Juve, il primo della lista è Diarra
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In agenda un nuovo incontro con i vertici spagnoli: Marotta ottimista per Lassana. Benzema resta nel mirino. Almeno 5-6 colpi: Bastos in corsia e uno tra Montolivo e Pirlo. E poi gli svincolati Ziegler e Pazienza
TORINO, 16 maggio - A questo punto, rivoluzione. Anzi no. A ben pensarci s’è già capito - anche in società - che rivoluzionare la squadra non significa automaticamente migliorarla. Evoluzione. Ecco cosa occorre. Anche attingendo alle teorie di Darwin, volendo: auspicando un passaggio da una Juventus apparsa... di Neanderthal (primitiva, con difficoltà a camminare “a testa alta”), ad una Juventus... Sapiens. Sapiente, insomma: conscia cioè di onori, oneri, doveri che la sua storia, il suo passato (nonché gli ingaggi che ciascuno dei bianconeri percepisce) le impongono.
MERCATO - Giù duro con il mercato, allora: ché sennò non se ne esce. E, soprattutto, giù duro con accorgimenti a questo punto imprescindibili, se si vuol dimostrare d’aver imparato la lezione. Ciò significa stilare una lista di obiettivi ben precisi, intervenire con tempestività, puntare alla qualità di chi arriva e non soltanto alla quantità delle operazioni da effettuare. Insomma, servono campioni di tecnica (e di carisma) in grado di dare un nuovo assetto portante alla squadra, una nuova spina dorsale. Anche a costo di qualche sacrificio eccellente.
INTERVENTI A TUTTO CAMPO - Vien da sé, allora, che gli interventi debbano essere effettuati in ogni reparto del campo. Cosa che effettivamente - stando alle mosse “interlocutorie” e alle trattative già abbozzate o addirittura virtualmente concluse - è stata messa in conto. Come è stato messo in conto il grande aiuto che potrà arrivare dall’asse Juventus-Real Madrid, varatonel recente incontro nella capitale spagnola.
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Fabio Riva