hanna di joe wright.
fiaba violenta con montaggio elektro, pensavo fosse la trasposizione di un fumetto.
anna karenina, arrivo.
hanna di joe wright.
fiaba violenta con montaggio elektro, pensavo fosse la trasposizione di un fumetto.
anna karenina, arrivo.
piaciuto anche a me hanna. lo criticavano per essere un action intellettualoide, ma ad avercene, non come quello schifo di knockout
A proposito di Knockout...
Su Telesette di mio nonno ne ho trovato la rece, a opera di Laura, Luisa e Morando Morandini:
C'è solo un motivo per vedere questo thriller: Gina Carano, situata in un microcosmo teorico abitato da fantasmi, fatto di astrazioni e geometrie, che nasce dalle macerie di un genere per ribadire che il cinema è innanzitutto il rapporto di un corpo con lo spazio che lo circonda.
La Carano fa modestamente pietà, come tutti quelli che attori non sono, ma vengono buttati dentro per mere questioni di marketing, tipo Act of valor. Se proprio si deve scegliere uno degli ultimi di Soderbergh, allora meglio Side effects, un thrillerozzo classico che almeno ti fa chiedere fino all'ultimo come andrà a finire. Ma ripensandoci meglio, se proprio si deve scegliere, anzi mi sparo su un piede
A me la carano l'ha fatto venire duro per tutto il film, facendomi desiderare di essere pestato da lei.
Pardon l'intrusione ma se scrivi "Carano" su internet io arrivo in maniera automaticaLa Carano fa modestamente pietà, come tutti quelli che attori non sono, ma vengono buttati dentro per mere questioni di marketing, tipo Act of valor. Se proprio si deve scegliere uno degli ultimi di Soderbergh, allora meglio Side effects, un thrillerozzo classico che almeno ti fa chiedere fino all'ultimo come andrà a finire. Ma ripensandoci meglio, se proprio si deve scegliere, anzi mi sparo su un piede
Prova a dirglielo in faccia se hai li coraggio !
Ho rivisto "Les rivières pourpres" (aka "I fiumi di porpora").
Che dire, la prima metà del film mi affascina sempre molto: la comunità isolata, l'élite di ricercatori asserragliati nell'Università, il cadavere mutilato...
Poi subentra Vincent Cassel ed il finale delude
Vabbé, prima che lo facciate voi mi auto-
e quando pesta ai Nazi nel baretto di periferia??
Visto finalmente "Angel heart - ascensore per l'inferno"
Decisamente un gran bel thriller, onirico ed ambiguo dal forte i patto narrativo e visivo, un film a tinte noir ma con risvolti psicologici e gotici.
Un film incredibilmente forte ed a tratti addirittura "eccitante", un titolo che trasmette una forte tensione, purtroppo abbastanza prevedibile e scontato nel suo finale ( il tutto inevitabilmente intuibile già dopo la prima metà del girato ) ma "diabolicamente" affascinante nelle sue ambientazioni e nella sua pregevole fotografia.
Un plauso alla interpretazione di un giovanissimo Rourke, in uno dei suoi ultimi grandi lavori prima del suo declino fisico e mentale, assoluto padrone della scena nonostante la presenza ( di una manciata di minuti ) di De Niro.
Ultima modifica di Alastor_Tiziano; 07-03-13 alle 18:57:41
Cesare deve morire. Impressionante. E finalmente un film italiano con una fotografia degna di questo nome.
iron sky
bellissimo.
Questa sera mi sono visto cantando sotto la pioggia
Semplicemente uno dei musical più straordinari della storia del cinema, un palese omaggio al cinema stesso e alle sue origini, una fusione tra elementi perfettamente "sincronizzati" tra di essi, coreografia, canto e recitazione in un'equilibrata sintonia, un Gene Kelly monumentale e carismatico, a tratti autocitazionistico, in balia tra due mondi apparentemente inconciliabili ma che segnarono la più grande evoluzione del cinema stesso, un artista inserito in un contesto metateatrale a chiara dimostranza del suo incredibile talento, rendendosi divo sia nel muto, con la sua incredibile gestualità e mimica, sia nella successiva realtà sonora, come cantante eccezionale e ballerino provetto.
Lavoro da antologia e capolavoro del cinema che andrebbe visto almeno una volta nella vita.
Madonna però! La preistoria del cinema, m'avessi detto Dziga Vertov pure pure ci saremmo trovati su un piano dimensionale più attinente al cinema, ma singin' in the rain... Cristo santo
Sempre cinema è
Sì fatevi fare il tatoo dietro la nuca pure
Tapatalk 6.0c
Ma anche no (riferito al film, ovviamente)
mi son rivisto "sospesi nel tempo", con un ancora brillante Michael J. volpe
Ogni volta che rivedo Michele Volpe in un qualche film mi scende la lacrimuccia :°
Ma cosa vi fumate quando scrivete ste robe.Questa sera mi sono visto cantando sotto la pioggia
Semplicemente uno dei musical più straordinari della storia del cinema, un palese omaggio al cinema stesso e alle sue origini, una fusione tra elementi perfettamente "sincronizzati" tra di essi, coreografia, canto e recitazione in un'equilibrata sintonia, un Gene Kelly monumentale e carismatico, a tratti autocitazionistico, in balia tra due mondi apparentemente inconciliabili ma che segnarono la più grande evoluzione del cinema stesso, un artista inserito in un contesto metateatrale a chiara dimostranza del suo incredibile talento, rendendosi divo sia nel muto, con la sua incredibile gestualità e mimica, sia nella successiva realtà sonora, come cantante eccezionale e ballerino provetto.
Lavoro da antologia e capolavoro del cinema che andrebbe visto almeno una volta nella vita.
Cantando sotto la pioggia è il Gladiatore del 1952, una roba talmente studiata a tavolino infarcita di attori del momento e scenografie false tanto in voga in quegli anni. Roba da far rabbrividire Welles mettendogli di fianco la parola capolavoro.
Ma che ne sai tu del contesto metateatrale e del lavoro da antoniologiaMa cosa vi fumate quando scrivete ste robe.
Cantando sotto la pioggia è il Gladiatore del 1952, una roba talmente studiata a tavolino infarcita di attori del momento e scenografie false tanto in voga in quegli anni. Roba da far rabbrividire Welles mettendogli di fianco la parola capolavoro.
Che se quello è un capolavoro di Musical allora Dancer In The Dark cosa cazzo sarebbe ?
Non sono esattamente d'accordo con questa tua affermazione, ma faccio fatica anche ad essere d'accordo con l'entusiasmo di Alastor. Quindi passo.Ma cosa vi fumate quando scrivete ste robe.
Cantando sotto la pioggia è il Gladiatore del 1952, una roba talmente studiata a tavolino infarcita di attori del momento e scenografie false tanto in voga in quegli anni. Roba da far rabbrividire Welles mettendogli di fianco la parola capolavoro.