Confermo di aver usato il profilattico, al terzo figlio è d'obbligo.
A parte gli scherzi, perché non ci invii il tuo pensiero così ne discutiamo ancora?
Almeno abbiamo l'occasione di ampliare/approfondire l'argomento.
E mi raccomando, non essere cauto
^_^
se leggi bene il mio post, il primo errore non lo commetto, perché faccio ben evidente il distinguo fra minori e maggiori. e per i maggiori esiste la facoltà di non giocare scientemente qualcosa che li disturbi troppo profondamente (come io ho smesso di leggere la Justine di De Sade perché mi turbava troppo; ci ho riprovato due volte, ma niente, non ci riesco: ma non vado a dire di certo che De Sade non vada letto 'tout court' o che non abbia valore letterario, perché, semplicemente, non è vero).Uhm, secondo me fai due errori:
1. Sottovalutare la differenza a livello di influenza sovrastrutturale che c'è tra sparare sprite in Commando per C64 e torturare qualcuno in GTA5. A noi, che siamo grandi, la differenza sembra non esistere... ma basta guardare le reazioni alla violenza videoludica dei bambini e degli adolescenti per capirne la differenza, anche senza una laurea in antropologia o pedagogia;
2. Il fatto che i videogiochi violenti siano, effettivamente, violenti, non è una cosa opinabile. E' un dato di fatto incontrovertibile. Noi li accettiamo senza porci domande, ma dovremmo fare l'esercizio di staccarci dal nostro "habitus" e guardare la cosa con oggettività: sterminare civili con il fosforo (Spec Ops: The Line) è una cosa che non andrebbe mostrata nemmeno in televisione al telegiornale... e infatti non li fanno vedere, i corpi dei siriani. Però nei videogiochi è lecito... E se non capiamo che la violenza è violenza a prescindere dal fatto che sia un computer grafica, allora facciamo in errore di valutazione gigante.
in fondo godiamo del libero arbitrio, no? voglio farmi 'diseducare' da gta5? ho quasi 40 anni, me ne prendo la responsabilità. vuoi farti diseducare da gta5? hai 17 anni? attaccati.
sul secondo non sono d'accordo ma sono pronto a parlarne: io non voglio accettare la violenza nei vg come fatto inopinabile, ma è la violenza 'tout court', l'orrore della vita ad essere un fatto inopinabile. ché se certe cose non le vedi al tg le vedi su internet, per dire, ma anche lasciando perdere le controversie della grande rete, letteratura e cinema ci hanno mostrato senza censure e più volte tutto di tutto.
siamo sicuri che sia un bene precludere anche questa visione inevitabile della realtà ad adulti consenzienti e maturi? io non la penso affatto così. capisco che si possa pensarla in altro modo: del resto in germania, australia e corea certi giochi non ci entrano manco per scherzo... ma è un bene?
poi si potrebbe parlare di quanto uno che ammazza la figlia mentre dorme sia maturo, sia influenzabile pur essendo maggiorenne ma, allora, ogni creazione dell'umano intelletto dovrebbe semplicemente bloccarsi subito, avvertendo anche minimamente (come di fatto potrebbe) di poter esser causa della pazzia, del delitto, del massacro. ma davvero qualcuno qui crede che cose del genere avvengano per colpa dei vg? no, ovviamente (spero, almeno...).
e, aggiungo, imho, il vg in quanto tale, non ha nemmeno nella sua missione primaria l'essere strumento eminentemente educativo (almeno non in senso classico).
non so se mi spiego... non è facile... vedere, 'vivere' in un vg i soldati bombardati col fosforo può essere, paradossalmente ma anche no, più formativo che dimenticarlo, censurarlo, obliarlo... tanto salterà fuori da un'altra parte, prima o poi, inutile tapparsi occhi, orecchie, bocca...
e le mie, Cinese, sono considerazioni libere fatte dopo una faticosa giornata di lavoro, e per questo prendile. ché sono convinto io per primo che molto più ci sarebbe da dire e con più cognizione di causa, e che tanto di quello che ho scritto sopra non lo devo certo insegnare a te...
lascia stare riferimenti a lauree 'et similia', allora, ché fra amici è fastidioso...
ecco, ad esempio Sanitarium, all'epoca ma anche recentemente quando l'ho rigiocato, mi ha 'disturbato' tanto e più di Spec Ops: ma lo ricordo, come Spec Ops, come uno dei vg più significativi della mia carriera. e io credo che il medium possa ancora maturare, ma se ci 'scandalizziamo' per Spec Ops, allora proprio no.Evviva le critiche!! No, davvero, sono sincero.
*Sappi che* (questo è Dak’kon) sono contento di sapere che c’è chi ci legge!!
Per quanto riguarda il discorso maturità, bisogna anche vedere cosa intendiamo. La maturità passa, per forza, attraverso Coppola e Conrad? La maturità del medium VG può essere raggiunta "solo" tramite la cruda rappresentazione di un orrore bellico condita da un realismo, ormai, fotografico? (e qui sono d’accordo con il Cinese: c’è una bella differenza fra l’abbattere i pedoni in Vice City e alcune “offerte” di titoli più recenti)
E se, per il sottoscritto, la maturità del VG passasse attraverso un volo di colombe alto sopra il cielo di Marcuria? Se il medium avesse già raggiunto picchi elevatissimi con Sanitarium, dove siamo chiamati a muovere il nostro avatar in una casa deforme gravida di fantasmi e dei ricordi dei medesimi (cap. 4°)? Non è già maturo Syberia che, al termine del II atto, premia le “fatiche” del giocatore con la lezione di paleontologia?
caspita, io già sono sfinito così... e mia moglie grugnisce, e mia figlia mi pretende... mi capisci se ti dico che al massimo, ora, la mia e-mail è proprio questa?
Ultima modifica di bellisimo; 27-08-14 alle 17:41:12
Guarda, è un punto di vista così interessante che lo "rubo" dal forum e ne faccio una "lettera" per l'angolo della posta. Ci si vede lì? ^__^se leggi bene il mio post, il primo errore non lo commetto, perché faccio ben evidente il distinguo fra minori e maggiori. e per i maggiori esiste la facoltà di non giocare scientemente qualcosa che li disturbi troppo profondamente (come io ho smesso di leggere la Justine di De Sade perché mi turbava troppo; ci ho riprovato due volte, ma niente, non ci riesco: ma non vado a dire di certo che De Sade non vada letto 'tout court' o che non abbia valore letterario, perché, semplicemente, non è vero).
in fondo godiamo del libero arbitrio, no? voglio farmi 'diseducare' da gta5? ho quasi 40 anni, me ne prendo la responsabilità. vuoi farti diseducare da gta5? hai 17 anni? attaccati.
sul secondo non sono d'accordo ma sono pronto a parlarne: io non voglio accettare la violenza nei vg come fatto inopinabile, ma è la violenza 'tout court', l'orrore della vita ad essere un fatto inopinabile. ché se certe cose non le vedi al tg le vedi su internet, per dire, ma anche lasciando perdere le controversie della grande rete, letteratura e cinema ci hanno mostrato senza censure e più volte tutto di tutto.
siamo sicuri che sia un bene precludere anche questa visione inevitabile della realtà ad adulti consenzienti e maturi? io non la penso affatto così. capisco che si possa pensarla in altro modo: del resto in germania, australia e corea certi giochi non ci entrano manco per scherzo... ma è un bene?
poi si potrebbe parlare di quanto uno che ammazza la figlia mentre dorme sia maturo, sia influenzabile pur essendo maggiorenne ma, allora, ogni creazione dell'umano intelletto dovrebbe semplicemente bloccarsi subito, avvertendo anche minimamente (come di fatto potrebbe) di poter esser causa della pazzia, del delitto, del massacro. ma davvero qualcuno qui crede che cose del genere avvengano per colpa dei vg? no, ovviamente (spero, almeno...).
e, aggiungo, imho, il vg in quanto tale, non ha nemmeno nella sua missione primaria l'essere strumento eminentemente educativo (almeno non in senso classico).
non so se mi spiego... non è facile... vedere, 'vivere' in un vg i soldati bombardati col fosforo può essere, paradossalmente ma anche no, più formativo che dimenticarlo, censurarlo, obliarlo... tanto salterà fuori da un'altra parte, prima o poi, inutile tapparsi occhi, orecchie, bocca...
e le mie, Cinese, sono considerazioni libere fatte dopo una faticosa giornata di lavoro, e per questo prendile. ché sono convinto io per primo che molto più ci sarebbe da dire e con più cognizione di causa, e che tanto di quello che ho scritto sopra non lo devo certo insegnare a te...
lascia stare riferimenti a lauree 'et similia', allora, ché fra amici è fastidioso...
PS
L'accenno alla laurea non voleva essere "offensivo", eh... (anche perché so che tu sei/eri un isnegnante, quindi...) era solo per rimarcare il fatto che fosse una cosa ovvia a tutti.
tutto ok.Guarda, è un punto di vista così interessante che lo "rubo" dal forum e ne faccio una "lettera" per l'angolo della posta. Ci si vede lì? ^__^
PS
L'accenno alla laurea non voleva essere "offensivo", eh... (anche perché so che tu sei/eri un isnegnante, quindi...) era solo per rimarcare il fatto che fosse una cosa ovvia a tutti.
sì, ci si vede lì, allora.
p.s.: sì, sono ancora un insegnante.
p.p.s.: mi è venuto in mente 'a posteriori' tutto quello che di orribilmente 'realistico' (meraviglioso!) mi\ci ha fatto vedere Dylan Dog all'epoca (parlo da vecio: io lo cominciai a comprare che ero fanciullino, ma anche ora il buon Dylan è ancora in pista, of course).
la cosa mi ha traviato? mi ha desensibilizzato? mi ha reso peggiore? mi ha creato problemi?
secondo il parere di mio padre la risposta era ed è tuttora assolutamente sì, tant'è vero che mi buttò via a tradimento una collezione di prime edizioni ricchissima, quando ormai avevo traslocato ed ero ben più che 25enne (addirittura 29enne, se non ricordo male)!!!
ancora oggi, quando posso non manco di fargliela pagare al vecchiaccio traditore...
Ultima modifica di bellisimo; 27-08-14 alle 19:35:46
Ma comunque mi sembra la solita dialettica: chi ha bambini piccoli si pone il problema della violenza e ovviamente si chiede: sara' un bene far vedere come si uccide uno col fosforo? Ai miei tempi mia madre si chiedeva: ma sara' un bene se questo mio giovane figlio vede la gente esplodere dopo che un tizio con le sopracciglia folte preme i punti di pressione? La risposta e' semplice: probabilmente no, ma questo non significa che diventerò un criminale vorrei davvero vedere uno studio che mostri una correlazione fra violenza vista in un intrattenimento e un qualsiasi effetto perché in teoria tutti noi cresciuti con i cartoni giapponesi dovremmo essere dei criminali incalliti. E non lo siamo. Invece la generazione DOPO la nostra, che di cartoni giapponesi ne ha visti pochino, mi pare parecchio più'... esuberante, ecco
Insomma alla fine e' normale che un genitore si preoccupi e diventi iperprotettivo. Solo che basta chiedersi: cosa vedevo IO a quell'eta' e quanto mi ha davvero influenzato in quello che sono oggi? La risposta potrebbe essere sorprendente...
²
Sul discorso Spec ops
Quotazzando dalla rivista
Il punto sta li,in un certo senso."E' un po come se l'atto di tirare il grilletto per uccidere non mi facesse più effetto..."
Perchè per tutto il tempo The Line parla al giocatore,non (solo) al protagonista.E il vero discorso di fondo non è sulla guerra ma sui videogiochi e su noi che li giochiamo
Spoiler:Nel finale Konrad poi parla "attraverso" lo schermo nella maniera più diretta.Basta ripensare al discorso considerando di esser in prima persona l'interlocutore,senza Walker a fare da tramite
Do you feel like an hero yet?
None of this would have happened if you just stopped
You are here because you wanted to feel like something you are not:a hero
Etc etc
ora è tardi per cercar qualche link a riguardo (credo comunque di averne seminato per 2 anni nel topic di The Line ) ma non è nemmeno che me lo stia immaginando solo io
P.s: la recensione di Gods will be watching
Ultima modifica di Fenris; 28-08-14 alle 00:43:53
Avevo 12 anni, in vacanza al mare, e leggevo l'ultimo Dylan Dog in edicola (era tipo luglio 1992). A un certo punto, davanti ad altre 6/7 persone, mi giro verso mio padre e gli faccio: "Papà, scusa, non capisco una parola del fumetto: ninfomane, nello specifico, cosa vuol dire?".tutto ok.
sì, ci si vede lì, allora.
p.s.: sì, sono ancora un insegnante.
p.p.s.: mi è venuto in mente 'a posteriori' tutto quello che di orribilmente 'realistico' (meraviglioso!) mi\ci ha fatto vedere Dylan Dog all'epoca (parlo da vecio: io lo cominciai a comprare che ero fanciullino, ma anche ora il buon Dylan è ancora in pista, of course).
la cosa mi ha traviato? mi ha desensibilizzato? mi ha reso peggiore? mi ha creato problemi?
secondo il parere di mio padre la risposta era ed è tuttora assolutamente sì, tant'è vero che mi buttò via a tradimento una collezione di prime edizioni ricchissima, quando ormai avevo traslocato ed ero ben più che 25enne (addirittura 29enne, se non ricordo male)!!!
ancora oggi, quando posso non manco di fargliela pagare al vecchiaccio traditore...
Ci ripenso adesso e mi faccio le grandi risate... allora mia madre strabuzzò gli occhi.
Uhm, no. Personalmente il punto non è questo, ossia della correlazione tra violenza passiva e atteggiamento violento (nonostante abbia letto diversa letteratura a riguardo, tutta d'accordo sul fatto che in tenera età (ossia, 0-7) i comportamenti osservati vengono introiettati).Ma comunque mi sembra la solita dialettica: chi ha bambini piccoli si pone il problema della violenza e ovviamente si chiede: sara' un bene far vedere come si uccide uno col fosforo? Ai miei tempi mia madre si chiedeva: ma sara' un bene se questo mio giovane figlio vede la gente esplodere dopo che un tizio con le sopracciglia folte preme i punti di pressione? La risposta e' semplice: probabilmente no, ma questo non significa che diventerò un criminale vorrei davvero vedere uno studio che mostri una correlazione fra violenza vista in un intrattenimento e un qualsiasi effetto perché in teoria tutti noi cresciuti con i cartoni giapponesi dovremmo essere dei criminali incalliti. E non lo siamo. Invece la generazione DOPO la nostra, che di cartoni giapponesi ne ha visti pochino, mi pare parecchio più'... esuberante, ecco
Insomma alla fine e' normale che un genitore si preoccupi e diventi iperprotettivo. Solo che basta chiedersi: cosa vedevo IO a quell'eta' e quanto mi ha davvero influenzato in quello che sono oggi? La risposta potrebbe essere sorprendente...
²
Il punto è quello della desensibilizzazione, dell'abitudine e della perdita della fantasia. Nei bambini piccoli, l'immaginario offerto da TV e altri media corrompe quello fantastico dei loro occhi vergini, che si ritrovano a 10/14 anni completamente "formati" dalle trasmissioni TV e dai cartoni. Esattamente quello che è successo a noi (e io, se potessi, tornerei subito indietro).
Il discorso della violenza si innesta in questo, ossia che la mente dei giovani viene formata (indirettamente) da immagini che non dovrebbero condizionare una mente in via di sviluppo.
Poi, oh, questo è il mio parere (e sto agendo di conseguenza con mia figlia), ognuno è libero di scegliere quello che crede più giusto per i suoi.
Sì, The Line è un gioco davvero sui generis, in questo senso. Tra tutti quelli che hanno violenza gratuita questo è quello "meno" attaccabile. Rimane, però, una bella botta di violenza palese.Sul discorso Spec ops
Quotazzando dalla rivista
Il punto sta li,in un certo senso.
Perchè per tutto il tempo The Line parla al giocatore,non (solo) al protagonista.E il vero discorso di fondo non è sulla guerra ma sui videogiochi e su noi che li giochiamo
Spoiler:Nel finale Konrad poi parla "attraverso" lo schermo nella maniera più diretta.Basta ripensare al discorso considerando di esser in prima persona l'interlocutore,senza Walker a fare da tramite
Do you feel like an hero yet?
None of this would have happened if you just stopped
You are here because you wanted to feel like something you are not:a hero
Etc etc
ora è tardi per cercar qualche link a riguardo (credo comunque di averne seminato per 2 anni nel topic di The Line ) ma non è nemmeno che me lo stia immaginando solo io
P.s: la recensione di Gods will be watching
"E' un po come se l'atto di tirare il grilletto per uccidere non mi facesse più effetto..." Credo che Spec Ops abbia raggiunto l' obbiettivo di farlo sentire l' effetto, e per questo educativo. Concordo con Fenris.
Per il resto dai 0-7 anni, i bambini non sono influenzati da videogiochi o da qualsiasi cosa esterna ai loro principali punti di riferimento, il loro mondo è l' ambiente familiare e tutto risulta filtrato da esso, ed è per questo che fanno molto domande. Il problema si pone quando si sentono "abbandonati", o poco considerati dal loro mondo familiare, che tutto ciò che è esterno inizia ad avere un valore educativo e formativo.
Tra l'altro basta pensare alla scelta finale
Spoiler:Tra chi l'ha finito,quanti hanno fatto suicidare Walker?Personalmente dopo esser arrivato al 5 è stata la scelta che ho fatto,e dopo averci dovuto pensare seriamente (che gia di per se è un segno...)
Beh,quella scelta non è solo un far riconoscere al personaggio le sue colpe ma anche ammettere che il discorso sui videogiochi e le loro consuetudini che SO ha fatto a me giocatore per lo meno un fondo di verità ce l'ha)
Guarda, io di bambini dell'asilo ne conosco parecchi, e in testa e nei giochi hanno solo quello che guardano alla TV. Non so che esperienza hai tu con i bambini di quell'età, ma la mia è parecchio "negativa", in questo senso."E' un po come se l'atto di tirare il grilletto per uccidere non mi facesse più effetto..." Credo che Spec Ops abbia raggiunto l' obbiettivo di farlo sentire l' effetto, e per questo educativo. Concordo con Fenris.
Per il resto dai 0-7 anni, i bambini non sono influenzati da videogiochi o da qualsiasi cosa esterna ai loro principali punti di riferimento, il loro mondo è l' ambiente familiare e tutto risulta filtrato da esso, ed è per questo che fanno molto domande. Il problema si pone quando si sentono "abbandonati", o poco considerati dal loro mondo familiare, che tutto ciò che è esterno inizia ad avere un valore educativo e formativo.
lolAvevo 12 anni, in vacanza al mare, e leggevo l'ultimo Dylan Dog in edicola (era tipo luglio 1992). A un certo punto, davanti ad altre 6/7 persone, mi giro verso mio padre e gli faccio: "Papà, scusa, non capisco una parola del fumetto: ninfomane, nello specifico, cosa vuol dire?".
Ci ripenso adesso e mi faccio le grandi risate... allora mia madre strabuzzò gli occhi.
Perchè sono abbandonati a se stessi, e quindi vai di Peppa pig e Violetta. I "meccanismi" psicopedagodici con cui sono costruiti quei prodotti di marketing sono da ricerche universitarie ( questi si che dovrebbero essere vietati ); i bambini sono completamente vittime di tali studi e sprovvisti di difese intellettive adeguate, il risultato è quello che tu osservi negli asili od alle elementari. Il genitore, conscio di ciò, dovrebbe istruire e far sviluppare interessi ,veramente ( non indotti ) affini, alle caratteristiche del proprio figlio/a, incorragiando lo sviluppo di una propria personalità.
Se siete interessati a questi argomenti vi segnalo Demenza digitale di Manfred Spitzer, un libro di un neuroscienziato tedesco che studia gli effetti negativi dei media digitali.
Come livello é superiore a molti articoli sensazionalistici, oltreché in ambito della conoscenza dei videogiochi non ho notato grossi errori: certo é schierato da una certa parte, ma offre lo stesso molti spunti su cui riflettere.
Certo che vedendo i mod pornografici per Skyrim, ad uno gli viene piú di qualche dubbio.
Dovakin o Davi (Klaus)? A me preoccupa molto di piu' il secondo. Ha fatto molti piu' danni alla societa' muricana Rush Limbaugh di John Romero.Se siete interessati a questi argomenti vi segnalo Demenza digitale di Manfred Spitzer, un libro di un neuroscienziato tedesco che studia gli effetti negativi dei media digitali.
Come livello é superiore a molti articoli sensazionalistici, oltreché in ambito della conoscenza dei videogiochi non ho notato grossi errori: certo é schierato da una certa parte, ma offre lo stesso molti spunti su cui riflettere.
Certo che vedendo i mod pornografici per Skyrim, ad uno gli viene piú di qualche dubbio.
Esattamente. Condividerai con me che la televisione, allora, non è certo il migliore dei sistemi.Perchè sono abbandonati a se stessi, e quindi vai di Peppa pig e Violetta. I "meccanismi" psicopedagodici con cui sono costruiti quei prodotti di marketing sono da ricerche universitarie ( questi si che dovrebbero essere vietati ); i bambini sono completamente vittime di tali studi e sprovvisti di difese intellettive adeguate, il risultato è quello che tu osservi negli asili od alle elementari. Il genitore, conscio di ciò, dovrebbe istruire e far sviluppare interessi ,veramente ( non indotti ) affini, alle caratteristiche del proprio figlio/a, incorragiando lo sviluppo di una propria personalità.