Bellissimo, 1 ora e quaranta volata via come niente.
Le scene dell'ascensore semplicemente magnifiche,Spoiler:
Non ho visto ahimè altri film di Refn, parto dai vari Pusher?
Bellissimo, 1 ora e quaranta volata via come niente.
Le scene dell'ascensore semplicemente magnifiche,Spoiler:sia l'ultima che la prima, quella in cui "gioca" con Benicio a chi ride prima. Aggiungo in generale ottime tutte le scene in cui il driver superumano interagisce col piccolo.
Non ho visto ahimè altri film di Refn, parto dai vari Pusher?
Certo.
Geniale![]()
Ha ragione![]()
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Non so se fa più ridere il fatto che la tipa si aspettasse F&F o che accusi Drive di essere un film antisemita.
Mi stupisce che abbia denunciato i distributori e non Refn stesso.
semplicemente miglior film dell'anno.
Clamorosi i titoli di testa rosa con Nightcall di Kavinsky.
Gosling immenso.
Alla fine ce l'ho fatta a vederlo.
Direi che ciò che bisognava dire sul film è stato detto, mi limito a rimanere estasiato di fronte a un recupero del genere così ben effettuato, veramente credo sia da Heat o Collateral che non si vedeva un prodotto del genere così potente (A onor di cronaca si, mi è sembrato di netto superiore a Miami Vice:EasyFlame: ).
I primi dieci minuti sono veramente da manuale.
Ma te una volta non disprezzavi Mann in toto? Cos'è tutta 'sta sviolinata per Heat e Collateral?![]()
Si, una volta lo disprezzavo perchè non riuscivo assolutamente a coglierne i tratti, a forza di persistere, col tempo e la maturità, l'ho riscoperto e ora devo dire lo apprezzo parecchio.
Ero io non in grado di capirlo, grazie anche a "voi" l'ho saputo rivalutare, errore mio, mi prendo le mie responsabilità e mi cospargo il capo di cenere, sono stronzo ma so riconoscere quando sbaglio![]()
Sarò anche fanboy di Mann e sarò anche una zucca vuota in fatto di cinema ma io ho visto molto uno "stile mann" nelle riprese degli esterni, nel montaggio e nella fotografia.
Le aspettative che mi avete creato hanno giocato a sfavore del film (Ken Shabby ridammi i soldi del biglietto). Che dire, un esercizio di stile mirabile. Straordinario, registicamente, in ogni inquadratura e premio probabilmente meritato a Cannes (ma bisognerebbe vedere tutti i film in concorso per poter affermare questo con sicurezza
). Molto meno a livello di scrittura. Ci troviamo difatti di fronte all'ennesimo vengeance movie, genere talmente facile da costruire da risultare probabilmente quello più inflazionato al cinema. Genere in cui un regista può sbizzarirsi regalando e regalandosi profonda gratificazione (vedesi Kill Bill). Refn cerca uno stile preciso e lo trova, l'atmosfera si crea e ti cattura. Ma è un giochino facile ed è facile trovare consensi nello spettatore meno esigente. Un'accellerata e una frenata, un'accellerata e una frenata, e via con questo ritmo per almeno tre/quattro volte. Pure Gosling è bravo, i comprimari sono bravi e in generale è una prova sufficiente. Ma ha davvero troppe imperfezioni per lasciare il segno negli appassionati. Per prima cosa il film tradisce se stesso: introduce il mondo delle rapine, degli autisti, degli stuntman per poi abbandonarli clamorosamente A 2/5 del film. Per gli atti successivi diventa un genericissimo spara/minaccia/ricatta/ammazza. Driver poteva pure chiamarsi Locomoter e fare il ferrotramviere, magari interpetato dal Denzel Washington di Pelham 1-2-3, e il film sarebbe stato uguale. Lo stesso labile background del protagonista, volutamente trascurato per dargli quell'aria superomistica/supereroistica, lo vedo come un facile escamotage volto a costruire il mito sul mistero delle origini, vuoto colmabilissimo nei seguiti a cui Refn è avvezzo. Il problema è che il pubblico non viene invogliato a saperne di più, ne' si incuriosisce a riguardo. Viene stretto un patto con lo spettatore: Driver è bravo, infallibile in qualsiasi cosa faccia e bisogna accettarlo. E' divino, compassionevole ed umano solo con chi ritiene degno di amore ed attenzione. Uccide solo se necessario, si sporca le mani se necessario, si fa ferire solo perchè LUI si lascia ferire. Nessuno lo vede mai, gira indisturbato in città (stranamente disabitata, in tutte le sequenze) senza che nessuno interagisca con lui a meno che lui non voglia. Sai già da quando posiziona l'orologio sul volante nella prima scena che lui scapperà alla polizia. Sai già che riuscirà ad affontare qualsiasi difficoltà gli si parerà davanti ed accetti gli inevitabili imprevisti alla stregua dei periodici BUUU dei film horror. Persino la frase dei "cinque minuti" diventa un motto da supereroe, stile "Verso l'infinito e oltre" e la seconda volta che la dice a sproposito già cade il palco. Tutto troppo telefonato, e con un mese di anticipo. Un film che in altri tempi avrebbe girato Stallone, con molta più autoironia e consapevolezza. La mammina fragile, l'ex carcerato che si vuole redimere, il bambino affettuoso, l'amico sfortunato ma dal cuore buono, l'inevitabile mafioso ebreo che serve cibo cinese in una pizzeria italiana (
). Non un guizzo di humor (a meno che non abbia clamorosamente sbagliato a leggere il film e sia tutto un fulgido uso dello humor, ma in questo caso è come l'amico che non sa raccontare le barzellette e non sai quando ridere). Sai già chi morirà e come. Persino la scena dell'ascensore è gestita meglio in "La vendetta di Carter" con Stallone (e qui mi è venuto il sospetto di plagio, davvero). Ma le mancanze del film non finiscono qui. I dettagli. Cazzo Refn, i dettagli. Non puoi cercare una resa stilistica così raffinata ma dimenticarti di bloopers visibilissimi. Uno su tutti, la ferita finale, l'accoltellamento all'addome. L'attore si piega sul cofano, il giubbotto (che è la sua divisa da supereroe, macchiatissima di sangue, puzzosissima ma che stranamente non nota nessuno) si solleva per rivelare un... addome perfettamente depilato! Ma allora il sangue da dove esce, dal giubbotto?
Lì il pubblico in sala ha mugugnato, giustamente. Altra incredibile svista è l'agguato automobilistico al mafioso interpretato dal sempre bravo Pearlman. La macchina di Driver tampona l'altra auto, per poi, tramite un secondo fortissimo impatto, scagliarla nella scarpata. L'inquadratura, successiva, lunghissima, mostra il muso dell'auto completamente intatto. E anche lì il pubblico ha mugugnato. Ma nessuno ha notato questi errori? Me ne stupisco, davvero. Infine il film lascia un generoso senso di incompiuto. Driver arriva, fa, guida, sentenzia. Ma non sappiamo le sue motivazioni, non approfondiamo la storia, non lo vediamo mai veramente "all'opera" tranne ne l'unica scena in cui fa uscire di strada la macchina inseguitrice. Chi si aspettava inseguimenti rimarrà deluso. Chi si aspettava una bella storia rimarrà deluso. Qualche guizzo di esasperata violenza, giusto per far vedere che è un film "da duro sui duri" che però sembra una favoletta di buonanotte in confronto a certi vengeance film che arrivano da oriente. Niente che giustifichi davvero la visione, a posteriori. E non rimaniamo nemmeno con la voglia di scoprire chi era Driver, cosa ha fatto o cosa farà. Il suo futuro, a causa della sua ferita, è incerto come il suo passato. E Refn, furbissimo, si apre la strada ad un prequel ed un sequel. Perfavore Nicolas passa oltre. A 'sto punto puoi pure propinarci che Driver sia un alieno, un militare, un agente segreto, un pazzo, un reduce che ha subito uno shock, che ha perso la famiglia, che vuole dimenticare, nascondersi, ricominciare. Immaginiamo già tutto, va bene qualsiasi cosa. Ma passa oltre.
E' clamoroso come Drive, più che un film di genere, sia un fraintendimento del genere. E' il secondo film a forte impronta autoriale che mi ha deluso in questo periodo. L'avrei accettato come prova d'esordio, ma a questo punto della carriera, matura, di Refn non è facile da digerire come passo falso. E non accostatelo a Mann, che di Mann non ha nulla. Non basta una fotografia urbana, notturna, un paio di inseguimenti e una sparatoria per paragonarlo a Mann, significa semplicemente che di Mann non avete capito nulla. Sparatoria per altro gestita malissimo, con i ralenti (cosa che Mann ripudia, per fortuna) che danno il tempo al protagonista di "pensare" e reagire alla velocità dello spettatore, e viceversa. Non c'è alcuna ricerca del realismo ma dello stilismo. I ralenti, poi. Non puoi usare le pause a sproposito. Al centesimo scambio di sguardi fissi nella platonica relazione fra i due anche al più romantico son cadute le palle. Potrebbero avere un significato se non ti rendessi conto che l'attore sta semplicemente fissando il vuoto oltre la camera. Per fortuna che, almeno su questo, Refn ci ha scherzato su ("hai sbattuto gli occhi"), consapevolmente o meno. In conclusione l'opera più debole di Refn e non certo il "miglior film dell'anno" che tutti acclamavano. Son sempre sospettoso quando vedo la gente concedersi 'sti facili entusiasmi. A sfavore di Driver e di Refn ha giocato il fatto che, una volta arrovato a casa, mi son visto su Rai4 proprio il suo Bronson, la sua opera migliore. Ecco Refn, visto di cosa sei capace, lascia stare l'esplorazione dei generi e torna a fare qualcosa di cui sei convinto. Sufficienza regalata, giusto perchè ha dimostrato di essere un bravo ragazzo ma non si applica.
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La vendetta di Carter...
Visto!
Bello, ma che finale strano![]()
Minus,ma che diavolo stai dicendo?pelham 1 2 3?stallone?in 4 righe sbrindellate hai distrutto la figura dell'antieroe,è dai tempi dello straniero senza nome di clint eastwood che il cinema è popolato da personaggi simili,non puoi scrivere "il problema è che il pubblico non viene invogliato a saperne di più,ne' si incuriosisce a riguardo.".Se a te determinati personaggi non piacciono è un conto,ma non mettere in bocca al pubblico verità universali che solo tu sogni.
"Chi si aspettava una bella storia rimarrà deluso. Qualche guizzo di esasperata violenza, giusto per far vedere che è un film "da duro sui duri" che però sembra una favoletta di buonanotte in confronto a certi vengeance film che arrivano da oriente."
vabbè,con questa frase poi si può riassumere la tua recensione.Già so che ora scoppierà un piccolo putiferio come già successo per carnage,però Minus onestamente hai davvero superato te stesso con il non sense di questa recensione.Qui non si tratta di cricca o non cricca,si tratta proprio di non aver capito un film,e di non avere l'umiltà di rivederlo attaccandolo con critiche veramente senza senso.
un milione e duecentomila euro,non moltissimo
Ultima modifica di TheAgentZero; 10-10-11 alle 08:16:08
la recensione di Fox merita quasi quanto il film, ovvio sono generi diversi ma sono due belle esperienze![]()
Lo chiedo esplicitamente a tutti, nel caso non fosse ovvio. Cercate di parlare del film, non degli autori di un post. Proviamo a evitare battutine/commentini sarcastici/flame/accuse varie. Se quel post vi sembra assurdo fate come se non esistesse; se volete controbattere fatelo parlando solo del film, sennò non ne usciamo. Grazie.
Drive si mangia a colazione sia collateral che miami vice, ma proprio a mani basse.Alla fine ce l'ho fatta a vederlo.
Direi che ciò che bisognava dire sul film è stato detto, mi limito a rimanere estasiato di fronte a un recupero del genere così ben effettuato, veramente credo sia da Heat o Collateral che non si vedeva un prodotto del genere così potente (A onor di cronaca si, mi è sembrato di netto superiore a Miami Vice:EasyFlame: ).
I primi dieci minuti sono veramente da manuale.
Ma guarda il mio era un po un modo di dire, si basano su due concetti abbastanza differenti (il solito dualismo manniano tra due personaggi contro l'epopea solitaria del driver portano a due prodotti abbastanza differenti negli intenti) ma come regia non so, manco voglia di stare là a cercare il pelo nell'uovo, come ho detto rimanendo nel "genere" era veramente da tanto che non vedevo qualcosa di così potente, tanto mi basta.
Io invece sollevo l'accostamento tripolare DRIVE > LE CONSEGUENZE DELL'AMORE > HEAT.
Partendo dall'estetica comune, passando per il testo guida della narrazione ("non sottovalutare le conseguenze dell'amore"), per finire su un finale apparentemente identico di senso, se non nelle ultime due inquadrature del film di REFN.
Ecco su questo ci si può fare una tesi pure di 150 pagine senza paura di non sapere cosa dire.
Con questi tre film, si raggiungono vette di grande cinema al punto da doverne per forza di cose fare quasi degli sparti-acque sul genere noir. '95, 2004, 2011.
Concordo, difatti a maggio lo descrissi se non sbaglio come un Thief girato da Sorrentino.
Va che lì per lì c'ho pensato pure io alla conseguenze dell'amore come leit-motiv trainante![]()
Ecco, non capisco come un film così non possa fare il pienone. Non pretendo di certo che i tamarri o comunque il pubblico generico vada a vedere faust, ma perdio, questo è un film d'azione, è un film facile, godibile da chiunque, anche esaltante per i tamarretti... Perché non vanno a vederlo?
poco pubblicizzato e in poche sale. D'altronde in sti giorni c'è da promuovere Ex 2.Ecco, non capisco come un film così non possa fare il pienone. Non pretendo di certo che i tamarri o comunque il pubblico generico vada a vedere faust, ma perdio, questo è un film d'azione, è un film facile, godibile da chiunque, anche esaltante per i tamarretti... Perché non vanno a vederlo?