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  1. #1
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    Exclamation Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Madre notte
    Kurt Vonnegut






    Feltrinelli, Universale Economica| titolo originale Mother night, 1961| euro 7.50 pagg 206 | ISBN 978-88-07-81956-8


    "Il libro è il racconto in prima persona di un americano trasferitosi con la famiglia in Germania dopo la prima guerra mondiale, che vi resta anche dopo la presa del potere di Hitler e diventa la voce della propaganda nazista di Goebbels per gli Stati Uniti. All'inizio e alla fine del libro il protagonista si trova in una prigione israeliana, in attesa di processo per crimini di guerra, lì ripensa alla propria vita e decide di scrivere le sue memorie. Il racconto, presentato come un autentico documento storico, risulta un'attuala riflessione sulla guerra, la violenza e le loro cause. Dal libro, pubblicato nel 1961, è stato tratto anche un film interpretato da Nick Nolte nel 1996.




    Accorgimenti letterari e riferimenti

    Vonnegut si presenta come il curatore dell’edizione americana delle confessioni di Howard W. Campbell, Jr. È, quindi, Campbell stesso a dedicare il libro a Mata Hari:
    « A Mata Hari. Che si prostituì per servire la causa dello spionaggio. Come me. »

    e ad inserire una seconda dedica a testo completato:
    « Questo libro è ridedicato a Howard W. Campbell, Jr., un uomo che servì troppo scopertamente il male, e troppo segretamente il bene, il crimine del suo tempo »

    Il titolo è tratto da un discorso di Mefistofele nel Faust di Goethe.

    Nel delineare i tratti del protagonista, Vonnegut produce delle poesie in tedesco:
    Spoiler:


    la prima poesia presente nel testo è ermetica, e descrive una scena bucolica;

    la seconda poesia descrive la storia come un grande compressore stradale. Molti uomini si sdraiano a terra ed aspettano che il compressore li schiacci. Campbell e la sua donna, invece, fuggono – ci lasciammo la storia alle spalle - e si salvano. Mentre tornano indietro, si domandano se non sarebbero dovuti restare e morire – Ma qualcosa di dentro ci disse di no! [...] e mio Dio, quanto puzzavano i morti;

    la terza poesia è un epitaffio, che Campbell lascia su un baule contenente tutti i suoi scritti precedenti alla sua attività spionistica.


    Numerosi sono i richiami ai campi di sterminio, ad Auschwitz in particolare. Non mancano riferimenti ad opere letterarie classiche, come La lepre e la tartaruga di Fedro, o medievali, come san Giorgio e il drago.



    Questo è il primo libro scelto dalla CoMbRiCCoLa per il nuovo "corso" di lettura condiviso fortemente voluto da GoDs
    http://www.***************.it/forum/...la-CoMbRiCCoLa

  2. #2
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    alla fine del week-end lette 60 pag.

    L'inizio è buono. Primo sospiro di sollievo scongiurati i continui cambi di "tempo" di Mattatoio 5. Scrittura chiara e molto lineare, quasi scolastica, ma con alti notevoli in metafore e sensazioni rese.
    Dopo un inizio quindi piu' che accettabile e pure sorprendente viste le mie scarse aspettative pero' la storia inizia a ristagnare e la mia necessità di un climax si fa forte.

    Breve inciso: a me 'ste storie di nazzismo viste da "fuori" bho non convincono. Se voglio essere "shockato" dalla crudeltà dei campi di sterminio riprendo in mano "Se questo è un uomo".
    Ora non so quando avro' di nuovo tempo per 'sto romanzo... ma spero che quando sarà ( presto ) saprà coinvolgermi e stupirmi

  3. #3
    Mus
    ospite

    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Citazione Originariamente Scritto da sava73 Visualizza Messaggio
    alla fine del week-end lette 60 pag.

    L'inizio è buono. Primo sospiro di sollievo scongiurati i continui cambi di "tempo" di Mattatoio 5. Scrittura chiara e molto lineare, quasi scolastica, ma con alti notevoli in metafore e sensazioni rese.
    Dopo un inizio quindi piu' che accettabile e pure sorprendente viste le mie scarse aspettative pero' la storia inizia a ristagnare e la mia necessità di un climax si fa forte.

    Breve inciso: a me 'ste storie di nazzismo viste da "fuori" bho non convincono. Se voglio essere "shockato" dalla crudeltà dei campi di sterminio riprendo in mano "Se questo è un uomo".
    Ora non so quando avro' di nuovo tempo per 'sto romanzo... ma spero che quando sarà ( presto ) saprà coinvolgermi e stupirmi
    Dai commento anche qui dentro sennò pure sto topic ristagna...
    (più che altro per i commenti usiamo questo topic o l'altro?)

    A me le prime 50 pagine sono piaciute molto. Il protagonista mi lascia indifferente il giusto, nel senso che anche io non capisco se è vittima degli eventi o un furbacchione (e quanto ho capito dalla nota introduttiva, e proprio quello a cui punta Vonnegut). Lo stile è semplice ma non troppo banale, e le pagine filano via veloci. Per ora sono molto soddisfatto della nostra scelta, anche se avevo votato altro!

  4. #4
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    allora apro io le danze....



    "Madre notte" alla fine m'è piaciuto.
    partivo con delle aspettative in vero molto basse. "Mattatoio n°5" ancora non lo digerisco e sulla base di quello mi aspettavo un romanzo lento, frammentato e dal significa astruso o non immediatissimo.

    Tutt'altro. "Madre notte" pur non brillando per verve narrativa dopo un inizio "diesel" prende ritmo e comincia a sorprendere con piccoli colpi di scena qua e la. ( Soprattutto per la situazione sentimentale del protagonista ).

    Il nazismo è visto quasi da parte di terzi.
    Il tipo non è nazista ma lo è ma non lo è ma lo è piu' di chiunque altro. La sua freddezza politica in effetti cozza molto con quella sentimentale e lo sperticamento nei confronti della moglie.

    Mi aspettavo infatti qualcosa di piu' politically oriented, o qualcosa di piu' "guerresco". Invece ci ritroviamo in mano una storia d'amore e d'amicizia con molti intermezzi curiosi o interessanti.

    Alla fine la cosa che colpisce di piu' imho è lo stile dell'autore. Scrittura limpida, "sensazionale", empatica.
    Per me questo romanzo è da sufficenza piena e fa venire voglia di leggere Ghiaccio9.

    Ultima modifica di sava73; 11-06-12 alle 19:02:50 Motivo: King rompe

  5. #5
    King Elessar
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    posso fare il grammar nazzis?

  6. #6
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    sono perfettamente d'accordo a metà con Sava

  7. #7
    Il Nonno L'avatar di Mike™
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Questo libro per me è stata una scoperta.
    Ho scoperto a metà che non era una vera biografia
    Ho scoperto che lo scrittore era quella di quel famoso Mattatoio che non ho mai letto e mi aspettavo un pacco allucinante quando me ne sono accorto .

    Invece il romanzo procede spedito,con pochi ostacoli alla lettura.L'ironia che accompagna tutto il romanzo non è mai fuori luogo,l'ho trovata molto azzeccata.
    Oltre alla trama, su cui mi trovo d'accordo con sava, interessanti i personaggi (il fuhrer di Harlem ). Se c'è una cosa che manca a questo libro,forse, è qualche pagina in più: a metà libro mi sembrava di correre troppo, di perdere dei passaggi (all'inizio non capivo in che luoghi si svolgesse la trama: un attimo eravamo nel carcere,quello dopo a casa di Campbell) e mi è dispiaciuto che i personaggi non venissero approfonditi di più.
    Il finale spero di averlo capito anzi,meglio se qualcuno me lo spiega,così son sicuro.

  8. #8
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    imho il finale è esattamente quello che ognuno si aspetta fin dalle primissime pagine. Forse la parte meno riuscita del romanzo, pure se li' ci sono stati diversi "ri-ri-ripensamenti" e ormai poteva dire/succedere tutto e il contrario di tutto.

  9. #9
    La Borga L'avatar di el_demo
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    la scrittura l'ho trovata scorrevole e la storia coinvolgente.
    quello che ho colto più di ogni cosa è il concetto di ambiguità che corre lungo tutta la narrazione (il bene e il male, l'amore vero e l'amore fittizio, la vita e la morte...) imprigionando il protagonista che non riesce mai a decidere se un estremo o l'altro e si limita a "eseguire".

    in questo senso il finale ho voluto leggerlo nell'unica vera e propria scelta compiuta: tuttavia ancora una volta l'ambiguità (il coraggio di farla finita e la paura di vivere la sua "vera" vita) è ciò che rimane.

    in definitiva mi è piaciuto, perché credo abbia colto bene alcuni dei sentimenti che hanno accompagnato molte persone durante il nazismo, e lo consiglierei.

    aggiungo che probabilmente non l'avrei letto di mia iniziativa, quindi ottima iniziativa questo gruppo di lettura
    Spoiler:
    e aggiungo inoltre che Camus mi dirà che ci ho visto più di quello che c'è davvero

  10. #10
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Citazione Originariamente Scritto da Mike™ Visualizza Messaggio
    Questo libro per me è stata una scoperta.
    Ho scoperto a metà che non era una vera biografia
    Ho scoperto che lo scrittore era quella di quel famoso Mattatoio che non ho mai letto e mi aspettavo un pacco allucinante quando me ne sono accorto .

    Invece il romanzo procede spedito,con pochi ostacoli alla lettura.L'ironia che accompagna tutto il romanzo non è mai fuori luogo,l'ho trovata molto azzeccata.
    Oltre alla trama, su cui mi trovo d'accordo con sava, interessanti i personaggi (il fuhrer di Harlem ). Se c'è una cosa che manca a questo libro,forse, è qualche pagina in più: a metà libro mi sembrava di correre troppo, di perdere dei passaggi (all'inizio non capivo in che luoghi si svolgesse la trama: un attimo eravamo nel carcere,quello dopo a casa di Campbell) e mi è dispiaciuto che i personaggi non venissero approfonditi di più.
    Il finale spero di averlo capito anzi,meglio se qualcuno me lo spiega,così son sicuro.
    Spoiler:
    Sognó di essere un pendolo e ci riuscí con una corda

  11. #11
    GoDsMaCk
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    allora diciamo che su una scala da 1 a 5 il libro mi è piaciuto sul 3.5 .....circa....


    Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura e di descrizione,quel cinismo/ironia di alcune parti l'ho apprezzato davvero tanto,per non parlare di alcuni personaggi che mi hanno fatto fare anche qualche bella ghignata ( IW cit. ) come il fuhrer di harlem (ecco in questo caso avrei preferito che un personaggio come questo avesse più spazio ma sicuramente non sarebbe stato necessario ai fini del libro.)
    Anche quei pochi "colpi di scena" mi hanno colpito sul serio e non erano telefonati (almeno a me )

    E' un libro che ho trovato a tratti (e con le giuste distanze eh ci mancherebbe ) Pirandelliano e per alcuni temi trattati addirittura mi ha ricordato il buon Umbertone Eco nazionale ( solo per quanto riguarda il tema delle menzogne che se raccontate e raccordate bene alla fine diventano più verità della verità stessa,proprio per la soggettività della verità e di chi ci vuole credere e vedere quello che vuole).

    Non è sicuramente un libro lungo o pesante e scorre via bene,però almeno a me a volte ha disorientato; alcune parti non sono per me collegate bene tra loro,mi si confondevano i momenti/scene e ci mettevo una mezza pagina a ricapirci qualcosa.
    Altre volte invece mi ha dato la sensazione di necessitare di più pagine per alcuni momenti,avrei voluto dei capito di più ampio respiro e quelli che invece ho letto mi sono sembrati non dico "tirati via"....ma almeno "scappati" si ecco.
    La seconda cosa unita con la prima mi ha reso il libro non molto piacevole da leggere in "generale".



    La storia in se mi è piaciuta abbastanza.
    A livello di messaggio (solo io ci leggo inoltre anche un ipotetico "ma allora ai tempi della guerra mondiale.....potrebbe esserci stato qualche altro innocente giudicato male?.... ) qualcosina che non mi torna ci sta...



    Sono rimasto un po'

    Esaminandolo a pezzi molte cose mi sono piaciute ma nell'insieme non mi ha convinto appieno.
    Vorrei comunque dargli altre possibilità con altri libri giusto per approfondire e capire meglio lo scrittore di cui non avevo mai letto nulla...

  12. #12
    La Borga L'avatar di el_demo
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Citazione Originariamente Scritto da GoDsMaCk Visualizza Messaggio
    A livello di messaggio (solo io ci leggo inoltre anche un ipotetico "ma allora ai tempi della guerra mondiale.....potrebbe esserci stato qualche altro innocente giudicato male?.... ) qualcosina che non mi torna ci sta...
    io più che "un innocente giudicato male" ci ho visto "persone che agivano perché costrette dagli eventi", però in definitiva sì, anch'io ho avuto quella sensazione

    forse non l'ho fatto ben capire dalle indicazioni sopra

  13. #13
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Bon, dopo averlo letto due volte posso dire che il libro mi ha solo trasmesso apatia, e se la prima volta alcuni miei giudizi erano più che altro giudizi “istintivi” alla seconda rilettura ho avuto modo di capire perché la prima volta fossi rimasto così freddo.

    Il libro è scritto benissimo, ma questo lo sapevo già, e per quanto si possa giudicare da una traduzione, Vonnegut scrive in maniera molto chiara e lineare, un stile neutro ma funzionale che permette al libro di essere letto facilmente e senza problemi.

    Questo è l’aspetto migliore del libro e paradossalmente forse il suo più grande difetto.

    Il mio problema però è stato leggere cosa aveva da raccontarmi Vonnegut. Una storia ? Un finale ? Trasmettermi un’emozione ? Spiegarmi un’epoca ? Un comportamento ? Una situazione ? Che cosa mi ha lasciato questo libro ? Che libro ho letto ?

    Vonnegut a pagina 5 si presenta come curatore della biografia di Campbell, un commediografo che nella sua vita fù una spia e precisa che

    I nomi Bernard B. O'Hare, Harold J. Sparrow, e dottor Abraham Epstein, per esempio, sono inventati, al-meno per quanto riguarda questa storia. Sono anche inventati il numero della piastrina di Sparrow e il nome che ho dato, nel testo, a una sezione dell'Associazione ex combattenti: a Brookline non c'è nessuna sezione dell'Associazione suddetta intitolata a Francis X. Donovan.
    Mi dice quindi che i nomi dei personaggi che incontrerò sono inventati, quindi anche il curatore altererà il racconto in minima parte la storia. Lo scrittore quindi rompe quasi la quarta parete, interessante anche se non approfondito nel resto del libro.

    Spoiler:
    alla seconda rilettura ho davvero apprezzato che il fatto che Vonnegut metta subito sotto il naso del lettore il vero nome di Wirtanen, anche perché personalmente arrivato ad un certo punto del libro mi sono chiesto quanto fosse apatico il protagonista e quanto pazzo. Esisteva davvero questa fata turchina che aveva incontrato solo lui ? Arrivato alla fine ho purtroppo realizzato che era solo apatico


    E per finire spiega il motivo della dedica a Mata Hari.

    Mi sono quindi approcciato al libro aspettandomi tradimenti e colpi di scena, come solo la vita di una spia e commediografo può presentare.

    Il libro si presenta come un enorme flashback, il protagonista mi dice subito che è stato beccato, che è in prigione in attesa del processo, quindi dal mio punto di vista la domanda principale diventa non dove arrivi la storia ma come ci si arrivi o al più perché.

    Prima di iniziare a raccontare la sua vita il protagonista mi racconta dov’è e chi sono i suoi carcerieri, e questa è la parte che più ho apprezzato dell’intero libro.

    Non so se sia stata una cosa voluta o meno, se solo per me i carcerieri incarnano più o meno gli stereotipi dei reduci della guerra o no, ma alla seconda rilettura ho avuto l’impressione come in quella decina di pagine Vonnegut riesca più o meno a dire tutto quello che racconta nel resto del libro, solo che lo fa meglio e senza stare a raccontare cose inutili, tipo la vita del protagonista.

    E arrivato a questo punto per me il libro finisce, sì teoricamente prosegue, ma in realtà no, Vonnegut con quello che racconta nelle prime 20 pagine rende tutto il resto superfluo o almeno lo ha reso a me.

    Le emozioni che ho incontrato nel resto del libro sono riassunte e spiegate benissimo in queste pagine, il fatto che lui sia una spia/commediografo mi instilla per tutte le restanti 180 pagine l’attesa spasmodica del colpo di scena, nonostante sia un flashback, anche quando è lo stesso protagonista a dirmi subito “ehi lui è una spia e mi tradirà” e quando il colpo di scena arriva in realtà non mi dà nessuna sensazione. Non è un colpo di scena è solo l’ineluttabile destino, un vuoto succedersi di eventi.

    Tizio tradisce Caio ? Mevio muore ? Sempronio in realtà era Mevio ? Primo è davvero Primo ? Boh, la trama è davvero importante ? Interessa al protagonista ? Gli importa davvero ? E a me ?

    I personaggi con cui interagisce Campbell ? Tutti praticamente uguali, tutti schiavi di sè stessi e della parte che hanno deciso per loro stessi, dall'innamorata all'artista, dal nazista al vendicatore O'Hare, tutti mi sono sembrati una variazione sul tema.

    Onestamente non so quanto sia colpa mia e quanto di Vonnegut ma tra me e il libro non si è mai creata la c.d. “sospensione della realtà”, ho capito tutte le emozioni dei personaggi del libro, capito tutte le loro azioni, alcune le aspettavo, e quelle “più inaspettate” le ho trovate solo inevitabili ma il tutto l'ho letto sempre in maniera distaccata.

    In questi giorni l’ho scritto più volte, ho trovato il protagonista apatico, rassegnato all’ineluttabile, vuoto. Forse è stato Vonnegut troppo bravo, forse è la struttura del libro/racconto o io troppo scemo, ma alla fine il libro mi è sembrato un riflesso del protagonista e come tale l’ho giudicato.

    Anche l'aspetto "morale" non mi ha colpito più di tanto. Noi siamo una generazione che per fortuna non ha conosciuto la guerra, da quello che abbiamo letto, visto e ci hanno raccontato alcuni in guerra lottano per un'ideale, altri lottano solo per sopravvivere, qualcuno muore, altri sopravvivono ma non riescono a superare la guerra. Questo libro teoricamente dovrebbe parlare della guerra, ma in realtà parla di un uomo che ha avuto una sola passione, sua moglie, e ha vissuto il resto della vita in maniera apatica, durante e dopo la guerra, prendendo il minimo delle decisioni e assecondando semplicemente il "flusso della corrente".

    Posso dire che è un brutto libro ? No, è scritto molto bene e lo si legge con facilità. La storia mi ha interessato ? No. L’ho letto con la curiosità di conoscere le avventure o il pensiero del protagonista ? No. Mi è pesato finirlo ? No, ma onestamente non so se ho finito il libro perché era facile da leggere o perché dovevamo parlarne qui sul forum, in entrambi i casi però non è un complimento al contenuto del libro.

  14. #14
    Olengard
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]



    Le "obiezioni" di Camus possono essere anche condivisibili, però io trovo che la descrizione la chiave del libro sia davvero pochissimo nascosta, dato che sta nelle parole di Vonnegut nella prefazione. Chiarissima, sbattuta in faccia, ma al contempo molto sottile.
    Non riguarda tanto la guerra, quanto il fatto che, come ci si dice alla prima riga, siamo ciò che fingiamo di essere: potrà sembrare banale, ma trovo che abbia in realtà un retrogusto quasi spaventoso, e che sia un fortissimo richiamo all'azione e all'onestà.
    Non è questione di nazismo o meno - certo il nazismo è il male assoluto, ma in fondo potevano pure esserci gli alieni. Il male è più profondo, è nella nostra codardia, nell'incapacità di essere davvero noi stessi - o forse nel non voler accettare che siamo davvero come ci presentiamo agli altri. Nel fatto che se accettiamo di mentire, o di non pensare, di non imporci a noi stessi, rischiamo di finire con il non capire neppure più dove sia la verità e dove no (nell'introduzione Vonnegut dice che se fosse nato in Germania sarebbe stato probabilmente nazista, per esempio).
    Parlate di amore: sì, vero tutto, ma davvero il protagonista pensava di avere ritrovato sua moglie? Non si era accorto che non era lei, o forse voleva illudersi, ingannarsi di nuovo?
    Campbell finisce con l'essere come il suo compagno di cella, che non sa spiegare come mai lui e molti altri si unissero ai SonderKommando.


    Per conto mio, più acerbo del grandioso Ghiaccio Nove, ma buon libro.

  15. #15
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Citazione Originariamente Scritto da Olengard Visualizza Messaggio


    Le "obiezioni" di Camus possono essere anche condivisibili, però io trovo che la descrizione la chiave del libro sia davvero pochissimo nascosta, dato che sta nelle parole di Vonnegut nella prefazione. Chiarissima, sbattuta in faccia, ma al contempo molto sottile.
    Non riguarda tanto la guerra, quanto il fatto che, come ci si dice alla prima riga, siamo ciò che fingiamo di essere: potrà sembrare banale, ma trovo che abbia in realtà un retrogusto quasi spaventoso, e che sia un fortissimo richiamo all'azione e all'onestà.
    Non è questione di nazismo o meno - certo il nazismo è il male assoluto, ma in fondo potevano pure esserci gli alieni. Il male è più profondo, è nella nostra codardia, nell'incapacità di essere davvero noi stessi - o forse nel non voler accettare che siamo davvero come ci presentiamo agli altri. Nel fatto che se accettiamo di mentire, o di non pensare, di non imporci a noi stessi, rischiamo di finire con il non capire neppure più dove sia la verità e dove no (nell'introduzione Vonnegut dice che se fosse nato in Germania sarebbe stato probabilmente nazista, per esempio).
    Parlate di amore: sì, vero tutto, ma davvero il protagonista pensava di avere ritrovato sua moglie? Non si era accorto che non era lei, o forse voleva illudersi, ingannarsi di nuovo?
    Campbell finisce con l'essere come il suo compagno di cella, che non sa spiegare come mai lui e molti altri si unissero ai SonderKommando.


    Per conto mio, più acerbo del grandioso Ghiaccio Nove, ma buon libro.
    in realtà sotto questo punto di vista il libro mi è sembrato un buco clamoroso.

    Campbell vive la sua vita facendo quello che gli altri gli dicono di fare. Fino alla fine.

    Spoiler:
    amami, scrivi per me, fai la spia, spara al cane, amami di nuovo, non sono io ma amami lo stesso, andiamo in messico, no andiamo in Russia, fatti prendere, confessa, ucciditi


    Lui non finge di essere un nazista, è solo una banderuola, pure scarsa, lo stesso carceriere ebreo lo rimprovera di essere stato molto meglio come nazista

  16. #16
    Olengard
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Appunto, un richiamo all'azione. Certo che finge, finge fino a non capire più neppure lui cos'è, fino a scegliere senza neppure sapere di stare scegliendo.

  17. #17
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Assolutamente ma non c'è nulla di strano. Quella è la vita di un apatico. Un commediografo ? Una spia ? Un nazista ? Un sopravvissuto ? Tutte cose in più che vengono "buttate lì" da Vonnegut.

    E' per questo che trovo il libro inconcludente.

    La vita di Campbell è la straordinaria vita di un apatico, può essere vista come un'opera satirica contro il nazismo per cui il più grande idelogo fù un commediografo apatico, una critica al nazismo per cui Campbell è un luminare per i nazisti americani mentre è un pessimo nazista per gli ebrei e gli americani, un'enorme scenggiata in cui tutti sono schiavi di un personaggio, da Campbell al suo vicino passando per la moglie, il suocero e O'Hare oppure una testimonianza di come sia difficile lasciarsi la guerra alle spalle.

    Ci sono un sacco di spunti, ma sono messi lì sullo sfondo, l'unica cosa approfondita è l'apatia di Campbell fine a sè stessa per duecento pagine.

    E' un mondo di maschere ? Possibile, l'hanno scritto un sacco di scrittori, ma Vonnegut non ce la fa, il pendolo Campbell passa la vita in attesa di una spinta, il fatto che finga o la finzione sia reale alla fine è solo una delle tante tematiche buttate dentro da Vonnegut.

  18. #18
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    lo so che non è una gara... ma mi ha convinto piu' Camus

    Anche il Gatto ha segnato un paio di punti col suo intervento sull'introduzione ( che pero' porge il fianco al Ligure che dice piu' o meno che il romanzo finisce poche pagine dopo )...

    ... pero' Camus è piu' convincente
    daje Avvocà!!!

  19. #19
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    ora dirà che tra cialtroni ci capiamo

  20. #20
    King Elessar
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Terzo libro che leggo di Vonnegut, il primo (mattatoio 5), l'ho trovato un capolavoro senza se e senza ma, con idee molto forti al tempo stesso nella 'trama' e nella 'narrazione', che fra l'altro rendono difficile distinguere fra le due, visto che l'una finisce per essere anche l'altra.
    Ghiaccio nove è scritto molto bene, anche più piacevole, ma avevo sofferto la mancanza di temi unificatori forti che dessero senso al tutto (pure mi era piaciuto, eh... ma un pò meno dell'altro).
    Iniziando il libro, che per la prima volta è privo di qualsiasi elemento di fantascienza (seppur atipica), e che invece, se proprio vogliamo accostarlo a un genere, è la spy story, mi sera sembrato di avvicinarmi come impressioni a ghiccio nove (stile scorrevole, ma trama che non si sa dove va a parare), invece man mano vengono introdotti elementi molto interessanti, e vonnegut è il solito maestro della costruzione non lineare della trama (tramite l'artificio del libro di memorie, la narrazione va avanti e indietro dalla guerra, al dopoguerra da clandestino, al presente di prigioniero.
    Mi sembra che il tutto ruota al concetto di identità, come dice olengard l'ambientazione nazista è una scusa, un abito che viene dato alla vicenda, ma è assolutamente intercambiabile, non condivido l'enfasi di sava su questo aspetto.
    Il protagonista, dando la sua visione dei fatti, dimostra di pensare in un certo modo, non sembra una persona cui il lettore si senta in opposizione, eppure fa quel che fa, e dal contrasto fra ciò che fa e ciò che pensa si scatena il dramma... nonostante vonnegut, ironicamente, con la sua morale data all'inzio del libro, tenda a mostrare il concetto come più banale possibile, in realtà il libro intero è un confronto su quanto il 'ciò che si fa' sia determinante nel definire 'ciò che si è'.
    E tutto attorno a Campbell si dispone da questo punto di vista: gli amici che lo tradiscono pur volendogli bene, i maniaci che lo appoggiano non sapendo chi realmente egli sia, e che non sanno neanche chi siano loro stessi (il fuhrer del ghetto ), i repressi che lo vedono come il nemico da sconfiggere per avere la possibilità di redimersi, più la donna che lo usa come unico termine di riferimento possibile per ancorarsi a un'identità che non possiede. In tutto questo, l'unico che lo conosce realmente, wirtannen (e che potrebbe benissimo non esistere... praticamente è una rappresentazione divina quanto lo può essere doc manhattan), lo disprezza, e proprio in virtù di ciò che conosce, mentre specularmente il suocero si fida di lui quando si accorge che non è importante capire dove siano le sue reali fedeltà. Insomma, di spunti di riflessione ce ne sono tanti, basta trovare la chiave di lettura più funzionale alla propria personalità per farsi suggestionare dal gioco di specchi che questo romanzo offre, già presente in nuce nei primi 3 capitoli dedicati ai tre secondini (che come camus ritengo geniali, pur essendo solo anticipazione di quel che viene dopo).
    In tutto questo poi ci si può fermare anche solo al primo livello di lettura, e si ottiene una spy story coi controfiocchi, di colpi di scena emozionanti ce ne sono, praticamente l'ho letto in usa notte senza riuscire a staccarmene. e come corollario, in una storia che ha più a che fare con le grandi domande dell'uomo che con la geopolitica, ci sono anche -en passant- interessanti critiche alle varie ipocrisie che hanno accompagnato l'attribuzione delle colpe nel corso della seconda guerra mondiale, esemplificate dal secondino che disprezza il non violento campbell, pur avendo fatto parte delle ss, riprendendo il discorso già iniziato in mattatoio 5 sull'insensatezza del massacro di dresda e sulla difficoltà di attribuire responsabilità individuali quando l'uomo vede sè stesso come un autome (come lo spastico temporale billy pilgrim, o come eichman che trova inconcepibile che qualcun altro usi la sua stessa linea difensiva.
    stranamente mi sembra che camus abbia fatto un'analisi attentissima del libro (notando cose che a me erano sfuggite), eppure il giudizio diverge veramente tanto...
    Ultima modifica di King Elessar; 12-06-12 alle 18:28:30

  21. #21
    GoDsMaCk
    ospite

    Predefinito

    Quello che mi ha lasciato perplesso nella lettura é che il protagonista non si muove in quell'ambiente (spie,guerra mondiale,etc etc) in maniera "coerente".
    É trascinato dagli eventi,non gliene fotte nulla se non di sua moglie (e infatti quando pensa che non ci sia più praticamente scompare anche lui).
    Ti viene da chiederti: se non lo avessereo reclutato gli usa lui cosa avrebbe fatto?

    Si riesce a capire dal libro?a me la domanda é venuta più volte.

    Avrebbe continuato a scrivere commedie ad andare a festini nazi e a fare finta di nulla perché viveva il "suo" mondo?


    Mi é piaciuta molto l'analisi di king

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  22. #22
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Citazione Originariamente Scritto da King Elessar Visualizza Messaggio
    Insomma, di spunti di riflessione ce ne sono tanti, basta trovare la chiave di lettura più funzionale alla propria personalità per farsi suggestionare dal gioco di specchi che questo romanzo offre, già presente in nuce nei primi 3 capitoli dedicati ai tre secondini (che come camus ritengo geniali, pur essendo solo anticipazione di quel che viene dopo).
    secondo me su questo punto hai colto il segno

    è il particolare che fa valere sia il commento più disincantato di Camus che le altre opinioni espresse.
    che poi sia un dato a favore non saprei, ma condivido appieno questa considerazione.

  23. #23
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Il mio problema e la mia critica in realtà si basa proprio su quello.

    Vonnegut scrive una specie di racconto lungo dove cerca di sviluppare una tematica, quella delle maschere, e vi butta dentro poi un sacco di spunti di riflessione peró finisce per non sviluppare in modo approfondito la tematica principale, limitandosi a ripeterla nei vari personaggi e lasciando abbozzati gli altri concetti. Troppe cose per un racconto lungo.

    Il libro dovrebbe sviluppare la tematica del "siamo quello che fingiamo di essere" ma lo fa davvero ? Campbell si considera mai davvero un nazista ? Le sue azioni sono dettate dal pentimento di essere uno dei principali ideologi del nazismo o solo perché é alla ricerca costante di un punto fermo nella propria vita ? Oppure Campbell é una spia o si considera per tutto il libro un commediografo, un attore e come tale vive tutta la sua vita cercando solo una parte da interpretare, ma questo peró paradossalmente per uno come lui significa rimanere fedeli a sé stessi ?

    E gli altri personaggi quanto sono quello che fingono di essere e quanto invece rimangono fedeli a sé stessi fino alla fine A prescindere di tutto ?

    Quanto é davvero ben sviluppata la tematica principale del libro ?

  24. #24
    Olengard
    ospite

    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Ma non capisco perché Campbell dovrebbe considerarsi un nazista.
    La beffa e la tragedia sono proprio nel fatto che lui non si considera tale, ma che in realtà finisce con l'esserlo.

  25. #25
    La Borga L'avatar di el_demo
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    Predefinito Re: Madre notte - Kurt Vonnegut [CoMbRiCCoLa inside]

    Le domande di Camus sono legittime, ma, la metto lì, non potrebbe essere stata una scelta deliberata dell'autore lasciare che questo dubbio fosse risolto dal lettore?
    Cioè abbia presentato i fatti e i sentimenti presunti da osservatore esterno per non influire sul giudizio di chi guarderà alla storia, non solo di Campbell, ma anche delle altre persone che hanno vissuto quegli anni?

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