Questa la lascio qui per TeoN
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ahahahahahh![]()
No, giuro![]()
Lol
Tanto gente e' inutile,per quanto uno provi ad essere stupido gli ultras lo batteranno sempre:
http://www.fcinternews.it/news/la-cu...i-stadi-129320
VI RENDETE CONTO CHE USANO IL CALCIO PER MANIPOLARE LA VOSTRA OPINIONE???
Eh,detto da loro e' credibile.
E notare anche quell' "e' ora di svegliarsi" col caps lock,in perfetto stile gombloddista![]()
se su google img cerchi "chiwaz" o "gabriele castelli" ti da immagini di donne nude e leghisti![]()
non fanno più nemmeno il motorshow![]()
era anche ora![]()
ti mancano le donne nude leghiste![]()
Ho Ariel, del resto fottesega![]()
Ma come si fa a spendere così i soldiQuattrocento auto e 70 barche
Sequestrati 15 milioni a Compiano
Sigilli ai beni del titolare della North East Services. Anche quattro capannoni
TREVISO - Quattrocento tra auto, bici e moto d'epoca conservate in alcuni capannoni. Settanta barche ormeggiate nei porti di mezza Italia. Per un totale di circa 15 milioni di euro. E' davvero un maxi sequestro quello effettuato dalla guardia di Finanza, dopo il via libero ottenuto dal giudice, sui beni di Luigi Compiano, amministratore della North East Services, indagato insieme al responsabile della sala conta Massimo Schiavon per appropriazione indebita aggravata, per la sparizione di 40 milioni di euro dal caveau di Silea. Un vero e proprio tesoro quello sul quale, lunedì pomeriggio, i finanzieri hanno posto i sigilli.
Un sequestro a scopo cautelativo, a tutela delle vittime degli ammanchi: «Non ci troviamo di fronte al colpo del secolo o ad un errore contabile - ha detto il procuratore capo di Treviso Michele Dalla Costa -, ma ad un'appropriazione indebita da parte di chi quel denaro lo aveva un custodia. A riprova di questo, abbiamo ritrovato nel caveau circa 30 assegni intestati a sé medesimo e firmati dallo stesso Compiano». Il sospetto, che sarebbe confermato quindi dai primi riscontri delle indagini, è quello che a far sparire i soldi siano stati i due indagati e in particolare il numero uno della società, che potrebbe averli reinvestiti non solo nel'acquisto dei beni di lusso sequestrati ma anche utilizzati, e su questo stanno cercando di far luce gli inquirenti, per sanare situazioni di passivo della società.
Intanto l'ammanco sale a 40 milioni
Ultima modifica di Necronomicon; 09-10-13 alle 18:07:11
Non me ne intendo, francamente.
TREVISO — Il tesoro di Luigi Compiano sta tutto lì: non nel caveau di Silea dove al posto dei contanti sono stati trovati 29 assegni scoperti, ma in quattro capannoni del centro grossisti di Villorba che, visti dall’esterno, sembrano l’ennesimo esempio della crisi industriale del Nord Est. Parrebbero stabili abbandonati, e invece all’interno il patron della North East Service ha custodito per anni una collezione di auto, moto e biciclette da corsa da far impallidire anche un emiro saudita. Più di 400 mezzi sportivi e di lusso che Compiano ha acquistato negli anni senza badare a spese. In pochissimi hanno avuto la fortuna di dare un’occhiata alla collezione, il cui fiore all’occhiello sono certamente due Ferrari e una Lancia Stratos da rally dal valore inestimabile. Ma fra i beni di lusso posti sotto sequestro dalla Finanza ci sono anche 70 imbarcazioni, sparse per mezzo Nord Italia.
Che il manager 59enne avesse la passione per i bolidi, a Treviso, è sempre stata cosa nota. Impossibile non notare le auto extra lusso con le quali usava muoversi, sempre con discrezione, per la città. Ma che nei capannoni di Villorba ci fosse una collezione tanto vasta, erano solo i fedelissimi ad averne cognizione. Persino gli amici più stretti sono stati sempre tenuti alla larga. Unici autorizzati a entrare ed uscire dai magazzini erano, oltre al custode incaricato alla manutenzione dei pezzi da collezione più pregiati, una manciata di meccanici che settimanalmente dovevano accendere i motori e controllare che tutto fosse a posto, dal carburante alle batterie. Nemmeno chi con Compiano ha fatto affari procurandogli auto e moto di ogni tipo poteva dare un’occhiata ai saloni. Oltre alla collezione di auto d’epoca da rally, nei magazzini di Villorba, proprio accanto alla moschea, c’è anche quella delle Aston Martin. Dal primo all’ultimo modello, compresi quelli visti al cinema nelle pellicole di James Bond. Non mancano esemplari unici come una Rolls Royce numerata e la Lancia Delta con cui vinse il mondiale Miki Biason.
Tale la passione di Compiano per le auto, che anni fa, dopo aver assistito a una gara di rally, aveva deciso di acquistare tutte la macchine che avevano partecipato alla corsa. Ma che gli acquisti siano stati fatti in maniera compulsiva lo testimonia il parco moto, ricco di pezzi da oltre 30mila euro ma molto eterogeneo. Si tratta di almeno una quindicina di Harley Davidson, oltre a Yamaha e Moto Guzzi da strada e da pista, alcune delle quali mai immatricolate. Il lusso e la passione smodata per i motori, sono sempre stati il punto debole di Compiano, per alcuni un burbero, per altri semplicemente riservato. Ma di sicuro sempre pronto a mettere mano al portafogli per cogliere al volo l’occasione ed investire soldi, suoi o non suoi lo stabiliranno gli investigatori, in beni durevoli. Quelli sequestrati dalla guardia di finanza comprendono anche decine di bici da corsa e soprattutto 70 imbarcazioni. Non piccoli yacht o barche a vela, ma motoscafi offshore da competizione acquistati in diverse località italiane e custoditi con massima discrezione nei depositi. Ancora una volta bolidi, ma del mare. Unica spesa fuori dall’ottica degli investimenti personali, fu qualche anno fa la sponsorizzazione di una squadra di basket giovanile. «Nes» venne stampato sulle magliette del Basket Trevigiano, dove trovò posto uno dei figli del 59enne, appena tagliato dalla Benetton. «Non badava a spese, talvolta era pure arrogante nelle trattative.
Spesso si faceva consigliare da dei meccanici della zona, con i quali confabulava in gran segreto» racconta chi ha concluso qualche affare con Luigi Compiano, amministratore di una società che a Treviso ha fatto la storia. Fu il padre Arnaldo, scomparso nel 2010, a fondare la prima ditta di vigilanza privata nel 1929, imponendosi da subito sul mercato. Poi l’azienda a conduzione familiare si è trasformata in un gruppo societario, costituito da varie aziende del settore sicurezza.
anche a me 15 milioni sembrano una cifra ridicola, per tutto quel ben di dio...
E' capace che eran 40 e non 400
Anche come spazio, non è mica facile a stiparle![]()
beh l'ammanco di liquidità è stimato in almeno 30 milioni...
400 più che da collezionista è roba da Saddam Hussein![]()