una scuola di periferia a roma, la giacomo puccini. Tra l'altro scuola bellissima, enorme, pulita, con tanti locali, giardino bello e curato, il tutto in una zona incredibilmente tranquilla e immersa nel verde. Le apparenze ingannano, ragazzi
Eravamo 13/14 in classe, tra i quali:
- il sottoscritto
- un ragazzo mezzo filippino mezzo italiano che andava d'amore e d'accordo con l'altro che mi pestava
- un ragazzo di colore credo originario dello zaire (mi pare), amico del filippino
- un ragazzo originario delle isole comore di due anni più grande, quando non veniva a scuola andava era un writer pure di successo...pantaloni larghissimi a vita bassa, t-shirt enormi, cappellino
- per un anno venne un ragazzo filippino di TRE anni più grandi. Alto tipo 185. Giuro, l'unico filippino alto...non capiva un cazzo, non parlava un cazzo di italiano ma ci stava simpatico perchè a calcetto lo usavamo come ariete di sfondamento
- un teppista fascistone, con foto del duce in ogni dove (dentro quaderno, diario), andava scrivendo su ogni muro frasi inneggianti al duce...che altro, il suo passatempo preferito era pestarsi con il writer, fare le vecchiette/nonnette (ginocchiata forte nell'incavo del ginocchio) micidiali a chi gli capitava, etc.
- un ragazzino di 24 kg con la merenda in tasca, che per compiacere i bulli faceva quello che volevano (al mio contrario). Un giorno uno dei bulli gli disse di mangiarsi un quaderno. Lui lo fece: da quel momento è stato conosciuto come "Il capra" e non c'era giorno che non mangiasse carta.
un gruppetto di ragazze isolatissimo che si facevano i *azzi loro.