Da questa serie si evince che Hannibal è una divinità di qualche antico culto dimenticato negli eoni del tempo:
- onnipresente (è in ospedale ma appare dal nulla nello scantinato, rapisce un paziente ma è a letto con la bella psicologa);
- onnisciente, padroneggia tutte le arte (gastronomia, musica, disegno, recitazione, scultura - della carne);
- alcun segreto gli è precluso (ha scandagliato nel profondo la psiche di Will e Jack, Bella e Miriam);
- onnipotente, muove gli altri personaggi lungo traiettorie elengantemente calcolate e perfette, come i corpi celesti della meccanica newtoniana;
- dispensa vita e morte con un gesto;
- le sue sono vittime sacrificali a cui elargisce una nuova quintessenza estetica i) nei ricercatissimi manicaretti delle sue cene; ii) nelle scene del delitto prefigurate a mo' di inno al suo ego ed ad un mostruoso ideale di grazia e bellezza;
- chi ha l'ardire di avvicinarsi alla sua essenza incontra la morte;
- la sua crudeltà è dettata dalla noia e dalla curiosità.