Durante la lavorazione del numero che tenete tra le mani, ho avuto modo di passare un bel po' di tempo con Darksiders II, titolo che campeggia sulla nostra copertina. Vestire i panni di Morte mi ha divertito un sacco, al punto che, durante l'avventura, mi sono accorto che stavo bellamente ignorando le limitazioni tecniche del gioco di THQ. II merito? Principalmente della trama, poi di un meccanismo oliato e funzionante alla perfezione, che dà soddisfazione da subito. E lo fa a prescindere dal numero di poligoni, o dalla presenza - o meno di un gozziliardo di nemici pronti a farti la festa.
Quando penso a Darksiders II, però. l'ultima parola che mi viene in mente è "innovazione”. Alla fine, offre le stesse portate del canonico menu degli action adventure. Si salta, si menano le mani, si cercano segreti, e via così. Come ai tempi di Lara Croft, per intenderci. Manca qualcosa? A parer mio, no. Tuttavia, sulla questione "creatività", che va a braccetto con l'innovazione, si è recentemente espresso Yves Guillemot.
"Siamo stati penalizzati dal mancato arrivo di nuove console sul mercato", dice il CEO di Ubisoft.
"Capisco che i produttori di hardware non vogliano accorciare il ciclo vitale dei loro prodotti, perché è un'operazione costosa, ma è importante per l'intera industria avere nuove console. Aiutano la creatività. È molto meno rischioso, per noi, creare nuove IP e nuovi prodotti quando si è all'inizio di una nuova generazione. I nostri clienti sono molto ben disposti verso le novità, stanno riaprendo le loro menti, e cercano davvero il meglio. Alla fine del ciclo vitale di una console, vogliono cose nuove, ma in realtà non comprano cose nuove. Sanno che i loro amici giocano a Call of Duty o ad Assassin's Creed, quindi acquistano quei prodotti. Per questo motivo, la fine di un ciclo è molto complicata".
Stando a quanto detto quindi, non vediamo novità perché non vengono premiate da un mercato che attende oramai soltanto il bip definitivo sull'elettroencefalogramma delle console attuali. Le cose stanno realmente così? Nel macrocosmo dei videogiochi, sì, quella di Guillemot è una spiegazione logica. Ma se proviamo a pensare a quanto si diceva all'inizio, e restringiamo il cerchio in modo che includa il solo genere degli action adventure, allora le cose sono diverse, almeno a mio modo di vedere. Quanti cambi di hardware ci sono stati, da quando Lara Croft faceva bella mostra di sé sulla prima PSX? Una tonnellata. E di passi in avanti reali, concreti, creativi, innovativi? A naso, nessuno epocale, anche se possiamo parlare di una serie di micro mutazioni graduali che ha portato a tanti sotto generi, in primis quello dei free roaming. Una console nuova potrebbe, quindi, far compiere un balzo in avanti al nostro attuale modo di videogiocare? Personalmente credo di no, ma di certo potrebbe dare il coraggio di rischiare un po' di più, perché non c'è il pregiudizio del blockbuster da battere. Da qui ad aspettarsi che qualcuno reinventi la ruota, però, ce ne passa...Davide "Toso" Tosini