Avendo amici nel PD ricordo che si opponessero all'abolizione delle provinceuna rapida occhiata nel loro sito mi rimanda a Bersani che diceva di dimezzarle ma non abolirle. Missà che c'ha raggione alberace, proposta stoppata a quattro mani.
Avendo amici nel PD ricordo che si opponessero all'abolizione delle provinceuna rapida occhiata nel loro sito mi rimanda a Bersani che diceva di dimezzarle ma non abolirle. Missà che c'ha raggione alberace, proposta stoppata a quattro mani.
Io contestavo solo il salto, che mi è parso "improvviso", dai 19 milioni di pensioni e 4 milioni di dipendenti pubblici al reddito di cittadinanza. Che collegamento c'è?Non avete capito una minchia sul punto pensioni e stipendi pubblici. Grillo ha detto la singola cosa più sensata della storia della Repubblica Italiana. E l'intero post (o almeno la parte riportata qui) gronda lucidità. Peraltro penso sia la sola cosa mai scritta da Grillo che mi sento di condividere al 100% o quasi.
Edit: ops, ho risposto prima di leggere i post successivi. Cmq avrebbero potuto scriverlo meglio, manco je fosse finito 'o spazio.
Ultima modifica di Kraven VanHelsing; 27-02-13 alle 09:11:42
Maroni: "Condizioneremo governo di Roma"
Il Nord ha una forza tale da poter condizionare le scelte del governo di Roma, specie se sarà, come sembra, un governo debole", ha detto Maroni a Belpietro rispondendo a una domanda sulla macro regione del Nord. "Appena si formerà il nuovo governo noi siamo pronti a trattare. Il Nord - ha aggiunto Maroni - ha un governo stabile e omogeneo. Roma boh?".
Sparate del genere dopo aver preso una percentuale infima alle ultime politiche - nord compreso - fa davvero venire voglia di sperare che Grillo prenda l'80%.
Il sondaggio non tiene di conto che con Renzi candidato probabilmente Berlusconi non si sarebbe presentato e sopratutto Monti e Casini avrebbero fatto l'accordo col PD. Ergo penso che le cose sarebbero cambiate parecchio...
'sto sondaggio a poche ore dalle elezioni non ha ragion d'essere.
Grillo è primo partito in veneto, zaia e tosi sono ai ferri corti, il PDL chiede il reimpasto in regione.
Ma sapevo sarebbero cominciate queste fesserienon ne posso già più
![]()
Berlusconi si sarebbe candidato comunque e Renzi ha fatto del "io con Monti e Casini dico un no netto" uno dei suoi cavalli di battaglia alle primarie...
Ti dirò, sarà l'euforia post elettorale che ancora dura, ma già il fatto di vedere i crucchi cagarsi in mano mi fa godere come un maiale![]()
Sì, ma poi Pagnoncelli è quello che fino all'altro giorno dava il PD al 33% e Bersani leader preferito dagli italiani al 999%...![]()
Beh perchè gli altri sondaggisti invece...
Comunque i sondaggisti hanno azzeccato il risultato di Berlusconi (29-30%) hanno cannato il movimento di voti PD->M5S. Gli altri li hanno azzeccati tutti come %.
Sulla prima non saprei. E' vero che Berlusconi non si è candidato per vincere, ma per salvare il salvabile. Però con Renzi non so quanto avrebbe recuperato.
Sulla seconda parte sì: Renzi è sempre stato molto netto in proposito.
http://rassegna.camera.it/chiosco_ne...Article=1T2606
bell'articolo, come dicevo
Atlante populista italiano Atlante populista italiano
È populista chiedersi quali «sacrifici» hanno compiuto l'on. Rosy Bindi, faccio per dire, o chessò il senatore Latorre, in questi ultimi quindici mesi, mentre alcune centinaia di migliaia di italiani perdevano il loro posto di lavoro? È populista chiedersi quali effetti del «rigore» governativo abbiano subito l'on. Bondi o l'on. Cesa, sempre tanto per dire, nello stesso periodo, mentre ottocentomila famiglie italiane chiedevano la rateizzazione delle bollette della luce e del gas che non riuscivano a pagare, o decine di piccole aziende e di negozi erano costretti ogni giorno a chiudere? È populista? Forse sì, chissà. Ma allora, per passare dalle stalle alle stelle, erano populisti anche i sovrani inglesi quando decidevano durante la Seconda guerra mondiale di restare a Buckingham Palace nel cuore della Londra colpita ogni notte dai bombardieri della Luftwaffe; o forse erano populisti - e va da sé della peggior specie - anche i membri dello Stato Maggiore tedesco che nell'autunno del '42 decidevano di consumare alla mensa di Berlino lo stesso misero rancio che a qualche migliaia di chilometri di distanza consumavano i loro commilitoni assediati senza speranza a Stalingrado.
Eh sì, orribili populisti, ci assicurerebbero i sapientissimi nostri intellettuali che sermoneggiano in ogni sede su che cosa è la vera democrazia. Sì, tutti populisti: come Beppe Grillo, naturalmente, e chi lo ha votato.
Si dà il caso tuttavia che le classi dirigenti vere, i veri governanti, facciano proprio questo, guarda un po': specie nei momenti critici, cioè, cercano di mettersi allo stesso livello della gente comune, di condividerne pericoli e disagi, e in questo modo di meritarne la fiducia. Non vanno ogni sera in tv da Bruno Vespa o da Floris, o da Santoro (in trasmissioni che, sia detto tra parentesi, mostrandone la vuotaggine parolaia hanno contribuito come poche cose a disintegrarne l'immagine). Una classe politica che ha il senso del proprio onore e delle proprie funzioni deve essere capace di sentire quando è il momento di stare dalla parte dei suoi concittadini. Se non lo sente, ecco che allora sorge inevitabilmente a ricordarglielo il cosiddetto «populismo».
Certo, il populismo si limita perlopiù a invocare comportamenti diversi, denuncia ingiustizie e latrocini, insiste sulla moralità e sulla qualità delle persone. Non è «propositivo», come si dice; non indica vasti programmi di misure strutturali. Fa come ha fatto Grillo, appunto. Ma sarà pure lecito chiedere: c'è per caso qualcuno tra coloro che stanno leggendo queste righe che ricorda invece una vera proposta, per così dire strutturale, avanzata in questa campagna elettorale da Casini o da Bersani? E c'è qualcuno che ha ascoltato Vendola illustrare come immaginava di finanziare l'Eden che nei suoi programmi si compiaceva di dipingere per il futuro? Stranamente però non sono in molti a dare del populista a Vendola.
Volendo però entrare nel cuore della presunta assenza di proposte e di veri obiettivi politici da parte del cosiddetto populismo grillino, la domanda decisiva da farsi mi sembra questa: a conti fatti, voler mandare a casa un'intera classe politica costituisce o no un obiettivo politico (e non da poco, direi)? Costituisce o no un programma, anzi un ambizioso programma elettorale? E se la risposta è positiva, allora sopraggiunge di rincalzo un'altra domanda ancora: nelle condizioni date, qui, oggi, in questo Paese, quale altra via esisteva, per cercare, non dico di realizzare ma di affermare con forza quell'obiettivo, se non il voto per la lista di Beppe Grillo? Quale altra via esisteva per esprimere il proprio rifiuto nei confronti di una classe politica che in venticinque anni non ha saputo mettere in prima fila una sola faccia nuova? Che ancora oggi vede da un lato un vecchio leader 76enne, circondato da uno stuolo di camerieri, e dall'altro un partito, il Pd, che alla candidatura di Matteo Renzi ha saputo opporre solo la rabbia antiriformista dei vecchi oligarchi tardoberlingueriani alleati con i giovani turchi dell'apparato, entrambi oggi pronti, magari, a sostenere disinvoltamente che pure Grillo «è una costola della sinistra»? Quale altra via per protestare davvero contro una classe politica (ma non solo: né Monti né alcuno dei suoi ministri «tecnici» ha mai osato proporre alcunché, e tanto meno minacciare di dimettersi), una classe politica (ma non solo), dicevo, che travolta da scandali di ogni tipo e misura non è stata capace di inventarsi nulla, assolutamente nulla, per riguadagnare la fiducia dei cittadini?
E però non bisognava votare Grillo - si dice - per non dispiacere ai mercati e all'Europa, per non farci massacrare dallo spread. Evidentemente però molti hanno pensato che forse la qualità dei governanti è un prius rispetto a qualunque altra urgenza. Che forse una classe politica screditata e corrotta non solo alla fine non dà alcuna vera garanzia alla stessa Unione europea, ma soprattutto (ed è cosa non da poco) non garantisce un rappresentanza e una difesa adeguate degli interessi nazionali.
Questo è il punto: una classe politica chiusa nella supponenza delle sue chiacchiere e nell'impotenza del suo finto potere, la quale non ha voluto prendere atto che c'è un'Italia sempre più numerosa che non ne può più: né di lei né dei suoi partiti. Un'Italia che quindi ha fatto la sola cosa che poteva fare: se n'è inventato un altro, di partito. Praticamente dal nulla e con il nulla: affidandosi a una sorta di fool , di «matto», di buffone shakespeariano, l'unico capace, nella sua follia, di dire ciò che gli altri non potevano. Con l'augurio - che a questo punto, immagino, è di tutti gli italiani - che alla fine, però, possa esserci del metodo in quella sua follia.
Ernesto Galli della Loggia
Ultima modifica di Frappo; 27-02-13 alle 11:04:45
l'unica nota positiva del pd ultimamente è
p.s. solo dal punto di vista estetico....![]()
cmq secondo me tra un anno circa si va ancora a votare![]()
La mia segmentazione demografica del voto:
Scusate l'Inglese:
Italy has wasted an entire generation and now they don't know what to do. Same as Spain, Same as Greece.
This explains how you have 1/3 of voters still going for Berlusconi, 1/3 for a comedian with no programme, and 1/3 for the good old left wing.
The segmentation of the population paints an uncanny picture:
Berlusconi - boomer with assets voter
Grillo (the comedian) - younger people with no prospects, nothing to lose and hate politicians
The left - the public sector.
Italy's going nowhere but down.
La cosa che non capisco è perchè i giornalisti continuano a tirare fuori parole come inciucio, governissimo
quando c'è stata una presa di posizione netta al riguardo.
I giornalisti... gente in malafede, spera nella confusione e tifa perchè l'Italia vada a rotoli...
quando ne incontrate uno scacciatelo in malo modo... brutta gente![]()
Ma da parte di chi? A me non pare proprioLa cosa che non capisco è perchè i giornalisti continuano a tirare fuori parole come inciucio, governissimo
quando c'è stata una presa di posizione netta al riguardo.
I giornalisti... gente in malafede, spera nella confusione e tifa perchè l'Italia vada a rotoli...
quando ne incontrate uno scacciatelo in malo modo... brutta gente![]()
Bella StuckLa mia segmentazione demografica del voto:
Scusate l'Inglese:
Italy has wasted an entire generation and now they don't know what to do. Same as Spain, Same as Greece.
This explains how you have 1/3 of voters still going for Berlusconi, 1/3 for a comedian with no programme, and 1/3 for the good old left wing.
The segmentation of the population paints an uncanny picture:
Berlusconi - boomer with assets voter
Grillo (the comedian) - younger people with no prospects, nothing to lose and hate politicians
The left - the public sector.
Italy's going nowhere but down.
Mo però aspetta che mi tocco le balle...![]()
In verità regna il caos. Con il PD che attende gli emissari grillini.La cosa che non capisco è perchè i giornalisti continuano a tirare fuori parole come inciucio, governissimo
quando c'è stata una presa di posizione netta al riguardo.
I giornalisti... gente in malafede, spera nella confusione e tifa perchè l'Italia vada a rotoli...
quando ne incontrate uno scacciatelo in malo modo... brutta gente![]()
Non mi pare poco, comunque Pagnoncelli sparava sempre dati particolarmente alti per PD e Bersani.
Vero, e questo gli avrebbe presumibilmente permesso di raccattare più voti di Piergigi (che invece da un paio d'anni andava in giro dicendo che si voleva alleare con Casini). Realpolitikamente, poi, con un po' di voti in più al Senato in qualche regione avrebbe potuto agilmente raggiungere la famigerata quota 158 grazie a un'intesa post-elettorale con il centro stesso, senza essere costretto a farsi umiliare da Grillo e Casaleggio come avverrà ora.
Bene, io sospendo il giudizio.
Lo abbiamo fatto per Obama, facciamolo per i grillini.
Al primo disegno di legge sul 100% energia elettrica da fonti rinnovabili li prenderò a pernacchie.
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