lello_panzieri ha scritto mar, 18 aprile 2006 alle 17:03
NetEagle83 ha scritto mar, 18 aprile 2006 alle 16:14
Mi intrometto solo per ricordare a chi invoca la pena di morte che 'sto tizio probabilmente la vivrebbe come una liberazione...
E' malato, e da quanto traspare da ciò che scriveva sul blog si capisce che non solo era cosciente della sua malattia, ma non ne era per niente felice...
Brutta storia, ma a parte il disgusto e la rabbia (sentimenti che è naturale provare in casi del genere, per carità) credo che invece di invocare la morte si possa pensare a soluzioni di "utile allontanamento dalla società", tipo strutture in cui queste persone possano rendersi in qualche modo produttive e tentare contemporaneamente di migliorare le proprie condizioni psichiche.
Utopia?
beh, migliorare le condizioni di costoro significa, appunto
- o ammazzarli
- o sottoportli alla cura "arancia meccanica"
- o imbottirli di psico-farmaci e ridurli a una forma di vita vegetale
Tra le altre cose: se qualcuno riconosce di avere della fantasie malate ricorrenti e non cerca aiuto... questo non lo rende migliore ai miei occhi, bensì peggiore, di gran lunga. In ogni caso: tutti noi abbiamo fantasie più o meno cruente nei confronti di chi ci sta sulle balle, di Berlusconi
, etc. Ce ne passa un mare, prima di metterle in atto. Se un giorno ti trovi a pensare a come puoi attuarle... nel momento stesso in cui decidi di non chiedere aiuto hai già compiuto la tua scelta.
Per inciso: sono favorevole alla pena di morte, ma solo per una questione "pratica": è più semplice ammazzarli che vigilare su di loro. Se poi li si potesse mettere a fare quel genere di lavori che nessuno vorrebbe mai fare (pulire le fogne, masturbare animali da monta
, etc.) ancora meglio.