uccio ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 12:19
In breve, vi racconto gli episodi 2,3 e 4:
Stuart Gordon, regista del mai dimenticato Re-Animator, attinnge a piene mani dai racconti di Lovecraft e ci regala una avvincente interpretazione di quell'Ezra Godden già applaudito (almeno da me) in Dagon, altra riuscita rivisitazione lovecraftiana di Gordon. L'episodio si intitola Dreams in the Witch-House.
Uno studente di fisica, affascinato dalle teorie sugli universi paralleli, prepara la sua tesi in una fatiscente pensioncina abitata da uno strano vecchio, un amministratore scorbutico ed una dolcissima donna con figlioletto al seguito. Studiando le sue strane teorie, il giovane presto verrà a conoscenza dei terribili segreti che quella pensione nasconde, in un vortice di visioni ed allucinazioni perfettamente orchestrate da Stuart Gordon.
La storia è avvincente, la violenza c'è e chiude con un finale nerissimo un episodio ben riuscito. C'è anche l'occasione per ammirare lo splendido corpo di Chelah Horsdal, che poco dopo non sarà più così splendido. Voto: 7,5
Nel quarto capitolo di questa appassionante serie tv horror fa la comparsa un nostro caro concittadino che con i film dell'orrore è doventato famoso in tutto il mondo. Sto ovviamente parlando di Dario "mamma mia se so brutto" Argento, che dopo la clamorosa bocciatura de "Il Cartaio", torna a regalarci un'ora ad alto contenuto splatter ma non del tutto convincente. La storia, tratta da un fumetto spagnolo, è imperniata su Jenifer, una ragazza dal corpo perfetto ma orribilmente sfigurata in volto da due orribili occhi completamente neri e da un ghigno putrescente e deformato, con terribili denti aguzzi. Frank, poliziotto e padre di famiglia, la salva da quella che sembrerebbe l'aggressione di un maniaco, ma scoprirà a sue spese la tragica realtà e la violenza che pulsa nell'animo di Jenifer.
L'episodio di Argento è sicuramente il più macabro dei 4 visti fino a questo momento, ma purtroppo utilizza maldestramente le molte scene gore a scapito di un plot decisamente "saltellante" e mal architettato. Le molte scene di sesso, da quelle con la stessa Jenifer all'iniziale violenza sulla moglie, mal si sposano alla storia centrale. Troppo erotismo gratuito, troppo poco ritmo narrativo. L'episodio scorre via inorridendo sempre più (a pagare la furia sanguinaria di Jenifer saranno anche la figlioletta di Frank ed un ragazzino) ma senza lasciare colpi di classe degni del miglior Argento, se si eccettuano alcune sequenze riuscite che suonano come un omaggio ai suoi stessi film passati.
Se a questo aggiungiamo la tipica nenia sonora "a la Profondo Rosso" che accompagna l'episodio ad opera dell'immancabile Simonetti, stavolta totalmente inopportuna e stridente con il plot dell'episodio, e un trucco della protagonista troppo ostentato nella sua malriuscita bruttezza, otteniamo un risultato che restituisce ad Argento un pò di credibilità, ma è ben lontano dall'eccellenza. Voto: 6