è dall'anno scorso che colleziona solo figuracce.
Speriamo si riprenda anche lui.
Anche se credo che sia come cafu.
Terzo posto
Quarto posto
Quinto posto
UEFA's Cup
Coppa italica
Retrocessione Lazio (in seguito a spareggione col Chievo)
è dall'anno scorso che colleziona solo figuracce.
Speriamo si riprenda anche lui.
Anche se credo che sia come cafu.
esaggggggerato....ma che stai a dì!?
Mo non esageriamo, eh...
quello che ho scritto
Madonna ragazzi! Ecco, come al solito quando si vince siete i primi ad esultare e poi la fate tragica per una partita che non significa nulla.
Candela ha giocato BENE. Considerato che era un mese e mezzo che non vedeva un campo da gioco. Cassano è stato il solito citroncello, D'Agostino è da rivedere perchè mi sembra sempre poco "cattivo" in campo, ma per il resto non c'è stata partita.
Con un guardalinee decente probabilemente avremmo vinto 5-1 e avrebbe segnato anche Wahab (?!).
Su con la vita!
io mi lamento di candela dall'anno scorso.
DAi che domenica passate.
ragazzi, Candel è stato fuori quanto? un mese? due?
fine dell'intervento
As Roma: Ricapitalizzazione E Riduzione Ingaggi Calciatori
(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Il consiglio di amministrazione della A.S. Roma ha conferito mandato all'amministratore delegato per la predisposizione di un piano industriale di ristrutturazione in grado di ristabilire "una situazione di equilibrio economico e finanziario".
Il piano prevede, fra l'altro, la ricapitalizzazione della società entro il 31 dicembre 2003 per far fronte anche ai 37,5 milioni di euro di versamenti per l'iscrizione al campionato; una trasformazione dei debiti da breve a medio lungo termine con l'accensione di un mutuo ipotecario; la rateizzazione del pagamento dei debiti tributari pregressi e "una riduzione concordata e consensuale degli ingaggi" dei tesserati. (ANSA).
Giovedì 16 Ottobre 2003, 19:26
As Roma, revisore non certifica bilancio - nota
MILANO, 16 ottobre (Reuters) - Grant Thornton, il revisore dei conti di As Roma (Milano: ASR.MI - notizie - bacheca) , non è in grado di esprimere un giudizio sul bilancio della società calcistica per incertezze in merito alla situazione finanziaria e per l'applicazione da parte della società del cosiddetto decreto salvacalcio.
Lo rende noto il club calcistico in una nota.
Il revisore, nella sua relazione, cita tra l'altro la mancata indicazione di termini per l'operazione di ricapitalizzione di maggiore entità rispetto a quella indicata nella relazione sulla gestione, ma ancora non deliberata.
Inoltre, vengono messi in risalto crediti vantati da As Roma spa verso la controllante Roma 2000 srl per 37 milioni al 30 giugno e per 51 milioni alla data di oggi.
Un altro punto messo sotto osservazione dai revisori è l'applicazione del decreto salvacalcio, che ha consentito alla società di limitare considerevolmente la perdita d'esercizio spalmando su 10 anni gli ammortamenti dei calciatori.
Il provvedimento è all'esame della commissione europea, che ritiene si possa configurare come "aiuti di stato".
La mancata applicazione del decreto salvacalcio aumenterebbe la perdita d'esercizio di 120 milioni di euro.
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Che strana sensazione di deja vu....
non ne capisco nulla di questa roba anche se posso intuire
cmq per deja vu intendi la somiglianza di questo caso a quello della Lazio vero?
Bambino ha scritto gio, 16 ottobre 2003 alle 23:06
Un altro punto messo sotto osservazione dai revisori è l'applicazione del decreto salvacalcio, che ha consentito alla società di limitare considerevolmente la perdita d'esercizio spalmando su 10 anni gli ammortamenti dei calciatori.
Il provvedimento è all'esame della commissione europea, che ritiene si possa configurare come "aiuti di stato".
La mancata applicazione del decreto salvacalcio aumenterebbe la perdita d'esercizio di 120 milioni di euro.
Beh, almeno in questo caso, sarebbero guai per tutti, non solo per la Roma, immagino...
Naturalmente...perchi dice che la situazione è completamente diversaJimmyPage ha scritto gio, 16 ottobre 2003 alle 23:14
cmq per deja vu intendi la somiglianza di questo caso a quello della Lazio vero?
Infatti!Andrew B. Spencer ha scritto gio, 16 ottobre 2003 alle 23:25
Bambino ha scritto gio, 16 ottobre 2003 alle 23:06
Un altro punto messo sotto osservazione dai revisori è l'applicazione del decreto salvacalcio, che ha consentito alla società di limitare considerevolmente la perdita d'esercizio spalmando su 10 anni gli ammortamenti dei calciatori.
Il provvedimento è all'esame della commissione europea, che ritiene si possa configurare come "aiuti di stato".
La mancata applicazione del decreto salvacalcio aumenterebbe la perdita d'esercizio di 120 milioni di euro.
Beh, almeno in questo caso, sarebbero guai per tutti, non solo per la Roma, immagino...
tutto il calcio si distruggerebbe.
www.goalcity.it
Allarme bilancio: la Roma rischia di perdere i big. Baldini: "E' solo un'ipotesi"
Giornata nera per la società giallorossa. Ieri il titolo in borsa della A.S. Roma è stato sospeso dalla Consob. La decisione è stata presa a causa della mancata certificazione del bilancio da parte della società di revisione, la Grant-Thornton, che non ha espresso un giudizio sui conti. La Consob ha chiesto alla Roma una serie di chiarimenti e per cautelarsi ha sospeso il titolo in borsa. La società di Franco Sensi ha inviato una dettagliata documentazione per ottenere già da oggi la riapertura del titolo.
I debiti complessivi della Roma ammonterebbero a circa 104 milioni di euro. Sensi conta di procedere entro il prossimo 31 dicembre a una ricapitalizzazione societaria di 37,5 milioni di euro.
I giocatori, che non ricevono lo stipendio da quattro mesi, stanno preparando un documento con cui si richiede alla società un ammortamento dei pagamenti.
Le scadenze sono molte e vanno onorate a breve: c'è da risolvere il problema della vendita del Palermo a Zamparini, che per il momento ha pignorato l'8,5% delle azioni giallorosse; entro dicembre bisognerà saldare il debito di 30 milioni con Capitalia, in caso inadempienza l'Istituto di credito diventerebbe proprietario del 10% della azioni. Se si sommano le quattro mensilità dei giocatori in sospeso, l'aumento di capitale da effettuare entro la fine dell'anno e il buco di 51 milioni di euro che la società Roma 2000 (che fa capo a Sensi) deve restituire alla A.S. Roma, l'unica soluzione possibile sembra quella della vendita di alcuni giocatori importanti, anche se il direttore sportivo Baldini ha assicurato che si tratta di un rischio solo ipotetico.
Dall'analisi dei dati finanziari, inoltre, emerge un dato inquietante per le prospettive dell'attuale dirigenza romanista. Infatti nell'ultimo mese è aumentato esponenzialmente il volume delle azioni trattate: secondo molti l'indice praticamente certo di un tentativo di scalata all'interno del cda.
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Non ho capito una cosa.
Ma perchè Sensi deve dei soldi a Zamparini se è stato quest'ultimo a comprare il Palermo?
www.calciomercato.com
Roma: al via un piano di ristrutturazione
Il consiglio di amministrazione della Roma ha dato mandato all'amministratore delegato per la predisposizione di un piano industriale di ristrutturazione le cui linee guida sono sintetizzabili in 5 punti chiave:
1. mantenimento delle quote di mercato
2. intervento strutturale su costi operativi
3. ritorno alla redditività della gestione del parco calciatori
4. ristrutturazione della posizione debitoria
5. ricapitalizzazione.
La decisione è stata presa, si legge in una nota della società, alla luce del fatto che la società di revisione Grant Thornton ha evidenziato l'impossibilità di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio e consolidato "a causa dei possibili effetti connessi alle incertezze evidenziate in merito alla situazione finanziaria, alla continuità aziendale nonché al differimento a futuri esercizi delle svalutazioni dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori". Stamane il titolo della Roma è stato sospeso dalle contrattazioni in Borsa.
Questo è vero, infatti ieri dopo la sospensione si parlava di proposta di opa con cessione del pacchetto azionario di Sensi a Toti o Angelini.nead ha scritto ven, 17 ottobre 2003 alle 11:23
nell'ultimo mese è aumentato esponenzialmente il volume delle azioni trattate: secondo molti l'indice praticamente certo di un tentativo di scalata all'interno del cda.
La cosa certa è che qualcuno sta rastrellando azioni
E la cosa certa è che qualcuno vuole comprare la Roma ad un prezzo basso.Bambino ha scritto ven, 17 ottobre 2003 alle 12:10
Questo è vero, infatti ieri dopo la sospensione si parlava di proposta di opa con cessione del pacchetto azionario di Sensi a Toti o Angelini.
La cosa certa è che qualcuno sta rastrellando azioni
www.gazzetta.it
Roma, Dacourt "prima dei tagli, gli arretrati"
ROMA - Arrivano i primi no dei giocatori della Roma al piano di taglio degli stipendi lanciato da Franco Sensi. "Riduzione ingaggi? Noi calciatori dobbiamo ancora percepire gli arretrati, quella non mi sembra una strada percorribile", dice Olivier Dacourt. All'indomani della mancata certificazione del bilancio della società, con conseguente sospensione della quotazione in Borsa e allarme sulla situazione finanziaria, il centrocampista francese ha lanciato il segnale che la squadra, almeno una sua parte, non è disposta a fare sconti. "In 11 anni di professione - ha aggiunto Dacourt - è la prima volta che mi trovo in questa situazione. Non mi era mai capitato di arrivarci".
Sono d'accordo con Dacourt.
Prima della riduzione gli si devono dare gli arretrati.
Per quanto riguarda il cambiamento al vertice io sarei anche d'accordo.
Però vorrei un presidente meno tifoso.
Roma in C2 come la Fiorentina
State con le pezze al culo.
Meglio con le pezze al culo che (prossimamente) a Rebibbia come voiAngels ha scritto ven, 17 ottobre 2003 alle 14:24
Roma in C2 come la Fiorentina
State con le pezze al culo.
Il titolo sospeso in Borsa, non certificato il bilancio
La società promette tagli, ora il club di Sensi fa gola a tanti
Roma, troppi guai nei conti
"Ma non vendiamo giocatori"
di WALTER GALBIATI
ROMA - Tanti gol, ma pochi soldi. Non bastano le prodezze del tridente Totti-Montella-Cassano per salvare la Roma dal cartellino giallo della Grant Thornton. Ieri, infatti, dopo che il titolo è rimasto sospeso in Borsa per l'intera giornata tra voci di possibili compratori, la società di revisione contabile non ha certificato il bilancio del club giallorosso. In una relazione di poche pagine la Grant Thornton ha chiarito che i conti non garantiscono la sopravvivenza della società. E per capirlo non ci voleva certo un genio della finanza, visto che i ricavi complessivi della Roma (138,5 milioni di euro) sono stati nell'ultimo esercizio nettamente inferiori ai costi operativi (143,3 milioni) che la società ha dovuto sostenere. Come dire che gli incassi di un bar non sono stati sufficienti nemmeno per coprire le spese. Per di più nella stagione 2002/2003 il risultato netto non è stato influenzato positivamente neanche dalla cessione di calciatori, i cosiddetti gioielli di famiglia, tanto che la società ha archiviato una perdita da capogiro, pari a 104,8 milioni di euro.
Si impone ora un drastico piano di ristrutturazione, che sia molto più incisivo degli impegni presi dalla Roma all'atto di iscrizione del campionato. Prima fra tutti per risanare la situazione sarà necessaria la cessione di qualche giocatore, sebbene il direttore sportivo della squadra Franco Baldini abbia frenato sulla questione, "si tratta solo di un'ipotesi", ha detto. A gennaio, tuttavia, quando si riaprirà il mercato, la Roma più che rafforzare la squadra, come vorrebbe l'allenatore Fabio Capello sempre in attesa di Edgar Davids, potrebbe essere costretta a privarsi di qualcuno dei suoi. E quelli che rimarranno dovranno concordare una riduzione dello stipendio. A meno che arrivino soldi freschi.
Non bastano, dice la Grant Thornton, i 37,5 milioni che il presidente Franco Sensi si è impegnato a raccogliere entro la fine dell'anno. Ne servono molti di più. E per accelerare il risanamento la stessa controllante, la Roma 2000 srl, dovrà restituire i 51 milioni di euro che il club giallorosso le ha prestato. Anche perché bisogna far fronte ai debiti già scaduti. La società, infatti, non ha ancora saldato completamente gli stipendi dei propri giocatori, pagato i fornitori e i debiti con lo Stato.
La situazione finanziaria, insomma, è notevolmente tesa. E potrebbe aggravarsi ancora di più, qualora il "decreto salvacalcio", contestato dall'Organismo italiano di contabilità, trovasse anche l'opposizione della Commissione europea. Senza la possibilità di spalmare in dieci anni le svalutazioni dei calciatori, la perdita netta della Roma nell'esercizio 2002/2003 sarebbe stata peggiore di altri 120 milioni di euro.
Sensi, tuttavia, non è rimasto con le mani in mano e, secondo indiscrezioni confermate anche da Cesare Romiti, socio del presidente nella gestione degli Aeroporti di Roma, starebbe trattando la cessione della holding che controlla gli scali romani. E la dismissione del 16% nella Leonardo potrebbe fruttare tra i 70 e gli 80 milioni di euro, da impegnare poi nella ristrutturazione della Roma. Un'altra mano a Sensi potrebbe arrivare anche da Capitalia, la banca romana che ha già garantito i soldi necessari per l'iscrizione della società al campionato.
Ma, come in tutte le storie di risanamento che si rispettino, non manca nemmeno chi è pronto ad avventarsi sulla preda. Indiscrezioni di mercato vedono sia il re dei pannolini Francesco Angelini (Lines e Pampers) sia i fratelli Toti, costruttori, fortemente interessati ad allungare le mani sulla squadra romana, sebbene il direttore sportivo Baldini abbia smentito che gli aumenti di capitale siano al servizio di "una possibile cessione".
(17 ottobre 2003) Repubblica
Al massimo a le Molinette ma comunque noi non abbiamo problemi con la legge.shawshank ha scritto ven, 17 ottobre 2003 alle 16:39
Meglio con le pezze al culo che (prossimamente) a Rebibbia come voiAngels ha scritto ven, 17 ottobre 2003 alle 14:24
Roma in C2 come la Fiorentina
State con le pezze al culo.
che stiamo nella m.erda non è una novità
quello che mi stupisce è il pagamento IN CONTANTI di Chivu e poi queste notizie clamorose
non si capisce un Cazzo
magari veniamo rilevati dalla Nike
ma chivu l'ha pagato senso di tasca sua
.. non si capisce pero' perché non possa anche sanare il debito di tasca sua