Boh, e se fosse un modo per diminuire effettivamente le magagne? Meno autonomia spesso e volentieri si traduce con meno ladrocinio.
Boh, e se fosse un modo per diminuire effettivamente le magagne? Meno autonomia spesso e volentieri si traduce con meno ladrocinio.
Davvero? O cambia il ladro?
Per me il problema dell'italia non si risolverà fin tanto che sarà popolata dagli italiani. La crisi è utilissima perchè se facesse fuggire un paio di generazioni parte di queste tornerebbe con una cultura differente, ho paura che invece si continuerà a galleggiare in acque sempre più putride.
Se l'equazione é "uno ruba meno di tanti" tanto valeva tenerci Benito.
Inoltre se guardiamo la Storia, gli stati particolarmente accentratori sono sempre stati coacervo della peggior corruzione del peggior clientelism e del peggiore immobilismo politico.
ma infatti. Dio ce ne scampi
Eh... paradiso purgatorio e inferno...
Preferirei decisamente un'autonomia su base regionale sennò le poche regioni del sud con qualche speranza di riprendersi verrebbero risucchiate oltre l'orizzonte degli eventi (attualmente più o meno all'altezza dello stretto di Messina)
Secondo me c'è un effettivo problema nelle regioni.
Che è, semplicemente, il problema dello Stato Centrale. Troppi quaquaraqqua.
Quindi più o meno poteri mi sembrano sostanzialmente un non problema, tanto sempre tendono all'incapacità nel gruppo.
Il Veneto è una buona regione come imprese etc, ma la sua classe politica regionale ha dato in questi anni segni di totale inadeguatezza.
La ridicolaggine delle province con la compravendita di territori manco fosse il risiko per non far cambiare un cazzo. Geniale. Davvero.
Io sono per l'abolizione di qualsiasi livello di potere che miri ad eludere i problemi per mantenere uno status quo che ormai è insostenibile.
Peccato che bisognerebbe abolire tutto
Formigoni è incazzatissimo
Ci vuole far votare il 23 dicembre...a natale c'e' lo spoglio delle schede
Certo. Per lui la questione è mantenere i suoi privilegi e votare il priima possibile (tra l'altro mi chiedo come faccia ad essere così sicuro di essere rieletto)
Rieletto non credo ci siano problemi, anche l'ultimo degli stronzi riesce a farsi eleggere. Semmai vorrei sapere cosa gli piacerebbe fare da grande, ora che non farà più il presidente di regione.
Ma non c'erano stati problemi per il numero di mandati consecutivi e alla fine si era stabilito che la norma non fosse retroattiva? Si può ricandidare?
Più che altro per come traspare la vicenda dai principali telegiornali, sembra che stiano litigando sulla futura leadership della regione per decidere se deve essere a base leghista o PDL....dimenticandosi che potrebbero non prendere i voti sperati.
Alfano mi sta sul caxxo perchè è quello che parla in modo più esplicito di voti della destra o sinistra, come se fossero delle cose tangibili e solo leggermente modificabili dagli eventi...bha...
Formigoni non ho le conoscenze per capire precisamente (le supposizioni si possono fare) perchè si sia attaccato in questo modo alla seggiola, quando un suo passo indietro gli avrebbe fatto guadagnare punti spendili in futuro...ora è solo antipatico.
Voterei anche la lega, visto che ora DEVE per forza fare la prima della classe per non sprofondare...è sempre stato il mio voto rifugio quando ero nell'indecisione, però andrebbe castigata per la malagestione di Bossi.
PD Bho...dipende chi ci mettono.
Il resto non pervenuto, gli esperimenti è meglio lasciarli fuori dalla lombardia...
sul fatto che la regione piemonte sia fallita se ne parla qui?
moar info, piemontesi
E arrivano i primi guai giudiziari anche per la Minetti dei poveri
Ospedaletti, indagata la Fusco
Imperia - Lo scandalo del porto turistico di Baia Verde, un’opera che da quasi 5 anni invade il golfo di Ospedaletti, ed è bloccata da luglio 2011, ora arriva anche in Regione. Ieri mattina, i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura di Sanremo e del Nucleo operativo ecologico hanno sequestrato numerosi documenti nell’ufficio di Marylin Fusco, assessore Idv all’Urbanistica e vicepresidente della Regione Liguria, e dell’architetto Pier Paolo Tomiolo, direttore del dipartimento pianificazione territoriale e urbanistica.
Assessore e dirigente sono indagati per concorso in abuso d’ufficio assieme all’imprenditore Mauro Mannini, ad della Fin.Im., la società promotrice del “Parco & Marina di Baia Verde”. Inoltre ci sarebbero almeno altri due indagati, entrambi dipendenti del Comune. L’indagine, però, sembra prospettare scenari più ampi e gravi sotto il profilo penale. Alcune indiscrezioni parlano di reati contro la pubblica amministrazione che superano la rilevanza del “semplice” abuso d’ufficio. Ma su questo fronte il riserbo degli inquirenti è totale.
È da più di un anno che la procura della città dei fiori sta indagando per fare luce sul pasticcio di Baia Verde, un intervento da 80 milioni di euro che, dal luglio 2011, si è completamente fermato, dopo che l’impresa Rosso di Torino, esecutrice ma anche socia al 49% della Fin.Im., ha rescisso il contratto di appalto e ha abbandonato il cantiere.
E qui, ma non solo, entrerebbe in gioco l’assessore Fusco, incaricata personalmente - sostiene lei - dal presidente Burlando di risolvere non solo la controversia nata tra la società di Mannini e la Rosso, ma anche tra il primo e l’amministrazione del sindaco Eraldo Crespi. La stessa che nel 2006 aveva approvato la convenzione grazie che aveva di fatto dato il via libera ai lavori, ma che oggi, con la Fin.Im., ha appunto in corso diversi contenziosi.
Una parte dell’inchiesta, infatti, riguarderebbe le segnalazioni di Crespi alla procura in ordine alla mancata realizzazione degli oneri di urbanizzazione indicati nell’accordo del 2006. Fusco, dal 2010, con il mandato del governatore ha cercato di ricoprire il ruolo di mediatrice tra le parti, per arrivare ad una soluzione che consentisse la ripresa del cantiere. Secondo l’ipotesi accusatoria, il suo impegno avrebbe favorito, consapevolmente o meno, gli interessi di Mannini, e non quelli della parte pubblica. Una condotta che si intreccia con un parere tecnico di Tomiolo su competenza e oneri dei lavori relativi alla pista ciclabile a scomputo degli oneri di urbanizzazione.
L’inchiesta sbarcata ieri in via Fieschi, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Sanremo Paola Marrali, non ipotizza però solo l’abuso d’ufficio, ma anche la violazione delle norme ambientali. Nelle opere di urbanizzazione previste in convenzione, la società di Mannini avrebbe dovuto effettuare la messa in sicurezza di tre corsi d’acqua, ma si è limitata a convogliare le acque in una tubatura provvisoria che in caso di alluvione collasserebbe, «con grave pericolo per l’incolumità della popolazione». C’è un ulteriore filone investigativo. Quello che riguarda gli aspetti finanziari legati al porto. In particolare la cessione delle quote alla Rosso e le fidejussioni versate da Fin.Im. al Comune che risulterebbero di dubbia consistenza.
Ma qualcuno che vada a occupare le seggiole con l'intento di fare bene al Paese esiste ancora? Qualcuno che ha a cuore Sanità, Istruzione e Lavoro e magari che voglia anche fare qualcosa per il Sociale? A volte mi sembrano creature fameliche non più umane che si scannano fra loro lasciando il resto del Paese nel guano. Ho provato a cercare un nome che si potesse salvare da Destra a Sinistra ma onestamente non ho trovato nessuno cos' limpido, trasparente e smarcato da manovratori più o meno occulti degno di voto...
Davvero? O cambia il ladro?
Per me il problema dell'italia non si risolverà fin tanto che sarà popolata dagli italiani. La crisi è utilissima perchè se facesse fuggire un paio di generazioni parte di queste tornerebbe con una cultura differente, ho paura che invece si continuerà a galleggiare in acque sempre più putride.Non dico che uno Stato accentratore sarebbe meglio. Mi esprimo con le parole di Jared Diamond nella postfazione di Armi, Acciaio e Malattie:
Se vogliamo essere innovativi e competere sul mercato, non dobbiamo organizzarci in modo troppo gerarchico / monolitico, né troppo frammentario, ma dividerci in sottogruppi in competizione interna e con un alto livello di comunicazione. Questo vale a molti livelli, per le aziende, i distretti industriali e le nazioni.
Forse l'organizzazione attuale si è rivelata troppo frammentaria?
Ma tipo se invece di togliere l'autonomia provassimo a fare almeno una volta l'autonomia fatta come si deve, tipo l'autonomia con metriche e vincoli ben definiti invece di "fate un po' cosa cazzo vi pare" ?
Ma come te ho notizie derivanti dai quotidiani (in casa leggiamo La Stampa che essendo Torinese è informatissima sulla questione e venerdì ha pubblicato il caso in prima pagina). Maggiori dettagli ne ho trovati su questa testata http://www.ilvostro.it/politica/regi...fallita/57777/
Io ricordo o informo che una situazione analoga di difficoltà finanziarie era già successa un anno fa a novembre, ipotizzo per motivi analoghi legati alle spese sanitarie, in cui non si avevano più soldi per gli stipendi di dicembre. Insomma nemmeno lo spettro della bancarotta ha spaventato la nostra illuminata politica regionale (e non parlo di lega in particolare, ma come si legge ci son dentro tutti). A questo punto mi aspetto che da Roma arrivino soldi e strizzatina d'occhio con annesso "mi raccomando eh, ora fate i bravi" e autunno 2013 di nuovo la stessa canzone.«La Regione Piemonte è fallita»
Ma Cota: noi la risaneremo
Oltre dieci miliardi di buco, una voragine nei conti sanitari con perdite da 900 milioni, molte Asl nemmeno forniscono più i dati: il "rosso" risale in gran parte alle giunte Ghigo e Bresso ma rischia di travolgere l'attuale amministrazione. L'opposizione chiede le sue dimissioni, possibile che si giunga al commissariamento Carlo Passera
TORINO – Oltre dieci miliardi di debito, «la Regione Piemonte è tecnicamente fallita». Parola di Paolo Monferino, assessore “tecnico” (appunto) alla Sanità piemontese. L’espressione, indubbiamente choc, sarebbe stata usata ieri durante la Commissione Sanità in consiglio regionale. Parole non smentite e che hanno innescato un un’ovvia la catena di reazioni, al punto che il Pd ha chiesto le dimissioni del governatore Roberto Cota. Che sta reagendo proprio in queste ore: ha convocato una conferenza stampa sul tema spiegando come «la Regione Piemonte non è fallita. Se andiamo avanti con il nostro programma la risaneremo».
Tutto nasce dal deflagrare del “caso” relativo ai conti sanitari piemontesi, drammaticamente in rosso da anni (60 milioni del deficit 2012 vengono spostati sul 2013; il disallineamento tra i conti regionali e quelli delle aziende sanitarie segna un altro rosso di 900 milioni), tanto da scatenare voci su un possibile commissariamento della Regione. Se ne è parlato tre giorni fa a Roma, durante un’audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dei disavanzi sanitari. In quell’occasione il suo presidente, Antonio Palagiano, era stato lapidario: «Dati piemontesi del 2010 incompleti, quelli del 2011 inesistenti». Nel 2009 tutte le aziende sanitarie avevano registrato un risultato di bilancio negativo. Il Piemonte – è stato rilevato – non sarebbe in grado di dettagliare l’origine del disavanzo sanitario «perché – a parlare è sempre Palagiano – ci è stato detto che non tutti i direttori generali delle Asl li hanno forniti». Niente numeri certi sulle spese legali, sulle forniture, sugli appalti, sui mutui e sui valori degli straordinari. Disattesa la legge regionale che imporrebbe alle Asl stesse di presentare annualmente la previsione di costi. Insomma, un disastro certo da non addebitare all’attuale giunta Cota – il buco si è creato durante le precedenti gestioni, quella di centrodestra guidata Enzo Ghigo e quella di centrosinistra di Mercedes Bresso – ma proprio ora i nodi stanno venendo al pettine.
Lo stesso assessore Monferino avrebbe indicato le possibili vie d’uscita in grado di risanare la situazione, con precise priorità d’intervento. Ad esempio: coprire il buco con «la costituzione di un fondo chiuso immobiliare sul patrimonio regionale disponibile». Idee che verranno precisate nell’odierna conferenza stampa.
Quel che è certo è che la situazione appare difficilissima. «Chiediamo che Cota e la Lega Nord, che si battono, sinora solo a parole, contro il Governo di Mario Monti, dei banchieri e tecnocrati, vadano a Roma ed ottengano che il rientro dal debito fatto dalle Giunte Ghigo e Bresso sia onorato, ma spalmato nel tempo. Altrimenti, tanto vale avere un Commissario liquidatore e risparmiare i costi dei consiglieri e degli assessori», attacca Davide Bono, capogruppo in consiglio del Movimento 5 Stelle.
Dovrebbero licenziare automaticamente i dirigenti che non mandano i bilanci.
Perché già avere un debito è abbastanza grave, che non si sappia come, perché e quanto esattamente, è veramente assurdo.
Oh mio dio sono comasco!!!!!
Qualcuno ha un corso accellerato di Laghee?
In compenso Chiwaz é diventato un montanaro...
sbagliato topic
Sono traumatizzato cerca di capirmi.
no era un edit mio del post che poi ho copiato nell'altro topic
ora sto coi grossetani, pensa un po' te. maremma majala
I confini a est mi sembrano un po' farlocchi, ma è difficile capire da quella piantina così piccola. Già che non siamo finiti con Como va di lusso
Per il corso di Laghée, comincia da Davide Van De Sfroos.