Il processo decisionale dell’Unione europea dà un nuovo significato all’aggettivo “incoerente”, e il governo britannico ultimamente ha la modalità “antipatia” sempre inserita, ma stavolta hanno entrambi superato sé stessi. L’argomento in questione è l’operazione Mare nostrum della marina militare italiana, che da quando è stata lanciata un anno fa ha salvato 150mila migranti da imbarcazioni di fortuna nel canale di Sicilia.
Si stima che da gennaio siano annegate comunque circa tremila persone: è impossibile salvare tutti. Ma la marina italiana ha fatto un ottimo lavoro, senza alcun aiuto da parte degli altri paesi europei – il che è molto ingiusto, dal momento che l’Italia è solo la parte dell’Unione europea più vicina alle coste nordafricane da cui partono le imbarcazioni.
Alla fine, dopo le continue richieste dell’Italia, gli altri paesi dell’Ue si sono riuniti a Bruxelles all’inizio di questo mese e hanno concordato di sostituire le navi italiane con una missione congiunta europea a cui è stato dato il nome in codice “Triton”. Ma c’era un inghippo. A dire il vero, più di uno.
Triton disporrà solo di un terzo delle risorse finanziarie assegnate a Mare nostrum. Nello specifico, avrà in dotazione sei piccole imbarcazioni, due aerei e un elicottero al posto dell’ampia flotta di navi e aerei della marina militare italiana. Non avrà alcuna funzione di ricerca e salvataggio, e potrà operare a sole 30 miglia marine (50 chilometri) dalle coste italiane. Fuori da questo raggio i migranti saranno lasciati annegare.
È un modo piuttosto efficace per assicurarsi che il numero di rifugiati che riescono ad arrivare in Europa si abbassi, ma è talmente cinico che persino il portavoce del ministero degli esteri britannico si è sentito in dovere di arrampicarsi sugli specchi spacciandolo come un’iniziativa umanitaria in incognito.
“I ministri di tutta Europa”, ha detto, “hanno espresso preoccupazione circa la possibilità che le operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo abbiano funzionato da fattore di attrazione per l’immigrazione illegale, incoraggiando la gente a imbarcarsi in un viaggio pericoloso nella speranza di un salvataggio. Questo ha provocato più morti, dal momento che i trafficanti hanno sfruttato la situazione usando navi inadeguate per il viaggio”. Perciò lasciarne annegare un gran numero probabilmente scoraggerà gli altri e alla fin fine salverà più vite.
Non ci si aspetta che qualcuno creda davvero a queste sciocchezze. Si tratta solo di un espediente per negare l’ovvio, ossia che questa politica è stata ideata con lo scopo preciso di rispondere all’ondata di proteste contro gli immigrati e i rifugiati montata da politici e mezzi d’informazione populisti nel Regno Unito e in altri paesi europei. Far annegare i rifugiati è buono per la politica.