D'accordo, il titolo è una domanda da mille miliardi di euro, ma cerco di spiegarmi.
E' più giusto secondo voi:
- pagare per essere pubblicati, acquistando un quantitativo minimo di copie da distribuire per conto proprio, ma con il patrocinio di una casa editrice anche importante?
- pagare utilizzando servizi di self-publishing?
con il primo metodo si sono fatti conoscere molti grandi della Letteratura, con il secondo onestamente non lo so.
Vi racconto quello che è successo a me. Sull'onda dell'entusiasmo per aver vinto un concorso e aver visto un mio racconto pubblicato in una raccolta e venduto in libreria, ne ho scritti altri da mettere in una mia, di raccolta, e li ho inviati a un altro concorso. Stavolta la risposta è stata "ci sei piaciuto e ti vogliamo pubblicare, MA..."
Il "MA" era qualcosa del tipo pagaci antcipatamente 200 copie e ti pubblichiamo di qua, ti pubblicizziamo di là, parliamo di te, ecc. ecc.
La spesa minima nel mio caso erano 2000 euro, che non ho e non intendo spendere... per il momento. Infatti qualcosa mi dice di pensarci bene, che magari anche a rate piano piano qualcosa di buono porto a casa comunque. Da qui la solita domanda: mi pubblicano perché pago, o perché gli sono piaciuto? La proposta contrattuale non arriverà a tutti, immagino, un minimo di selezione la faranno pure, altrimenti il primo con dei soldi da spendere e che non sa scrivere pubblica quello che vuole con la casa editrice X. Io immagino che un minimo di quello che scritto l'abbiano letto davvero, ma che non vogliono fare il salto se non do un sostanzioso contributo.
Quello che ha soldi da spendere e non sa scrivere lo vedo tipo da self-publishing, un metodo che a essere onesto mi convince meno dell'altro. Il piacere di un libro stampato è relativo se faccio tutto da solo, o la penso solo io così? Chi è che giudica? Chi legge, direte voi, decide chi va avanti e chi no. Però mi sembra sempre un fenomeno circoscritto a internet, qualcosa di provvisorio e incerto. Uno si vanta di aver pubblicato il mondo anche se non piace a nessuno.
Lo scaffale di una libreria è ben altra cosa, con tutte le difficoltà e gli ostacoli che comporta. Sono un conservatore e ne vado fiero.
Voi che ne pensate di tutta questa questione?