Secondo me c'è troppo patriottismo...e quegli scorci da "natura incontaminata" imho fanno perdere il senso del film post-apocalittico...
L'Uomo in Più di Paolo Sorrentino. Film d'esordio di uno dei miei attuali registi preferiti. Purtroppo non mi ha convinto come tutti gli altri suoi film (mi manca solo L'Amico di Famiglia) però è sicuramente un ottimo inizio di carriera. Il fiore all'occhiello manco a dirlo è Toni Servillo, un trasformista dalla bravura incredibile, all'inizio manco l'avevo riconosciuto con quella folta capigliatura. Bravo anche l'altro interprete comunque, capace di esprimere l'apatia del suo personaggio, che non riesce a trovare un'altra passione se non quella del calcio. Le fasi oniriche di Tony cantante non mi hanno del tutto convinto, e le cover delle canzoni usate erano decisamente meh. È il film più italiano di Sorrentino comunque, lo si sente proprio.
L'uomo in più è un film gigantesco e il più grande momento di rottura nel cinema italiano, il manifesto della rinascita. E' dall'uomo in più che nascono i vari Garrone, Crialese e compagnia cantante. Non come ispirazione di poetica, ma come manifesto programmatico generale, un non voler più stare alle regole di un gioco che ti vede perdente in partenza. La negazione totale della muccinianità e dell'Italia che piange in una stanza con un comodino. C'era un bellissimo post del vertigo che ne parlava, secoli fa.
ho visto Cargo consigliatomi da Nevade, devo dire che è discreto per i contenuti, non si inventa nulla ma almeno scopiazza bene un po' ovunque. Invece eccelle nella ricostruzione sci-fi in tutto, ambienti, dettagli, proporzioni e quant'altro, un film di ottima riuscita.
poi ho visto Drive, caruccio ma da come me ne avevano parlato mi aspettavo troppo invece non dice nulla di più (anzi dice meno) di un taxi driver d'altri tempi. Ottimo per quanto concerne la tecnica ma veramente scarno o misero di contenuti. Spingo molto sui contenuti perchè per me, in un film che si collaca con un genere preciso rappresentano una linea ben evidenziata cui fare rapporto.
Tu parli del valore storico che c'è sicuramente, io semplicemente rispetto ad altri dello stesso regista (Il Divo, Le Conseguenze dell'Amore, This Must Be The Place) l'ho trovato inferiore. Poi che sia un bel film è assodato, forse ancora un po' immaturo in alcune scelte.L'uomo in più è un film gigantesco e il più grande momento di rottura nel cinema italiano, il manifesto della rinascita. E' dall'uomo in più che nascono i vari Garrone, Crialese e compagnia cantante. Non come ispirazione di poetica, ma come manifesto programmatico generale, un non voler più stare alle regole di un gioco che ti vede perdente in partenza. La negazione totale della muccinianità e dell'Italia che piange in una stanza con un comodino. C'era un bellissimo post del vertigo che ne parlava, secoli fa.Poi quello che dici è bello e verissimo.
Homeboy, perdonami se faccio la suocera, ma ogni tanto lavori?![]()
è in un periodo della vita nella quale può ancora fare quel che cazz gli pare, beato lui![]()
è studente dai.
In the company of men,
diretto da neil labute.
Interessante opera prima di un poco interessante autore, a quanto vedo da imdb.
Un insieme di situazioni, in genere a due, scritte piuttosto bene, che insieme formano un lavoro per certi versi asettico, distante.
Manca di struttura, si nota che è una di quelle cose pensate e buttate giù con un forte bisogno di stupire, senza badare all'equilibrio.
Ma mi sta bene, il film funziona e gli attori sono in palla (Eckhart ce l'aveva scritto in fronte che era bravo, fin da questo lavoro. Chiaro come il sole).
Tu confondi valore storico, con valore immediato dell'opera in un discorso di metacinema e per di più non valuti il finale con la giustapposizione semantica del doppio pisapia in rapporto al cinema italiano del decennio '90, con l'ideologia stessa che sta alla base del gesto finale.Tu parli del valore storico che c'è sicuramente, io semplicemente rispetto ad altri dello stesso regista (Il Divo, Le Conseguenze dell'Amore, This Must Be The Place) l'ho trovato inferiore. Poi che sia un bel film è assodato, forse ancora un po' immaturo in alcune scelte.Poi quello che dici è bello e verissimo.
Il messaggio metacinematografico è già incluso nel testo filmico, quindi non si parla di valore storico, ma del senso metacinematografico che immediatamente il film sprigiona nel vederlo in un dato contesto sociale.
Il doppio pisapia![]()
Trolling di classe![]()
Eh, lo sbaglio di aver scelto una scuola che non ho mai voluto fare. Ormai manca un mese comunque.Non sarò un genio ma non sono nemmeno un totale idiota, comunque: semplicemente ho poca voglia di studiare (le cose che non mi piacciono). Mi hanno bocciato a settembre perché mi sono presentato agli esami di recupero e in maniera molto tranquilla ho fatto intendere di aver cazzeggiato tutta estate. Meritatissima eh, come bocciatura, anzi forse ne meritavo anche qualcun'altra. Però non me ne pento, non ci posso far niente, son fatto così. Comunque direi basta va', che qui i mod s'incazzano se continuiamo.
E per la cronaca faccio un liceo classico, ero portato per un più sobrio umanistico.
Cambiando argomento, Peckinpah-day:
Pat Garrett & Billy The Kid. "Tieniti pure gli spiccioli, Bob.". Molto diverso da The Wild Bunch, se non fosse per il finale l'avrei trovato molto più solare come western. La prima parte è palesemente per Kid, con un Kristofferson divertentissimo e anche un po' divertito, la seconda invece si sposta su Garrett, e Coburn dimostra di non essere da meno. I toni però si fanno più cupi, o almeno questa è la mia impressione, come la scena in cui il Kid trova il suo amico messicano frustato a morte. Anche il duello che fa con il tizio dagli occhi sguerci (lol) ha un vago sentore di triste, nostalgico. Due amici divisi dalla linea della legalità, ma non per questo nemici (stupenda la scena in cui Garrett, dopo aver ucciso il Kid, difende il suo corpo). Un'altra scena meravigliosa è quella con Knockin On Heaven's Door: l'album di Bob Dylan (simpatico tra l'altro nel ruolo di Alias) e questa canzone in particolare già li conoscevo, ma in effetti non avevo mai visto il video per cui sono stati fatti. Molto commovente quella scena, stupenda.
Straw Dogs. Uscito lo stesso anno di A Clockwork Orange, entrambi parlano della stessa cosa: la violenza, ed entrambi la condannano anche se in modo diverso. Uno oggi è praticamente uno status symbol (spesso idolatrato per i motivi sbagliati), l'altro lo hanno soffocato. Mah. Un bellissimo film secondo me, anche se sì, molto controverso. Il cardine della critica è fondamentalmente la rappresentazione della donna, in special modo della moglie. Io non ci ho visto misoginia, anzi, il comportamento della donna è causato dalla violenza dell'uomo. La scena dello stupro è stupenda nella sua ambiguità: vuole o non vuole? Dalle scene seguenti secondo me è chiaro che lei, per non rischiare violenze maggiori, semplicemente si sia concessa allo stupratore, per salvarsi la vita. Troppo facile vederla come una troia e basta (il suo atteggiamento precedente era solo una ripicca per Dustin Hoffman che non è 'sto gran figo e in più non le dedica attenzione, poverina cioè). Va be' seriamente, forse un minimo di misoginia c'è, ma la critica aspra di Peckinpah è verso tutti, l'uomo soprattutto. Anzi, l'uomo "sano" è colpevole, quello malato no, come lo dimostra il finale (e la scena in cui il protagonista blocca lo stupratore con solo uno schiaffo, mentre gli altri che assaltano la casa li uccide tutti in maniera molto violenta). A me è piaciuto moltissimo, comunque, ma chissà forse l'ho interpretato in maniera totalmente sbagliata e se sapessi le reali intenzioni del regista mi farebbe schifo. Non credo proprio, comunque. Ovviamente evito il remake con Madsen, ve'?
Ultima modifica di HomeBoy; 11-05-12 alle 21:03:39
Dal punto in cui sei ora non hai grossi problemi: puoi continuare con uno o l'altro filone senza rimorsi. Il problema, con Argento, è capire quando fermarsiDipende dal liceo.Da me bocciavano facile...(liceo classico coi controcazzi:al primo anno 23/24 e ci siamo diplomati 12 di noi...due se ne son scappati)
/OT
Ho da poco visto Quattro mosche di velluto grigio.Una settimana prima avevo visto Profondo Rosso e ci sono un sacco di analogie tra questo e Profondo Rosso,che sarebbe inutile ricordare perchè sono lampanti.
Francamente mi è piaciuto più questo che Profondo Rosso,anche se devo dire che sapevo già chi era l'assassino in quel caso...
Inizialmente avevo pensato che le mosche fossero le vittime(che in tutto il film son quattro)
Onestamente mi è piaciuto,ma vi chiedo:meglio continuare la mia maratona Dario Argento vedendomi l'Uccello dalle piume di cristallo o passare all'horror puro con in vari Inferno,Phaenomena,etc.?Suggerimenti?![]()
Ho visto finalmente L'Ultimo Terrestre. Molto meglio di quanto pensassi
Immagino che ci siano MILLEMILA interpretazioni sul finale, sapete se ne esiste una "ufficiale"? Il fumetto com'è?
Finita la saga di Rocky con l'ultimo capitolo
Da lottatore a uomo, è questo il passaggio avvenuto tra gli ultimi ( pessimi ) capitoli e questo atto conclusivo, un episodio uscito a 16 anni di distanza dal, ridicolo, quinto capitolo e che risulta sorprendentemente bello, convincente e riuscito, delineandosi addirittura credibile se confrontato a quell'assurdità fantascientifica messa in bella mostra nella saga.
Un nostalgico tuffo nel passato in cui si viene colpiti come un "gancio sinistro" da forti reminescenze, colonna sonora e atmosfera tributo ad un'epoca a noi vicina ma che sembra oramai lontanassima e figlie di un personaggio che è entrato nell'immaginario di tutti risultando esser esempio di coraggio e determinazione, una saga che quindi da il suo meglio quindi non solo al suo esordio ma anche alla sua epica e a tratti commovente conclusione.
Ultima modifica di Alastor_Tiziano; 12-05-12 alle 11:44:46
Torniamo a vederci qualche classico d'animazione, questa sera Pocahontas
Ho voluto dare un'ulteriore possibilità ad uno dei pochi titoli Disney che non mi hano mai lasciato nulla, l'ultima visione risale ad oltre 10 anni fa e mi sembrava giunto il momento di concedere un ulteriore visione, che dire, purtroppo il tempo è passato ma il film continua a non piacermi ...
Sarà lo stile dei disegni, sarà una storia abbastanza piatta e raccontata di fretta e furia, saranno dei personaggi poco caratterizzati e convincenti, sarà l'assenza di un nemico realmente cattivo ( vero punto di forza di questi titoli ), sarà la mancanza di scene epiche ma questo titolo non cattura con quella magia che ci si aspetterebbe da titoli targati mamma Disney, quelle poche, ed in parte notevoli, canzoni sono troppo poco per poter salvare il titolo in questione dalla mediocrità assoluta.
Lo considero a malincuore uno dei ( pochi ) passi falsi nella storia oramai centenaria della Disney ...
Centenaria?
Documentario sull'ascesa e la caduta di Ceausescu. Onestamente improponibile per chi non ha già solidissime conoscenze storiche sui fatti, dato che il film mostra solo senza spiegare nulla. Bandita la voce off, 180 (sì, centottanta) minuti di adunate oceaniche e incontri con i leader dell'epoca passano a fatica.
E più o meno così andava, nell'ottica del eliocentristica del protagonista la passiamo per buona dai![]()
Dark Shadows di Tim Burton. La scelta era tra questo e The Hunger Games. Mah. Dio non ha fatto tremendamente schifo come Alice In Wonderland, ma conferma la parabola discente del regista, ormai plagiatore di sé stesso. Johnny Depp interpreta Johnny Depp ormai, praticamente. Helena Bonham Carter fa un personaggio messo insieme con lo scotch, evidentemente Burton voleva dare a tutti i costi un ruolo a sua moglie (e per renderla interessante... I CAPELLI ROSSIH). Paradossalmente il personaggio che più mi ha convinto è Eva Green. Lei è anche abbastanza brava, peccato che sul finale sia tutto un casino compresa la sua recitazione. Jackie Earle Haley inutile e doppiato MALISSIMO, non so se era una cosa voluta ma non si capiva quasi niente di quello che diceva, forse era solo una versione idiota di Willy dei Simpsons. Il resto del cast praticamente non esiste. La trama ripresa da Bram Stoker è sfruttata malissimo: l'oggetto dell'amore di Barnabas si vede per forse 20 minuti in tutto. Alcune battute divertenti e poi la "deliranza" finale: la lotta è proprio brutta, la rivelazione sulla figlia carina ma resa malissimo, finale banalissimo e triste (e spiegatemi che cazzo c'entrano i fotogrammi finali proprio, perché?). Insomma brutto brutto, ma non brutto brutto brutto. Ora basta però, Burton al cinema per quanto mi riguarda è acqua passata, 8 euro per 'sta roba non credo sia un grande affare.
Ah sì, cameo di Alice Cooper imbarazzante. Aveva già 9000 anni negli anni '70? Di peggio c'è solo Mike Tyson in Hangover II.
Ultima modifica di HomeBoy; 13-05-12 alle 00:44:53