Ma su Steam è controllato.
Un DRM Free su GOG no: la copia prestata è data potenzialmente alla massa. Fatene ciò che volete. Da prestare a duplicare illecitamente e senza controllo ce ne passa.
Una questione di etica significa fondamentalmente una questione razionale e l'etica è variabile in base al contesto storico e culturale.è una questione etica
io avevo capito la cosa per merito della mia professoressa di italiano del liceo che parlava di libri, mi spiegò:
se presti un libro a un amico i casi sono due:
- se il libro è brutto fai uno sgarbo all'amico
- se è bello lo fai all'autore
mi sembra un ragionamento cristallino
1-Se l'autore scrive un libro perchè vuole comunicare qualcosa e tu presti questo libro diffondi le sue idee anche ad altri e l'autore ti ringrazia. E' razionale pensarlo
2-Se l'autore scrive un libro per guadagnare e tu presti questo libro lui guadagna di meno quindi non ti ringrazia. E' razionale pensarlo
Ti do ragione che al giorno d'oggi possa essere considerato "etico" il ragionamento della tua professoressa, tuttavia se ci rifletti forse non è il termine corretto da utilizzare in questi casi.
Analizzando per esempio il diritto d'autore in relazione al punto 2:
Fino a 70 anni dopo la creazione di un'opera in teoria non sarebbe etico prestarla ma dopo un solo anno si?
Se non era etico prima non dovrebbe esserlo neanche dopo no?
E prima del 2014 parlavamo di 50 anni. Quindi era etico prestarla dopo 50 anni fino al 2014, ora non più.
Applicare l'etica al prestito quindi è un concetto molto aleatorio, ritengo sia meglio fermarci al "non è legale" / "è legale".
Per la questione dei videogiochi era solo un ragionamento in linea teorica sul fatto che non vedo nulla di male al prestito o all'usato, basta che sia regolamentato bene. Io non sopporto i sostenitori del "tutto gratis faccio come mi pare" ma neanche quelli del "va tutto bene così non mi importa dei paletti che mi vengono imposti e chi non la pensa come me è un pirata, vuole solo mangiare a scapito di chi lavora".
Nel caso dei giochi multiplayer favorirei la presenza di versioni limitate di prova (per esempio come fa starcraft 2) per dare la possibilità di toccare con mano il gioco.
Se non esistono non ci vedo niente di male nel prestare la mia copia ad un amico per fargli capire se gli piace. Certo, come dicevo, servirebbe un sistema che permetta di non abusare di questa possibilità. Non capisco tuttavia come possa essere considerata un male in se stessa e non solo nel possibile abuso che se ne potrebbe fare.
Anche il concetto che il prestare sia un'attività una tantum è giusto, mica mi metterei a prestare roba in continuazione, è solo che SE volessi farlo vorrei averne la possibilità. Se mi limito ad accettare passivamente ogni nuova regola/DRM draconiano senza mai lamentarmi è difficile che l'avrò mai. Anche perchè, come dicevo, non sarebbe poi una cosa così difficile da fare.
Nel mio piccolo per esempio non compro più prodotti Ubisoft indipendentemente da quanto siano scontati perchè le sue politiche non mi piacciono mentre apprezzo la possibilità di utilizzare versioni di prova dei giochi che fornisce per esempio la Blizzard (anche in Diablo 3 si può provare prima di comprare).
I piccoli rimangono però piccoli, finchè non ingranano. Poi però le fai girare anche a loro quando il mercato comincia a tirare. A quel punto cerchi proprio lo scudo contro chi prima, magari, ti ha fatto diventare famoso girando gratuitamente i tuoi prodotti.Se leggo un libro che mi piace cerco di prestarlo a più amici possibile,
perchè, se piace anche a loro, è probabile che in futuro comprino altri libri dello stesso autore.
Se ho un gioco che mi piace cerco di prestarlo (regalarlo) agli amici per lo stesso motivo.
Molti gruppi musicali sono diventati famosi grazie al passaprola
che in pratica vuol dire passarsi gratuitamente i file musicali.
Se ci si fosse attenuti allo spirito del DRM, questi gruppi sarebbero degli emeriti sconosciuti.
Il DRM è utile ai grandi e famosi per rimanere grandi e famosi.
Molto meno utile ai piccoli. Quasi un danno.
Il discorso è estendibile anche in altri ambiti e pieno di sfaccettature. Tanto vale dire che è utile piratare Autocad, perchè Autodesk alla fin fine fa mercato con le aziende, e tutti glialtri nel sottobosco imparano ad utilizzare e diffondere il loro software.
Vi voleva anton per trasformare il piacere di prestare in un peccato amorale e antietico
Guarda, in linea di massima è un discorso corretto, però diciamoci la verità: quando prendevamo il nostro bravo stereo e riversavamo il CD sulla cassetta da passare all'amico, il nostro primo pensiero era "voglio contribuire al futuro successo della band, con la massima visibilità"?! o piuttosto, un più prosaico, "figata di album, lo passo a Pino!" fregandosene degli eventuali acquisti futuri?Se leggo un libro che mi piace cerco di prestarlo a più amici possibile,
perchè, se piace anche a loro, è probabile che in futuro comprino altri libri dello stesso autore.
Se ho un gioco che mi piace cerco di prestarlo (regalarlo) agli amici per lo stesso motivo.
Molti gruppi musicali sono diventati famosi grazie al passaprola
che in pratica vuol dire passarsi gratuitamente i file musicali.
Se ci si fosse attenuti allo spirito del DRM, questi gruppi sarebbero degli emeriti sconosciuti.
Il DRM è utile ai grandi e famosi per rimanere grandi e famosi.
Molto meno utile ai piccoli. Quasi un danno.
Indubbiamente c'è anche un indotto positivo, motivo per cui appunto il DRM-free sta avendo una giusta diffusione, rispetto alla tendenza di una decina di anni fa dove era un fiorire di protezioni astruse a tutto spiano (vedi pure marcia indietro di iTunes ecc..), ma, nella mia beata ingenuità, faccio un po' di fatica a credere che questo sia la motivazione iniziale di chi pesca a destra e a manca.
Tutto questo discorso però, per quanto mi riguarda, è su un'altro aspetto; non è una apologia del DRM, o di Steam, o di quanto è brutta la pirateria... è solo rivolto al fastidio di vedere che l'esistenza di posti come GOG, che non mettono paletti tecnologici e si basano sulla fiducia nella correttezza dell'utente, per qualche motivo si trasforma in una sorta di condono morale, dove non solo ci si sente autorizzati a fare quello che si vuole, ma quel che è peggio con la pretesa pure di essere nel giusto perchè "si può fare"
A me mica mi da noia che dia le copie a chi gli pare, come detto ai tempi lo facevo pure io serenamente, ma almeno che si dia il nome giusto alle cose senza raccontarsela su...
Ultima modifica di LarsenB; 04-04-15 alle 13:55:50
Il discorso e' degenerato, questo e' esattamente quello che intendevo io.Tutto questo discorso però, per quanto mi riguarda, è su un'altro aspetto; non è una apologia del DRM, o di Steam, o di quanto è brutta la pirateria... è solo rivolto al fastidio di vedere che l'esistenza di posti come GOG, che non mettono paletti tecnologici e si basano sulla fiducia nella correttezza dell'utente, per qualche motivo si trasforma in una sorta di condono morale, dove non solo ci si sente autorizzati a fare quello che si vuole, ma quel che è peggio con la pretesa pure di essere nel giusto perchè "si può fare"
A me mica mi da noia che dia le copie a chi gli pare, come detto ai tempi lo facevo pure io serenamente, ma almeno che si dia il nome giusto alle cose senza raccontarsela su...
Un attimo, se io smanetto per poter giocare in due contemporaneamente allora ti do ragione. Ma io sto parlando di una funzione di Steam così com'è, come l'hanno fatta loro (poi se è uno sbaglio che da anni non se ne sono accorti è un altro discorso). Se volevano che due persone non potessero usare la libreria contemporaneamente allora avrebbero messo che per fare lo sharing entrambi i soggetti dovessero essere online.
Se vogliamo chiamare il prestito o il passaggio di giochi, musica, libri o quant'altro "micro-pirateria" per me non ci sono problemi. Dal mio punto di vista chi equipara questo fenomeno alla pirateria di massa sta esagerando, dal mio punto di vista appunto, non impongo le mie idee a nessuno.
Infatti e' cosi':Un attimo, se io smanetto per poter giocare in due contemporaneamente allora ti do ragione. Ma io sto parlando di una funzione di Steam così com'è, come l'hanno fatta loro (poi se è uno sbaglio che da anni non se ne sono accorti è un altro discorso). Se volevano che due persone non potessero usare la libreria contemporaneamente allora avrebbero messo che per fare lo sharing entrambi i soggetti dovessero essere online.
http://store.steampowered.com/promotion/familysharingDo I need to be online to play a shared game?
Yes. You must be online to access and play games which are shared with you.
No, chi lo vuole usare deve essere online, ma il proprietario della libreria non lo deve essere.
per fare il libro lui ha lavorato, se lo fa stampare l'operazione costa, l'editore investe e rischia ecc.Una questione di etica significa fondamentalmente una questione razionale e l'etica è variabile in base al contesto storico e culturale.
1-Se l'autore scrive un libro perchè vuole comunicare qualcosa e tu presti questo libro diffondi le sue idee anche ad altri e l'autore ti ringrazia. E' razionale pensarlo
2-Se l'autore scrive un libro per guadagnare e tu presti questo libro lui guadagna di meno quindi non ti ringrazia. E' razionale pensarlo
sperano che la diffusione avvenga tramite passa parola (o con la pubblicità) in modo che altri comprino il libro
altro è il caso in cui uno volontariamente diffonde gratuitamente il suo pensiero, non facciamo confusione, per favore
e poi non allarghiamoci troppo: l'etica è quella condivisa dalle nostre parti, diciamo nell'ambito della civiltà occidentale (per quelli dell'isis forse è un po' diversa...) e dovrebbe coincidere con la "legalità"
non è un fatto strettamente personale, mica è come la pelle dello scroto
idemAnalizzando per esempio il diritto d'autore in relazione al punto 2:
Fino a 70 anni dopo la creazione di un'opera in teoria non sarebbe etico prestarla ma dopo un solo anno si? ....
ovviamente è stata fissata una data per la quale si presume che l'autore e/o l'editore sono passati a miglior vita o, comunque, che l'opera ha già avuto un adeguato sfruttamento commerciale, andavano altrettanto bene anche 65 anni o 80 o...
tutto qui
mai sentito parlare di utopia?Per la questione dei videogiochi era solo un ragionamento in linea teorica sul fatto che non vedo nulla di male al prestito o all'usato, basta che sia regolamentato bene.quanti, quando fanno partire un gioco , si leggono l'EULA? chi si leggerebbe tutta la pappardella prima di prestare il gioco a un amico?
per qualsiasi gioco hai il "contratto d'uso" che è pure assai limitativo, mica lo possiedi fisicamente
ma perché è un abuso anche solo prestarlo, vedi sopra, mica possono mettere una pattuglia della polizia sotto casa di tutti i possessori di giochi per controllare quante volte li "prestano"...Non capisco tuttavia come possa essere considerata un male in se stessa e non solo nel possibile abuso che se ne potrebbe fare...
qui, invece, ti do perfettamente ragioneNel mio piccolo per esempio non compro più prodotti Ubisoft indipendentemente da quanto siano scontati perchè le sue politiche non mi piacciono mentre apprezzo la possibilità di utilizzare versioni di prova dei giochi che fornisce per esempio la Blizzard (anche in Diablo 3 si può provare prima di comprare)
una cosa è combattere pirateria e usato con mezzi legali e ragionevoli, un altro è fare le puttanate alla ubizozz penalizzando gli acquirenti onesti senza minimamente sfiorare i piratozzi
Vi volevo io me medesimo personalmente per fare un discorso meno vuoto e frivolo?
santo subito![]()
wa ! figata sta cosa della condivisione, non la conoscevo!
per il resto soliti discorsi, tra il comprare un gioco e regalarlo in giro a tutto il proprio paese e il definire scorretto l'atto di prestare un qualcosa di proprio, ci passa un mare di buon senso che navigano in pochi , a vedere certi topic![]()
se presto un libro, io non ne posso usufruire per il periodo in cui l'ho prestato.
se io "presto" una copia di gog drm free, ci posso continuare a giocare.
Come si fa a non capire? Cioè, ve ne fottete e ok, ma non cercate legittimazione.
Vogliamo parlare dei prestiti dei libri universitari?
Finivano direttamente in una copisteria![]()
Era quello il discorso, mi sa che ti sei perso un pezzo allora. Si chiamava Family Sharing in beta ma è stato cambiato in Library Sharing per venire incontro ai problemi degli MMericani nel comprendere le cose.
Quindi le biblioteche sono come delle bische clandestine? Da un po' che non ci vado ma mi ricordo che prestavano anche film in dvd.
eh. E se ce n'è una copia, lo stronzo che viene dopo di te a prendere il dvd non lo trova, deve aspettare che tu lo restituisca. Ti si è accesa una lampadina?
A parte che il discorso sulla semantica mi sembra un filo sterile, l'hai letta la pagina che ho linkato compreso il titolo scritto grosso?
Bon...quindi che cerca le offerte deve sfogliare pagine su pagine...ragazzi potete spostarvi a discutere????
Per favore
Hai ragione, se volete continuare linkate dove avete spostato la discussione
@Kemper: il link è di una vecchia pagina, se guardi nelle tue opzioni di Steam trovi solo Family Library Sharing (è stato cambiato ancora). In ogni caso il discorso sul suo funzionamento non cambia.
Infatti e' scritto family ovunque
Comunque non ho capito bene il punto, il fatto che il proprietario non debba essere online significa che e' consentito giocare in 2 contemporaneamente?
Beh, purtroppo i testi universitari (almeno nella mia facoltà) dimostrano come sia totalmente inadeguata l'attuale legislazione sulla fotocopia legale. Libri fuori stampa da decenni presenti in unica copia in libreria universitaria. Il prof stesso portava la sua copia in una copisteria e diceva "andate a farvi dare una copia "
Comunque ho dato Fez versione gong ad una mia amica. Non mi sento colpevole, dato che ho anche una copia Steam data con qualche bundle. Ma anche non fosse, chissene. Con quello che spendo io per videogiochi legali ci manca anche che mi si faccia la morale se ne passo uno a qualcuno quando ne ho la possibilitàtorniamo in topic, dai.
Ultima modifica di Necronomicon; 04-04-15 alle 17:46:31
Quando ero in università, sono stato obbligato ad andare in copisteria per due motivi: il primo, era un libro che non si trovava più in commercio.Beh, purtroppo i testi universitari (almeno nella mia facoltà) dimostrano come sia totalmente inadeguata l'attuale legislazione sulla fotocopia legale. Libri fuori stampa da decenni presenti in unica copia in libreria universitaria. Il prof stesso portava la sua copia in una copisteria e diceva "andate a farvi dare una copia "
Il secondo, era un libro che non era ANCORA in commercio al momento in cui mi è stato dato: il quel caso è stato l'autore (non che insegnante), a fornirci una copia in .pdf per poterla poi stampare (con tanto di watermark sulle pagine).
Tra l'altro, legalmente, si può fotocopiare il 33% di un testo (almeno, questa era la situazione di qualche anno fa). Se vai oltre, le copisterie serie ti applicano un sovrapprezzo per il diritto d'autore.