kingbove ha scritto ven, 14 aprile 2006 alle 18:19
Gringo ha scritto ven, 14 aprile 2006 alle 17:15
è proprio questo il problema di questo sistema...è l'imprenditore a poter scegliere se comportarsi in maniera corretta con i suoi dipendenti, e non la legge a obbligarlo.
per ogni chiwaz quanti altri imprenditori moralmente disonesti ci sono?
toh, dico la mia da imprenditore
antepongo il fatto che sono di sinistra, sia mai che qualcuno se ne abbia a male.
Ma, giusto per capirsi, se non avessi la possibilità di prendere i dipendenti a tempo determinato, sarei bello che fallito da anni.
per carità, sono uno di quelli che una volta licenziati, li riassume al termine delle ferie (2 mesi), per cui sono classificabile come "onesto", credo.
Ma, ripeto, la realtà dei fatti è un'altra. Capisco perfettamente chi dice "ma quelli hanno una famiglia", ma è sempre bene fare presente che se non ci fossi io quella famiglia, come qualche altra, non mangerebbe proprio.
Per non parlare poi del licenziamento vero e proprio. Lavorando nel settore turistico, i problemi vengono subito a galla. Capita di lavorare diciannove, venti ore al giorno.
Chiwaz sa di che parlo.
Se non tieni il ritmo, se non ce la fai, o te ne vai (rarissimo ma è capitato) o mi tocca fare il tuo lavoro oltre che al mio (e non tocchiamo questo tasto va, che mi serve una calcolatrice per sapere il numero esatto delle volte
). Che dovrei fare, assumo tre dipendenti? Non potrei, considerando che, alla fine del salmo, se pago uno stipendio di 1000 euro, ne verso 2000 con i contributi.
Quindi spiego la situazione al momento del colloquio, spiego che il lavoro è duro, che è pagato bene ma le ore sono tante e spesso si è fin troppo stanchi per alzarsi, quali sono le mansioni e tutto il resto. Le persone accettano, poi non ce la fanno.
Poi arrivo io e tappo i buchi.
Ma Dio salvi il contratto a tempo determinato.