Thyo85 ha scritto dom, 16 aprile 2006 alle 20:25
Da sempre diffido dei fenomeni letterari, dal momento che leggo libri da sempre mentre intorno a me già un quotidiano sembra impegnativo.
Ed è per questo che non ho voluto leggere il codice da vinci, nonostante politici, bancari, barboni, tutti rispondano alla domanda "l'ultimo libro che hai letto?" "Il codice da vinci.
Ad ogni modo, mentre ero scrutinatore per le elezioni, mentre c'era un momento di vuoto all'ora di pranzo del lunedi (quando ha già votato il 92% di 1500 persone,se capisce che non ne arriveranno molti andare alle 15
) ho letto una buona parte dell'ultimo (la verità del ghiaccio mi pare).
Non è che sia brutto,per carita, funziona la formula.
Ma la cosa che mi ha impressionato è la finzione che si legge: ogni capitolo si chiude con qualcosa di sensazionale che ti dice "dai vai avanti", i personaggi più che ambigui sono sempre classicamente bene e male, si legge aria di sospetto e tradimenti in ogni angolo.
Non sembra un romanzo scritto per raccontare, bensì un romanzo per piacere,estremamente calcolato in tutto e molto spesso banale.Alcuni retroscena dei personaggi sono veramente semplici..mi ricordo un personaggio...inizia dicendo tipo "ma lui non ne voleva sapere di storie sentimentali". E poi la solita solfa scritta da qualunque scrittore, me compreso(
) sulla giovane ragazza da lui amata e morta per cancro in giovane età, con lui che le resta vicino fino all'ultimo in ospedale.
Non voglio mica dire, niente di male, ma è la cosa più scontata del mondo.
Ecco, questo mi sembrano i suoi romanzi: non tanto brutti, ma al servizio di chi legge, e non di scrive.