La pensiamo uguale...Oggi è una sparata elettorale, visto che la crisi è ancora più psicologica che altro, nel senso che finora ha messo in difficoltà vera solo una parte minoritaria del paese. Mentre gli altri, come me e penso (spero) molti di voi, hanno potuto mettere abbastanza a cuor leggero i gamberoni sulla tavola della cena di capodanno.
Se domani, come non è improbabile, la crisi incidesse molto più in profondità, togliendo ad un numero importante di persone non solo il superfluo cui ci siamo abituati, ma le cose importanti della vita, non ci sarebbe più molto da ridere sulle ipotesi di Grillo.
Boh, non ho dati scientifici in mano, ma guardandomi attorno ho trovato i soliti supermercati saccheggiati, ho preso un giorno di ferie a metà dicembre e sono andato in un centro commerciale, giovedì mattina feriale ma sono dovuto scappare alle 10:30 perché non si respirava. Non uno scenario di crisi profonda, e lo dico con piacere, almeno finché dura.
Discorso diverso per chi ha perso il lavoro, per chi non riesce a trovarlo, per chi non riesce a ricollocarsi. Ma finora mi pare una percentuale non grandissima di persone, anche se in costante aumento.
Anche in argentina, ma con altre motivazioni
http://www.leggo.it/news/mondo/argen...e/207891.shtml
L'argentina ha le ricette economiche giuste secondo il movimento arancione, boldrin sbugiardò in diretta de magistris quando faceva l'elogio della kirscher![]()
su una cosa sono d'accordo con masp: l'affluenza nei centri commerciali non è necessariamente simbolo di benessere. ormai in molti casi questi sono diventati luoghi dove passare il tempo con la famiglia, più che per fare acquisti.
In effetti... l'altro giorno ero alla Mediaworld e mentre mi facevo allegramente i cazzi miei nel giro di 20 minuti sono venuti ben 3 commessi a chiedermi se avevo bisogno di qualcosa... mai successo in passato![]()
Quanti saranno quelli che vanno e non spendono niente?
Io andrei anche solo per risparmiare sul riscaldamento durante il giorno, fossi puareto![]()
Beh, d'estate è pieno di gente che va a succhiarsi l'aria condizionata, ma questo indipendentemente dalla crisi![]()
Thisabito sopra Euroma2 e d'inverno capita di andarci per fare una passeggiata, mangiucchiare qualcosa e godersi i 30°C interni
Comunque boh, i prezzi dei generi alimentari all'ingrosso sono gli stessi dello scorso anno...non so quanto quest'anno i supermercati abbiano "sentito" la botta di crisi; cioè, a rigor di logica prima si taglia su altre cose...avrebbero dovuto essere in ginocchio abbigliamento, elettronica, vattelapesca prima del mangiare.
Oppure l'importante è vestirsi bene e avere l'iPhone e poi fottesega se prendi le fettine di scottona austroungarica che stranamente sta a 3 euro/kg?![]()
dipende dal mediaworld, a quello vicino casa mia commessi e cassiere clo contagocce, tocca fare la fila pure per respirare.
Avevo guardato i cali dei vari settori, a memoria ricordo che elettronica e giocattoli hanno tenuto, tutti gli altri settori in calo, alimentari compresi. Abbigliamento nel baratro.Thisabito sopra Euroma2 e d'inverno capita di andarci per fare una passeggiata, mangiucchiare qualcosa e godersi i 30°C interni
Comunque boh, i prezzi dei generi alimentari all'ingrosso sono gli stessi dello scorso anno...non so quanto quest'anno i supermercati abbiano "sentito" la botta di crisi; cioè, a rigor di logica prima si taglia su altre cose...avrebbero dovuto essere in ginocchio abbigliamento, elettronica, vattelapesca prima del mangiare.
Oppure l'importante è vestirsi bene e avere l'iPhone e poi fottesega se prendi le fettine di scottona austroungarica che stranamente sta a 3 euro/kg?
Boh, i prezzi delle derrate sono tutto sommato invariati...credo quindi anche l'offerta sia rimasta stabile. Che poi questo Natale si sia mangiato meno dello scorso è possibilissimo, intendevo in generale.
grazie al cazzo, avevo l'influenza.
Dovete tenere conto di un fattore: molti la crisi la nascondono. C'è gente in giro con l'Iphone 5, ridotta alla canna del gas. Altra gente che passa il tempo a guardare le vetrine, senza acquistare nulla.
Ma tutto sommato, a parte certe situazioni nelle periferie e al sud, la situazione è ancora decente, grazie all'enorme ricchezza accumulata dagli italiani nei decenni precedenti. In altri paesi, che ci rompono il cazzo facendoci la morale, la classe media sta messa peggio.
Nel futuro purtroppo le cose andranno ancora più storte...
e comunque buon anno nuovo gentaglia
Grazie Frappone, anche a te!![]()
Io leggo molto qualunquismo e aria fritta, aggiungiamone un pò và
Come chiave di lettura, al solito, ne farei un discorso generazionale, ossia a stringere, i vecchi (>50-60 ) no problem, con le varie eccezioni del caso, esodati permettendo.
Chi sta messo veramente male, oggi imho, è chi è giovane senza una famiglia alle spalle.
Ho 2 casi leggermente diversi, ma entrambi emblematici.
Amico commercialista praticante, interrotti i rapporti col padre (scazzi grossi), perde uno dei due studi in cui lavorava, fermo al palo a casa della madre a 35 e rotti anni.
Collega terrone, padre morto, affitto da pagare, moto (no macchina) e qualche uscita il week end (niente billionaire), sta sempre senza un soldo, ma letteralmente o a "budget" come dice lui
E parlo di persone veramente in gamba, istruite, che dovrebbero fare, in teoria, un lavoro qualificato.
Il punto imho, almeno per la situazione attuale Italiana, è che fino a quando per gli under 35 hai una famiglia alle spalle che ti pare il culo, è tutto uno scherzo. Se putacaso ti viene a mancare quel sostegno, sono veramente cazzi amarissimi.
Lasciando poi perdere se devi prenderti a carico un parente, lì è veramente lagrime e stridor di denti.
Ma per istruite e meritevoli di lavoro qualificato intendi con laurea? Se sì in cosa?
Correggetemi se è solo un'impressione mia o altro, ma una cosa che ho notato è che molta della "fragilità" della fascia 25-35 anni è legata al fatto che spesso, nonostante il livello di istruzione o la bravura del singolo preso caso per caso, si tratta comunque di situazioni lavorative non indispensabili o non in grado di fare la differenza. L'ho notato soprattutto per una convergenza di motivi: i 25-35enni non hanno ancora maturato sufficiente esperienza da contare davvero qualcosa in un ambito lavorativo elevato, o sono inquadrati in una situazione lavorativa standardizzata in cui sono sostituibili o rimovibili, o per il solito motivo per cui l'offerta di capacità e competenze di un certo tipo è superiore alla domanda in modo drammatico.
Ho visto aziende anche notevoli in dimensioni (metalmeccaniche, nello specifico), cambiare ingegneri come si cambiano le mutande, e reggersi comunque su quei due-tre operatori di macchine utensili capaci abbastanza da realizzare poi nei fatti il lavoro (tutti nella fascia successiva, comunque: 35-45, senza istruzione universitaria e quindi con più di 20 anni di esperienza lavorativa) o di dirigerlo a basso livello ed orizzontalmente nei loro settori.
Troppo semplicistico?
Mah, perfettamente collimante con le ultime due realtà nelle quali ho lavorato/sto lavorando; anche se il livello è molto più elevato e si responsabilizzano i "giovani" (a 35 anni col cappero che ti considerano tale), il ricambio sarebbe possibilissimo.
Secondo me i punti sono due.
Il primo è l'entrata: se ne hai una, lavoro, pensione, puoi condurre un'esistenza decorosa, altrimenti no, perché per bene che ti vada sei dipendente da parenti e in molti casi non è facile.
Il secondo è lo stile di vita cui siamo abituati. Oggi avere una casa di proprietà, determinate comodità anche minime, che però qualche decennio fa non esistevano, sono considerate cose indispensabili. Si vedono spesso giovani disperati perché fanno i precari e non gli accendono il mutuo, ed è comprensibilissimo. Però questo succede perché a livello sociale oggi certe cose sono date per scontate, perché da figli conduciamo una vita di un certo livello e l'aspirazione è ovviamente quella di mantenerla, o migliorarla, quando ci si fa una nuova famiglia. Temo che purtroppo tutto questo per molti non potrà succedere, anzi ci sarà il difficilissimo problema di adattarsi ad una "retrocessione" sociale.
Senza tornare alla guerra, al dopoguerra e alla fame autentica, solo qualche decennio fa la situazione era drasticamente diversa. La famiglia aveva più figli e con genitori più giovani, che per ovvie ragioni ai figli potevano offrire molto meno di quanto possiamo fare noi ai nostri. I miei genitori si sono sposati poco dopo i 20 anni, negli anni 70, ed entro i 25 avevano due figli. L'idea di una casa di proprietà non li sfiorava neppure, ma a livello psicologico e sociale non era una tragedia, perché era la normalità. All'inizio avevano una stanza dai parenti e poi hanno preso una casa in affitto. Non avevano neanche il telefono fisso, a telefonare, in casi di emergenza, andavano dalla nonna nel suo appartamento che era vicino. Ricordo ancora come un evento epocale l'acquisto di una televisione a colori. Oggi tutti noi sappiamo che la situazione è molto diversa, il guaio è che tornare indietro è molto difficile, ma probabilmente come società dovremo fare di necessità virtù.
Dovendo dar retta agli imprenditori con cui parlo, i ggiovani d'oggi sono fondamentalmente delle capre che come prima cosa chiedono: "si, ok, ma stipendio? ferie? Ah, io lavoro fino alle 5 che poi devo fare il corso di campana tibetana".
Poi immagino che secondo la questura possano lavorare fino alle 6, quindi la cosa va mediata.
Personalmente, dei ggiovani assunti in questi anni, posso dire due in gamba (e intendo veramente bravi) e uno meno in gamba (elencati in nessun ordine particolare), dove l'unico parametro discrepante è l'iniziativa personale e l'autonomia sul lavoro (ovviamente stessa mansione). La preparazione di base conta meno.
Ultima modifica di Chiwaz; 03-01-13 alle 10:26:54
Il mio amico è Commercialista, laurea in economia, e non penso ci sia bisogno di ulteriori specifiche.
Io e il mio collega siamo Revisori Contabili.
Ed è proprio il trend carichi/responsabilità/stipendio da cassiere del supermercato che mi fa chiedere ogni tanto chi cazzo me lo fa fare.
Guarda, conosco in via indiretta l'ambiente degli studi dei commercialisti, e l'uber-carico di lavoro è una cosa normale dai tempi pre-crisi. E' normale che si tenda a non assumere personale per massimizzare i guadagni, purtroppo.