Beh si ovvio, manco ci si avvicina. E' che piu' o meno e' il massimo che si puo' fare ad oggi (per quello che ne so'). Francamente ho qualche dubbio si possa emulare una cellula (o peggio un organismo intero) con le tecnologie attuali.
Quindi quello in emilia e san marino.
Per cui Italia è rappresentata dal sud![]()
Visto ieri Pacific Rim, cazzofigatasono tornato e casa e mi son messo a vedermi le sigle dei cartoni animati
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Indovinello per gli utenti di Backstage: secondo voi chi furono i comunisti che si intascarono la mazzetta da un miliardo di lire??
http://www.corriere.it/cronache/13_l...8930a7bc.shtmlGardini era un uomo che disprezzava e comprava, e disprezzava quel che comprava. Il miliardo a Botteghe Oscure lo portò lui. Il suo autista Leo Porcari mi aveva raccontato di averlo lasciato all'ingresso del quartier generale comunista, ma non aveva saputo dirmi in quale ufficio era salito, se al secondo o al quarto piano: me lo sarei fatto dire da Gardini. Ma era ancora più importante stabilire chi avesse imboscato la maxitangente, probabilmente portando i soldi al sicuro nello Ior.
No, i libri digitali a scuola non saranno obbligatori neppure nel settembre 2014, l’ultima data fissata dal decreto Profumo (che lo scorso 26 marzo aveva spostato in avanti l’inizio della nuova era, in un primo momento previsto per il settembre 2013). Il ministro dell’Istruzione in carica, Anna Maria Carrozza, a metà di questa settimana ha incontrato gli editori, arrabbiati per la rapida evoluzione digitale della scuola (che assorbe un quinto del totale dei libri venduti in Italia, un fatturato di 650 milioni di euro), e ha comunicato loro: «Fermiamo tutto, l’accelerazione impressa all’introduzione dei libri digitali è stata eccessiva, voglio prendere in mano la questione ed esaminarla a fondo. Deponete le armi».
Già, gli editori, conservativi e conservatori, due mesi dopo avevano fatto un ricorso al Tar contro il decreto Profumo: temevano un crollo delle vendite dei libri cartacei e temevano il contenimento dei prezzi dei loro prodotti, sia cartacei che digitali. La Carrozza, che ha ispirato il suo inizio mandato a un prudente monitoraggio del sistema scolastico in attesa di riforme “a settore” di lunga durata, ha detto agli editori: il sentiero dei libri digitali è segnato e non vogliamo uscirne, i tempi, però, mi sembrano troppo rapidi e il ministero non vuole nuovi contenziosi. Presto, interverrà in maniera formale per rivedere le indicazioni del suo predecessore, che, va ricordato, impose il decreto agli editori dopo diversi scontri culminati in un’infuocata riunione lunga cinque ore in viale Trastevere. È fortemente probabile che l’obbligo di libri scolastici digitali (o misti) slitti alla stagione scolastica 2015-2016. Il Miur non ha ancora spiegato se alla frenata sui testi digitali corrisponderà lo sblocco del tetto sui costi imposti da Profumo alle aziende (con risparmi per le famiglie dal 20 al 30 per cento).
Il ministro Carrozza ha scelto di congelare i libri digitali anche perché ha compreso il ritardo infrastrutturale tecnologico della scuola italiana: banda larga, wifi, cose per ora residuali nelle nostre aule. Gli editori, soddisfatti per i loro bilanci, commentano: «Avremmo dovuto macerare interi magazzini». E offrono queste spiegazioni alla loro posizione: «L’accelerazione sui libri digitali non poggiava su alcuna seria e documentata validazione di carattere pedagogico e culturale, così come non sono state valutate le possibili ricadute sulla salute di bambini e adolescenti esposti a un uso massiccio di apparecchiature tecnologiche».
L’Associazione editori non ricorda, tuttavia, che alcuni editori hanno già lanciato versione 2.0 dei manuali scolastici e che soprattutto l’Ocse, l’organizzazione che raggruppa i paesi industrializzati, ha bocciato la lenta progressione della scuola digitale italiana ricordando che in Inghilterra l’80 per cento delle classi è attrezzata per il digitale. Sul piano dei libri digitali (non solo quelli scolastici), a fine giugno è stato certificato che il mercato è in rapida crescita: i titoli in formato digitale sono 60.598, ovvero l’8,3% dei titoli in commercio, e il 44,6% delle novità italiane sono pubblicate anche in ebook. Rispetto al 2012, i lettori in digitale sono il 45,5% in più. Ma la scuola resta fuori.
quello che poi s'è fatto la barchetta e la banchetta?Indovinello per gli utenti di Backstage: secondo voi chi furono i comunisti che si intascarono la mazzetta da un miliardo di lire??
http://www.corriere.it/cronache/13_l...8930a7bc.shtml![]()
morite gonfinon sono state valutate le possibili ricadute sulla salute di bambini e adolescenti esposti a un uso massiccio di apparecchiature tecnologiche![]()
Io non riuscirei proprio a studiare su libri digitali, ma l'oscurantismo delle case editrici è veramente orrendo
A me mancherebbe l'evidenziatore giallo digitale...
(so che si può evidenziare il testo sugli ebook, era una battuta)
E il profumo della carta, vuoi mettere col profumo della carta?![]()
Tutta questa fretta per gli ebook...non ne vedo il bisogno.
Chiedi a qualcuno che ha figli del salasso di settembre e vedrai che ti dice![]()
ma piu che il salasso dovrebbe essere il peso degli zainetti a imporre un qualche cambiamento.
Magari a casa studi pure sul cartaceo, mah.
eh, fate presto voi a parlare. e poi come fanno gli stampatori di libri scolastici a lucrarci sopra tutti gli anni spostando un paio di foto?![]()
Mah.
La spesa di settembre incide piu per i diritti che per il materiale cartaceo, imho.
Per il peso, si, problema risolto.
Ma dato che da quel che ho visto gli e book piu decenti costano abbastanza non capisco tutta questa fretta per effettuare un investimento in larga scala su una tecnologia comunque non ancora sviluppata.
Siamo cosi svegli che saremo cosi all avanguardia da diventare subito obsoleti.
Mi spieghi in che modo precisamente sarebbe una tecnologia non ancora sviluppata?
Non è comunque detto che i testi in formato digitale vengano venduti a costi inferiori.
salta tutta la trafila "stampa libro, dai ai distributori, distribuisci ai librai". il risparmio in termini di costi sarebbe davvero enorme.
I libri di scuola con i DLC?:eastyle:
Magari ti fanno pagare cose tipo le skin fighe dei libri, in stile bioware![]()
uddiuh!!!
Giappone: ex campione wrestling senatore
Antonio Inoki, famoso in Italia come eroe del cartoon Uomo Tigre
21 luglio, 17:25
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(ANSA) - TOKYO, 21 LUG - L'ex stella del wrestling giapponese Antonio Inoki, famoso in Italia anche per essere entrato a pieno titolo tra i protagonisti della serie di cartoni animati 'Uomo Tigre', ritorna sul ring della politica.
All'età di 70 anni, Inoki e' stato rieletto senatore nella quota proporzionale per il Restoration Party alle elezioni di rinnovo parziale della Camera Alta.
''Sono felice, mi occuperò di energia e agricoltura, temi che conosco'', ha detto ai numerosi fan durante i festeggiamenti.