Ronin ha scritto ven, 07 aprile 2006 alle 17:14
FireSword ha scritto ven, 07 aprile 2006 alle 14:36[b
Dove sono i marines? DOV'EEEE???? [/b]
ps. non ho mai letto il fumetto incriminato ma da come ne parli
sempra la copia sputata del film.. azz doveva essere proprio
un bel fumetto..
buahahahahahahah
potresti provare a leggerlo, e resteresti sorpreso dal respiro epico e dalla profondità dei personaggi.
Difficile spiegare in 5 righe quel che è contenuto in 100 pagine.
E cmq, i marines non ci sono nemmeno nel fumetto (AvP intendo); d'altro canto, perchè avrebbero dovuto esserci per forza?
Non c'erano in alien, non c'erano in alien 3 nè in alien 4 (per tacere dei due predator, che sono entrambi ambientati ai giorni nostri...); non si vede perchè, essendoci stati in un UNICO capitolo di UNA SOLA delle due serie (per di più, nemmeno il primo!), dovrebbero esserci sempre...
Questo è un caso classico di "infantilismo" (nel senso di comportamento simile a quello dei bambini che vogliono sentirsi raccontare la favola sempre uguale: e se avevi detto che il cavallo era nero, dopo 16 volte che la racconti non puoi mettere il cattivo in sella a un cavallo pezzato, era nero!).
Invece un film, per essere decente, deve inevitabilmente "tradire" l'opera da cui è tratto sotto qualche aspetto, altrimenti diventa didascalico, e tutto sommato inutile (per esempio il pinocchio di benigni: così fedele al testo che non ha più niente di suo; confrontare con quel che spielberg ha tratto da minority report, il cui racconto ispiratore è quanto di più diverso si possa immaginare, a partire dal protagonista).
E se un film è tratto da un videogioco, lo deve tradire anche di più rispetto a un libro o a un fumetto, perchè l'essenza del videogioco è la ripetitività: diventiamo bravi perchè dopo un po' assimiliamo le meccaniche di gioco, che restano sempre le stesse per darci modo di impratichirci; quando siamo fin troppo bravi arrivano nuovi mostri e nuove armi, e si ricomincia (voi mandereste i vostri supersoldati nella base sconosciuta con solo la pistola d'ordinanza, magari anche con i caricatori contati, lasciando a loro il compito di recuperare la mitragliatrice, il bazooka e l'arma-fine-di-mondo strada facendo?).
Viceversa, al cinema la ripetitività è del tutto intollerabile.
Inoltre il videogioco è fondamentalmente uno-contro-molti (nel senso che molto spesso lo scopo è far polpette di una montagna di nemici): nei cinema le trame in cui l'eroe stende da solo 100 avversari sono però quelle più deboli e meno credibili.
Infine, nei videogame le scene madri vengono regolarmente "annunciate": quante volte prima di trovarsi di fronte al supercattivo si finisce per scoprire "casualmente" una stanza piena di rifornimenti? Quante volte si avanza per un bel po' in mezzo a corridoi vuoti, fino a scoprire una stanza strapiena di nemici? Un film in cui accadesse altrettanto sarebbe immediatamente bollato come trash.
Concludendo quindi, la ricetta di successo per un film tratto da un videogioco: FREGARSENE (verbo da intendere cum grano salis) del videogioco e concentrarsi sul fare un BUON film.