Per sensibilizzare sullo spreco di cibo, il ventisettenne Rob Greenfield di San Diego si č impegnato in una insolita sfida personale: per una settimana ha mangiato cibo recuperato dalla spazzatura. Ma ha fatto anche qualcosa di piů, realizzando anche 21 piatti di “alta cucina”, per dimostrare che si tratta di cibo in perfette condizioni.
Greenfield ha recuperato le sue cibarie dai cassonetti dei negozi di alimentari, che appaiono il vero punto debole dello spreco di cibo negli Stati Uniti: prodotti come frutta, verdura, latte e latticini, quando non sono piů freschissimi vengono gettati via. Ma il fatto che non siano freschissimi non vuol dire che non siano piů commestibili e nemmeno che siano scaduti.
Alcune stime dicono che negli USA vengono buttati via ogni anno 40.000 tonnellate di cibo che potrebbe essere commestibile e l’iniziativa di Greenfield (come altre su questo tema) vogliono sensibilizzare alla possibilitŕ di impieghi alternativi: ad esempio il cibo potrebbe essere regalato ai poveri e alle associazioni di volontariato.
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Una donna di New York ha sviluppato una strana ossessione: mangiare i pannolini sporchi. Keyshia, questo il nome della ventiduenne, č anche in attesa di un bambino: non racconta quando sia iniziata la sua “dipendenza”, ma spiega che per lei č come quando si entra in una stanza con un forte odore di cibo, e non si riesce a resistere.
Per la veritŕ Keysha sembra non ingerisca i pannolini ma che li succhi e basta, ma la cosa appare francamente ugualmente disgustosa, per quanto lei descriva il sapore dei pannolini come “simile a quello delle caramelle gommose”.
La futura mamma spiega che ne “mangia” almeno tre o quattro al giorno: ha convinto diversi amici (ma anche qualche sconosciuto) a darle i pannolini usati dei figli, insistendo che “piů pipě c’č, meglio č”.