a civile roma tre, gli immatricolati son raddoppiati in pochissimi anni, ma credo sia l'onda lunga e tenderà a sgonfiarsi.
a civile roma tre, gli immatricolati son raddoppiati in pochissimi anni, ma credo sia l'onda lunga e tenderà a sgonfiarsi.
Infatti il mio prof di meccanica nel '98 diceva che, con "l'apertura" a tutti delle università, sarebbe andato tutto in malora...
Negli anni '80/'90 faticavi a trovare laureati nei vari campi ed erano anche ricercati ma con l'avvento delle lauree brevi e altre il concetto di laureato si è molto svalutato tant'è che ormai in molti campi se vuoi proseguire con la carriera lavorativa da laureato devi andare all'estero. A meno di botte di culo...
La mia ex, nel 2002, non sapeva nemmeno cosa fare... Voleva fare l'università a prescindere. A quel punto, io gli consigliai di fare economia nonostante fosse stata una zappa in matematica: tanto, non sapendo cosa fare almeno avrebbe scelto un lavoro per un futuro... Laureata in 5 anni e adesso lavora alla Citygroup a Londra![]()
Ma perchè i costi cambiano se uno va o non va in università?
Mai sentita una roba così, sempre sentito che se sei laureato ti rifilano il classico "lei è troppo qualificato".Gran parte delle piccole medie imprese tendono ad evitare i laureati perchè costano di più. E se gli offrono un contratto inferiore a quanto competerebbe generalmente lo rifiutano perchè "Eh, ma sono laureato, mica diplomato".
Se il risultato è lo stesso, tanto vale evitare la laurea e liberare gli atenei dalle masse di studenti senza un perchè...
Ultima modifica di adamello; 01-02-13 alle 10:59:38
Il fatto è che un corso universitario con meno studenti è più facile da gestire. Infatti quelle a numero chiuso sono molto meno casinare, con tutte le ovvie conseguenze per i professori e gli studenti...
Mettila come vuoi, il risultato è lo stesso: il laureato generalmente rifiuta un impego "inferiore" perchè pensa di meritare un posto consono al suo titolo di studio (anche se tantissimi manco sanno cosa stanno andando a fare); il titolare d'azienda invece parte prevenuto perchè sa che il laureato ragiona (giustamente) in quel modo lì.
Alla fine o il laureato si abbassa ad una mansione inferiore con la prospettiva di trovare un posto migliore oppure preferisce aspettare e vedere. Pensa solo agli eserciti di giurisprudenti e scienziati politici
P.S.: Lo stesso ragionamento lo si può fare sui neo diplomati ITIMolti di quelli usciti dal mio corso hanno rifiutato offerte di lavoro solo perchè veniva proposto loro un primo anno di gavetta in reparto produzione invece che una sedia in ufficio tecnico. 14 anni dopo mi ritrovo a dover lavorare con alcuni di questi e dover modificare di sana pianta interi progetti di dispositivi perchè manco sanno come vanno prodotti
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Ultima modifica di SACRAMEN; 01-02-13 alle 11:27:25
Bisognerebbe dirlo al mio professore della tesi che diceva che giurisprudenza è inutile quanto economia, in uno dei suoi soliti momenti di ottimismo altruistaInfatti il mio prof di meccanica nel '98 diceva che, con "l'apertura" a tutti delle università, sarebbe andato tutto in malora...
Negli anni '80/'90 faticavi a trovare laureati nei vari campi ed erano anche ricercati ma con l'avvento delle lauree brevi e altre il concetto di laureato si è molto svalutato tant'è che ormai in molti campi se vuoi proseguire con la carriera lavorativa da laureato devi andare all'estero. A meno di botte di culo...
La mia ex, nel 2002, non sapeva nemmeno cosa fare... Voleva fare l'università a prescindere. A quel punto, io gli consigliai di fare economia nonostante fosse stata una zappa in matematica: tanto, non sapendo cosa fare almeno avrebbe scelto un lavoro per un futuro... Laureata in 5 anni e adesso lavora alla Citygroup a Londra
Ma il costo proprio non cambia d'una virgola.
L'aula è quella, il laboratorio è quello, il professore è lo stesso e ha gli stessi spazi di ricevimento, l'assistente è lo stesso, ecc...
Si consuma meno corrente al massimo ma si vendono anche meno panini.
Prima che un corso cambi tutte le caratteristiche di cui sopra devono passare 10 anni di corsi vuoti.
Di fatto è una fisima solo aziendale: si presuppone che il laureato cambierà lavoro avendone l'occasione, cosa spesso(sempre nella mia esperienza[eccezion fatta per call center e mcdonald]) falsa, e si preferisce non assumerlo.Mettila come vuoi, il risultato è lo stesso: il laureato generalmente rifiuta un impego "inferiore" perchè pensa di meritare un posto consono al suo titolo di studio (anche se tantissimi manco sanno cosa stanno andando a fare); il titolare d'azienda invece parte prevenuto perchè sa che il laureato ragiona (giustamente) in quel modo lì.
Alla fine o il laureato si abbassa ad una mansione inferiore con la prospettiva di trovare un posto migliore oppure preferisce aspettare e vedere. Pensa solo agli eserciti di giurisprudenti e scienziati politici
In sostanza si sta dicendo che si vuole gente più controllabile e con meno alternative sotto mano, e il problema sarebbero i laureati?![]()
si vuole gente gggiovane, con esperienza, che lavori tanto e che non sia pulciosa da chiedere soldi in cambio![]()
Io ho sempre pensato che l'università fosse troppo facile, e dopo l'esame di stato ne sono arciconvinto
La barriera dovrebbe essere durante... nè prima (come vorrebbero) nè dopo (come accade).
Tu preferiresti trovarti in un'aula con 120 studenti o in una con 70 studenti? Secondo te sono più gestibili sessioni d'esame con 120 studenti o con 70? I costi saranno gli stessi ma il servizio peggiora all'aumentare degli studenti e aumentano i tempi.Ma il costo proprio non cambia d'una virgola.
L'aula è quella, il laboratorio è quello, il professore è lo stesso e ha gli stessi spazi di ricevimento, l'assistente è lo stesso, ecc...
Si consuma meno corrente al massimo ma si vendono anche meno panini.
Prima che un corso cambi tutte le caratteristiche di cui sopra devono passare 10 anni di corsi vuoti.
E all'aumentare degli studenti aumentano anche i problemi di gestione della fiumana di gente che si muove nei pressi... Padova in 10 anni è diventata un inferno
No, si sta dicendo che ormai i laureati servono a poco, almeno nelle PMI. Anche perchè in molti settori il neo laureato non offre di più di un diplomato, quindi è inutile pagare di più per avere la stessa cosa...Di fatto è una fisima solo aziendale: si presuppone che il laureato cambierà lavoro avendone l'occasione, cosa spesso(sempre nella mia esperienza[eccezion fatta per call center e mcdonald]) falsa, e si preferisce non assumerlo.
In sostanza si sta dicendo che si vuole gente più controllabile e con meno alternative sotto mano, e il problema sarebbero i laureati?
Lavoro con aziende di livello mondiale nel settore del gas e di ingegneri ne vedo gran pochi, solo il minimo necessario per mettere la firma sui progetti di qualche impianto. Per il resto gli uffici tecnici sono popolati da diplomati...
Mi sa che state dimenticando il costo di esaminare100 o 500 studenti all'anno
:clapclap:Infatti il mio prof di meccanica nel '98 diceva che, con "l'apertura" a tutti delle università, sarebbe andato tutto in malora...
Negli anni '80/'90 faticavi a trovare laureati nei vari campi ed erano anche ricercati ma con l'avvento delle lauree brevi e altre il concetto di laureato si è molto svalutato tant'è che ormai in molti campi se vuoi proseguire con la carriera lavorativa da laureato devi andare all'estero. A meno di botte di culo...
La mia ex, nel 2002, non sapeva nemmeno cosa fare... Voleva fare l'università a prescindere. A quel punto, io gli consigliai di fare economia nonostante fosse stata una zappa in matematica: tanto, non sapendo cosa fare almeno avrebbe scelto un lavoro per un futuro... Laureata in 5 anni e adesso lavora alla Citygroup a Londra
=)
facoltà? tanto per dirne una, i laureati triennali di ingegneria sono palesemente ostacolati alla prova di stato![]()
Intanto le pantomime si fanno sui costi non sulla gestione.Tu preferiresti trovarti in un'aula con 120 studenti o in una con 70 studenti? Secondo te sono più gestibili sessioni d'esame con 120 studenti o con 70? I costi saranno gli stessi ma il servizio peggiora all'aumentare degli studenti e aumentano i tempi.
E all'aumentare degli studenti aumentano anche i problemi di gestione della fiumana di gente che si muove nei pressi... Padova in 10 anni è diventata un inferno
Non sei costretto a pagare di più un laureato o anche a fregartene che abbia una laurea, rimane tutta una scelta delle aziende.No, si sta dicendo che ormai i laureati servono a poco, almeno nelle PMI. Anche perchè in molti settori il neo laureato non offre di più di un diplomato, quindi è inutile pagare di più per avere la stessa cosa...
Lavoro con aziende di livello mondiale nel settore del gas e di ingegneri ne vedo gran pochi, solo il minimo necessario per mettere la firma sui progetti di qualche impianto. Per il resto gli uffici tecnici sono popolati da diplomati...
Mi sa che cambia molto poco, infatti poi per farsi pagare di più nei corsi con numeri ridotti trasformano gli esami in un triatlon che richiede 3 sessioni.
Se si volessero diminuire i costi basterebbe essere esaminati come nel resto d'europa e si taglierebbe anche avendo il doppio degli studenti di oggi.
come si viene esaminati nel resto d'europa?
Beh, ma immagino avranno eliminato corsi del tipo "balli africani/patrocinatura degli ultimi/castrazione dei vitelli coi denti" and more, no?
No?
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esami scritti, mi pare
No, si fanno sui costi di gestione.
Quindi, secondo questo modo di ragionare, potrei avere laureati allo stesso prezzo dei diplomati?
No...
Infatti i laureati rimangono disoccupati proprio per una differenza di costo a parità di impiego...
Guarda, ormai sono giunto alla conclusione che con questo sistema politico e questa repubblica, le vere riforme o cambiamenti seri non ne vedrai mai. Fino al patatrak...
allora basta segare lo stipendio del primo presidente della corte cassazione. easy, no?![]()
per una volta che ENDORSAVO l'ag. entrate
finirà che diegarmandomaradona si guzzerà pure il risarcimento.![]()
eppure mi pare di ricordare qualcosa riguardo 'gli esami orali delle collegiali'