“Per la profonda ingiustizia che c’è fra le generazioni, in cui le vecchie generazioni si sono accaparrate una serie di privilegi (che chiamano diritti acquisiti) che gravano sulle spalle delle generazioni più giovani condannandole a pagare per qualcosa che a loro non spetterà mai. Esempio per eccellenza è il sistema pensionistico, e in generale l’incremento inarrestabile di debito pubblico è sinonimo di questo spostamento sulle generazioni future dei problemi odierni e passati. Il problema è che l’Italia ha dimostrato di essere incapace di cambiare rotta, col risultato di condannare i giovani ad un futuro in declino senza una speranza di crescita e miglioramento. Ritengo fondamentale nella vita la speranza in un miglioramento e l’unico modo che vedo per riaverla è andarse.” -
“È un paese corrotto che non dà speranze riguardo un futuro cambiamento. Non si vede la fine di questa crisi, non c’è lavoro, non ci sono prospettive. La maggior parte della gente è pessimista, grigia, se non addiririttura disperarata. Altri approfittano di questa situazione e il tutto al momento pare senza soluzione. Non è quello che voglio per me, men che meno per i miei figli. Spero di farcela…” – una tra tante
“Perché l’Italia è un Paese con gravi problemi irrisolti rispetto ad altri Paesi avanzati (tasso di disoccupazione troppo alto, corruzione, clientelismo, corporativismo, immobilismo burocratico e legislativo, accoglienza immigrati clandestini, ecc.)” – Antonella Tromba
“perché il mio sogno é di aprire un ristorante e non ho intenzione di pagare il 60 % di tasse sul mio lavoro …” -
“Perché non si scommette sui giovani. Ovunque io giri lo sguardo vedo persone anziane che hanno il controllo su tutto e prendono le decisioni per il popolo intero, ma dubito che un 70enne possa sapere cosa è meglio per un ragazzo di 20 anni che magari vuole solamente perseguire i propri sogni nel paese dove è nato. Questa problematica è radicata ad ogni livello in questa società: dalla politica allo spettacolo, dallo sport ai lavori pubblici e sembra che siamo lungi dal trovare una soluzione a questo male insopportabile. Avrei almeno altri 10-12 buoni motivi altrettanto validi che mi spingono a voler lasciare l’Italia, ma qui c’è scritto di fornire uno solo e mi limito a questo…” -
“Non vivo in Italia perchè non ci sono possibilità decenti di crescita professionale nel mio settore (architettura).” – Margherita Orsini
“Perché è un paese vecchio, e non progredisce. Da italiana che ama davvero il suo paese lo devo dire: rimaniamo sempre indietro su tutto. Che poi il merito non si premi è facoltativo…” -
“Non avere un futuro e nessun tipo di soddisfazione personale professionale logora lentamente la mia dignità” -
“Non voglio che lo Stato Italiano succhi il sangue dei miei figli.” – Giovanni
“Troppe chiacchere/provvedimenti inutili da parte sia del governo sia della gente comune. E’ un paese invivibile atttualmente buono solo per una vacanza mordi e fuggi.” – Daniele P.
“Perché in Italia non c’è speranza di un futuro, per me, mio figlio, la mia famiglia.” – B.
“Perché mancano le basi per vivere un futuro sereno e civile” – Marco Famà
“Perché temo che diventerà un paese sempre più povero, con tutte le conseguenze che ne derivano (disoccupazione, delinquenza, degrado..)” – Stefano
“Perché non intendo sottomettersi alle loro ESTORSIONI fiscali. Lavoro o attività in proprio?? Solo all’estero please. Qui non faccio NuLLA. Campo coi soldi di mamma’.” -
“”"Perchè in Italia non c’è futuro.
Perchè continuo a passare da un lavoro all’altro con contratti di un mese, 2 o 3 e poi di nuovo a casa per mesi interminabili senza sapere quando arriverà un altro lavoro.
In più ormai c’è la guerra tra i poveri! Tutti sgomitano per arrivare primi, siamo tutti contro tutti, non c’è più solidarietà, anzi!
I rapporti umani si sono deteriorati. Ci si insulta ai semafori e ci si ammazza per cose da niente!
Per questo me ne vado perchè non esiste più una vita serena”" – Simona!
“Trovare l’amore” -
“Perché è e sarà sempre governata da incapaci e disonesti che pensano più al benessere personale che a quello del nostro paese dove la furbizia e il clientelismo sono sempre stati considerati delle doti da perseguire. Per gli onesti e per le persone semplici è come vivere con un nemico in casa.” -
“Per formarmi professionalmente. In Italia per i giovani questo non è possibile, li vogliono tutti “nati imparati”" – Martina
“”"Perché è una nazione che ha perso il coraggio di inseguire i propri sogni e provarr ad essere migliore.
Vado via ad aprile ”" – Eliana
“Per non pagare le mie tasse ad uno Stato corrotto ed incapace!!!” -
“Me ne vado perché non voglio che mio figlio cresca in un ambiente cosi pericoloso e mal sano, con ragazzi della sua età buttati li nelle 4 strade.” – Debora d.b
“Voglio lasciare l’Italia perché non vedo futuro per me 20enne, perché trovare un lavoro non é semplice e il più delle volte anche se si trova bisogna accontentarsi, con un salario minimo, che tende sempre di più ad assottigliare il potere di acquisto e quindi danneggiare un’economia già pesantemente tassata. Il tutto giustificato da un anno in Australia, dove effettivamente se vuoi lavorare puoi trovare una possibilità che ti permette di vivere decentemente, uscendo dalla casa familiare e riuscendo a salvare dei risparmi per una futura propria famiglia o progetti/ambizioni.” – Nicolò Silvani
“L’Italia non è un paese per giovani, non vedo futuro qui, purtroppo.” -
“Bassa qualità della vita (e lo dice uno che sta per diventare medico ed è informato su stipendi, stile di vita e possibilità di carriera).” -
“Io verrei lasciare l’Italia perché sostanzialmente è un paese vecchio, abbastanza chiuso e arretrato. Non c’è tutela dei propri diritti (e il primo dei diritti è avere un lavoro tutelato) e ne mancano anche di fondamentali che la legge non vuole riconoscere. Questo è un paese dove una famiglia spende molti soldi in istruzione dei propri figli e poi questi sono ridotti a lavori per i quali manca hanno studiato, e tra l’altro viene detto loro di accontentarsi e di essere grati e contenti di quello che passa in convento. E’ un paese dove le opportunità sono scarse, dove vige un baronato incredibile, dove la burocrazie è interminabile e le tasse strozzano le piccole attività. Insomma: niente diritti, poco lavoro (e mal curato), impossibilità di costruire qualcosa di solido, queste sono le cose che secondo me mancano, e ce ne sarebbero altre ancora da dire. Spero un giorno di poter andare via e di poter costruire una vita salda, cosa che qui è ostacolata in mille modi.” – Claudio