
Originariamente Scritto da
Brix
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I propositi della vigilia parlavano di un mercato Top, pochi innesti ma buoni: “Inutile stravolgere ogni volta tutto – la filosofia della dirigenza bianconera - con l'ultima campagna acquisti abbiamo costituito la base, ora bisogna puntellare inserendo campioni”. Insomma, non più un gioco al massacro con mercati faraonici subito sconfessati da flop immeritevoli di una prova d'appello. Parliamo dei Diego, dei Melo, dei Tiago e degli Andrade, solo per citare i più rappresentativi della categoria. Dunque, una strategia tutto sommato condivisibile anche se, sinceramente, dire che l'ultima campagna acquisti avesse messo solide basi, ci sembrava quanto meno generoso. Ma tant'è.
Dunque, ci saremmo aspettati successivamente l'applicazione di questo nuovo indirizzo societario: qualità, piuttosto che quantità, due-tre acquisti mirati e di alto livello. Dopodiché la dirigenza si è scontrata con insormontabili difficoltà nell'applicazione del teorema, dai prezzi folli, ai rifiuti vari, passando per l'impossibilità di sfoltire una rosa cresciuta a dismisura, composta da giocatori tutto sommato mediocri, strapagati e foraggiati da ingaggi, quelli sì, top. Tutto assolutamente vero, così come è indubbio che i buoni propositi siano stati repentinamente abbandonati al momento delle prime trattative: quando Marotta&co. si sono trovati di fronte a richieste del tipo 70m per
Tevez, 45m per
Aguero, 30m per
Rossi, hanno inevitabilmente dovuto battere in ritirata. Fuori budget, già, ma sorprende che ci si sorprenda: i campioni costano...
Dunque, ora, ci resta un dubbio: se torniamo all'anno scorso di questi tempi, gli arrivi di
Motta, Pepe, Martinez, Quagliarella e Bonucci, erano stati accolti da più o meno tutti – noi già allora avevamo espresso le nostre perplessità – con squilli di tromba altisonanti. Alla prova dei fatti, invece, il solo Quaglia – infortunio escluso ovviamente – ha legittimato l'investimento. Ora, cosa ci dice che
Lichtsteiner, Vidal, Vucinic, Pirlo, Ziegler e Pazienza facciano meglio dei loro predecessori? In ogni caso, la sensazione è di ritrovarsi ancora una volta di fronte ad un mercato schizofrenico, fatto più di opportunità che di strategie: Vucinic per l'impossibilità di arrivare a Rossi, offerta per Elia perché Vargas
costa troppo, etc etc. La prima cosa che ci salta all'occhio, comunque, è il numero dei giocatori acquistati e la qualità degli stessi: dovevano essere “pochi ma top”, a noi sembrano ancora una volta “tanti ma bass”..