La Bella Addormentata
Come molte fiabe tradizionali, La bella addormentata esiste in numerose varianti; gli elementi essenziali della trama sono talmente diffusi da potersi considerare un tema ricorrente del folklore. Nella classificazione Aarne-Thompson, questo tema č identificato dal numero 410.
La versione pił antica in cui il tema č attestato (se si eccettua la storia di Brunilde, l'eroina addormentata della Saga dei Volsunghi, di origini ancora pił remote) č considerato il roman di Perceforest del 1340, ambientato all'epoca dei Greci e dei Troiani, ed incentrato sulla principessa Zellandine, innamorata di Troylus. Il padre della principessa mette il giovane alla prova per verificare se č degno di sua figlia, e, non appena egli č partito, Zellandine cade in un sonno incantato. Al suo ritorno, Troilo la trova addormentata e la mette incinta nel sonno. Quando il bambino nasce, č lui a risvegliare la madre, rimuovendo il filo di lino che causava il suo sonno. Alla fine Troylus sposa Zellandine.
La successiva versione Sole, Luna e Talia del Pentamerone di Giambattista Basile (1634), la prima che si possa definire una fiaba in senso stretto, contiene riferimenti diretti alla deflorazione, allo stupro, alla fedeltą coniugale e altri temi adatti al pubblico di aristocratici adulti cui si rivolgeva lo scrittore giuglianese. Nel Pentamerone il sonno non č frutto di un incantesimo ma di una profezia, il principe (come nel Perceforest) non bacia la principessa ma la violenta, ed č uno dei due figli risultanti dall'atto sessuale a risvegliarla. Non si č accertato se Basile conoscesse il Perceforest o se avesse semplicemente ripreso dalla voce popolare temi folklorici diffusi in Campania. Nella sua versione, il castello del re, con il suo cortile e le sue fascine pronte ad essere arse nel camino, č ridotto all'apparenza di una modesta fattoria, mentre il numero dei valletti e servitori č ridotto ad un segretario ed un cuoco.
Alla versione pubblicata ne I racconti di Mamma Oca di Charles Perrault, La belle au bois dormant, si deve il titolo con cui oggi la fiaba viene comunemente indicata. Rispetto all'originale francese, perņ, il titolo comune italiano (cosģ come quello inglese) č scorretto: dormant, al maschile, č riferito a bois e non a belle, per cui una traduzione pił corretta sarebbe La bella nel bosco addormentato. Perrault, che prese il tema da Sole, Luna e Talia, lo edulcorņ notevolmente: avendo dedicato le sue fiabe ad una dama e avendole date alle stampe rivolto ad un pubblico dell'alta borghesia, cercņ di rimuovere dalla fiaba ogni aspetto perturbante ed enfatizzare valori morali quali la pazienza e la passivitą della donna.
Una versione parzialmente simile, nella prima parte, a quella di Perrault si trova nei Kinder-und-Hausmärchen (1812) dei fratelli Grimm, col titolo Rosaspina. La versione dei Grimm corrisponde a quella di Perrault solo fino al risveglio della principessa; questa parte č anche quella pił nota al pubblico moderno e corrisponde alla versione Disney.
Italo Calvino, nella raccolta Fiabe italiane, descrive e cataloga molte altre versioni del tema.