Mi interessa, qui, provare a spiegarvi, come mai la cover del n. 1 è così, affinchè non sembri che certe cose siano fatte tanto per fare.
Tutto parte dall'orologio, o meglio... dalle due sue forme e/o rappresentazioni: quella analogica e quella digitale.
L'orologio analogico è quello classico, con il suo bel quadrante e le sue lancette. L'orologio digitale è quello moderno, con il suo quadrante che proietta i numeri che indicano l'orario. Entrambi svolgono la loro funzione in modo identico, cioè mostrano l'orario. Ma... mentre l'orologio digitale va LETTO, quello analogico può essere solo GUARDATO. Ovvero... basta un colpo d'occhio per capire che ore sono.
La cover del nostro numero 1 è dunque una cover analogica. In un colpo d'occhio, senza necessità di una attenta lettura, mostra i tre elementi principali sui quali si basa la serie di Dragonero. Il protagonista in primo piano, in una posizione di facile e immediata lettura, che non svolge nulla se non presentarsi. La sua spada. Il Drago dietro di lui. Il logo Dragonero richiama il Drago, la caratteristica del protagonista (ne è il suo titolo onorifico), il colore della spada in un solo termine (così come era stato pensato). Una presentazione, dunque, immediata e per noi ideale per un primo albo. In più il titolo: il sangue del Drago, che è fondamentale perché indica l'elemento di connessione tra il protagonista e il Drago e sarà anche motivo dell'evoluzione del protagonista. Una cover ICONICA, dunque, rappresentativa e "presentativa" se mi è concesso il termine. Una cover di primo impatto, semplice da individuare e riconoscere per la sua lettura, appunto, analogica. La grafica, poi, che può piacere o meno, non discuto sui gusti personali, rende il tutto un prodotto... Fantasy.