Indipendentemente ha scritto dom, 30 aprile 2006 alle 11:15
Il Nero ha scritto sab, 29 aprile 2006 alle 23:54
Il problema è che una detassazione del 3.33% è troppo poco per qualunque considerazione di questo genere. Che poi sia comunque una buona riforma è palese e condiviso. Ma non spererei troppo negli effetti di una riduzione così piccola. Tieni anche presente che le aziende che ora campano col precariato avranno vita dura, se si pareggia (come è stato giustamente auspicato) il cuneo fiscale tra precariato e lavoro a tempo indeterminato. Sostanzialmente, la riforma in sè è troppo poco, però può essere l'inizio di un percorso. Anche se io non parlerei di inizio, dato che la ristrutturazione del mondo del lavoro in Italia è cominciata diverso tempo fa (ristrutturazione del sistema pensionistico, introduzione della flessibilità, ecc. ecc.).
PS: Sono interessato al grassettato. Esplica !
Siamo d'accordo allora, non sarà la manna celeste, ma solo il fatto che anche da destra in molti la presero in considerazione, ne fa almeno uno strumento credibile.
Comunque lo scopriremo solo nel tempo, a mio avviso nel lungo periodo.
Poi, per inciso, io non sono ancora laureato e quel che conosco di imprese è dovuto al fatto che per motivi famigliari qualche esperienza ce l'ho, e per il fatto che studio queste cose.
Il grassettato?
Niente di sibillino, come già diceva Chiwaz (mi pare) una grande impresa (per esempio) con 150 dipendenti ha dei costi fissi del lavoro X.
Se riduce parte costi fissi ha di fronte a se la possibilità di irrobustirsi le spalle. Cosa che:primo fa fare bella figura con le banche, secondo è un'assicurazione per i momenti di crisi.
Il profitto lo fai o abbassando i tuoi costi o aumentando i prezzi.
In questo caso lo stato sta promettendo alle industrie un futuro -2/3% sui costi fissi... scusa se è poco !
ps= ho la sensazione che presto o tardi si scoprirà che l'inniorante sono io