Vabbè, il pubblico in studio di ballarò..
Vabbè, il pubblico in studio di ballarò..
La Fiat prendeva soldi, ma in cambio teneva in piedi stabilimenti inutili, spesso in posti improponibili, per far "lavorare" gente in luoghi dove lo Shtato non aveva voglia/non riusciva a creare le condizioni per uno sviluppo economico ed industriale
Sicuramente in quel di Torino è rimasto qualcosa in cassa per il disturbo, ma mi sembra il minimo...![]()
ma se ti scavassero un tunnel che passa sotto casa tua, per la quale hai fatto un mutuo, dove hai ricordi e cresciuto i tuoi figli, e questo tunnel la facesse crollare con te dentro? perché anche questo sta succedendo seppure non in val di susa![]()
Sì, ma una frase/un lapsus così (ha pronunciato testualmente quelle parole, ma al di là di questo proprio l'impostazione e certi discorsi di Landini fanno cascare le balle) è qualcosa di assurdo nel 2012, suona quasi caricaturale. Se si difende e applaude una roba del genere poi non capisco come ci si possa stracciare le vesti quando ci si becca del "comunisti!" da Berlusconi durante una delle sue tempeste ormonali.
Di Marchionne non mi piacciono un po' di cose (i licenziamenti per ripicca alla sentenza, il piano Fabbrica Italia sbandierato e poi non attuato con scuse varie, la volontà di ridurre le pause degli operai, che non penso sia un fattore così decisivo, sospetto che azzeccare il modello giusto conti infinitamente di più). Però non è che gli si possa fare carico in eterno degli aiuti, a mio avviso sbagliati e vergognosi, ricevuti dalla Fiat nei decenni passati.
Siamo in un mercato globalizzato e alla fine le aziende investono dove ritengono più sensato e conveniente farlo (e non è neanche solo una questione di "avidità", se proprio vogliamo guardare l'aspetto morale, ma proprio di sopravvivenza: quante case automobilistiche sono andate a gambe all'aria negli ultimi tempi, o rischiano di farlo?). La Fiat continua a mantenere una presenza importante in Italia evidentemente non (solo) per motivazioni "affettive" ma per ragioni logistiche e perché qui ha ancora, nonostante tutto, uno dei suoi mercati più importanti, forse anche in prospettiva.
Continuare a menarla con la storia che siccome hanno avuto gli aiuti allora devono obbligatoriamente fare questo e quello è qualcosa di velleitario, un atteggiamento frutto di una mentalità distorta che spinge a pensare alla Fiat (o a chi per lei) quasi come se fosse un'azienda dello Stato. Il lavoro che manca è un grossissimo problema, chi lo nega, ma la strada per risolverlo non è quella di mantenere in vita artificialmente con i soldi pubblici robe che rimarranno eternamente improduttive come Termini Imerese, o altri carrozzoni, o costringere Marchionne ad assumere frotte di operai che non gli servono. Bensì quella di creare le condizioni perché le imprese possano nascere e prosperare (e quindi assumere).
Questo eccessivo, ossessivo attaccamento a Marchionne, come se solo da lui e dalle sue decisioni potessero dipendere i destini della nazione, è veramente qualcosa di anacronistico e un po' malato.
minchia abaper
sei vivo?
Beh ma che parlasse di Fiat e non in generale è abbastanza importante per contestualizzare, mi pare.
Ha già più senso, peccato che allora l'uccello grosso doveva farselo venire tempo fa, urlando in faccia tutto il suo sdegno a questi due:
Invece ha preferito fare il pagliaccetto paraculo, vomitando in bocca a Marchionne e a Berlusconi; gli piace "vincere facile" insomma, un po' come a tutti gli eroi di casa nostra.
Perché ha detto che i tedeschi vanno meglio perché lavorano? E' inutile fare gli offesi. Io lavoro ma non mi sento offeso, se faccio parte dello stesso paese del comune di Modica, con 120 assenteisti su 150 dipendenti. Vorrei vedere se si annettevano il Sud Italia, anziché la germania Est, se andavano bene lo stesso.
Alcune tweetate su @pontifex mi stanno uccidendo
"Ma se la lavatrice vive di più con Calfort, è considerato accanimento terapeutico?"
Andrà a finire che lo chiudono l'account
che ha detto polillo ieri sera? volevo sentirlo anche io ma dopo landini è passato all'economista e vabbè. poi però è passato a quella del piddì che ha iniziato la risposta con 'intanto vorrei precisare.." e a quel punto mi son smarònato e son passato a pimpare il mio skyrim![]()
ah comunque io ieri sera, dopo mesi di resistenza, mi sono visto Diaz e ora odio tutti.
è il momento buono per tirare molotov qua e la
Quoto tuttoSì, ma una frase/un lapsus così (ha pronunciato testualmente quelle parole, ma al di là di questo proprio l'impostazione e certi discorsi di Landini fanno cascare le balle) è qualcosa di assurdo nel 2012, suona quasi caricaturale. Se si difende e applaude una roba del genere poi non capisco come ci si possa stracciare le vesti quando ci si becca del "comunisti!" da Berlusconi durante una delle sue tempeste ormonali.
Di Marchionne non mi piacciono un po' di cose (i licenziamenti per ripicca alla sentenza, il piano Fabbrica Italia sbandierato e poi non attuato con scuse varie, la volontà di ridurre le pause degli operai, che non penso sia un fattore così decisivo, sospetto che azzeccare il modello giusto conti infinitamente di più). Però non è che gli si possa fare carico in eterno degli aiuti, a mio avviso sbagliati e vergognosi, ricevuti dalla Fiat nei decenni passati.
Siamo in un mercato globalizzato e alla fine le aziende investono dove ritengono più sensato e conveniente farlo (e non è neanche solo una questione di "avidità", se proprio vogliamo guardare l'aspetto morale, ma proprio di sopravvivenza: quante case automobilistiche sono andate a gambe all'aria negli ultimi tempi, o rischiano di farlo?). La Fiat continua a mantenere una presenza importante in Italia evidentemente non (solo) per motivazioni "affettive" ma per ragioni logistiche e perché qui ha ancora, nonostante tutto, uno dei suoi mercati più importanti, forse anche in prospettiva.
Continuare a menarla con la storia che siccome hanno avuto gli aiuti allora devono obbligatoriamente fare questo e quello è qualcosa di velleitario, un atteggiamento frutto di una mentalità distorta che spinge a pensare alla Fiat (o a chi per lei) quasi come se fosse un'azienda dello Stato. Il lavoro che manca è un grossissimo problema, chi lo nega, ma la strada per risolverlo non è quella di mantenere in vita artificialmente con i soldi pubblici robe che rimarranno eternamente improduttive come Termini Imerese, o altri carrozzoni, o costringere Marchionne ad assumere frotte di operai che non gli servono. Bensì quella di creare le condizioni perché le imprese possano nascere e prosperare (e quindi assumere).
Questo eccessivo, ossessivo attaccamento a Marchionne, come se solo da lui e dalle sue decisioni potessero dipendere i destini della nazione, è veramente qualcosa di anacronistico e un po' malato., ben scritto.
ad una bionda sulla barca: bond, james bond![]()