E' sicuramente tra i migliori.
Dopo ovviamente i divini drive in e maneggiare con cura.
certo perchè Hap & Leo fanno schifo![]()
Finito "La città dei ladri" di David Benioff.
Piaciuto molto. Storia picaresca ambientata durante l'assedio di Leningrado nel 1941. Due prigionieri diversissimi tra loro messi insieme dal destino con il compito di portare a termine una missione impossibile e ridicola allo stesso tempo.
Stempera secondo me molto bene momenti divertenti (uno dei due protagonisti mantiene una tempra irriverente qualsiasi cosa accada) in un contesto generale cupo e disumano.
finito, non male.Continuo House of Leaves nei weekend
Durante la settimana scorsa, per ingannare i viaggi in metro e le pause pranzo, ho incominciato il primo volume di una serie misconosciuta ai più il cui titolo non ricordo neppure. Mi pare fosse qualcosa come Play of Crowns, o forse era Game of Crowns...
Ah, ecco, Game of Thrones
Ora sotto con Ligotti ed il suo The Conspiracy against the Human Race
inizio Il sangue degli Elfi sempre di Saprocoso
Droppato "The Lies of Locke Lamora" (crocefiggetemi) e iniziato "Before They Are Hanged" di Abercrombie
Lol, praticamente è come tornare ad ascoltare i monologhi di Rust
“As for procreation, no one in his right mind would say that it is the only activity devoid of a praiseworthy incentive. Those who reproduce, then, should not feel unfairly culled as the worst conspirators against the human race.
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Sto leggendo Follie di Brooklyn di Paul Auster che è uno dei miei preferiti.
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finito "kafka sulla spiaggia" di murakami. mah.
mi piace come scrive,la storia appassiona al punto giusto,però si va sempre a finire in niente,lasciandomi un senso di incompiutezza. forse è un autore che non fa per me,gli darò un'ultima chance con norvegian wood,in futuro.
ora inizio "go down moses" di faulkner.
Norwegian Wood alla fine migliora quel senso di incompiutezza... ma siamo cmq da quelle parti èh.
A nessuno qui piace Paul Auster?
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di Murakami l'unico che conclude veramente qualcosa è Dance Dance Dancefinito "kafka sulla spiaggia" di murakami. mah.
mi piace come scrive,la storia appassiona al punto giusto,però si va sempre a finire in niente,lasciandomi un senso di incompiutezza. forse è un autore che non fa per me,gli darò un'ultima chance con norvegian wood,in futuro.
ora inizio "go down moses" di faulkner.Tutti gli altri romanzi (devo ancora finire 1q84, quindi escluso) sono sempre "aperti" chi più, chi meno.
Ho iniziato a leggere Il battesimo del fuoco di Sapkowski, spero sia bello, peró alcuni ne hanno parlato male.![]()
iniziato finalmente American Gods di Gaiman![]()
Finito La Penultima Verità, inizio Circolo Chiuso di Coe.
Prima però devo ripassare un attimo il "volume precedente" ( La Banda dei Brocchi) perché non ricordo una ceppa![]()
Finito Red Seas Under Red Skies, l'escalation finale della narrazione ha risolto i miei dubbi sul fatto che potesse finire con cliffhangerone della morte.
Iniziato direttamente Republic of Thieves![]()
ho finito Il Sangue degli Elfi, inizio Il tempo della guerra di Sapkowski
A me non era piaciuto, ma non ricordo esattamente perché visto che sono passati un sacco di anni![]()
Anche qui, però qualcosina ricordo.
La sensazione era quella di un libro scritto bene, pieno di mestiere e pienamente inserito nel suo "spirito del tempo".
Tutto qua, come se Auster andasse col pilota automatico, spingendo sul sentimentalismo dove serve, toccando gli altri tasti quando ci vuole.
Libro però vuoto, freddo, pieno di calcolo. Praticamente il peggio del peggio, per la mia personale scala di valori.
Io avevo smesso di leggere Auster proprio per lo stesso motivo, a un certo punto mi pare abbia iniziato ad andare con il pilota automatico, e a scrivere neanche libri alla Paul Auster, bensì libri alla "bravo scrittore americano". Anche se questo Follie di Brooklyn mi dicono essere tra i più riusciti degli ultimi anni.Anche qui, però qualcosina ricordo.
La sensazione era quella di un libro scritto bene, pieno di mestiere e pienamente inserito nel suo "spirito del tempo".
Tutto qua, come se Auster andasse col pilota automatico, spingendo sul sentimentalismo dove serve, toccando gli altri tasti quando ci vuole.
Libro però vuoto, freddo, pieno di calcolo. Praticamente il peggio del peggio, per la mia personale scala di valori.
Anche se Auster rimane quello della Trilogia di New York, di Leviatano, e (tantissimo) della Musica del caso![]()
Leviatano meglio, concordo.
Rimane comunque uno stile letterario che non mi s'addice.