St1ll_4liv3 ha scritto lun, 06 febbraio 2006 alle 00:17
Beh innanzitutto non credo nell'esistenza dell'inferno che anzi reputo a dir poco ridicola. Non credo nella spiritualità della chiesa: la fede è una cosa personale, cosi com'è una cosa personale il modo di intendere Dio. Io lo vedo come un amico: gli chiedo consigli, cerco aiuto e conforto in lui..insomma proprio come farei con una persona in carne ed ossa; Considerandolo come un amico lo sento più vicino a me di qualsiasi altra cosa; intendendolo diversamente perdo, in un certo senso, anche la forza del legame spirituale:lo vedrei più lontano, distaccato, troppo estraneo.
Quando mi confesso di fatto non faccio che chiedere scusa a lui; sembra banale e buffo a dirsi, ma è così per me..
Non sento il bisogno di un tramite per comunicare con lui, motivo per il quale non vedo utilità nel confessarsi in chiesa.
Dio rappresenta la perfezione, ma non lo adoro per questo, lo adoro infatti per la sua bontà, che è profondamente diverso.
Diciamo che la mia idea di divinità non è la solita adottata dalle varie religioni. A mio avviso è un legame molto più forte, vicino e personale.
E' qualcuno che ti protegge, qualcuno con cui ti sfoghi, qualcuno che per te ci sarà sempre, qualcuno che ti vuole bene, qualcuno da amare, qualcuno che ti porti consiglio. Gesù? Semplicemente il suo nome; lo chiamo così, esattamente come fare con un mio amico umano..non lo chiamo "Dio", oppure "Mio signore".
Dio ci aiuta a dare il meglio di noi stessi in ogni occasione, ci aiuta ad ottenere dei buoni risultati nella nostra vita, in modo da renderci felici..può migliorare noi stessi, ma non può migliorare gli altri su nostra richiesta: devono essere i diretti interessati a desiderarlo.
Lui è buono; c'è già tanto di quel male nel mondo che se non ci fosse Dio ad essere buono, a che modello ci ispireremmo?