Allora: vuoi per studio vuoi per diletto ora sono alle prese con un mucchio di roba.
Letti: Gustavo Zagrebelsky, "Sulla Lingua del Tempo Presente" (saggio del corso di antropologia sul linguaggio, sostanzialmente, del berlusconismo: interessante e ben scritto, ma 8 euri per 50 pagine non esistono.)
In lettura: Soren Kierkegaard, "In vino veritas"; Chuck Pahlaniuk, "Fight Club"; Marco Aime, "Eccessi di culture" (questo è il mio prof di antropologia)
Per ora Kierkegaard si sta risollevando, Fight Club non mi prende tantissimo e l'ultimo è molto interessante, ma alla fine si tratta di cose già sentite (in pratica prende in esame i problemi dell'integrazione)