^thesequesta roba non quadra, è come il discorso sui bamboccioni; i giovani sono fancazzisti e bamboccioni ma sono felici di andare dall'altra parte del mondo a vivere in stanze da 4 persone facendo fruit picking da mane a sera?
me sa che ci sono una paiata di cortocircuiti...
Zio, you can be anything you want to be è roba da film, almeno in italia.
Altrove non so, ma in italia è pura poesia
ma poi io non dico che sia impossibile in italia, la formula è la stessa in tutto il globo:
10% Luck, 20% Skill, 15% Concentrated Power of Will, 5% Pleasure, 50% Pain and 100% Reason to Remember the Name
solo che è vero anche l'inverso, se l'hai fatto qui puoi farlo anche altrove e se lo fai altrove ottieni molto di più
in italia alzerei la percentuale Luckma poi io non dico che sia impossibile in italia, la formula è la stessa in tutto il globo:
10% Luck, 20% Skill, 15% Concentrated Power of Will, 5% Pleasure, 50% Pain and 100% Reason to Remember the Name
solo che è vero anche l'inverso, se l'hai fatto qui puoi farlo anche altrove e se lo fai altrove ottieni molto di più
inoltre, per certi tipi di traguardi, introdurrei Recommendation.
Alcune posizioni sono semplicemente inaccessibili senza, puoi avere tutta la skill e la will che vuoi.
“Non c’è futuro !” – riccardo
“”"Prima ero molto giovane, senza esperienza, e allora ho studiato molto. Ora ho molta esperienza, anche diversificata, molta formazione, anche diversificata, ma sono già vecchio a 42 anni.
Non sono il migliore, ma posso dare il mio contributo. Voglio andare via perché in Italia formalmente possiamo accedere ad opportunità e posizioni, ma in realtà è sempre già tutto deciso in luoghi e in rapporti non trasparenti, che neanche vivono pubblicamente la responsabilità della scelta che operano.”" – Giovanni Marangi
“Purtroppo non si abbandona la patria per un solo motivo, ma l’impossibile tassazione dei propri guadagni ed il contesto professionale in decadenza non fanno prevedere un gran future per la nostra nazione, che sembra destinata ad una progressiva e per fortuna pacifica invasione straniera. Io sono un ingegnere libero professionista ed ho un notevole carico di lavoro ed un’elevata considerazione da parte dei miei client, ma devo vivere in condizioni economiche indegne dopo 24 anni di lavoro perchè il 75% di quello che fatturo esce dale mie tasche senza alcun beneficio.” – Alessandro Perrone
“Perchè le mie competenze non sono valorizzate, non trovo sbocco lavorativo anche perchè la mia laurea continua a non essere veramente considerata tale. Spesso si trovano bandi nel campo dell’arte, cui possono accedere i laureati di determinati percorsi di studio, guarda caso non ci sono praticamente mai quelli di Belle Arti. Se non è una laurea ditelo subito, inutile decante l’equipollenza dei titoli di studio quando, concretamente, non esiste. Ma è la solita ipocrisia italiana, ci si pavoneggia di essere il paese dell’arte, di poter, volendo, vivere di questa risorsa, perciò con qualche logica incomprensibile si investe il meno possibilie nel settore e soprattutto si snobbano i laureati (o diplomati) in Belle Arti (“ma cosa vuoi fare con quella laurea?!”)… Gli artisti ci vanno bene soltanto se fanno audience. Ad ogni modo, in questo Paese, non esistono neanche dottorati pagati in questo campo, e quando se ne trova qualcuno le segreterie delle università non rispondono alle mail o rispondono laconicamente(a me è successo personalmente, per un dottorato interessante che avevo scovato a Venezia). Perchè dovrei restare qui? Questo mi basta e avanza per cercare altre occasioni all’estero.” – Enrica D’Incalci
“L Italia non da più nulla ne sicurezza ne garanzie per una vita dignitosa” – pia nava
“Voglio lasciarla perché la mentalità degli italiani non mi piace. C’è poco senso critico costruttivo, manca una visione organizzata del futuro di questo paese sia a livello politico che a livello delle singole persone, il mondo degli italiani è fermo a quello che leggono sui giornali o su internet IN ITALIANO, non c’è rispetto per le regole, poca educazione e senso civico, poca voglia di acculturarsi e conoscere, la ricerca e la formazione stanno soffocando per inadeguatezze a vari livelli. Tutto questo ha portato a mancanza di posti di lavoro in settori chiave come quello dei Beni Culturali, che sarebbe strategico per il nostro paese, oltre che alla disfatta in molti altri settori sia a livello industriale che artigianale che dell’agricoltura. Un paese che non punta sulle proprie eccellenze e qualità oltre ad essere altamente stupido non merita investimento di tempo e denaro. Io vorrei andarmene perché questo paese mi ha deluso, perché ha investito su di me con i miei studi e poi mi ha mollato da una parte lasciando che mi arrangiassi, perché mi ha trattato come carne al macello o un bancomat da spennare senza offrire in cambio niente. Perché mi ha illuso e mi ritrovo a 38 anni a dover pensare di andarmene per ottenere qualcosa” – Barbara
“lascio l’Italia perchè ho 50 anni e voglio vivere, qui non ho futuro e non ci sarà neanche per mia figlia diciasettenne.” – maria teresa pellegrino
“Lavoro sempre più precario, paghe basse e molte volte “obbligate” da straordinari non pagati, giustizia inefficiente e lentissima, incertezza del diritto, mancanza di meritocrazia, burocrazia assurda, tassazione illogica e “stellare”, territorio abusato e maltenuto, politica vomitevole.” – Diego
“Salve a tutti,ma secondo voi rimanere in Italia a cosa può servire?Non per parlare di politica,ma con questa gente che ci governa e continua a governarci da che parte volete che si vada oltre al baratro?Non si trova lavoro neanche a pregare…e se c’è un pò di lavoro e per i privilegiati da sindacati e politici che sono sempre salvaguardati…chi vivrà vedrà! quindi meglio cercare adesso di trovare lavoro fuori dall’Italia!” – peppe
“Perché l’unica cultura che c’è è quella italiana, nel bene e nel male. C’è troppa poca possibilità di aprirsi la mente stando a contatto con persone di culture e nazionalità diverse, né di vedere film in altre lingue, né di leggere libri di altre lingue…” – chiara candeloro
“Per colpa degli italiani ( sopratutto i piu giovani) che non hanno rispetto del paese dove vivono” -
“Perchè in italia ci vorranno almeno 20 anni e un miracolo per uscire da una mentalità disegualitaria che soffoca la libera iniziativa di chi vuole fare impresa o semplicemente costruire una famiglia. Non posso e non voglio bruciare il futuro dei miei figli in questa palude!” – Andrea F
“Essendo omosessuale il fatto di non avere praticamente diritti.” – Angelo
“Per il lavoro e uno stile di vita dignitoso” -
“Per la troppa burocrazia e la disorganizzazione dei servizi ai cittadini.” – Simone Giovanni Cardia
“”"Ho lasciato l’Italia a malincuore perchè lo stato non era al fianco dei cittadini….si era …si è posizionato dietro….!!
Sono venuto in un paese , La Svizzera , molto poco distante ma molto diverso…
Un paese dove il cittadino è rispettato come persona , come dignità , come considerazione delle sue mansioni e della sua importanza per contribuire alla crescita sua e del paese che lo ospita…
Quando si commettono errori o pagamenti in leggero ritardo scattano sanzioni dure. Mi piace così…Chi sbagli paga…
Ma tutti . senza distinzione.
Ora sono felice e soddisfatto.
Renato”" – Renato
ma lozio hai trabajo?
mi ricordo che mesi fa mi chiamò un'azienda a Locate Triulzi che cercavano un ingegneros
ho appena finito di pranzare
che società? che ingegneros?
Vi faccio una domanda seria: ma secondo voi, quelli che sono scappati dall'Italia, si sono mai impegnati a cambiare qualcosa nel loro paese (attraverso volontariato, associazioni o attività politica/culturale) oppure hanno pensato unicamente ai loro interessi, salvo scoprire che lo SDADOOO non li aiutava?
"Per le fighe di legno" - That feelatore
progettazione,l'azienda mica te la dicono quelli dell'agenzia quindi boh
mi pareva che progettassero macchinari per il trattamento di alimenti ma non ricordo bene
ma tanto non ci ricordiamo nemmeno piu la regola di Grubler,cazzo annanmo affà
gdl\ = 3(m-1) - {2C_{1}} -{C_{2}}
non sapevo nemmeno avesse un nome
Mah, io non andrei mai più a nord di dove già sono... penso che già in UK mi toglierei la vita solo per la situazione meteo.
E comunque non posso
Però essendo lo stato vaticano uno stato estero... io ci sono stato... boh, finché non c'è biglietto che canta / dogana / ti beccano non penso ci siano problemi
Per la situazione meteo? Saranno due anni che hanno un'estate con più sole di qui, anche per il meteo a 'sto punto me ne andrei +1
“Per cercare lavoro che mi consenta di vivere decentemente.” – Salvatore
“Non esiste meritocrazia, non esistono incentivi per i giovani, non esiste innovazione….l’Italia è il paese dei “vecchi”" – Valentina
“Non c’è lavoro. Senza un lavoro non potrà mai esserci un futuro.” – Noemi
“Sono single e, dal 1° settembre, sarò anche una ex insegnante, avendo raggiunto il traguardo della pensione. Mi preoccupa però il caro vita e il fatto che risparmiare sta diventando praticamente impossibile e che, perciò, eventuali spese impreviste possono mettere a rischio vivere una vecchiaia dignitosa. Sono perciò attirata dalle varie possibilità di espatrio che alcuni paesi propongono per i pensionati.” – Raffaella
“Perchè è un paese a misura di anziano, nel quale si coglie solo mentalità stantìa, dove non c’è onesta competitività, spesso faticoso perchè organizzato in modo approssimativo.” – marcomix
“”"Desidero a 33 anni, potermi sentire realizzato, e per sentirmi realizzato ho bisogno di un lavoro, di sentirmi gratificato, ed in Italia questo non è possibile.
Il Governo pur con la volontà che ci vuole mettere, ragiona a comparti stagni, e tratta la generazione di mezzo, tra i 30 ed i 49 anni, come generazione che deve morire, per il bene comune, ignorando che i problemi si affrontano tutti insieme, o se ragioniamo a comparti stagni, ci troviamo come nel caso degli esodati dove povere persone sono rimaste senza niente.
Ecco perchè vado all’estero, perchè anche se sono consapevole che non è tutto rose e fiori, ma di sicuro almeno lotto per un lavoro, che possa restituire alla mia vita professionale la dignità, che la mia Italia, mi nega.”" -
Cesarino, tu quando lo fai il biglietto sola andata?
Ma anche no. Va un po' 'ndo cazzo te pare.
Ecco: direi che questo commento è perfetto.qualcuno si sarà impegnato, avrà preso porte sui denti e si sarà arreso, qualcun altro, più lungimirante o più disilluso fai tu, non ci avrà neanche provato
A me oggi sembra assolutamente evidente che tentare di cambiare l'italia equivalga a gettare via tutto il tempo utilizzato per provarci
Però che brutta fine che faranno i solitari.
FUl, sei come il gelataio vicino a casa mia che deve 4k euro allo Schtato e il medesimo gli ha tolto il passaporto finchè non salda ?
"Le vendite al dettaglio sono ferme al Giugno del 1985"
cho figa sul cazzo
perche sono swag berlusconì
non ho voglia di alzare il culo dal letto la mattina
figurati ANDARE VIA DALL'ITALIA
Ho 54 anni,fisico nucleare ed insegnante di matematica e fisica,con piu' di 30 anni di esperienza.Ebbene,tutti questi giovani preparati e volenterosi di conoscere,ne ho incontrati ben pochi.A contribuire al disagio c'e' da dire che il livello dei nostri programmi accademici (riformati) sono veramente ridicoli rispetto agli altri paesi europei ed extrta.Tanti giovani sbandierano i propri titoli,ma non sanno che se confrontate con coetanei stranieri non possono espletare nemmeno il mestiere di operaio(con tutto il rispetto degli operai).Vi siete chiesti come mai fino agli anni 80-90,quando vigevano i vecchi ordinamenti nelle universita', l'Italia era la numero uno nel momdo in tema di preparazione(in particolare in campo scientifico).A confermare cio',fatevi un giro in america o in germania,e vi renderete conto che coloro i quali vengono definiti vecchi,occupano i posti di rettori nelle piu' prestigiose universita' o dirigenti di multinazionali.Potrei dilungarmi sul problema della preparazione dei nostri giovani e della ridotta preparazione personalizzata,ma vorrei condensare concettualmente il tema affrontato con questo quesito,che rivolgo soprattutto a loro,ai giovani .Ma che speranza puo' avere un paese dove la percentuale di lettori e di circa il 7%,(contro circa il 75% della germania o della francia)e detiene il record di numero di telefonini(e similari) venduti al mondo?