Wigan parte terza
Parte 3
Sorprese tattiche, fase offensiva, preparazione
Passiamo ad un punto di svolta delle nostre analisi, quello relativo alla fase offensiva. Della versatilità della squadra in fase di non possesso abbiamo già ampiamente discusso, un po’ meno invece abbiamo parlato delle soluzioni offensive e del comportamento dei nostri eroi quando si trovano con la palla tra i piedi.
Nelle partite visionate la cosa che mi ha colpito più di tutte sono i movimenti del grande Rodallega: in qualunque formazione, dal 4-1-4-1 al 4-5-1 viene sempre (o quasi) rappresentato come il classico esterno di centrocampo, a volte sinistro e a volte destro. In un paio di partite (come contro il Tottenham l’anno scorso) come ala in un inedito tridente. La verità, signori, è che questo è un attaccante puro, con movimenti da centravanti d’area e letale "in the box". E qui sta la bravura dell’allenatore: grazie ad un’ottima velocità di base il Colombiano parte spesso dalla fascia, come la più classica delle ali, per poi trovare il movimento in diagonale a tagliare la difesa che rese famoso Kar-Heinz Rummennigge qualche decennio fa. Spesso infatti si vede il Roda riceve palla sull’out sinistro e guardandosi attorno nota: sulla sua diagonale quasi sempre di santo, pronto a giuocare di sponda; su una linea orizzontale e, per ultimo, nel centro del campo, c’è sempre mc Arthur, mentre sulla fascia opposta il nigeriano naturalizzato inglese moses spesso arretra giuocando tra le linee.
In questo modo a Hugo si aprono ben tre linee di passaggio, due diagonali ed una orizzontale, senza contare ovviamente la soluzione arretrata con le frequenti incursioni del terzino.
In fase di possesso palla dei due centrocampisti o del centravanti le cose si fanno ancora più interessanti: Rodallega infatti non si fa quasi mai trovare largo sulla fascia, ma spesso giuoca come una vera e propria seconda punta, per non parlare di quando il giuoco si verticalizza improvvisamente; in questo caso il colombiano si posiziona alle spalle di franco di santo agendo come una prima di punta dinamica, di movimento, che si muove sul fronte offensiva con scaltrezza.
In fase di recupero palla, quando essa è affidata ai due terzini o a uno due centrali, la squadra si accorcia a mò di fisarmonica, e questo è uno dei segreti per rendere il centrocampo compatto e non penetrabile: uno dei due centrali di centrocampo scende quasi all’altezza dei difensori per aiutare la squadra in fase di possesso palla, uno dei due terzini si sgancia per consentire l’apertura del giuoco sulle fasce, e lo stesso fa uno dei due esterni di centrocampo (rodallega, per l’appunto, o victor moses)…spesso in alternanza con il terzino, per non creare mai buchi sulla fascia. In questa tipica azione vediamo di Santo indietreggiare addirittura sulla trequarti, in modo da dare campo libero ai due esterni d’attacco e – all’occorrenza – allo scozzese.
Roberto Martinez, l’allenatore, ha portato un po’ di ventata fresca in una squadra che negli anni precedenti prediligeva un giuoco estremamente pragmatico e agonistico, forse anche troppo: mancava la qualità tecnica per far girare la palla e per innescare gli esterni, si faceva fatica addirittura a superare la metà campo. Ora le cose sono cambiate: grazie ad un’attenta preparazione fisica basata tanto sul possesso palla quanto sui movimenti off the ball la squadra respira finalmente aria fresca: non è raro vedere belle e rapide triangolazioni palla a terra a centrocampo, o anche linee di passaggio di una precisione chirurgica e al contempo piacevole agli occhi. Tre giorni alla settimana sono dedicati al possesso palla e alla tecnica di base: un enormità per una squadra di premier. Due giornate, nel complesso, sono dedicate al lavoro fisico e tattico della squadra.
Se ci fate caso l’altezza media del WIgan è assai inferiore a quella di altre squadre di medio-bassa classifica di premier:
Nel centrocampo solo Diame svetta sopra i 180 cm, mentre il difensore più alto dei titolari risulta essere lo spagnolo piscu, che è 184 cm, niente a che vedere con altre squadre di premier. Negli ultimi allenamenti gira voce che l’allenatore voglia stravolgere la squadra in fase offensiva, spostando rodallega come seconda punta (e non più come esterno) e lo scozzese Maloney (gran colpo!) appena acquistato, come ala sinistra, ruolo che si confà maggiormente alle caratteristiche del malesiano. Chi vivrà vedrà.
Mi sa che ti confondi con Colin Calderwood.
E comunque il miglior difensore scUozzese della storia è Hendry, no le chiacchiere.![]()
NO. Se proprio vogliamo fare le persone SERIE allora il miglior difensore è probabilmente Alan Hansen, e subito dopo danny mcGrain. E DICIAMO LE COSE COME STANNO !![]()
In Argentina finisce 0-0
Poco Dinho e niente Neymar
Argentina-Brasile senza gol
Cordoba (Arg), 15 settembre 2011
Senza le stelle che giocano in Europa, le due rivali sudamericane pareggiano 0-0 nell'andata del Superclassico delle Americhe
Reti inviolate nella prima sfida del Superclassico delle Americhe tra Argentina e Brasile, a Córdoba. Niente Messi, niente Thiago Silva. Con soli convocati di club nazionali - non si gioca in una data Fifa - le due squadre dimostrano mancanza di affiatamento, oltre a poca precisione e fortuna nelle finalizzazioni. L’Argentina comanda le operazioni, però il Brasile colpisce due pali.
Ronaldinho a duello con Canteros. Reuters
RITORNO — La partita di ritorno si gioca il 28 settembre a Belém, Brasile. In caso di nuova parità, il trofeo si deciderà ai rigori. Non contano i gol in trasferta e ci saranno ancora solo convocati dei campionati brasiliano e argentino. Ma sono permessi soltanto tre cambi per squadra, come nelle gare ufficiali.
STORIA — Il Superclassico è una riedizione della Coppa Roca, torneo disputatosi tra le due rivali sudamericani dal 1914 al 1976 senza regolare periodicità. Nelle statistiche totali del confronto, comprese amichevoli e partite ufficiali, ogni associazione calcistica fa pendere la bilancia dalla sua parte. Gli argentini dicono di avere 35 vittorie contro 33 degli avversari. Invece i brasiliani si considerano a quota 37 successi e 34 sconfitte. Entrambi sono solo d’accordo in un punto: 24 pareggi.
TRIO BRASILIANO — Il Brasile parte favorito. Il trio offensivo già era stato titolare all’inizio del mese contro il Ghana: Neymar; il centravanti Leandro Damião, che aveva soffiato il posto a Pato; Ronaldinho. Alle spalle delle punte manca l’infortunato Ganso. Il c.t. argentino, Alejandro Sabella, lamenta le assenze degli indisponibili Riquelme e Verón, che danno un importante contributo d'esperienza. Sabella allora si affida a una formazione con sei giocatori del Vélez Sarsfield: il difensore Domínguez; il laterale sinistro Papa, i centrocampisti Fernández, Canteros, Zapata; l’attaccante Martínez.
MEGLIO L'ARGENTINA — Incitata dal suo pubblico allo stadio Mario Kempes, l’Argentina comincia meglio. Al 6’ e al 11’ del primo tempo, Boselli non approfitta di due buone occasioni per i padroni di casa. Il Brasile risponde al 12’ con una giocata personale di Neymar sulla sinistra, sfociata in un cross per Leandro Damião che colpisce il palo da dentro l'area piccola. Ma al 15’ Boselli spreca ancora buona opportunità per l’Argentina. Pure Martínez si produce in un bel tiro da fuori area al 33’, che spaventa i brasiliani.
LAMBRETTA — Ripresa. Al 16’ l’argentino Mouche colpisce senza forza di testa permettendo la parata del portiere Jefferson. Ma gli ospiti tirano fuori una giocata nel miglior stile brasiliano al 31’, una di quelle che valgono il prezzo del biglietto. Leandro Damião, sulla destra, incastra il pallone tra i due piedi, alzandolo e scavalcando il suo marcatore Papa. L’azione si completa con tiro del centravanti sul palo, strappando applausi persino dal pubblico argentino. È la “lambretta”, giocata che Damião già aveva fatto per l’Internacional, il suo club. Un attaccante cresciuto in oratorio senza militare alle categorie giovanili prima di diventare professionista. Ronaldinho strappa lui pure applausi dagli argentini, ma soltanto quando si scalda prima della gara colpendo volotariamente la traversa. Durante la partita l’ex milanista impegna il portiere Orión su punizione al 35’ del secondo tempo, ma nulla più.
Argentina-Brasile senza "europei", che partitone![]()
L'amministratore delegato del Mansfiel town
http://www.repubblica.it/sport/2011/.../?ref=HRESS-18
In quanti se la scoperanno entro 15 giorni?
Dai la seconda foto è tarocca...si vede che della carta da leggere o scrivere nn gliene mai importato una mazza![]()
Gli importa solo della mazza![]()
angels ma tu passi le tue giornate a cercare continuamente fregna su internet per lucidarti la mazza?
Mah, chissà...
Uff (cit.)![]()
Santon (come) sta giocando al Newcastle?
non sta giocando
Oggi c'è Milwall-West Ham, due anni fa checchè ne dica tomlovin c'è scappato il morto
[...]il club di Green Street ha però avvertito che a causa della pericolosità di questo incontro non è consigliabile portare i bambini[...]
Modello inglese, famiglie allo stadio![]()
credo che a livello di rivalità siamo a circa Israele-Palestina![]()
c'è una casalinga capotifoseria del Millwall che è tremenda
La chiameranno Milfwall.
L'Arsenal sta perdendo 4-2 contro il Blackburn perchè due suoi giocatori hanno segnato nella porta sbagliata![]()