cetra ha scritto sab, 18 febbraio 2006 alle 15:54
A volte succede.
Senza sapere né perché né percome ci si trova immersi in un tunnel con un'unica uscita possibile; e non si può fare altro che prendere il cuore in mano e correre, correre finché se ne ha fiato e, se ci si riesce, anche più.
Così successe, semplicemente.
Piccole incomprensioni.
Non mi metterò a spiegare cosa successe realmente, perché non sarebbe possibile descrivere gli odori, i colori.
Sappiate solo che, tolta via quella patina fiabesca, ciò che ne rimane è comunque una gran cosa.
Il primo sole faceva da sfondo: quel primo sole che, benché grande e luminoso, è capace di scaldare i cuori ma lascia gelate le mani.
E quindi parlavo d'incomprensioni, giusto?
Quelle piccolezze, un numero e una parola, capaci di far salire dubbi sciocchi ma che al momento sembrano muri invalicabili.
Non fu nemmeno questione d'orgoglio, ma molto più semplicemente voglia di chiarezza.
Una parola detta pesa più che una pensata. E a volte solo facendo uscire i pensieri si riesce a dare loro il giusto peso.
E quando lui glielo disse al telefono, dopo quella bellissima giornata passata insieme, ci fu un fuoco dentro che gli fece capire parecchie cose.
Poco prima aveva aveva rifiutato un bacio da lei. E non immaginate nemmeno quanto gli fosse pesato.
Lo disse, spiegò il perché di quel rifiuto.
Lei lo rassicurò.
Lui si trovò nel tunnel.
Dovunque guardasse non vedeva che nero sfondo. E una luce in fondo.
Non c'era altro da fare, bisognava correre.
"me lo faresti un piacere? scendi, subito!"
"Ora? Ma..non sei a casa?"
"Scendi!"
"Ci vediamo all'Albero?"
"No, alla Panchina. Scendi!"
Giusto il tempo di prendere le chiavi di casa e si trovò in strada, senza giubbotto e senza catene.
Le gambe andavano al ritmo forsennato del cuore, una dopo l'altra, senza fermarsi.
Arrivò sotto casa sua e non appena sentì il suono del cancello si girò e la vide.
Ebbe solo la forza di dire "Ne sei sicura?", quando lei si avvicinò fino a che le loro labbra s'incontrarono.