Non mi toccate Castles Of Dr. Creep.
A Deadlight comunque ci giocai l'anno scorso,l'ho trovato carino anche se troppo corto.
Cioè, questi parlano di USA che non hanno il reato di clandestinità...Comunque BeppeGrillo ha detto che non va bene, quindi scudisciate per tutti
...Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti...
Sull'argomento, visto che qua ormai siamo perennemente OT, io sposo la linea di ale nel topic legislativo.
Infatti in Texas passano tutti senza problemi.
Perfino mio papà per andare a Washington è stato in dubbio fino all'ultimo perchè non gli confermavano il visto...
Capisco che per la percezione del cittadino comune non si tratta di concetti facili da capire, ma la trafila (amministrativa) visto-ingresso- permesso di soggiorno-respingimento etc etc non c'entra nulla col reato di clandestinità.
Si ma in italia la gente non riesce a capire la differenza tra clandestini e rifugiati politici... E da votante leghista dico che la legge bossi-fini serve imho più per pararsi il culo che altro.... Becchi 1000 clandestini e li rimpatri? è la legge.... Prima li rimpatriavi lo stesso ma piovevano shitstorm da rossi e comunisti
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C'è il topic apposta adesso.
Piu' che altro come gameplay e' un palese omaggio ai platform "cinematici" stile Flashback,il primo Prince Of Persia ecc.
Mark Of The Ninja comunque e' fantastico,lanciare i cadaveri contro i nemici per farli pisciare sotto dalla paura e' troppo divertente!
10 ottobre 2013
Mario Draghi: «La nostra sfida? Creare una identità europea, una «more perfect union»Spoiler:
di Mario Platero
Mentre ieri Barack Obama confermava ufficialmente la nomina di Janet Yellen alla guida della Federal Reserve, l' ex concorrente della Signora, Larry Summers, introduceva a un pubblico di studenti della Kennedy School of Government della Harvard University a Cambridge un altro banchiere centrale, Mario Draghi.
E' certo che Summers avrebbe preferito essere al fianco di Obama invece che all'introduzione di Draghi, ma ha colpito lo stesso l'entusisamo della sua presentazione: "Senza Mario Draghi forse oggi non avremmo l'euro" ha detto l'ex segretario al Tesoro ed ex ascoltatissimo consigliere economico di Obama. Poi una battuta: "Coloro che seguono le questioni europee sapranno quanto non sia scontato che per guidare la Banca Centrale Europea venga scelto un italiano. Ma Mario Draghi è stato scelto perché la sua reputazione di uomo forte, di carattere e di grande competenza un uomo che trascende la fedeltà ad un paese". Summers ha ricordato che lui e Draghi si conoscono da oltre 20 anni, hanno lavorato insieme prima alla Banca Mondiale e poi come sherpa per preparare i G8 e il primo G20.
Poi il discorso del governatore della Bce, la "Malcolm Wiener Lecture": ha riaffermato che si deve procedere rapidamente verso l'Unione Bancaria europea e ha dato alcune cifre di riferimento, mentre in Europa i due terzi delle aziende europee si finanziano con le banche, in America lo fanno solo un terzo, e per le piccole medie imprese europee la cifra è ancora più elevata, procedere verso l'Unione bancaria consentirà di evitare alle banche di essere legate a un rischio sovrano particolare con il pericolo di pagare tassi troppo elevati.
Ma al di là delle questioni tecniche, il tema del discorso era quello della creazione di una "More Perfect Union" per seguire un filo conduttore americano. E quando uno degli studenti ha scritto a Draghi cosa pensasse della possibilità di farlo, il governatore della Bce ha risposto: "Costruire un'identità europea è forse una delle cose più importanti da fare. Quando mi trovavo qui nel 2001 ho potuto ammirare la forza di questo paese nell'affrontare gli eventi drammatici dell'11 settembre e la capacità di reagire a quella tragedia. Ma la creazione di un'identità è un processo lungo che passa attraverso una cultura comune, mobilità del lavoro da paese a paese, il superamento di sfide difficili grazie allo sforzo comune. In passato erano le guerre, oggi forse la recessione può essere un equivalente".
" E poi, subito dopo, ha aggiunto: La nostra storia mostra che essere europei beneficia tutti nel mediotermine, lavorare insieme e prendere decisioni al di sopra dell'interesse nazionale è benefico ed è con le sfide che sviluppiamo l'identità la Francia ha superato sfide nella storia grazie alla identitaà nazionale ma ci sono problemi che trascendono le identità nazionali. Se ci sono sfide globali, il potere delle nazioni si ferma al confine, questo vale ad esempio per l'ambiente, c'è bisogno di un contesto più grande". Un Draghi ispirato dunque e non trainato dall'immagine del tecnocrate.
E su questo su tecnocrazia e trasparenza ha di nuovo riposto: "Le banche centrali sono molto potenti ma non sono elette come risolviamo la questione? Semplice, sono potenti ma operano all'interno di un mandato e il mandato è deciso dai legilsatori. Dunque operare all'interno di un mandato diventa chiave, per la trasparenza, ma anche per la credibilità dell'istituzione". Infine una battuta sull'oro che chiude i voli pindarici di chi avrebbe voluto vendere le riserve europee e della Banca d'Italia in particolare: "La Banca d'Italia è il quarto detentore di riserve auree al mondo – ha detto Draghi - E non ho mai pensato che fosse saggio venderle perché una riserva è importante. Per quei paesi senza dollari può essere la salvezza, ti da protezione contro fluttuazioni. Credo che le banche centrali che avevano cominciato a vendere si sono fermte e l'eperienza di banche centrali che hanno liquidato le loro riserve non è stata buona". Oggi un repeat, ma forse su altri temi a New York, all'Economic Club.
10 ottobre 2013
Spoiler:
scusate ma 'sta storia mi fa sempre più ridere. Ora c'è pure il G-Man
Quando un cliente deposita il denaro nel caveau di un'azienda di trasporto e custodia valori deve specificare il taglio delle banconote. Lo impongono le norme antiriciclaggio. Alla North East Service è accaduto anche che un supermercato o un istituto di credito depositassero milioni in mazzette da 50 e 100 euro e le ritrovassero da 500. O viceversa. Segno che i soldi giravano, giravano anche troppo. E questo enorme movimento, anche alla luce degli sviluppi dell'inchiesta, era probabilmente l'effetto di un sistema di gestione del deposito fuori da ogni regola. Il sospetto dei dipendenti e dei quadri di Nes, uno dei quali ne ha anche riferito al magistrato, è che il monumentale ammanco sia stato creato negli anni con prelievi continui e non con un unico colpo di mano. Addirittura che i prelievi siano cominciati prima del Change over, ovvero prima dell'avvento dell'euro. Il caveau di Silea è assicurato per circa 80 milioni di euro e per lunghi periodi ha avuto una giacenza media di poco inferiore. I milioni spariti e sottratti a Tizio venivano coperti con i depositi di Caio (di qui i tagli diversi) e quelli sottratti a Caio con quelli di Sempronio. Il principio di una banca nella banca, ma con un buco nella cassaforte. Anche una vera banca fallirebbe se tutti all'improvviso si presentassero allo sportello per chiudere i conti e questo è capitato alla Nes, che però non è una banca, ma un deposito.
Dopo aver perso negli ultimi mesi un gran numero di contratti e di clienti medio piccoli si è trovata a dover chiudere con due giganti, a restituire quaranta milioni a Veneto Banca e Banca Intesa. Era un castello di carte ed è crollato all'improvviso. I numeri che si fanno in azienda sui soldi spariti dal caveau sono agghiaccianti. C'è chi sospetta che la cifra oscilli fra i 60 e i 70 milioni e si nasconda tra operazioni di un ventennio. Una cifra a cui vanno aggiunti 27 milioni di debiti col Fisco (Iva non versata) e 17 milioni di debiti con i fornitori (servizi subappaltati e non ancora pagati). Il che porterebbe il buco teorico oltre i cento milioni, una cifra sbalorditiva. Mancano banconote ma manca anche tanta moneta. Non quella della macchinetta del caffè ma milioni e milioni di gettoni: ricostruire il quadro finanziario per i magistrati sarà un'impresa ai limiti dell'impossibile. Come sono stati portati fuori i soldi? Dove sono? Per capire dobbiamo pensare al deposito di Paperone. Nel caveau di Silea c'è solo contante, «cash» per dirla all'inglese. Non sono usciti con bonifici ma sono usciti fisicamente.
Ed ecco allora che a qualche dirigente, qualche dipendente impiegato a Silea, viene in mente un uomo con la valigetta e il carrello che entrava e usciva dal caveau quasi quotidianamente. Un uomo che portava e ritirava pacchi di documenti. Pesanti vista la mole. E che alla luce degli sviluppi magari documenti non erano. Solo un lontano ricordo, nulla che potrebbe esser raccontato agli inquirenti con dovizia di particolari. Forse un uomo di fiducia della proprietà. Anche perché al posto dei soldi nel caveau ci sono oggi assegni a «a me medesimo» firmati dallo stesso Compiano. Le visite si sarebbero interrotte poco più di un anno fa e il sostituto non avrebbe fatto altrettanto. Più difficile rispondere alla seconda domanda, ovvero dove sono i denari che mancano. Seguire il contante è come cercare l'ombra di un fantasma. Potrebbero essere ovunque. Il patrimonio e le spese folli di Luigi Compiano sono una prima risposta, ma se la cifra è quella che si sospetta non bastano a spiegare.
Una parte potrebbe essere stata investita in azienda, per finanziare un'espansione dei servizi nel Nord Italia probabilmente smisurata rispetto alle forze dell'azienda. Un'altra potrebbe essere nascosta all'estero. Tra i dipendenti—molti dei quali se non tutti perderanno il posto di lavoro — sta montando una rabbia cieca. Alimentata dal pensiero di un proprietario che spendeva i suoi soldi per giocare con le macchinine (ne sono state sequestrate quattrocento) e le barche (settanta, una flotta praticamente). Un uomo afflitto dalla sindrome di Paperone, seduto su un deposito di soldi non suoi e deciso a usarli a piacimento. Oltre al danno, si ritrovano pure accomunati dallo stesso destino d'infamia e negli sguardi della gente leggono sempre le stesse parole urlate a un vigilante durante l'ultimo servizio: «Ladri, siete dei ladri».
Saltimbanco del ca**o, danzatori di pizziche e tarantelle, impastapaccheri della straminc*ia
Una serie in primaTV, tredici episodi in prima il Giovedi, riesci a non mandarmela a pu**ane??
Che domande e che pretese: chiaro che NO
Prima la sospensione pelosa per Lampedusa, alchè mi dici che rimandi, come è lecito immaginare, al Giovedi successivo, solo che rimandi col trucco di zia Abelarda incancrenita!
E infatti taac, ficchi di straforo due dei sei episodi restanti il mercoledi a mezzanotte e dintorni, perchè hai fretta di chiudere/hai altra roba che incalza/gli ascolti non sono buoni/sei palesemente un co*lione(questo lo do per buono a prescindere)...e mi mandi in straculo la serie.
Ma andate a pulire i cessi da Don Mazzi![]()
Non ho capito niente, quasi come ai vecchi tempi![]()
Trad: Italia 1 ha spostato la trasmissione degli ultimi episodi di Hannibal e lui se li è persi
sacrosanta retribuzione per il silenziamento dell'accento danese di mikkelsen![]()
voglio dar fuoco a Vodafone ed Eni![]()
le serie vanno guaradte in OV. punto
Ma invece di andare in paranoia non puoi digitare Hannibal 1x e vederti tutti gli episodi che vuoi senza nemmeno il tedio degli spot?
Saltimbanco del ca**o, danzatori di pizziche e tarantelle, impastapaccheri della straminc*ia
Una serie in primaTV, tredici episodi in prima il Giovedi, riesci a non mandarmela a pu**ane??
Che domande e che pretese: chiaro che NO
Prima la sospensione pelosa per Lampedusa, alchè mi dici che rimandi, come è lecito immaginare, al Giovedi successivo, solo che rimandi col trucco di zia Abelarda incancrenita!
E infatti taac, ficchi di straforo due dei sei episodi restanti il mercoledi a mezzanotte e dintorni, perchè hai fretta di chiudere/hai altra roba che incalza/gli ascolti non sono buoni/sei palesemente un co*lione(questo lo do per buono a prescindere)...e mi mandi in straculo la serie.
Ma andate a pulire i cessi da Don Mazzi
marbo, a aprte che è old come il cucco, ma mica ti guarderai le serie tv doppiate da merdaset e intruppate di pubblicità?
secondo me trolla, tipo alitalia
Le Poste lanciano un salvagente ad Alitalia mentre l'Enac annuncia che senza l'ok a nuovi mezzi freschi per 500 milioni nel cda di domani, gli aerei della compagnia potrebbero essere messi a terra. L'allarme è stato lanciato dal commissario straordinariod ell'Enac Vito Riggio in un intervento a "Sky Tg 24". "Penso che nel consiglio di amministrazione di Alitalia di domani penso arriverà il via libera a una manovra finanziaria da 500 milioni, di cui 300 come aumento di capitale e 200 di prestiti dalle banche", ha detto ma se così non fosse "dopodomani ci vengono a portare loro la licenza" per poter volare.