai un libro di fantascienza,io te lo compro di sicuro
...CONTINUA QUELLA DI OLEG,è Bellissima!!!!
mi hai fatto rivenire in mente i vecchi tempi quando tutti postavano sempre e ci si divertiva a leggere.
Sei un maestro,uno scrittore maestoso,fai un libro di fantascienza,io te lo compro di sicuro
Grazie,ma non esageriamo,mi diverto a scrivere come molti qui dentro,ci mettiamo passione e voglia di fare,cosa che vale molto di più dell'eccellenza stilstica a mio parere.....
In Ogni caso la storia di Oleg continuerà a breve.....
Grazie,ma non esageriamo,mi diverto a scrivere come molti qui dentro,ci mettiamo passione e voglia di fare,cosa che vale molto di più dell'eccellenza stilstica a mio parere..... In Ogni caso la storia di Oleg continuerà a breve.....
Lo cito nel racconto
Red e gli altri trovano Oleg in mezzo al viale
E ci sarà qualche colpo di scena...
Mi spiace di non riuscire a postare ma quest'ultimo periodo c'è una interrogazione o verifica praticamente ogni giorno
Sono rimasto a metà di "1 Giorno - Cosa successe all'esterno"
Il lavoro parte 7 Ore 16:35
Dormivo così profondamente... ora sto scrivendo caro diario, ma ora invece sono qui seduto a gambe incrociate su questa brandina a scrivere perchè un trillo del mio pad mi fece svegliare... ho sgranocchiato un tozzo di pane sotto i denti per merenda, dovevo riposare dopo la missione...
Lukash mi ha convocato da lui, caro diario, evvai, vedremo cosa avrà da dirmi e poi in un momento in cui nessuno sarà men che meno in tensione e allerta ruberò il fucile per il capo duty e poi progetterò la mia fuga. Nessuno sospetterà niente, sarò più silenzioso di uno spettro, come lo son sempre.
Preparo lo zaino e vado dentro nell'edificio centrale, il capo mi fa entrare nella stanza e dice:
< Grazie per l'aiuto, stalker, senza di te non potevamo sapere che c'erano quei duty che ci volevano fare la pelle. Te ne siamo grati, prendi questi rubli >
*Porse al ragazzo 10000 rubli*
Così mi diressi fuori dalla stanza..presi una sigaretta, e in un angolino appartato seduto vicino al carro armato, che fà da barriera al QG, lessi attentamente il briefing missione di voronin.. dovevo o trovare le informazioni necessarie sul fucile o il fucile stesso...
Caro diario come faccio se il fucile materialmente non c'è? Devo prendere le informazioni, e darei molto nell'occhio se inizierei a frugare dappertutto...
Caro diario, mi serve un diversivo... e in quel momento pensai.. nello zaino ho ancora delle fiale di sonnifero, perfetto! Al prossimo pasto che faranno li frego tutti.. avrò il tempo necessario per prendere i documenti e anche il fucile...
Caro diario, si ho avuto un piano ingegnoso.. nel mentre che progettavo come devo fare il piano, ho già studiato la via di fuga.. non dovrei trovare intoppi.
Diario, sicuramente nella base ci sarà una cucina, è sufficiente intrufolarmi, versare il sonnifero e il gioco è fatto. Così con aria disinvolta mi alzo e vado a fare due chiacchiere con lo chef in cucina.. lo vedo è voltato di spalle e non si è accorto di me e lì c'è in bella vista una bottiglia di vodka... di solito l'alcol è molto apprezzato dagli chef, sia bevuto che rotto in testa...
La prendo e di soppiatto mi avvicino, e colpisco in testa lo chef che crolla sul pavimento come un sacco di patate, nascondo il suo corpo, è solo svenuto si sveglierà tra non molto, giusto il tempo di piazzare dentro il sonnifero e far si che si amalgami dentro al pentolone di cibo.
*Versa il sonnifero nel tegame, e esce dalla cucina con disinvoltura, e si siede accanto al ragazzo con cui ha ucciso i duty rinnegati, al falò suonando qualche motivetto.*
Ore 19:15
Si sente una voce, caro diario, era lo chef che diceva "La cena è pronta"... e i freedom si alzarono di volata, io ero ancora seduto, avrei aspettato che si sarebbero addormentati tutti, e li avrei colpito, diario,veloce, silenzioso e letale.. uhm, letale non proprio, non devo uccidere nessuno, diario, deve prendere in prestito un fucile...
Ore 19:40
In giro non si sente più una voce, nè una mosca volare... controllo un pò in giro e vedo che alla mensa tutti i freedom sono addormentati.. ok, diario, è il momento di agire..
*in cerca dei documenti e del relativo fucile*
dopo quasi mezz'ora alla base trovo i documenti relativi, e il fucile si trova in una cassaforte all'armeria.. scendo giù e la cassaforte è chiusa, ma niente che un ex-soldato possa risolvere..
*mentre scassina e tenta di rompere la cassaforte con il pugnale*
Più veloce che posso esco dalla base ma... maledizione.. no diario, una squadra di stalker all'accampamento di fronte, mi hanno visto... lo sò faranno sicuramente...
Diario, li lascio in vita o li uccido.. no, perderei solo tempo adesso.. se mi verranno a cercare saprò come accoglierli. E così di volata raggiunsi il checkpoint, luogo dell'agguato dei duty traditori...
Diario, un sorriso si alzò dalle mie labbra, pensando al fucile che avrei avuto come ricompensa... un Avtomat Nikonov 94.... e sicuramente un buon sonnellino ci vorrà sicuramente..
@Giammotto e tutti i lettori, ecco cosa successe fuori durante il primo giorno in cui gli stalker erano prigionieri nel bunker
1 Giorno - Ciò che successe fuori
L'arrivo a Pripyat :
Arrivammo a Pripyat, era una bella mattinata, il cielo terso ci fece quasi dimenticare che eravamo lì per scendere in un tunnel...
Jackal <Allora dov'è questo tunnel ?> Red Spring <Stando alla mappa ci siamo quasi, dobbiamo girare questa svolta e...> Jackal <Contatto a ore 12!> Red Spring <Non sparate, sembra che abbia una tuta da stalker e non da monolith...>
Ci avvicinammo lentamente, con le armi puntate...
Oleg <Che diavolo fate con quelle armi puntate ? E quelle tute a che vi servono ? Non vi siete accorti che qui siamo finalmente fuori dalla Zona ?> Jackal <Attenzione, questo mi sembra svitato...> Red Spring <Cosa ti fa pensare che siamo fuori ? Dalla Zona intendo...> Oleg <Non vedete il bel cielo terso, questa fresca brezza...> Jackal <Non vorrei interrompere i tuoi sogni, ma dietro di te c'è una bella mandria di mutanti pronti a divorarti...> Oleg <Tu stai scherzando vero ?>
Tirai indietro Oleg e mi misi a sparare verso i mutanti, in poco tempo uccidemmo tutte le bestie...
Oleg <Quindi...> Red Spring <Mi dispiace ragazzo, qui siamo ancora dentro la Zona, questa è Pripyat...> Jackal <Andiamo, il tempo passa e la gente la sotto rischia di tutto...> Red Spring <Hai ragione, andiamo!>
Lo stalker sembrò volerci aiutare...
Oleg <Dato che sono ancora nella Zona, e che non ho un posto dove tornare, posso darvi una mano nella vostra impresa ?> Jackal <Sei disposto ad affrontare una impresa che potrebbe costarti la vita per salvare quella di altre 30 persone ?> Oleg <Ehm... Io vorrei aiutarvi ma non so co-> Red Spring <Torna al 100 Rads ragazzo, sei sotto shock, non puoi aiutarci più di tanto...>
Il ragazzo fece una smorfia di disappunto mista a una di gratitudine...
Jackal <Bene, ci siamo...> Red Spring <Mi pare strano che non ci siano Monolith da queste parti...> Jackal <Meglio così...>
Aprimmo la botola e lasciammo tre dei mercenari a fare la guardia alla botola...
Jackal <Mi dispiace ragazzi, ma il contributo che darete sorvegliando la botola è molto importante... Lì sotto ci aspettano degli spazi stretti, meno siamo meglio è, ma allo stesso tempo se siamo in molti è meglio, non so se mi sono spiegato...> Brooker <Tutto a posto capo, noi vi copriamo le spalle...>
Aprimmo la botola e ci calammo nel tunnel CNPP 12...
Il tunnel :
Accesi il visore notturno e me lo calai sugli occhi...
Red Spring <Qui dentro ci può aspettare di tutto, facciamo attenzione...> Jackal <Ricevuto...>
Procedemmo lentamente, erano 15 minuti di camminata nel buio più totale...
Jackal <La bomba è pronta ?> Red Spring <Si, l'ho qui nello zaino, l'hanno preparata i ragazzi...> Jackal <Bene...> Red Spring <Non ha timer, la facciamo detonare e scortiamo tutti fuori...>
Seguimmo lo stretto cunicolo fino alla prima svolta...
Red Spring <Shhh... Avete sentito ?> Jackal <Si, facciamo attenzione...>
Sembrava una cantilena...
Red Spring <Sai che mi sa che abbiamo trovato i Monolith che non abbiamo trovato fuori ?> Jackal <Pare di si...>
Montammo tutti i silenziatori...
Red Spring <Se ce li troviamo davanti, facciamoli fuori, ma facciamo in modo che non ci sentano...>
Proseguii lentamente assieme al gruppo, il soffitto era pieno di tubi rossi...
"Portano vapore, meglio fare attenzione..."
Red Spring <La cantilena proviene da qui dentro...> Jackal <Pronto ?> Red Spring <Irruzione al mio 3...> Red Spring e Jackal <3!!!>
Entrammo sparando a tutto ciò che c'era nella stanza...
Jackal <Stando alla mappa dovrebbe essere questa la parete...> Red Spring <Ottimo...>
Bussai nella parete, qualcuno rispose al bussare... Riprovai e ricevetti di nuovo qualche battito come risposta...
Red Spring <C'è qualcuno ?> ? <Siamo intrappolati qui da circa 25 ore, avevamo perso ogni speranza, ma da dove siete sbucati ?> Red Spring <Pripyat, tunnel CNPP 12...> ? <Oh, piuttosto lontano... Bene, come ci tirerete fuori ?> Red Spring <Facciamo crollare questa parete e vi facciamo uscire tutti, ora si allontani...> ? <D'accordo!>
Piazzai la bomba sulla parete e la accesi... Presi in mano il detonatore...
Red Spring <Pronti ragazzi, stiamo tutti indietro...>
Ci nascondemmo più indietro, fuori dalla stanza, e feci esplodere la bomba...
? <Sia lodato Dio!>
Tornammo nella stanza e ci introducemmo nel bunker tramite il buco nel muro...
Red Spring <Jackal, tu resta qui con la tua squadra, se ci sono altri fanatici non esitate a ingaggiare...>
Andai con i due ragazzi della Duty che avevo portato...
? <Grazie al cielo siete arrivati!> Red Spring <Fate andare tutti in sala riunioni, devo informarli di ciò che li aspetta e di cosa devono fare...>
Salii sul palco della sala riunioni, la gente mi guardò con un misto di stupore, gratitudine e anche un pochino di diffidenza...
Red Spring <Siamo venuti a salvarvi! Ora vi dirò cosa fare per uscire di qui in sicurezza! Prima di tutto, chi è Savik ?> Savik <Io!> Red Spring <Sali qui, tu vieni con noi!>
Savik salii sul palco con me, mi guardò stupito, ma non disse niente...
Red Spring <L'uscita è locata a Pripyat, siamo entrati dal CNPP 12, quindi, per ragioni di sicurezza usciremo incolonnati uno per uno, lentamente e senza farvi prendere dal panico, perché non c'è nulla da temere!> Folla <Non ci resta altro che recuperare le nostre cose... Saremo pronti fra 10 minuti...> Red Spring <Sbrigatevi, abbiamo ingaggiato alcuni contatti Monolith qui nel tunnel...>
Scesi dal tavolo e tornai da Jackal...
Red Spring <Ci siamo, 10 minuti e partiamo...> Jackal <Bene, questo tunnel marcio cominciava a stancarmi...>
La gente cominciò ad arrivare... Contai le persone, erano 30...
Red Spring <Siamo pronti a partire, seguiteci piano, e arriveremo tranquillamente e presto a destinazione! Savik, tu qui davanti con noi!>
Cominciammo a percorrere la strada a ritroso, ma dei Monolith spuntarono da ogni angolo, gli ingaggi furono estremamente movimentati e molti rischiarono la vita... Fortunatamente i Monolith non avevano una buona mira...
Red Spring <Ci siamo!>
Facemmo salire le scale a tutti e infine salimmo anche noi...
Il ritorno :
Brooker <Lieto di rivedervi, qui abbiamo ingaggiato qualche contatto, ma niente di serio...> Red Spring <Ottimo...> Jackal <Sentite, 30 persone sono tante per un viaggio nella Zona, quindi seguite alla lettera ciò che vi diciamo e non avremo problemi, dovremo passare per la foresta rossa, ed è piuttosto pericolosa...>
La gente si incolonnò e cominciammo ad andare...
Jackal <Si torna a casa gente!> Red Spring <Savik, vieni qui!>
Mettemmo Savik in testa alla fila...
Red Spring <Tu sei il nostro obiettivo prioritario, servi alla Duty per scoprire cosa è successo a X-23, quindi cerca di restare vivo...>
Presi una vecchia pistola dallo zaino e la diedi a Savik...
Red Spring <Se finisci le munizioni, quella ti salverà la vita... L'ho rubata a un Monolith, tanti anni fa... Ormai ne ho una migliore...>
E così, incolonnati, ci dirigemmo verso la Foresta Rossa, in direzione Bar 100 Rads...
Mamma ho perso la spedizione di salvataggio.
"Allora Savik,sei salvo,perchè quella faccia sconvolta?"
Savik guardava davanti a sè mentre si incamminavano per il viale principale di Prijpat.
Gli alberi della via si stagliavano su quel bellissimo cielo azzuro,raro,come poche volte si era visto.
"Savik?"
Red Spring ricevette uno sguardo distratto e insieme spaventosamente fisso dello scienziato. Savik non era un uomo forte psicologicamente,tantomeno fisicamente, ma quella sua mancanza di adattabilità lo aveva portato ad avere continui traumi nella Zona,che si susseguivano uno dietro l'altro come gli alberi mutati di quel viale.
"Tempo fa,arrivai nella Zona con un camion.
Nel Camion oltre ad una ricetrasmittente e ad alcuni viveri c'era una donna.Mia moglie.
Entrati nel Cordon i militari ci accompagnarono verso la nostra casa, era piccola e puzzolente. Mi chiesero di partecipare alle loro spedizioni,alle loro ricerche.Partecipai,si lo feci.
Erano compiti semplici,analizza questo frammento,portami delle provette con campioni di sangue mutato, arrivavano fino all'uccidere cinghiali,cosa che dovetti fare solo una volta,guardando in faccia i palmi delle mie mani che impugnavano la pistola,guardando le mie dita colpevoli che si stringevano attorno a quel grilletto per togliere la vita.
Finì come doveva finire,era troppo,ora sono vecchio Comandante,all'epoca ero giovane e aitante,gli anni passarono tranquillamente senza più lavoro,ma qualche giorno fa successe qualcosa di orrendo.
Programmarono un piano per liberarmi di mia moglie della mia neonata figlia.Le uccisero,indirettamente,certo,ma le uccisero.
Volevano la mia collaborazione nei loro loschi piani,nelle loro ricerche per distruggere l germe radioattivo che contamina queste terre.Lo chiedevano insistentemente,fino ad assassinare le mie persone più care."
Red Spring distolse lo sguardo e sotto la pesante tua della maschera divenne rosso,non capitava spesso,ma quell'uomo aveva distrutto le sue convinzioni,dov'era il giusto fine dei Duty? la loro lotta per un futuro migliore? ammesso che tutto quello che aveva ascoltato fosse vero,ma quell'uomo era troppo abbattuto per mentire.
Calò la notte,e con essa il cielo azzurro,che fu sostituito dalla solita informe massa di nuvole Ucraine.
Kirvilenko allungò il passo e si diresse verso la testa del gruppo per parlare con Savik.
"Savik,ho una cosa da dirti"
"Tomas? prego,parla pure."
"Ricordi nell'atrio la stanza dove si aprivano le porte del bunker?"
"Si,era chiuso ermeticamente e il riciclo dell'aria era rotto,gli uomini di guardia lì sono morti."
"Savik, secondo la cartina dei mercenari c'è una stanza dietro la cabina,2 metri x2 "
"Tomas,NO!"
"Savik,dobbiamo tornare indietro!"
"Si?"
Alfred si risvegliò all buio quella mattina.
Il suo cronometro contava 29 ore,45 minuti e 34,78 secondi. Era stanco,aveva sete,aveva fame,e voleva luce.
Erano passate 29 ore e tre quarti dalla chiusura delle porte d'emergenza,e non vedeva traccia di aiuto.La stanzetta dietro la sala comandi sembrava più angusta del solito,le pareti cementificate mostravano evdentissimi segni di cedimento strutturale,rinforzi in ferro fuoriuscenti,pezzi di cemento mancanti, crepe e infiltrazioni erano solo un lievissimo pericolo.Ora lui voleva uscire,entrare nella mensa e come al solito prendere il patè di tonno e la Simmenthal,avrebbe prima spalmato lentamente il patè sulla simmenthal e poi avrebbe degustato questo piatto un pò strano che......
Si mise a piangere,era la quinta volta che divagava sul cibo,che sognava di mangiare.Che sognava di bere.
Dal momento della chiusura delle porte aveva solo bevuto un bicchiere di acqua e mangiato un patè di carne.Basta.
Il ripostiglio era debolmente illuminato dalle luci d'emergenza rosse, e qeusta luce si propagava all'interno dei 4 metri quadri macabra,affogando l'ambiente,creando strani riflessi sugli scaffali arrugginiti.Conosceva quella base molto bene,e sapeva che dopo 2 giorni l'allarme si disattivava in automatico,stava aspettando per quel momento,ma se gli scienziati avessero premuto il bottone di stato d'emergenza per più di 20-25 volte sarebbe morto la dentro perchè il sistema si sarebbe bloccato e lo avrebbe rimasto qui,nella rossa luce di quei4 metri quadri dimenticati da Dio e dalle piantine topografiche.
Si tirò su faticosamente e andò alla cabina,con i pulsantini vari e il costante suono dell'allarme,che unitamente alla luce rossa creava un atmosfera terribile. Ma dove sulla tastiera nel riquadro "alarm state" ci sarebbe dovuta essere un'altra lucina,questa volta gialla c'era una luce verde. Possibile? il tecnico di fiducia dei Duty addetto alla sicurezza del bunker operativo non si era accorto di quella piccola beffarda luce verde? un sorriso gli si dipinse sul volto provato,poteva aprire le porte.
Tese il dito remante sullo switch per l'energia dele porte e lo premette. In uno sferragliare dal sapore Holliwoodiano gli ingranaggi della porta dello stanzino,funzionanti a pressione, lasciarono libera la maniglia di aprirsi. Alfred senza esitare aprì subito quella porta maledetta e si ritrovò nell'atrio buio della base. Vedeva il varco che conduceva al corridoi che collegava tutte le stanze,il magazzino,l'uscita di sicurezza, la mensa.
Ombre strane si muovevano nel corridoio,versi animaleschi si propagavano lenti e pigri nella stanza. Erano le creature tanto discusse durante la settimana. Probabilmente sarebbero giunte fino a lui,e allora? lui era fuori.
Quel sorriso di prima era rimasto,come incollato.