il solito giornalismo del menga: la legge prevede che se non sei obbligato a soffiare nel pallonciono senza il tuo avvocato, tutto qua
il solito giornalismo del menga: la legge prevede che se non sei obbligato a soffiare nel pallonciono senza il tuo avvocato, tutto qua
Un attimo
In linea di massima l'accertamento sintomatico della guida in stato di ebbrezza è possibile.
Il problema è individuare la sanzione in mancanza dell'indicazione dello strumento.
Ci sono due orientamenti
- secondo quello più garantista nel dubbio si deve ritenere che il guidatore sia nella prima fascia, quella da 0,5 a 0,8 -> sanzione amministrativa e quindi assoluzione in sede penale
- secondo quello meno garantista, il fatto che il conducente mostri sintomi evidenti di ubriachezza fa presumere che abbia superato la soglia di rilevanza penale -> condanna in sede penale, oltre alla sanzione amministrativa
Il giudice di Vicenza ha aderito al primo orientamento, la cassazione al secondo. Magari un'altra sezione della cassazione o un'altra composizione della stessa sezione la pensa diversamente. Non so quale sia l'orientamento maggioritario al momento, credo quello più duro.
(a me sembra più corretto quello più morbido BTW)
Comunque è una questione che va avanti da tempo, dato che lo stesso problema c'era anche quando tutto era sanzionato penalmente (la condanna c'era in ogni caso, ma restava il problema della sanzione).
Di fatto, poi, i carabinieri in questo caso avrebbero potuto portarlo in ospedale per i test...
Mi stavo dimenticando...
C'è l'obbligo di avvertire della facoltà di farsi assistere dall'avvocato prima che sia effettuato il test.
Questo peraltro non vuol dire che la polizia sia tenuta ad attendere per ore l'arrivo dell'avvocato o che il test effettuato senza la presenza dell'avvocato sia nullo.
Mai capito, però, quale sia il tempo d'attesa "ragionevole", dato che non sta scritto da nessuna parte
C 'è una sentenza della cassazione che dice espressamente che all' ospedale ti possono portare solo se ti rifiuti di fare il test. L 'ubriaco il test l 'aveva fattoUn attimo
In linea di massima l'accertamento sintomatico della guida in stato di ebbrezza è possibile.
Il problema è individuare la sanzione in mancanza dell'indicazione dello strumento.
Ci sono due orientamenti
- secondo quello più garantista nel dubbio si deve ritenere che il guidatore sia nella prima fascia, quella da 0,5 a 0,8 -> sanzione amministrativa e quindi assoluzione in sede penale
- secondo quello meno garantista, il fatto che il conducente mostri sintomi evidenti di ubriachezza fa presumere che abbia superato la soglia di rilevanza penale -> condanna in sede penale, oltre alla sanzione amministrativa
Il giudice di Vicenza ha aderito al primo orientamento, la cassazione al secondo. Magari un'altra sezione della cassazione o un'altra composizione della stessa sezione la pensa diversamente. Non so quale sia l'orientamento maggioritario al momento, credo quello più duro.
(a me sembra più corretto quello più morbido BTW)
Comunque è una questione che va avanti da tempo, dato che lo stesso problema c'era anche quando tutto era sanzionato penalmente (la condanna c'era in ogni caso, ma restava il problema della sanzione).
Di fatto, poi, i carabinieri in questo caso avrebbero potuto portarlo in ospedale per i test...
oggi va meglio (dal tapacoso ) è il correttore automatico che mi fa morire
Cristo
Ragazzi, ma è vera la storia secondo cui, se ti fermano per fare l'alcool test, basta scendere dall'auto, aprire una bottiglia di liquore e berlo per far sì che non sia possibile fare l'alcool test? Oppure è solo una leggenda? Scusate l'italiano
In teoria penso di sì. Poi però vai a casa a piedi
oggi va meglio (dal tapacoso ) è il correttore automatico che mi fa morire
Leggendo l'articolo per intero ho capito meglio la faccenda...
Avevano fermato 'sto tipo che era chiaramente ubriaco come una merda, tanto che non riusciva nemmeno a collegare una frase... Lui non si era rifiutato di fare l'alcoltest con l'etilometro ma non era in grado di soffiare per fare una misurazione accettabile. Lo portarono in caserma ma per il fatto che guidava con una patente slava falsificata... La guida in stato di ebbrezza gli venne notificata per evidenti prove oggettive ma a quanto pare la mancanza di un valore alcolimetrico certo ha fatto sì che il giudice (a distanza di 6 anni!!!) abbia deciso di non incolparlo...
scusate sottoscrivo perchè mi sono accorto adesso della discussione giustizia
Avrei due domande puramente teoriche e speculative.
1) nel caso venga fermato posso chiedere (e ottenere) che sia effettuato l'esame del sangue al posto (o in aggiunta) all'etilometro?
2) nel caso venga fermato e l'etilometro non sia disponibile/guasto, le FdO possono multarmi in assenza di un riscontro oggettivo come appunto la prova dell'etilometro o esame del sangue,ma semplicemente sulla base del giudizio personale (vedi" il troppo ubriaco per...")?
1) Si, ma se non sbaglio solo in aggiunta all'etilometro.Avrei due domande puramente teoriche e speculative.
1) nel caso venga fermato posso chiedere (e ottenere) che sia effettuato l'esame del sangue al posto (o in aggiunta) all'etilometro?
2) nel caso venga fermato e l'etilometro non sia disponibile/guasto, le FdO possono multarmi in assenza di un riscontro oggettivo come appunto la prova dell'etilometro o esame del sangue,ma semplicemente sulla base del giudizio personale (vedi" il troppo ubriaco per...")?
2) Le FdO possono multarti come vogliono poi oh, cazzi tua... Tanto per farti un esempio, quando vado via in moto dovrei girare con una mano sui cogli0ni nella speranza di non trovare la municipale o la forestale. Se sono Carabinieri o Polizia no problem, anzi dovrei baciarli , ma la municipale o la forestale ti multa a prescindere. Poi se vuoi fai ricorso
Tornando al caso, loro possono multarti senza un riscontro oggettivo ma poi in fase di processo salta l'accusa per mancanza di prove. Nel caso che avevo postato io lo shlavo era stato fermato sì per guida in stato di ebbrezza ma l'incriminazione principale è stata quella di circolare con documenti falsi. Infatti per quella si è beccato 5 mesi e 600 euro di multa. Ma per la guida in stato di ebbrezza è saltato tutto per la mancanza della rilevazione.
bello Velandri l'altra sera a Piazza Pulita, riguardo la Corte Costituzionale e sopratutto la modalità di nomina del Presidente
qui c'è qualcosa
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/...itiche/297720/
ma stranamente nell'articolo del FQ ( ) la parte più polposa, che spiega bene la schifezza del sistema, non è stata riportata, bisogna ascoltare il video, attorno al min. 3:30
ahahah, vero, è possibile fare una cosa così? E loro ti possono fermare fisicamente se provi appunto a bere una bottiglia?
Genova, vigilessa sorpresa a rubare: no al reintegro ma indennizzo di un anno e mezzo di paga
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=935964&sez=PRIMOPIANO&ssez=CRONACA
riassunto: indennizzo di 18 mesi di retribuzione per il licenziamento di una vigilessa beccata a rubare
è tutto bellissimo
In realtà ha il suo senso ma novoja di spiegarlo non che sia d'accordo, dico solo che ha senso a livello normativo.
EDIT: trovato 5 minuti.
Il licenziamento a seguito di furto è da sempre un fatto annoso, dato che il datore di lavoro sostiene che si incrina il rapporto di fiducia e che quindi la causa di rescissione è giusta mentre il lavoratore/avvocato sostiene che c'è disparità tra la causa (furtarello) e la conseguenza (perdita del posto di lavoro)...fermo restando che io la penso come il datore di lavoro TUTTA la vita poi ci sono casi e casi.
Se in un catering alimentare un operaio mangia al volo uno dei 10.000 cornettini che gli passano sul nastro tecnicamente è come se un carabiniere si frega il pc dell'ufficio, furto di proprietà aziendale ovviamente va considerato non solo il bene in questione e il valore ma anche il gesto e il tipo di lavoro (wtf un poliziotto che deve far rispettare la legge la infrange palesemente???).
Ciò detto, tecnicamente il licenziamento è stato ritenuto "ingiusto" (causa non sufficiente); grazie alla Fornero, però, il licenziamento impugnato con successo non prevede più il reintegro ma un indennizzo che va dalle 12 alle 24 mensilità. Quindi io ti licenzio, tu mi fai causa e hai ragione, io ti do' i soldi e tu rimani licenziato (aka faccio prima a pagarti la stessa cifra e facciamo uno scioglimento consensuale del rapporto di lavoro). Pre-Fornero la tizia in questione avrebbe avuto un indennizzo E ri-ottenuto il posto di lavoro.
Ultima modifica di PinHead81; 03-10-14 alle 13:34:41
Ma per furto una volta non si andava in galera?
capisco che ha il suo senso eh, però mi faceva ridere questa parte:
<La donna fa ricorso in tribunale e dimostra di avere problemi psicologici: il giudice le crede e dice che la punizione era 'illegittima'>
imho è l'emblema del paese
In teoria sì ma la questione del reato non è nemmeno presa in considerazione dall'articolo in quanto separata, qui si parla delle conseguenze sul posto di lavoro. Cioè, se io uccido il mio diretto superiore mi licenziano o no? E' questa la domanda Fermo restando che poi subirò processo per il reato in sè
Beh, se tra i requisiti c'è l'avere la fedina penale immacolata, mi pare ovvio.In teoria sì ma la questione del reato non è nemmeno presa in considerazione dall'articolo in quanto separata, qui si parla delle conseguenze sul posto di lavoro. Cioè, se io uccido il mio diretto superiore mi licenziano o no? E' questa la domanda Fermo restando che poi subirò processo per il reato in sè
Se tra gli altri requisiti c'è l'essere mentalmente sani, mi pare assiomatico.
Ecco perché un ingegnere non dovrebbe mai occuparsi di giustizia
Vabbè, "il giudice le crede" è una stronzata: avranno pur fatto una consulenza tecnica...
Ciò non toglie che un cleptomane non dovrebbe fare il vigile urbano.
Si ma agente di P.G. / P.S. licenziato per furto, il giudice considera il licenziamento ingiusto, mi esplode lo scroto.
La giustizia italiana oramai fa cascare le palle.
Praticamente sempre il contrario di ciò che suggerirebbe il buonsenso...
Inviato dal mio ST27i con Tapatalk
E che ti devo dire per "ingiusto" devi comunque leggere "sproporzionato". La giurisprudenza ritiene asimmetrico il rapporto causa/effetto tra un furtarello e la perdita del posto di lavoro...come detto, la cosa andrebbe analizzata caso per caso (barista che si beve un caffè, poliziotto che si frega roba sequestrata, alimentarista che si prepara un panino, bancario che si frega 10k, ecc) A me sembra logico e del tutto condivisibile la pretesa del datore di lavoro di rescindere il contratto per il venire a mancare del rapporto di fiducia, sia che si tratti di un panino che dell'incasso del giorno...anche se lavori in un grande magazzino e ti freghi un quaderno, io non sono più tranquillo a farti maneggiare contanti e altri prodotti.
Fosse per me le "azioni illegali" (di qualsiasi tipo e gravità) correlate al posto di lavoro o espletate sullo stesso dovrebbero essere, per legge, SEMPRE giustissima causa; in ordine sparso furto, rissa, spaccio, utilizzo di stupefacenti, atti osceni, molestie blablah. Oltre al normale perseguimento per legge, se questi sono sul posto di lavoro o comunque collegati, lo stesso dovrebbe poter essere risolto *immediatamente* dal datore di lavoro, vuoi per danni diretti, indiretti, perdita di fiducia, sarcazzo.
Ultima modifica di PinHead81; 04-10-14 alle 06:47:09
92 minuti di applausi.
solo che in Italia, tutti tengono famiglia...
...fottuta (a)morale cattolica.
Una perla...che spoilero chi soffre di ulcera non deve leggere...
Spoiler:
Giustizia lumaca da record: 80 anni per accertare la proprietà di un terreno
La vertenza tra il Comune di Arienzo (Caserta) e la famiglia de Falco per accertare la piena proprietà di un terreno era iniziata nel lontano 1934
[COLOR=#555555 !important]Franco Grilli - Sab, 11/10/2014 - 14:59
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Che il nostro Paese abbia problemi con la lentezza della giustizia è cosa nota. Spesso ce lo ricordano dall'Europa, invitandoci a darci una mossa per cambiare le cose e velocizzare quel tanto che basta per essere un Paese civile.
[COLOR=#444444 !important]
La storia che vi stiamo per raccontare, però, è da record storico. Per accertare la proprietà di un terreno ci sono voluti addirittura 80 anni. Si trattava di una vertenza iniziata nel lontano 1934 tra il Comune di Arienzo (Caserta) e la famiglia de Falco per accertare, in tema di diritto feudale, la natura "allodiale" (piena proprietà) di un terreno di dieci ettari. È stato richiamato il catasto francese del 1801 risalendo fino al 1536, per accertare "possessi continui e non interrotti" di terreni contesi tra la proprietà pubblica di un uso civico comunale e quella privata e sono stati tirati in ballo anche i provvedimenti legislativi emanati durante la reggenza del Regno di Napoli di Giuseppe Bonaparte. La vicenda si è conclusa con una sentenza del Commissariato per la liquidazione degli usi civici per la Campania ed il Molise; è stata riconosciuta la piena proprietà delle terre alla famiglia de Falco.
Per il Comune le terre spettavano alla collettività contadina comunale che fin dall’anno 1536 poteva ricavare i prodotti necessari alla sopravvivenza, come enunciato dalla sentenza del 29 novembre 1809 della Commissione feudale, intervenuta nel giudizio del Comune di Arienzo contro il Principe di Colubrano. Dopo infiniti accertamenti, ricerche d’archivio, perizie, opposizioni, ricorsi, verifiche tecniche e un numero imprecisato di esperti, il commissario per la liquidazione degli usi civici per la Campania ed il Molise, presidente Anna Maria Allagrande, ha posto la parola fine alla causa ed ha accolto la tesi sostenuta per anni, per ultimo dal professor Diego de Falco, docente di Statistica matematica nell’Università Statale di Milano difeso dall’avvocato Amedeo Passaro del Foro di Napoli, esperto di Diritto Feudale, riconoscendo la piena proprietà delle terre alla famiglia de Falco, come è risultato, "dopo faticosa ricerca, dal catasto francese del 1801, foglio 496, istituito da Giuseppe Bonaparte".
"Si tratta - spiega l’avvocato Passaro - di un caso molto interessante che, senza dubbio, denota i meccanismi infernali dell’accertamento della verità processuale dopo due secoli ma è anche uno straordinario esempio di analisi storica. Basta leggere la sentenza del presidente Allagrande per rendersene conto". Una vicenda davvero incredibile che il legale commenta con un ironico riferimento filosofico: "Come afferma Heidegger, le vie che portano alla verità sono le stesse che portano all’errore per cui la giustizia italiana è lenta ma difficilmente commette errori".
e io mi lamentavo di 27 anni...
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