Per la questione privacy bancaria figurati, mi fido tranquillamentecome di quasi tutto quello nel quale non ho competenze.
Definirlo trial/error è però errato...se sviluppo una molecola che ha l'effetto benefico/voluto A al pc, in vitro, ecc, come posso sapere se questa ha lo stesso effetto A e/o presenta il side effect B in un eucariote superiore? Sia le simulazioni che i test in vitro non sono modelli realistici e, per quanto non sia un modello attendibile al 100% anche un sorcio per ovvie ragioni, sicuramente un test su animali dà millemila informazioni in più che una coltura di linfociti.
Per inciso, i topi non credo scadranno mai come modello, così come gli zebrafish (di quelli non fregauncazzo a nessuno?): ma per alcune tipologie di farmaci, studi, ecc quello che serve purtroppo sono i primati (in neurobiologia e simili la costosissima stabulazione dei primati è indispensabile, pena zero progressi a meno di reclutare volontari pronti a divenire piante grasse cerebralmente parlando).