notte della taranta a corigliano d'otranto e a martignano.
ho visto una foto in cui bevi rosso => il tizio che vende pezzetti e polpo, ve'?![]()
notte della taranta a corigliano d'otranto e a martignano.
ho visto una foto in cui bevi rosso => il tizio che vende pezzetti e polpo, ve'?![]()
Una casa per tutti? Qui siamo al delirio.
Secondo me certe proposte possono solo essere dovute a una generale ignoranza della situazione attuale. Io adesso sto a Firenze e lavoro nella zona di Novoli. Mi sono bastate tre settimane per vedere cose che prima non avrei mai nemmeno immaginato.
Per quanto riguarda i Marò.... mi avvalgo anche io della facoltà di non rispondere![]()
Ultima modifica di stamp; 23-08-13 alle 17:19:32
Sul serio, mi interessa molto saperlo.
Immagino a livello di truppa i porconi che verranno tirati riguardo questa faccenda.
Ma ai piani alti come la vivono?
A me, che sono ignorante in materia lo ammetto, pare uno deei comportamenti piu gravi e scandalosi della storia della nostra repubblica.
Petrini su Repubblica sclera contro l'ICANN, reo di sbroc sbroc.
Spoiler:
Da “pizza” a “wine”. Con 185 mila dollari ci si può assicurare i domini Internet di questi termini. A gestire
tutto è un solo ente
Tutti quanti usiamo Internet, lo consideriamo uno spazio democratico e aperto in cui agire e
interagire liberamente. Sappiamo anche, almeno a grandi linee, che cosa è un dominio, cioè
l’indirizzo di un sito (nome alfabetico che identifica uno spazio di un server Internet). Ogni
dominio (di primo livello) è caratterizzato da una desinenza “.com”, “.it”, “.org”.
Quello che pochi sanno è che lo spazio disponibile su Internet è gestito da un singolo soggetto,
un ente privato californiano che si chiama Icann (Internet Corporation for Assigned Names and
Numbers). Fino a poco tempo fa, i domini di primo livello erano legati al tipo di ente detentore
del sito, ad esempio “.com” per gli enti commerciali, oppure alla nazione di appartenenza, come
“.it” per l’Italia. A partire dal 2012, l’Icann ha deciso di espandere il proprio raggio d’azione
aprendo la procedura per l’assegnazione di nuovi domini generici di primo livello legati a termini
di senso compiuto in qualsiasi lingua del mondo. Per esempio, si potranno mettere in rete siti
con desinenze come .vin, .food, .kid.
Che Internet, lo strumento democratico per eccellenza, sia nelle mani di un solo soggetto per di
più privato è quantomeno bizzarro, ma che ora questo soggetto si arroghi il diritto di vendere
tutte le parole del mondo è, a mio avviso, davvero inaccettabile.
Inaccettabile per una serie di ragioni che proverò ad analizzare, prendendo come riferimento
quella che è la mia area di competenza, l’agricoltura.
Se la procedura avviata dovesse andare a buon fine, chiunque disponesse di 185mila dollari,
questa la cifra richiesta, potrebbe acquistare da Icann la parola che desidera. Si tratta di un
ottimo affare, infatti sono già state avanzate più di 1.900 richieste, molte delle quali riguardano il
cibo e l’agricoltura, tra cui .food, .wine, .pizza, .bio.
Chi ha i soldi per fare dei simili investimenti? Sicuramente non i piccoli produttori, anche quando
si riuniscono in consorzio. Si tratta di un meccanismo destinato a favorire la grande industria
multinazionale o, peggio, investitori senza scrupoli disposti a salire su qualunque cavallo pur di
aumentare i propri profitti, se non riciclare denaro proveniente da attività poco chiare, come
dimostra il fatto che molte delle domande avanzate provengono da società anonime con sede in
paradisi fiscali. Il rischio che ne consegue è molto grave. In un momento storico in cui Internet è
diventato un importante canale di informazione e di vendita diretta di prodotti agroalimentari (tra
il 2010 e il 2013 le aziende agricole con un sito di e-commerce sono cresciute del 400 per
cento), la possibilità per chiunque di aprire siti come barolo. wine, pizzanapoletana.pizza o
verdure.bio, è un’arma poderosa nelle mani della contraffazione o dei produttori di italian
sounding.
A risultarne penalizzati sarebbero i produttori e i luoghi in cui vivono, i consumatori e l’economia
italiana ed europea.
Per esempio, basta pensare che i vari Dop e Igp, nati per salvaguardare i prodotti di eccellenza
legati ai territori, che in Italia valgono 12 miliardi di euro e in Europa 54, sono già fortemente
minacciati da una contraffazione diffusa. Ma chi può opporsi a questa decisione? In termini
vincolanti, nessuno. In termini consultivi, Icann ha alcuni interlocutori, il principale dei quali è il
Gac (Governmental Advisory Comittee), ente che raggruppa i governi che ne fanno richiesta.
Lo scorso 18 luglio a Durban, in Sud Africa si è chiusa, lontano dalla scena mediatica,
un’importante riunione che ha visto Icann e Gac confrontarsi proprio su questi temi. Il Gac ha
sostenuto con decisione la necessità di regolamentare la concessione di questo tipo di domini
nel rispetto dei principi fondamentali della proprietà intellettuale sanciti dall’Organizzazione
mondiale della proprietà Intellettuale e di quelli a tutela della libera fruizione dei termini generici
stabiliti dall’Organizzazione mondiale del commercio. In particolare la contesa si è concentrata
sul dominio .vin,
per il quale, dopo quattro giorni di infuocate discussioni, si è decisa una tregua per trovare un
accordo. Fautori di questo braccio di ferro, in contraddittorio con gli Stati Uniti, sono stati
l’Unione Europea e, in particolare, Italia e Francia, che si sono fatte promotrici delle istanze dei
loro tanti produttori di vino. Si tratta di una partita molto importante: vincerla significa lanciare un
messaggio forte e chiaro a tutti coloro che sono pronti a scatenarsi in un accaparramento di
parole, prodotti e competenze che sono sapere. O meglio, bene comune. Le nuove tecnologie
rappresentano un’enorme opportunità per aprire nuovi spazi democratici in cui le informazioni
possono circolare liberamente e in cui le reti reali possono trovare un rapido mezzo di contatto
e scambio. Con Internet i consumatori, sempre più attenti a quello che mettono sulle loro tavole,
possono accedere a informazioni dirette e acquistare prodotti da agricoltori i quali, a loro volta,
nella rete hanno trovato un nuovo sbocco commerciale libero dal giogo dei mille intermediari.
Scambiarsi le informazioni e le conoscenze significa fiducia; acquistare e vendere direttamente
significa pagare un prezzo giusto che remunera equamente il produttore e non strozza il
consumatore.
Perdere questa occasione, lasciar cadere la rete prigioniera degli stessi meccanismi che hanno
reso il cibo commodity, mettendo di fatto il mercato nelle mani di pochi potentissimi investitori,
sarebbe un peccato mortale.
sbroc sbroc
ma sulla roba dei domini non c'è un enorme sticazzi gigante?
Tanto la stragrande maggioranza dell'utenza passa (SEMPRE) attraverso google, quindi dell'effettivo dominio del sito poco interessa![]()
Se per "fare il suo lavoro" intendi scorreggiare dalla bocca quattro stronzate aggratis la settimana allora si, fa più che bene il suo "lavoro"la kienge e' ministro per l'integrazione e fa il suo lavoro (che puo' piacere o meno) che e' appunto quello di integrare, non il presidente del consiglio, quindi non puo' togliere proprio nulla agli italiani. che dovrebbe fare, dire che siccome gli italiani sono nella merda allora quelli da integrare possono attaccarsi al tram? tanto varrebbe che rassegnasse le dimissioni. l'articolo e' fatto tanto per sparare merda sul ministro.
Nelle pochissime -per fortuna- occasioni in cui le è stata data la possibilità di confrontarsi sulle "sue" tematiche con personaggi dotati di un QI superiore a 50 -nemmeno grandi esperti, peraltro, semplicemente gente dotata di buon senso- ha rimediato figure vergognosamente pietose, dimostrando una completa quanto patetica ignoranza della materia.
(un assist perfetto a quanti sostengono che sia stata piazzata li' perchè neGra e niente altro)
Lasciando poi perdere il discorso "ministeri ridicoli che ovviamente nessun altro paese ha, istituiti per grattare la pancia agli idioti/incrementare il quantitativo di poltrone e relativi incarichi", un ministro(non di Fantasilandia) che se ne esce con la combo case e lavoro per tutti i rom + Italia paese meticcio* + la Terra appartiene a tutti-ih è da accompagnare gentilmente alla porta.
Visto che, per tante ed ovvie ragioni, ignorarla del tutto non è cosa possibile.
*demenziale sparata di cui fu splendida la risposta di Sartori.
Risposta, tra l'altro, imboscata nelle stra-retrovie dal notoriamente dritto di schiena direttore De Bortoli.
poi però non pijate per il culo l'indignazione fb di roba che non esiste
#mubayl
Di panzane mi bastano("bastano") le tue.
Quale sarebbe la notizia inventata di sana pianta?
Alt, che novoja: facciamo che quella delle case ai rom(che le altre due sono certificate e registrate negli archivi dell'ANSA) è un po' diversa/"corretta", la questione non cambia di una virgola.
a me sembra solo che vi state scaldando troppo come un qualsiasi lettore di repubblica (), ma sarà una mia impressione.
l'ultima era questa, comunque: una sequenza di scemenze a cui sono andati dietro in troppi http://www.***************.it/forum/...-gli-italiani!
Sembra solo a te.a me sembra solo che vi state scaldando troppo come un qualsiasi lettore di repubblica (), ma sarà una mia impressione.
l'ultima era questa, comunque: una sequenza di scemenze a cui sono andati dietro in troppi http://www.***************.it/forum/...-gli-italiani!
Quella che hai linkato è effettivamente un'idiozia, mentre un ministro(per quanto a capo di un ministero farsa) che tratta questioni incandescenti, in un periodo storico a dir poco infernale con la tipica stoltezza del Forrest Gump finito per caso(per puro calcolo, ma tant'è) al centro dell'attenzione è materia se non preoccupante, quantomeno fastidiosa.
va be', l'intero spettro politico è pieno di troll, prendersela fa male alla salute*
è ancora agosto, avoja a rosicare fra qualche mese
*buoni propositi per il futuro
Mi pare una stronzata.
e' il primo passo verso la privatizzazione di ogni competenza pubblica e tra qualche anno tutto passera' in mano alle multinazionali, anche gli eserciti. giocate a syndacate, servira' come allenamento per il futuro![]()
Era pertini che diceva che quando il governo non fa cio che vuole il popolo deve essere cacciato via a bastonate?
Ecco, io direi che dovremmo iniziare a pensarci seriamente di bastonarli un po, magari rinsaviscono.
Dipende dove metti la virgola: se prima o dopo "il popolo"...![]()
Serve per forza lavirgola in quella frase?
Ecco, lo sapevo, ci avrei scommesso fortissime somme:
Spoiler:Ben Affleck
'cccatro*a
Da 100 a -20 senza alcun tipo di "ammorbidente"
Per carità, negli anni le "nostre" belle chiaviche ce le siamo patite, vedi Clooney, Kilmer e quel diversamente abile di Keaton, ma cio' non vuol dire che si debba tornare a masticare amaro.
Non cosi' TANTO amaro, perlomeno.