Afghanistan, muore soldato italiano
ucciso da un ordigno a Bakwa
Il paracadutista investito da un'esplosione nella parte meridionale del Paese. Era il suo ultimo giorno di missione. Sale così a 40 il bilancio dei nostri caduti nella missione Isaf. A Kandahar è stato ucciso a colpi di pistola il fratellastro del presidente Karzai. I Talebani rivendicano. La Francia annuncia di voler ridurre il contingente Isaf entro il 2012. Frattini: "Noi restiamo"
Roberto Marchini
KABUL - Un militare italiano, il primo caporal maggiore Roberto Marchini, è morto oggi in Afghanistan in seguito all'esplosione di un ordigno. Il fatto è avvenuto a Bakwa, nella parte meridionale del settore ovest, tutto a comando italiano. L'esplosione ha investito il caporal maggiore appena sceso dal mezzo. Marchini era un geniere-paracadutista e aveva il compito di bonificare le strade dai micidiali 'Ied', ordigni esplosivi fatti in casa. L'episodio è avvenuto a circa tre chilometri a ovest dalla 'Fob Lavaredo', la base avanzata del contingente italiano nel distretto di Bakwa, nella provincia di Farah. Il soldato faceva parte dell'ottavo reggimento del Genio Folgore di Legnago, aveva 28 anni e risiedeva a Caprarola, in provincia di Viterbo. La famiglia è stata avvisata e viene ora assistita da alcuni ufficiali e due psicologhe dell'Esercito.
Con la morte di Marchini, sale a 40 il bilancio complessivo delle vittime italiane nel corso della missione Isaf (interattivo 1). Segue quella del caporal maggiore Gaetano Tuccillo, avvenuta il 2 luglio a Caghaz e del colonnello dei Carabinieri Cristiano Congiu il 4 giugno nella Valle del Panshir.Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha espresso profondo cordoglio. E così ha fatto anche il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Il presidente Silvio Berlusconi invece ha fatto sapere che non parteciperà oggi al raduno del Milan, come fa tutti gli anni. Il premier, ha comunicato la società rossonera, è stato "trattenuto a Roma per la morte del nostro militare". Infine il ministro degli Esteri Franco Frattini: "E' l'ennesima tragedia, ma ovviamente non diminuisce l'impegno dell'Italia" in Afghanistan.
Ucciso il fratellastro di Karzai. Poco prima era arrivata la notizia di un altro fatto di sangue: il fratellastro del presidente Karzai, Ahmad Wali, è morto questa mattina a Kandahar nel sud dell'Afghanistan. Il governatore della provincia, è stato ucciso nella sua abitazione con un colpo di pistola esploso da "un suo caro amico", Sardar Mohammad, ucciso a sua volta da una delle guardie del corpo del fratellastro del presidente. Trasportato in ospedale, è deceduto poco dopo il suo ricovero. "Confermo che Ahmad Wali è stato ucciso", ha detto Zalmay Ayoubi, il suo portavoce. Ahmad Wali Karzai, capo del consiglio provinciale di Kandahar, era uno degli uomini più potenti dell'Afghanistan meridionale.
Una nota dei Talebani ha rivendicato l'omicidio, definendo l'azione "uno dei migliori risultati" ottenuti nei dieci anni di guerra. Un portavoce dei guerriglieri, Usuf Ahmadi, ha aggiunto: "abbiamo assegnato a Sardar Mohammad l'omicidio, e ora anche lui è diventato un martire". Sin dalla sua elezione nel 2005 alla guida del consiglio provinciale, Wali Karzai era stato criticato da comandanti Nato, funzionari del Dipartimento di Stato Usa, diplomatici britannici e da un'infinità di suoi connazionali. Tutti lo accusavano di destabilizzare Kandahar attraverso una combinazione di attività criminali e manovre spietate per il dominio tribale. Membro del clan dei Popalzai, Wali era stato anche accusato di usare la sua influenza per nominare i propri uomini a ogni livello, sia all'interno della polizia che delle autorità civili, creando così un impero personale.
Frattini, oltre a esprimere "solidarietà" e a porgere le condoglianze alla famiglia Karzai, ha sottolineato che il graduale trasferimento del controllo della sicurezza alle forze afghane, deciso dalla Nato, ha provocato la reazione dei terroristi. "Dovevamo aspettarcelo", ha osservato.
Sarkozy riduce il contingente francese. Intanto la Francia ha appena annunciato che ritirerà un quarto delle sue truppe Isaf presenti in Afghanistan entro il 2012. E' quanto ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy durante la sua terza visita a sorpresa nel Paese asiatico. Cinque ore durante le quali ha anche incontrato il presidente afghano Hamid Karzai e il generale americano David Petraeus. La presenza transalpina al momento ammonta a 4.000 soldati, quindi il ritiro riguarderà 1.000 unità. "Occorre saper chiudere una guerra", ha detto Sarkozy dalla base avanzata di Tora, nella provincia di Kapisa, a nordest di Kabul. "Non c'è mai stata l'intenzione di mantenere le truppe in Afghanistan a tempo indeterminato".