ma come, nessuno ne parla?
Muntari: “Voglio vincere lo scudetto e chiudere la carriera al Milan. Inzaghi? Insegna calcio, per due anni questo ci è mancato”
10.10.2014 10:00 di Enrico Ferrazzi Twitter: @enricoferrazzi articolo letto 10634 volte
Sulley Muntari, già autore di due gol contro Lazio e Chievo in questo inizio di stagione, è stato intervistato dai microfoni sportmediaset.it, ai quali ha raccontato cos’è per lui il Milan: “E' tutto un mondo speciale, il posto migliore in cui sia mai stato, il club dove vorrei chiudere la mia carriera. Qui si respira amore e rispetto come in nessun altro posto. Ed è qui che voglio vincere lo scudetto. Vincere, vincere, vincere".
ENTUSIASMO E RABBIA - Parole al miele quelle del centrocampista ghanese che ha poi spiegato le differenze che ci sono al Milan rispetto agli scorsi d quando in panchina è arrivato Filippo Inzaghi: "Pippo è un ottimo allenatore, uno che ti motiva, ti fa stare sempre concentrato, ti rispetta e ti stimola. Sempre sul pezzo! E soprattutto è uno che insegna calcio, ti fa capire cosa fare, come muoverti, come stare in campo: per due anni tutto questo ci è mancato, non posso e non voglio dire nulla di male su Allegri e Seedorf ma ora è tutto diverso. In più adesso c'è molto entusiasmo e molto rabbia: l'entusiasmo portato da Inzaghi e la rabbia di chi ha voglia di tornare a vincere. Il Milan deve farlo, il Milan deve stare in alto, deve essere protagonista in Italia e in Champions. A noi non manca nulla sotto il profilo tecnico, abbiamo giocatori che possono fare sempre e dovunque la differenza: non ci servono i Messi o i Cristiano Ronaldo, ci serve solo convinzione nei nostri mezzi".
SI’ ALLA TECNOLOGIA - In merito invece alle polemiche successive a Juventus-Roma di domenica scorsa e alla moviola in campo, Muntari ha dichiarato: "Il mio gol non visto contro la Juventus? Non voglio parlare di quell'episodio ma riguardo a domenica scorsa posso dire che forse si è esagerato, non è stato un bello spettacolo per il calcio italiano. Serve la tecnologia? Sì serve, magari il calcio perde un po' del suo fascino ma oggi non si può far finta di nulla, il mondo è cambiato e bisogna adeguarsi. Le parole di Totti? Totti è tanta roba, Totti si ascolta, non si discute. Lui è il calcio, per quello che ha fatto e che ancora farà. Giocatori come lui, come Pirlo, come Buffon, come Ibrahimovic, hanno sempre ragione".